Creato da giova.pando il 28/06/2014

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Piccola storia italiana

Post n°36 pubblicato il 14 Ottobre 2016 da giova.pando

 

Martello calzolaio

Storia di un martello da calzolaio

 

Le foto dei calzolai, postati qui ultimamente, mi hanno fatto ricordare questa piccola storia. Non sono bravo a scrivere, ma ve la ho voluto raccontare lo stesso.

Fotografai questo calzolaio ad una festa di paese; tema “i mestieri antichi”. Notai che aveva un martello con lo stemma della corona Britannica. Gli domandai come mai un martello inglese, e lui mi raccontò la storia di quel martello. Gli era stato regalato per volontà di Salvatore, ciabattino del paese, morto qualche anno addietro. Ma cominciamo dall’inizio.

Era l’anno 1944, in Italia v’erano le truppe di liberazione, in una cittadina della provincia di Salerno v’era un piccolo contingente di fanti inglesi. La popolazione riceveva parecchi aiuti dalle truppe, in special modo i bambini. Ogni giorno sostavano davanti alla caserma in attesa che i soldati uscivano e davano loro cioccolato e caramelle. Un giorno Giovannino, un bambino di circa 6-7 anni, ebbe da un soldato un sacchetto con tanta buona roba. Il bambino contento abbracciò il giovane soldato, poi notò che il fante aveva gli scarponi tutti rotti. Il soldato di nome Henry, , che capiva un poco l’italiano, gli disse che aveva provato con un paio nuovi, ma gli facevano molto male. Il bambino a gesti cercò di dirgli che poteva aiutarlo, non si capirono molto, allora lo prese per mano e lo tirò verso il centro del paese, fino alla bottega del padre, un calzolaio. Il soldato sorpreso; Giovannino spiegò al padre Antonio il problema di Henry. Il ciabattino sulla sua sedia a rotelle malandata, si mise subito all’opera ed in un’ora rimise a nuovo gli scarponi. Il soldato non stava nei panni, cominciò a saltellare come un matto, le scarpe non gli dolevano. Iniziò un bella e profonda amicizia tra Henry e Giovannino. Un giorno Henry si presentò dal calzolaio con tanta roba da mangiare, e la regalò ad Antonio, stavano abbandonando il paese. Il giorno successivo le truppe andarono via, Henry si segnò, sul suo taccuino, l’indirizzo del bambino, poi un lungo abbraccio. Si fece promettere dal bimbo che sarebbe andato a scuola. Passarono gli anni e Giovannino sperava che il soldato inglese si sarebbe ricordato di lui, nel frattempo aveva imparato a leggere ed a scrivere ed aveva una ossessione; imparare l’inglese. Nel 1948 Giovannino si ammalò di tubercolosi. Era sempre più triste perché il suo amico Henry l’aveva abbandonato, questo non l’aiutava a guarire. Poi un giorno disse alla madre che aveva sognato il soldato inglese, non s’era fatto vivo perché era morto in combattimento. Cosi Giovannino si convinse e credette di capire perché Henry non aveva scritto. Il pomeriggio di un gelido gennaio del 49 Giovannino cominciò a sorridere, come se avesse incontrato qualcuno, poi spirò. La madre credette che Henry era venuto a prenderlo, era contenta il suo bambino era in compagnia; visse rassegnata. Nel 1955 a casa di Antonio arrivò il postino con un pacco, veniva dall’Inghilterra, era di Henry, il timbro datava 1946. Il postino diede una sommaria spiegazione di quei 9 anni di ritardo, sembra che il pacco, segnalato come sospetto, doveva essere aperto dagli artificieri. Messo in un deposito a Salerno fu dimenticato; solo nel 55 fu rinvenuto dall’addetto alle poste, che pensò di mandarlo al paese per recapitarlo. Nel pacco c’era un martello da calzolaio con la stella della real corona inglese ed una busta. Nella busta v’erano 100 sterline ed una lettera. Antonio con l’altro figlio Salvatore, che frequentava le elementari, andarono dalla maestra per farsi tradurre la lettera. La lettera era indirizzata a Giovannino, Henry lo chiamava Jhon, spiegava le traversie ed il rientro in patria, ringraziava e allegava le sterline per il gran lavoro fatto ai suoi scarponi. Poi chiedeva a Jhon di scrivere perché voleva sue notizie. Giovannino era morto aspettando quella lettera, allora Salvatore il fratello decise di scrivere lui a Henry. Aiutato dalla maestra scrissero una lunga lettera. Non ebbe mai risposta. La madre di Giovannino ebbe un’amarissima sorpresa, il figlioletto non stava con Henry, era solo. Furono anni tristi e dolorosissimi, la mamma non riusciva a rassegnarsi. Antonio raccontava spesso quella storia a tutti, anche al suo nipotino, il figlio di Salvatore. Usava sempre quel formidabile martello. Nel 1990 Antonio Mori. Salvatore da anni aveva preso la bottega del padre ed i suoi ferri del mestiere, compreso il martello. Nel 1995 arrivò la notifica da una banca di Salerno, indirizzata a Giovannino. Salvatore andò in banca e scoprì che v’era un mandato per il fratello di 10.000 Sterline. La somma non poteva essere pagata perché Giovanni non era in vita, allora il direttore della banca, in considerazione che quello era un lascito testamentario di Henry, pagò la somma a Salvatore legittimo erede di Giovannino. Salvatore voleva il recapito di chi aveva mandato quei soldi, ma nella causale c’era soltanto “per volontà testamentarie di Henry ….. per il suo Jhon”. In estate Salvatore ebbe la visita di un gruppo di turisti Inglesi, erano i due figli di Henry con rispettive mogli e figli. Saputi che il mandato era stato incassato erano venuti in villeggiatura in Italia per conoscere Jhon. Il padre raccontava sempre di quel bambino Italiano, ma era molto rammaricato e dispiaciuto di non aver mai ricevuto sue notizie. Il giorno che stava molto male, chiamò un figlio e gli disse che perdonava Jhon, certamente era successo qualche cosa d’importante e drammatica, e chiese al figlio di preparargli un mandato del valore di 10.000 sterline, da mandare a Jhon. Poi gli disse che appena stava meglio voleva andare in Italia per trovare Jhon. Dopo poche ore morì. Allora fu il figlio a mandare i soldi in Italia. Nonostante le difficoltà della lingua trascorsero parecchi giorni assieme. Saputa la verità e tutta la storia del pacco e di Giovannino. Dissero che mai il padre avrebbero potuto pensare che quel suo pacco era stato recapitato solo dopo nove anni, e che trasferitosi poi in un’altra città, non aveva mai ricevuto la risposta di Salvatore. Poi tutti ebbero la stessa convinzione, finalmente Henry e Jhon s’erano incontrati.

I figli di Henry conobbero anche il figlio disoccupato di Salvatore, che voleva emigrare in Germania per trovare lavoro; allora loro lo invitarono a seguirli in Inghilterra, avrebbe lavorato nella loro azienda. Così il figlio di Salvatore partì con gli Inglesi. Ogni anno Salvatore aveva la visita del figlio, si tenevano in contatto telefonico quasi ogni giorno. Nel 2003 Salvatore si ammalò e dopo poco morì, Il figlio arrivò subito al paese e con lui tutta la famiglia di Henry. Al cimitero i figli di Henry scoprirono il nome del loro papà su un marmo, era la nicchia dove riposavano le ossa di Giovannino. Sul marmo v’era una dedica “dono di Henry….. al suo piccolo e sfortunato amico Jhon”. Le 100 sterline servirono anche a comprare quella piccola nicchia dove riposava il bambino. Il figlio di Salvatore voleva portare con se in Inghilterra la madre che non accettò; disse che non poteva lasciare soli Antonio e Giovannino.

Il calzolaio continuò; questo martello ha tanta storia, lo utilizzo poco, ormai faccio un altro mestiere, nessuno ripara più le scarpe, l’ho preso ed utilizzato in occasione della festa nel paese. Aggiunse anche un'altra curiosità. S'era creata una sorta di ponte tra il paese italiano e quello inglese, tantissimi giovani avevano lasciato il paese per vivere e lavorare in Inghilterra. La gente ormai parlava una lingua incomprensibile agli estranei, un misto di dialetto locale e inglese. In estate, tutti i giorni era festa, uno alla volta, ritornavano gli emigranti con le loro famiglie e vi trascorrevano le vacanze. 

Per rispetto della privacy i nomi non sono reali, e non sono menzionati i luoghi.

 Giovanni.

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Commenti al Post:
Regina_cretina
Regina_cretina il 28/10/16 alle 05:12 via WEB
Bella storia che ho letto con piacere. Buongiorno
 
 
giova.pando
giova.pando il 29/10/16 alle 18:13 via WEB
Ciao Regina, mi fa piacere che la piccola storia ti sia piaciuta.
 
Stolen_words
Stolen_words il 30/10/16 alle 23:55 via WEB
complimenti ,questo blog è meraviglioso :)
 
giova.pando
giova.pando il 10/11/16 alle 18:26 via WEB
Ciao Franca
 
vulnerabile14
vulnerabile14 il 12/11/16 alle 00:52 via WEB
Buona notte Giov.., <Klicca. Franca
 
 
giova.pando
giova.pando il 19/11/16 alle 19:48 via WEB
Buona notte Franca. Giovanni.
 
vulnerabile14
vulnerabile14 il 22/11/16 alle 21:41 via WEB
La sera insegna ad attendere la notte, che arriva come sempre, chiudo augurandoti dolci sogni. ,Klicca. Franca
 
campese.carla
campese.carla il 23/01/17 alle 12:45 via WEB
Buongiorno.Ho letto con molta attenzione e tantissima commozione. Ricordo con felicità che mio nonno mi ha raccontato tanti episodi simili. Lui aveva vissuto la prigionia in Africa. Mi incantavo nel sentire quanta umanità vigeva in quei tempi anche nel dopo guerra. Mi permetto di ringraziarti per avermi donato ricordi belli e preziosi per me in quanto mi sono stati raccontati dalla persona che più ho amato nella mia vita. Mi scuso se ho invaso. Felice inizio settimana e un sorriso. Carla
 
giova.pando
giova.pando il 18/02/17 alle 17:56 via WEB
Grazie Franca, grazie Carla per aver lasciato un segno del vostro passaggio. Giovanni.
 
vulnerabile14
vulnerabile14 il 20/02/17 alle 13:40 via WEB
Ciao Giov... è stato bello rivederti Buon inizio di settimana. klicca. Franca
 
meionoi
meionoi il 11/03/17 alle 15:20 via WEB
Di passaggio da un amico. Sempre interessanti i tuoi post...un abbraccio Isa
 
campese.carla
campese.carla il 16/03/17 alle 16:13 via WEB
Ciao Giovanni, perdona il notevole ritardo. Vorrei ringraziarti per la tua presenza e le tue parole da me. Il tuo blog è sempre bellissimo. In amicizia e stima. Felice serata. Carla
 
giova.pando
giova.pando il 18/03/17 alle 09:46 via WEB
Non sono molto presente su questo blog. Devo curare quello di cui sono Blogger questo: Foto Dialogo Vi ringrazio dei passaggi. Giovanni.
 
vulnerabile14
vulnerabile14 il 19/03/17 alle 08:32 via WEB
 
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