Creato da kayfakayfa il 10/01/2006

LA VOCE DI KAYFA

IL BLOG DI ENZO GIARRITIELLO

 

Messaggi di Febbraio 2018

ALLERTA METEO: NAPOLI/POZZUOLI E LE ORDINANZE MISTERIOSE

Post n°1877 pubblicato il 28 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

 

Domenica 25 febbraio il Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, a seguito di una comunicazione emanata dalla Protezione Civile della Regione Campania in cui si allertavano i comuni che nelle prossime 24 ore le condizione meteorologiche sarebbero state particolarmente critiche con rischio nevicate a bassa quota, emanava l'ordinanza sindacale 1227/18, disponendo per il giorno 26 febbraio la chiusura delle scuole pubbliche e private. Chiusura successivamente estesa anche ai giorni 27 e 28.

Tale decisione, considerata da molti puteolani eccessiva dato che molti siti meteo non indicavano alcuna particolare criticità a partire da lunedì e per i giorni seguenti, suscitava una levata di critiche da parte degli avversari politici del sindaco Figliolia in quota Pd.

A seguito dell'eccezionale nevicata che dalle 6 di ieri mattina si è abbattuta copiosamente su Napoli e provincia per quasi tre ore, creando grosse difficoltà alla circolazione urbana e extraurbana, creando uno scenario quanto mai suggestivo a Pozzuoli completamente innevata, la decisione di Figliolia si rivelava quanto mai appropriata, meritevole di apprezzamento anche da parte di chi politicamente è da lui lontano.

Diversamente da quanto disposto da Figliolia a Pozzuoli, solo ieri mattina, a circa un'ora dall'inizio della nevicata, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ordinava la chiusura delle scuole e la limitazione del traffico in città. Ciò creava non pochi disagi sia a chi doveva recarsi a lavoro, sia agli alunni e alle famiglie dato che, malgrado la neve e il gelo, molti studenti erano già scesi da casa per recarsi a scuola o all'università.

A chi lo accusa di inadempienza, De Magistris risponde piccato di non aver ricevuto alcuna allarme dalla Protezione Civile. Eppure sul sito del Comune di Napoli, oltre all'ordinanza sindacale che impone la chiusura delle scuole per il 27 e il 28 febbraio, è disponibile la pec inviata dalla Regione al Comune in data 26 febbraio alle ore 14,45 in cui si allerta sulle pessime condizioni meteo in arrivo nelle prossime 48 ore.

Stando ai documenti di cui sopra, appare evidente che anche il Comune di Napoli era stato allertato preventivamente. Seppure solo 24 ore dopo rispetto a Pozzuoli. Per cui il sindaco avrebbe comunque avuto il tempo necessario per emanare un'ordinanza il giorno 26 dichiarando la chiusura delle scuole e la limitazione del traffico in città.

A seguito di quanto abbiamo finora riferito, ci domandiamo perché il Sindaco di Pozzuoli fosse stato allertato 24 ore prima rispetto a quello di Napoli? Appartenendo Pozzuoli alla Città metropolitana di Napoli, il cui sindaco è De Magistris, non sarebbe stato più giusto che l'informativa giungesse prima Napoli e successivamente a tutti gli altri comuni?

Inoltre, se De Magistris non fosse stato avvisato, come continua a sostenere, della comunicazione regionale relativa al rischio meteo, regolarmente segnalata sul sito del Comune il 26 febbraio, sorge il dubbio che chi al Comune di Napoli lesse la pec della Regione in cui si allertava sulle pessime condizioni meteo in arrivo, e la resa pubblica mettendola in rete, non abbia avvisato il primo cittadino. Probabilmente un disguido di comunicazione tra il sindaco e suoi collaboratori.

Diversamente non si comprende come mai il Sindaco di Napoli, a differenza da quello di Pozzuoli e di tanti altri comuni della provincia e della regione, non fosse stato preventivamente informato di quanto stava per succedere affinché predisponesse le adeguate misure di sicurezza per tutelare i cittadini!

 
 
 

SCONCEZZE ELETTORALI

Post n°1876 pubblicato il 25 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

Ancora cinque giorni di sofferenze e finalmente la peggiore campagna elettorale della storia della Repubblica Italiana  terminerà. Ma fino a venerdì sera, chi ne avrà il coraggio e la voglia, potrà continuare a sciropparsi tra televisioni, radio e giornali le promesse elettorali dei vari leader di partito. Ma soprattutto le offese gratuite all'avversario, spesso di una volgarità estrema che farebbero arrossire perfino il peggiore scaricatore di porto, con tutto il rispetto per la categoria, denotando quale livello di bassezza ha ormai raggiunto la nostra politica.

È inutile negare che in questa squallida classifica la leadership va a Vittorio Sgarbi, apprezzatissimo critico d'arte, ex parlamentare, attualmente Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, fondatore e leader del movimento Rinascimento Italiano, il quale non si è fatto scrupoli di farsi riprendere seduto sul water in giacca e cravatta nell'atto di defecare, mostrando la foto del leader pentastallato Di maio sullo smartphone, affermando, "per cagare non usate Guttalax, usate Di Maio!".

Quando la politica raggiunge un tale livello di ignominia, c'è poco da sperare per il futuro del paese.

Dico questo non tanto per la perfomance di Sgarbi - di lui ormai non ci sorprende più nulla avendoci abituati nel corso degli anni ad apparizioni televisive dove ne ha dette di cotte e di crude, spesso costringendo i conduttori in studio a staccargli l'audio o i presenti a schiaffeggiarlo -, quanto perché, almeno che io sappia, nessuna autorità istituzionale né alcun  politico è intervenuto a stigmatizzare il critico per la sua "seduta" elettorale contro Di Maio. Alimentando il dubbio che in fondo facesse quasi piacere che a Di Maio, oggetto di disprezzo da parte dei partiti, non tanto per le sue difficoltà con i congiuntivi ma perché capo politico del M5S, qualcuno esplicitamente dicesse "fai cagare!".

Tutti concordano che la politica debba dare il buon esempio ai cittadini,  tenendo un atteggiamento onorevole in sintonia con i dettami costituzionali.

Ora viene da chiedersi cosa deve pensare un ragazzino quando vede un rappresentante delle istituzioni, che si fa riprendere sul water mentre caga, irridere un avversario politico assimilandolo a un lassativo?

Istintivamente si farà una risata e, non si può escludere, che a sua volta non senta il bisogno di imitarlo facendosi registrare nella stessa posa mostrando sullo smartphone la foto di un compagno o di un professore che gli sta sulle scatole.

Dopo i reiterati episodi di violenza a scuola di questi giorni che hanno visto alunni e genitori aggredire violentemente professori e dirigenti scolastici solo perché pretendevano che gli alunni studiassero o non mancassero di rispetto agli educatori, un personaggio pubblico, uomo di cultura nonché politico, che si permette di irridere in maniera così volgare un avversario politico non fa altro che alimentare nella labile fantasia dei giovani, ma probabilmente anche in quella di alcuni adulti, l'idea che chi la pensa in maniera contraria a noi va offeso, umiliato, magari anche sparato, anziché rispettato.

Se la campagna elettorale è scaduta a questi livelli non bisogna stupirsi se poi la gente non crede più nella politica; se i giovani fanno i bulli perfino nei confronti delle forze pubbliche.

In passato nelle tribune politiche e nei comizi elettorali si discutevano programmi e idee. Oggi si urla, ci si offende ma di idee concrete per migliorare il paese nemmeno l'ombra.

Chi accusa le serie televisive come Gomorra di alimentare nei ragazzini la violenza, farebbe bene a guardare l'utilizzo che molti politici fanno della televisione o della rete. Quella stessa rete che i politici vorrebbero monitorare, censurandola, perché girerebbero fake news che confonderebbero le idee agli elettori.

Forse come paese siamo davvero finiti nella merda!

 
 
 

NEVE (racconto)

Post n°1875 pubblicato il 22 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

 

"Non è vero che il tempo è galantuomo", sussurrò mio padre.

Nonostante il male lo avesse ridotto a poco meno di una larva umana, costringendolo da tempo a letto, nemmeno ora che, stando ai medici, era prossimo a lasciarci, aveva perso la lucidità mentale.

"A cosa ti riferisci, papà?" chiesi con le lacrime agli occhi, accostando il viso al suo sfiorandogli la guancia.

"Ho sempre sognato di vedere la neve, prima di morire. Non saprò mai come è fatta!" fece abbozzando un amaro sorriso.

Quelle parole mi raggelarono ancor di più il sangue nelle vene.

Seppure mio padre fosse un estroverso, mai aveva palesato il desiderio di vedere la neve.

"Ti prometto che la neve la vedrai" dissi in un filo di voce, stringendogli la mano.

"Magari in un'altra vita..." mormorò prima di spegnersi.

I funerali si svolsero in una fredda giornata di dicembre. Il cielo plumbeo minacciava pioggia.

Terminata l'omelia, benedetta la bara, il prete fece cenno che la si poteva sollevare e portarla fuori.

La sollevammo sulle spalle io, mio cognato Aldo, i miei cugini Luca e Franco, Giovanni e Mario due giovani molto legati a papà per aver loro trasmesso la passione dell'arte che li aveva resi due apprezzati pittori.

Lentamente attraversammo la folla di gente assiepata in chiesa per dare l'estremo saluto alla salma.

Papà era molto conosciuto e ben voluto nel quartiere: per anni, lui che fin da ragazzo amava disegnare e dipingere ma aveva dovuto sospendere il liceo artistico a metà del primo anno per andare a lavorare come commesso in un supermercato per contribuire al mantenimento della famiglia dato che con il solo stipendio del nonno non ce la si faceva, aveva insegnato gratuitamente in un locale della parrocchia pittura e scultura ai ragazzi del rione, strappandoli alla strada e alla malavita che non si faceva scrupoli di assoldare giovani per i propri sporchi traffici.

Mentre gli incaricati della ditta di pompe funebri presero in consegna il feretro per sistemarlo nel carro funebre, una pioggerella sottile iniziò a cadere con insistenza.

In quell'attimo un applauso corale si levò dalla folla che circondava il carro per l'ultimo saluto.

In breve la pioggia si tramutò in neve, ammantando la bara con una spessa coltre bianca.

"Il tempo è davvero galantuomo!" pensai singhiozzando come un bambino.

 
 
 

PD vs M5S: UN PING PONG DI EMOZIONI

Post n°1874 pubblicato il 18 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

 

A due settimane esatte dalle elezioni la campagna elettorale sta assumendo i toni di una partita di  pingpong. Giusto il tempo per il Pd e tutti gli altri "vecchi" partiti di indignarsi profondamente  nei confronti del M5S per la vicenda, priva di qualsiasi riscontro penale, dei mancati rimborsi del taglio degli stipendi di alcuni parlamentari pentastellati, ed ecco che la "pallina" viene respinta nuovamente  nel campo avverso, con un colpo difficile da parare, sotto forma di inchiesta giornalistica che attraverso un provocatore, ex camorrista, che si fa passare per mediatore per lo smaltimento illegale di rifiuti, munito di telecamera nascosta, filma la trattativa intrapresa con l'assessore al bilancio al comune di Salerno Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca: il figlio del governatore è indagato per corruzione, mentre il direttore e il giornalista della testata autori dell'inchiesta sono indagati per induzione alla corruzione.

Una vicenda questa di De Luca junior che starà mettendo a dura prova non solo la granitica fibra caratteriale del governatore campano ma l'intero Pd che con lo scandalo rimborsopoli del M5S pensava di aver trovato un'arma da sfruttare in campagna elettorale per  raffreddare la crescita dei grillini nelle preferenze dell'elettorato.

A rendere ulteriormente complessa la gestione della vicenda, nell'estremo tentativo di evitare che, a livello di consensi nei seggi, si possa ripercuotere contro il Pd, c'è il particolare non secondario che mentre il M5S sta espellendo o multando quanti hanno omesso di versare nel Fondo delle medie e piccole imprese parte dei propri stipendi da parlamentari, prendendo in considerazione di far subito dimettere, se fossero eletti, quei deputati ricandidati che sono risultati morosi alle regole imposte dal M5S, il Pd è tutti gli altri partiti senza remore candidano o tengono nei propri ranghi indagati, imputati, e condannati non in definitiva, alimentando nell'opinione pubblica la squallida convinzione che, pur di accaparrarsi voti, non si fanno scrupoli di candidare chiunque assicuri voti, fa niente se ha problemi giudiziari.

Se dopo aver individuato le mele marce - le quali, lo ripetiamo, non hanno commesso nulla di penalmente  rilevante bensì hanno contravvenuto all'impegno sottoscritto con il M5S all'atto della loro di ridursi lo stipendio e versare in un Fondo ministeriale a tutela delle medie e piccole imprese la parte tagliata  - il M54S si sta dando da fare per espellerle senza se e senza ma, non si capisce perché non facciano lo stesso il Pd e tutti quei partiti che nelle loro fila hanno rappresentanti di partito o candidati indagati, imputati o addirittura condannati in primo grado.

È vero che la Costituzione ritiene debba considerarsi innocente chiunque non venga condannato in definitiva. Ma è altresì vero che la stessa Costituzione impone che chi ricopre ruoli istituzionali deve onorare la funzione che ricopre ten3ndo un comportamento irreprensibile sia in pubblico che in privato.

È vero che l'inchiesta di Fanpage sullo smaltimento illegale dei rifiuti in cui è coinvolto il figlio del governatore De Luca è solo agli inizi, per cui è molto probabile che alla fine il figlio del governatore ne uscirà totalmente estraneo, così come molto probabilmente alla fine verrà assolto il fratello maggiore Pietro, candidato PD, imputato per bancarotta fraudolenta. Ma fino a quando le vicende non si chiariscano non sarebbe stato meglio se il primo si autosospenda da assessore e l'altro auto spenda la propria la  propria candidatura?

Possibile che tutti sono pronti ad accanirsi contro il M5S per una vicenda che, lo ripetiamo per l'ennesima volta, non ha alcun riscontro penale - il movimento stesso è parte lesa-,  ma poi tutti tacciono in maniera imbarazzante per vicende ben più gravi, seppure in fase di sviluppo, dove i reati contestati ai protagonisti sono, questi sì, di matrice penale?

Nell'attesa che tutto si chiarisca non sarebbe più giusto che qualsiasi pubblico amministratore o qualsiasi candidato indagato, imputato o condannato non in definitiva venga comunque sospeso o cancellato dalle liste elettorali?

Diversamente che messaggio si dà al paese visto che i cinque stelle per molto meno stanno espellendo i propri parlamentari e epurando le liste elettorali?

O forse il rispetto per le regole(interne)  vale solo per il M5S mentre a tutti gli altri partiti è concesso perfino di contravvenire alla Costituzione?

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ULTIMA ORA: Roberto De Luca poco fa ha annunciato le proprie dimissione da Assessore.

Un gesto onorevole che sia di esempio a tanti amministratori pubblici i quali, seppure indagati, imputati o condannati in primo grado, non ne vogliono proprio sapere di staccarsi dalla poltrona!

 
 
 

I MANCATI RIMBORSI M5S SONO UN'ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA PER GLI ALTRI PARTITI

Post n°1873 pubblicato il 13 Febbraio 2018 da kayfakayfa
 

 

A scanso di equivoci, meglio essere chiari: la vicenda dei mancati rimborsi per oltre 1 milione di euro relativi al taglio degli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali del M5S che sarebbero dovuti confluire nel Fondo delle medie e piccole imprese - fino a oggi nel fondo sono stati versati 23,4 milioni di euro - è grave e i vertici del M5S devono agire velocemente per fare chiarezza e cacciare i responsabili. Una forza politica che fa dell'onestà il proprio fiore all'occhiello non può lasciarsi sfasciare, soprattutto a meno di un mese dalle elezioni, da una vicenda che, giustamente e legittimamente, gli avversari politici stanno utilizzando come strumento di propaganda politica per arginarla.

Ha ragione il Ministro Calenda quando, parlando dei mancati rimborsi, riferendosi a chi non li avrebbe versati, afferma "A me la cosa che più colpisce è francamente il fatto che non lo sappiano loro. Se uno prende un impegno così importante, anche positivo, poi deve essere almeno capace di gestirlo altrimenti non si capisce come possa candidarsi a gestire il paese."

Quello che stupisce, ovviamente fino a un certo punto, è l'amplificazione mediatica che si sta dando alla vicenda. Mentre dello scandalo ENI - il colosso della siderurgia italiana avrebbe pagato tangenti per 1,1 miliardo di dollari a politici nigeriani per garantirsi lo sfruttamento dei giacimenti del territorio. IL tutto sarebbe stato oscurato da una serie di fake news create ad arte per far passare il colosso siderurgico vittima anziché colpevole con il coinvolgimento contrastante di alcune procure - sia nei TG che su molti giornali se ne parla in maniera molto velata. Anche perché la vicenda ENI chiamerebbe in causa direttamente la politica e il governo.

E dunque per quella tacita legge secondo cui "mai disturbare il manovratore", meglio che lo scandalo ENI cada nel dimenticatoio.

Così come guai a parlare dei guai giudiziari di Silvio Berlusconi, leader indiscusso del centrodestra, coinvolto in prima persona nella campagna elettorale seppure sia pregiudicato per reati fiscali contro lo Stato, interdetto dai pubblici uffici per via della legge Severino, e dunque non potrà nemmeno votare; indagato insieme a Dell'Utri come probabile mandante della stragi di mafia degli anni novanta. Né parlare degli eventuali sviluppi della vicenda Consip in cui sono coinvolti tra gli altri il Ministro Lotti e Tiziano Renzi papà del segretario del Pd e delle vicende legate a Banca Etruria che intaccano l'immagine politica di Maria Elena Boschi, fedelissima di Renzi, tanto che, anziché ad Arezzo, l'hanno candidata a Bolzano. Tanto meno non fare alcuno accenno al fatto che, molto probabilmente, il ministro Madia ha davvero copiato la propria tesi di dottorato in economia. Restando in tema di rimborsi, è fuori luogo citare la condanna a due anni per peculato e falso cui è stato condannato l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, all'epoca sostenuto dal Pd, per la vicenda dei falsi scontrini?...

La vicenda dei mancati rimborsi dei grillini è seria e va chiarita.

Ma che non serva a coprire le eventuali pecche degli altri partiti e dei loro rappresentanti con la complicità dei media.

Gli italiani sono stanchi di essere trattati da fessi.

E il 4 marzo si avvicina!

 
 
 

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