Creato da RavvedutiIn2 il 20/05/2013

Ravvedimento morale

Alto pensiero ( ? )

 

 

« Governare È far credere .Una di queste notti »

Si o no ?

Post n°568 pubblicato il 13 Novembre 2019 da RavvedutiIn2

Intanto faccio una piccola premessa  :  dopo quel che mi è successo a cavallo della fine dello scorso anno e  quasi metà di questo ,  parlo delle operazioni che ho dovuto affrontare ,  seguite da relativa convalescenza ,  così come avevo detto ,  sento di essere cambiato ma non così tanto  da modificare tutte le mie idee di  base.  Si  o  no ?,   è  questa  la domanda .  Ma questa  è  solo una  premessa , o  dovrei dire una  precisazione ,  per quanto confusa .  Mi  chiedo  come dovrebbe  intervenire  un  Governo degno    di tale  nome di fronte alla pressoché totale mancanza di lavoro e prospettive che riguarda la  maggior parte delle persone .  In  casi  come quelli  della Fiat, Lucchini ,  Alitalia ,  Ilva ,  Whirlpool e  tanti altri, considerando  anche il  relativo  indotto,  non dovrebbe essere un Governo ad  intervenire direttamente  per salvare  migliaia di posti di lavoro ed  altrettante   famiglie? 

Sembra  che  anche il  solo parlare di socialismo sia ridicolo ,  ma mi  chiedo se lo Stato debba esistere unicamente sottoforma di esattore delle tasse ,  per risultare Servo di  organismi più grandi ,  per  non essere libero di stampare la propria moneta e non  una moneta che avrebbe dovuto essere fatta in  funzione di una Unione che in realtà non c'è .  Ho  letto diversi  post sulla caduta del muro di Berlino ,  evento che ai suoi tempi ha colpito positivamente anche me. Ma,  e  me lo chiedo  ogni giorno,  quanto siamo realmente liberi in un sistema come il nostro, all'interno  del quale  possono circolare le merci e non gli esseri umani .  Sarò pur  fuori dal tempo ,  ma la mia domanda è sempre la stessa  :  Si  o  No  ?   Quanto partecipare a questo massacro ,  oppure  quanto e in che misura  opporsi  ad  esso  ?   Non credo che lasciando tanta gente nella disperazione  e  piantonando  ogni  incrocio  con le camionette  noi  si  vada verso la  libertà .  La libertà coincide e  dipende unicamente da una conseguente giustizia sociale,  altrimenti non ci  siamo. E farsi  comprare da  holding straniere  non ci aiuterà .  Quel che mi è successo, e che sto  ancora affrontando (e  vincendo,  per  quel che mi è possibile  )  ,  lo  ripeto ,  mi  ha cambiato , ma non  fino  al  punto di  gioire  vivendo in questo  gigantesco  macello . A  breve  ricomincio a lavorare,  ma  dentro di me continuo  a  sentirmi  una  pedina   , fuori posto, disgustato  dal fatto  di  non avere più nessuna  fiducia  in  coloro  che ogni giorno vedo, ascolto ,  subisco . 

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Commenti al Post:
surfinia60
surfinia60 il 13/11/19 alle 16:42 via WEB
Il senso di frustrazione che pervade nel sentire o leggere le notizie ha fatto sì che oramai trascuro anche di seguire quei 5 minuti di tg che fino a qualche tempo fa seguivo. Tanto a che pro? Per confermare il sentore che abbiamo imboccato una deriva irreversibile? La mia posizione lavorativa mi colloca tra coloro che vengono disprezzati perchè "hanno il posto sicuro", senza ricordare che questo posto ti fornisce uno stipendio da fame che è sempre pressoché invariato da anni. Le pretese aumentano sempre ma la riqualificazione professionale è assente. Ti devi orientare a gomitate o facendo appello alla tua volontà di inventarti soluzioni che non esistono. Mi fermo qui che è meglio. Un saluto
 
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 13/11/19 alle 17:58 via WEB
Ormai il posto " sicuro" non esiste per nessuno, ma comunque sia tu non devi vergognarti proprio di nulla. Lavori da tanto tempo e , ANZI , dovresti avere già smesso, in modo da star tranquilla. Perché lo meriti, te e milioni di altre persone. Adesso prendo una pensione di invalidità, 290 € al mese : non mi sembrano tanti. Sto pagando i contributi restanti in maniera da raggiungere i 35 anni di lavoro, poiché ne ho 31 in tutto, avendo... perso tempo, ma anche per studiare dopo il diploma. Poi, quel che ho fatto l'ho fatto, inutile rimuginare. Ma il fatto che io debba pagare lo Stato in modo da prendere circa 900 € in seguito a completo pagamento, beh, dico solo che mi fa ridere, pensando a quelli che abbiamo lì in alto e a cosa hanno " loro " per noi. I tg li ascolto, non riesco a farne a meno, chiaro che non mi sento molto bene. Avessero solo il coraggio di dire come stanno effettivamente le cose, già sarebbe un passo in avanti. Ciao
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 13/11/19 alle 20:07 via WEB
Considerando che un movimento ed il 90% dei suoi elettori sono decisamente favorevoli ad una totale chiusura delle acciaieria ILVA, dubito che una nazionalizzazione sia all'orizzonte. Il problema, poi, che a parte il periodo 1933-inizio anni 60, l'industria di Stato non mi pare abbia dato buone prove. Così come le privatizzazioni, come nel caso dell'ILVA finita nelle mani di una m...a come Emilio Riva. A proposito, cambiata la gestione, i dirigenti dell'acciaieria tarantina sono rimasti al loro posto, quindi le pratiche che hanno trasformato Taranto in una bomba ecologica, non sono state interrotte. Piuttosto, come stai?
 
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 13/11/19 alle 21:23 via WEB
Ho lavorato in Acciaierie Galtarossa Gruppo Riva per 14 anni come elettricista turnista. So di cosa parliamo. Dall'85 al '98, si andava ancora bene. Poi, complice la concorrenza soprattutto cinese, le cose hanno cominciato ad andare male, quindi turni dimezzati, si lavorava in tutto dieci giorni al mese. Cassa integrazione, sai come funziona. Ho dato le dimissioni e ho cominciato a fare cablaggi di quadri per automazione industriale. Ora sto abbastanza bene, ho ripreso un po' di ciccia addosso, vado per i 73 kg, cammino più spedito, ho ripreso anche la bicicletta. Mi stanco ancora parecchio, devo avere pazienza. Con l'anno nuovo ricomincio a lavorare, part time presso un negozio di articoli fotografici e sviluppo digitale. Mi basta questo, i segni resteranno, non mi riprenderò mai del tutto ma pazienza :ad altri è andata peggio. Stiamo cercando di vendere casa, per ora niente ma non disperiamo, vogliamo fare le cose nel modo giusto, soprattutto per mia figlia. Resto comunque dell'idea che lo Stato debba intervenire, anche perché altrimenti si va verso nuove elezioni taroccate e non saprei dire a cosa andremmo incontro. Ciao a te, grazie.
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 15/11/19 alle 19:35 via WEB
Bè, io mi ricordo che alla fine degli anni 90, la foce del torrente Polcevera che scorre accanto all'Ilva di Cornigliano, era piena di loppa scaricata dall'acciaieria. Ieri ne parlavo con mio cugino che abita nella zona (cerca delle foto dell'ilva di Cornigliano, giusto per farti un'idea. E pensa che fino al 1986, nella delegazione c'era un'altra acciarieria ilva, fra l'altro anche più moderna), scherzando ha detto che non farebbe mai il bagno nel mare antistate l'Ilva. Certo, lo Stato deve farsi sentire, anche per togliere ad Arcelor la scusa datagli dallo scudo penale, per il quale bisogna ringraziare i grillini. Ricominci a lavorare? Bene, anche questo è un modo per guarire. Ciao
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 14/11/19 alle 19:26 via WEB
Intanto l' Ilva sta per chiudere, l' Alitalia la svendono e i nuovi padroni esigono altri esuberi di personale, la Lucchini ha ridotto di quasi il 40% la produzione, della Whirlpool non se ne parla neanche in tv, la Fiat è ormai prossima alla fine. E mi pare che tutto questo sia deciso da multinazionali, che di italiano hanno ben poco. Dettagli. Si sa che io sono fuori dal tempo e parlo a vanvera.
 
ormalibera
ormalibera il 14/11/19 alle 20:37 via WEB
Io uso due sole parole per definire chi dovrebbe preoccuparsi del bene dei propri cittadini: traditori e dittatori. Il tradimento è orma roba di tutti i giorni, in uno alla dittatura dilagante. E poi possiamo anche aggiungere l'incapacità all'ennesima potenza. La ue è stata una guerra persa, anzi, peggio.
 
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 14/11/19 alle 21:03 via WEB
Ciao a te. Molto facilmente verso la metà del prossimo anno io, mia moglie e mia figlia ci trasferiamo in un Paese che spero vinca le sue titubanze ed esca definitivamente da questa UE che porta più danni che benefici. Siamo coscienti, tutti e tre, che è un passo difficile e un salto quasi nel buio. Dico " quasi " perché dove andremo a vivere ci abita da ormai vent'anni un mio cugino e si trova benissimo. Abbiamo già un appoggio per poter entrambi lavorare, mia figlia completa quest'anno il liceo linguistico e noi due " vecchietti " ce la caviamo abbastanza bene con la lingua. Parlo naturalmente dell'Inghilterra, oltretutto è un Paese che, seppure fra i suoi pregi e difetti, noi amiamo tanto. Come ben sai, non credo che tutti i nostri guai dipendano unicamente dagli immigrati, ma riconosco il fatto che una certa percentuale di essi aggrava la situazione complessiva di un Paese, il nostro, già di per sé parecchio intricata. Ma non odio e non discrimino in nessun caso, ricordando che anche noi italiani abbiamo commesso i nostri errori, prima che arrivasse questa marea che ora ci sommerge. Abbiamo delegato troppo, e soprattutto nelle mani sbagliate, e parlo senza distinzione fra destra e sinistra. Non vedo un gran futuro per l'Italia, almeno finché continua in questo modo. Anche tu dici cose vere, lo so. E... beh, ti ho scritto in privato e so che hai capito. Un vero abbraccio. Ciao
 
jagannath0
jagannath0 il 17/11/19 alle 21:17 via WEB
Una volta avrei detto: "Critica dello Stato e necessità della sua estinzione rappresentano il catalogo e l'urgenza teorico-pratica del rivoluzionario. Tutto il resto sono pippe"...ma ora non lo dico più; sono invecchiato, cambiato, ecc.ecc. tuttavia mi rinfrancano alcune considerazioni.. Ad esempio (scusa il dilungamento):non vedo nessuna soluzione sociale per il presente. Non solo per l’inconsistenza di quell’aggregato di milieu, istituzioni e bolle individuali chiamato per antifrasi “società”, ma anche perché non c’è più un linguaggio per l’esperienza comune. E non si condivide alcunché se non si condivide un linguaggio.E poi ancora: Il mio corpo mi appartiene. Io sono Io, tu sei tu, e non va per niente bene . Personalizzazione di massa. Individualizzazione di tutte le condizioni: di vita, di lavoro, di disagio. Schizofrenia diffusa. Depressione rampante. Atomizzazione in fini particelle paranoiche. Isterizzazione del contatto. Più io voglio essere Io, più provo una sensazione di vuoto. Più mi esprimo, più mi esaurisco. Più mi rincorro, più sono stanca. Io tengo, tu tieni, noi teniamo il nostro Io come uno sportello molesto. Siamo diventati i rappresentanti di noi stessi, i garanti di una personalizzazione in tutto somigliante a un’amputazione. Arriviamo perfino ad assicurare la rovina con malcelata goffaggine. Nel frattempo, io gestisco.La ricerca di sé, il mio blog, il mio appartamento, le ultime minchiate alla moda, le storie di coppia, di sesso... quante protesi per tenere insieme un Io! Se “la società” non fosse diventata una mera astrazione, designerebbe l’insieme delle stampelle esistenziali offertemi per continuare a trascinarmi e delle dipendenze contratte per farmi un’identità. L’"handicappato" (in senso lato) è il modello della cittadinanza che viene. Una società che si mantiene in piedi tramite la debolezza prodotta dall’ingiunzione ad essere forti, al punto che tutto sembra assumere un aspetto terapeutico, perfino lavorare o amare. Tutti i “come va?” scambiati in una giornata fanno pensare a una società di pazienti in cui ci si misura vicendevolmente la febbre. La socialità è fatta oggi di mille piccole nicchie, di mille piccoli rifugi nei quali tenersi al caldo. In cui si sta sempre meglio che nel grande freddo là fuori. In cui tutto è falso, perché è solo un pretesto per riscaldarsi. Forse il più grando atto rivoluzionario é (passami il termine) non fare un cazzo, vivere per sottrazione, non "combattere" mai come vogliono che si combatta, sul loro piano. Bravo chi ci riesce.
 
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 17/11/19 alle 22:46 via WEB
Oggi ho passato un paio d' ore guardando su YouTube qualche filmato sugli scontri anni '70 e, anche se meno, anni' 80. Ero un adolescente nei '70 e appena un giovane pischello negli' 80, ma in questa seconda decade ero già abbastanza infervorato e un po', dico un po', informato. Oltre ai vari casini che son riuscito a combinare, inutile dire che non ho perso l'occasione di fare qualcosa già dai tempi delle superiori : mi pare di essere stato in seconda, un istituto tecnico industriale come tanti ( pensa che oggi c'è il comando dei vigili, non aggiungo altro...) , una mattina qualcuno dei più " grandi " ha deciso che era ora di contarci. C' è un vasto piazzale all'interno, la maggior parte era sul lato sinistro ma anche quelli dell'altra fazione non erano pochi. È stato il primo presentimento, la prima sensazione di essere manovrato. Poi me la sono ripetutamente dimenticata e ho proseguito a partecipare a cortei, a menarmi davanti a scuola o alla stazione, a bloccare gli autobus, ad inveire contro questo e quello. Ricordo comunque con una certa nostalgia quei giorni, quegli anni, o almeno una parte di essi : oggi, e qui ti ripeto una cosa che già ti avevo detto tempo fa, intorno a me vedo tanti robottini tristi ma secondo loro " compiuti ", che forse sanno di far parte di una " legione di fessi " ma, e pure in parte lì capisco, non hanno alternative. Come me, del resto. E lo so. È vero, tu mi fai restare senza parole a volte, ma l'idea che la società è solo un insieme di individualità ( tristi, sconfitte) non è solo tua : io questo lo so da anni, inutile dire che è tutto un disegno ben costruito, calcio, consumismo, shopping, droga, devianze, solitudine, tutti gli ingredienti sono compresi. " Io " , e " mio " , ecco le vere parole, cause, motivazioni sbagliate , la proprietà, anche di un blog. A me ne hanno cancellati 18 o 19 di blog prima di questo. Ho 57 anni, mi sono ammorbidito anch'io, ma solo esteriormente, dentro sono sempre più o meno uguale. E anche tu lo sei, secondo me. Insisti con l'affermazione che è meglio escludersi e vivere di sottrazione, non fare un cazzo : beh, non sai quanto mi trovi d'accordo. Forse non mi crederai ma è così. Un oceano di " tutti diversi e liberi ", in realtà omologati. Il mio unico rifugio è, a volte, escluderei mediante solitudine : e certe mie scelte passate non erano altro che ricerca e attuazione di solitudine, era anche bello aver la testa piena di un unico pensiero = cioè come fare per liberarsi da ogni pensiero. Ciao a te.
 
   
jagannath0
jagannath0 il 18/11/19 alle 16:12 via WEB
D' altronde siamo gli orfani di un tempo in cui il mondo si divideva tra sostenitori e nemici del blocco capitalista...ed in fondo c'è un unica domanda che ci attanaglia (visto che le prove generali le abbiamo fatte tutti)ed è questa: come costruire una forza che non sia un’organizzazione? Un saluto a te.
 
     
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 20/11/19 alle 12:47 via WEB
L'unica soluzione consiste nel quasi totale dissolvimento di uno Stato che in realtà serve a coprire gli interessi e i privilegi di pochi. Ma è una parola che a tanti fa paura : tu sai qual'è. Ciao
 
medusaurticante
medusaurticante il 21/11/19 alle 15:05 via WEB
Condivido tutto, ma proprio tutto di ciò che hai scritto, Roberto. Ti giuro che mi sento disgustata anch'io, per quest'andazzo sempre più improntato all'incoscienza ed alle ruberie sempre più evidenti,tra cui quella della nostra dignità di cittadini di un Paese cosiddetto libero. Ciao
 
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