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filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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« La riforma del bicameral...LA COSTITUZIONE E LE MIS... »

l'assemblea democratica è monocamerale

Post n°736 pubblicato il 10 Febbraio 2015 da rteo1

http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1122500/LA_COSTITUZIONE_E_LE_MISSIONI_MILITARI

PERDERE LA LIBERTA': CONSEGUENZE FUTURE.

«Quanta difficultà sia a uno popolo, uso a vivere sotto uno principe, perservare dipoi la libertà, se per alcuno accidente l'acquista […] E tale difficultà è ragionevole; perché quel popolo è non altrimenti che un animale bruto, il quale, ancora che di natura feroce e silvestre, sia stato nutrito sempre in carcere ed in servitù; che dipoi lasciato a sorte in una campagna libero, non essendo uso a pascersi, né sappiendo i luoghi dove si abbia a rifuggire, diventa preda del primo che cerca rincatenarlo». (Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio).

http://ilmiolibro.kataweb.it/reader_dettaglio_recensione.asp?id_recensione=9712

Al di là della recensione, che peraltro apprezzo perchè costituisce comunque la prova di un interesse per le tematiche socio-politiche (l'uomo è un essere socievole, sosteneva Aristotele), va detto senza esitazioni che il saggio in questione CHIUDE un percorso iniziato due millenni addietro con Platone, Aristotele, Polibio e Cicerone, che si sono interrogati sugli ordinamenti politici degli stati; che è stato ripreso e proseguito da Hobbes, Bodin, Machiavelli, G.B. Vico, ma senza approdare alla conclusione del percorso. Oggi finalmente il ciclo si "chiude" perchè la dinamica delle Costituzioni viene inserita nell'ambto dei fenomeni universali dell'aggregazione e della disaggregazione, secondo le regole della termodinamica (primo e secondo principio), della relatività di Einstein sull'equivalenza della massa con l'energia e della fisica quantistica, tutte conoscenze ignorate dagli illustri predecessori (sebbene le intuizioni possano farsi risalire già a Democrito ed Eraclito). 

E', quindi, un saggio da studiare e approfondire per capire la storia degli uomini e delle dinamiche universali, e se si vuole fare un dono utile non vi è bene migliore, soprattutto per i giovani. Me ne assumo la responsabilità !

;http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1119270/La_riforma_del_bicameralismo

http://www.lafeltrinelli.it/libri/russo-teodoro/993151

Sono ben conscio della realtà nella quale stiamo vivendo, e che i problemi quotidiani che ci attanagliano sono ben più impellenti delle riforme costituzionali, tuttavia non è possibile disinteressarsi di queste perchè attengono alla nostra libertà. Senza di questa potremmo anche soddisfare i nostri bisogni fisiologici, ma non saremmo diversi dagli altri animali allevati nelle stalle, in attesa di essere macellati. Se oggi siamo "liberi" di esprimere i nostri pensieri, di immaginare un orizzonte migliore e di poter spendere le nostre energie per realizzarlo lo dobbiamo a tanti intrepidi spiriti liberi che hanno dato persino la loro vita per salvaguardare e difendere il diritto alla libertà di pensiero.

Il potere è quasi sempre ottuso e tende ad impedire ai sudditi di essere critici; di avere un proprio ideale di vita organizzata, che non sia quello imposto dall'autorità costituita.

Per questo, almeno ogni tanto, occorre alzare la testa dal piatto (o mangiatoia) nel quale si mangia e osservare che cosa sta accadendo nelle istituzioni e lanciare l'allarme se si dovesse intravvedere una sterzata autoritaria nella politica del governo.

In sintesi: la critica espressa nei saggi politici e giuridici svolge il ruolo sociale e civile della "sentinella" della democrazia (o, se si preferisce, l'antifurto verso il potere totalizzante).

 
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Commenti al Post:
gabrielliluca
gabrielliluca il 12/02/15 alle 11:00 via WEB
il problema potrebbe stare nel fatto che quasi tutti hanno un televisore in cucina, dunque alzando la testa dalla mangiatoia si ritroverebbero, mezzo spaghetto fuor di bocca, ad ammirare uno spettacolo platealmente sconcio ma chissà perché, convincente. come diceva Joseph Montefiore: TENETE IL DENARO COME NULLA, TENETE TUTTO COME NULLA. OTTENETE IL CONTROLLO DELLA STAMPA ED AVRETE TUTTO IL POTERE! in tempi non sospetti tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento. Però, il concetto espresso è coerente con quella che dovrebbe essere una giusta condotta comune. E il termine "mangiatoia" esprime bene la condizione nella quale siamo riversati.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 12/02/15 alle 11:10 via WEB
Eppure la "mangiatoia" ha avuto un ruolo "sacro" ove, si raccontava, che, nella stalla, era stato adagiato il Salvatore. Non c'è dubbio che "parlare con lo stomaco pieno" è diverso che affrontare i problemi della sopravvivenza, ma è altrettanto vero che questi a volta dipendono dalla consapevolezza di avere o meno dei diritti. Vivere da schiavi, con la testa nella mangiatoia, senza avere la consapevolezza che si è vittime di un sopruso politico, giuridico e sociale, perchè tutti gli uomini sono eguali, rende inutile la propria vita e quella degli altri.
(Rispondi)
gabrielliluca
gabrielliluca il 13/02/15 alle 12:54 via WEB
Io non sono sicuro che tutti gli uomini siano uguali. I contesti psicogeografici stessi dovrebbero raccontare il contrario. Come per la democrazia occidentale che non può essere attuabile ovunque. Penso a volte che dovremmo arrenderci a sostenere che uno stato caotico sia il disegno centrale per giungere ad un traguardo. Stato caotico nel quale, pur consapevoli, bisogna che ognuno lavori per ciò che è stato designato, ognuno nella sua ragione, nel bene e nel male. Prendi certa gente, come immagino pure te, nel disagio anche più cieco non potrebbero comunque fare ameno di interrogarsi, quasi come a sorvolare suoi dolori della pancia a volte. E pure io. Forse potrebbe essere sintomo che alcuni dubbi comunque eruttano, ormai da ogni dove, ed in qualunque situazione. Io sprecherei il mio pasto per affogare qualche ipocrita nella mangiatoia, sai che spasso: "TIE', ATTRIPPATE, PORCO!!!" AHahAHah. Ciao Rteo.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 13/02/15 alle 13:13 via WEB
Interrogarci per viaggiare e spiegare le cose. Tu accogliesti con interesse il pensiero di Dante, pubblicato in un mio precedente blog. Io l'ho anche inserito in testa al saggio che ho dato alle stampe perchè è un messaggio che vale per tutti. Che cosa intendo dire ? che l'unico modo per dare senso a ciò che siamo è fare ciò che "è giusto fare". Ma che cosa "è giusto" ? Facciamo un esempio. Per stare ai fatti di questi tempi Renzi dice che bisogna fare, e che lui è l'uomo del fare (in verità le stesse cose le diceva Berlusconi, e ne sono certo perchè scrissi un articolo proprio su questo). Io sono d'accordo che bisogna fare ma mi domando anche "che cosa è giusto fare" ? Lui no (ma non ha colpa, è ancora giovane), e così tantissimi politicanti che siedono nelle istituzioni. Mi si dirà, allora: tu sai cosa sia giusto fare ? NO! Ma ti posso consigliare il metodo degli antichi: Aristotele ce lo ha consegnato, perchè lo aveva ricevuto dal suo maestro Platone, che lo aveva ricevuto da Socrate, ecc. Eccolo: bisogna smembrare, disarticolare, qualunque problema complesso e ridurlo al suo nucleo essenziale. In altri termini, partire dalle origini,e lentamente arrivare ai giorni nostri. Per mancanza di tempo vengo al dunque e do una risposta al tuo dubbio se gli uomini siano o meno uguali. Vai alla loro composizione atomica e vedi quale è la conclusione, che ne deriva in modo automatico! Ciao.
(Rispondi)
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 14/02/15 alle 11:09 via WEB
eh, ma cosi non vale! L'intreccio finale varia eccessivamente dalla base del microscopico. un ugualità nella base microscopica è la magia di contatto col tutto che si esprime in noi. Certo non è poco, ma nell'insieme dei secoli abbiamo creato artifizi inestricabilmente complicati da potersi regredire al nocciolo. E, altra cosa non da poco, abbiamo alterato la verità generando postulati differenti dalle fondamenta originali. e Asimov insegna, nel suo "io robot", che i postulati non possono essere cambiati. Seppure non posso neppure dire che non hai pienamente ragione. E qui la cosa si fa volendo anche affascinante.
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 14/02/15 alle 22:17 via WEB
Oggi ho visto in giro tante maschere. Un amico mi ha confidato che si travestirà da Napoleone. E' questo il tuo intreccio finale ? Eppoi: i postulati non possono cambiare? Invece, si, non solo possono cambiare, ma è certo che cambieranno perchè tutto cambia! E sai perchè ? Perchè il tuo intreccio finale ritorna alla base del microscopio,ove svaniranno tutti gli "artifizi inestricabilmente complicati" creati dagli uomini, come il mio amico che si travestirà, per una serata, da Napoleone non resterà Napoleone a vita. In verità tutto è semplice:energia e materia, materia ed energia. E tutto questo non è la vita ma l'universo, ove nessuno è povero e nessuno è ricco, nessuno è re e nessuno è suddito. Stringa sei e stringa diventerai!
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 13/02/15 alle 21:18 via WEB
Siamo sotto una dittatura mascherata da un telo nero ! Ma sempre dittatura è !
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 13/02/15 alle 21:28 via WEB
E' l'ignoranza la musa ispiratrice della classe politica, a cui si aggiunge una dose autocelebrativa conseguenza della mancanza di conoscenza per cui si è portati a credere di potersi sostituire alla volontà del popolo. La riforma della Costituzione necessita di una conoscenza di base che riconduce direttamente alle origini della polis. O la si possiede, per aver letto i classici (ne cito qualcuno: la reppubblica di Platone, la Politica di Aristotele, la Repubbllica di Ciceroone, ecc.)oppure non si è in grado di capire che cosa significhi scrivere o riscrivere una Carta costituzionale. La Costituzione, infatti, non è una semplice "legge delle leggi" come stoltamente ripetono gli studenti della facoltà di giurisprudenza, indottrinati da tanti altri stolti accademici privi dei "fondamentali" (come si direbbe in economia)ma un'idea della polis, da cui scaturisce il progetto e la conseguente architettura dalla "Casa comune". E' questo che scrivo nel saggio. L'errore irreparabile nel quale è incorso il governo deriva proprio dalla mancanza di conoscenza delle radici naturali, prima che politiche e poi giuridiche, dell'assemblea degli aggregati umani. E tale errore non è stato posto in evidenza neppure dai tanti illustri "esperti" auditi nelle commissioni parlamentari, che si sono limitati a commentare il testo del disegno di legge del governo, senza allungare lo sguardo sul passato. La vita degli esseri umani è tutta collegata ad un filo. E' come un rosario. Non puoi spezzarlo per togliere un grano. Per questo la Costituzione non è un insieme di regole, dove puoi inserire o toglierne qualcuna o una parte, ma un "organismo politico" che ha una propria anima e nasce da un'idea, l'idea della POLIS!
(Rispondi)
malware_jinx
malware_jinx il 16/02/15 alle 17:09 via WEB
E’ ciò che uno come il sottoscritto cerca di fare, anche attraverso un blog. Interessarsi, cioè, delle istituzioni e delle sorti del proprio paese. Però, quando si parla di riforme, bisogna chiarirsi bene su ciò che per esse si intende. Qualcosa che soppianta un’altra non è necessariamente una buona riforma. Così come un nuovo regime che esautora il precedente. Più che di riforme, noi italiani abbiamo necessità ed urgenza di leggi che vengano fatte rispettare. Ciao, jx
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 16/02/15 alle 17:55 via WEB
Le leggi devono essere osservate, è giusto. Le leggi, però, devono essere ancorate a dei valori generalmente condivisi, altrimenti diventano degli strumenti di prevaricazione nelle mani della classe governante. La nostra storia viene da lontano e tutti gli ordinamenti politici hanno alternato fasi dispostiche e tiranniche a fasi più o meno liberali, ossia dei diritti. Gli uomini al governo sono tendenzialmente portati a non voler essere contraddetti perchè sono spesso convinti di essere stati destinati al ruolo guida da parte dell'entità suprema.L'eguaglianza la si vuole soltanto dichiarare ma non realizzare.
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malware_jinx
malware_jinx il 07/03/15 alle 19:53 via WEB
Ho potuto seguire un acceso dibattito sul mio spazio tra te ed un altro amico. Ho poi risposto a lui dichiarando il mio pensiero a proposito della legge. Trattasi evidentemente di stringatissime conclusioni, ma riflettono le mie convinzioni in merito. Ciao, jx
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 08/03/15 alle 16:55 via WEB
Grazie per la segnalazione. Ho provveduto a rispondere "per le rime". Il confronto è arricchimento reciproco. Nessuno ha la verità in tasca. La ricerca è un percorso lungo e faticoso, e non c'è alcuna certezza di giungere alla meta.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 16/02/15 alle 19:49 via WEB
Condivido tutto della risposta che hai dato a malware_jinx. Ciò pur partendo da posizione opposta. Posizione sperimentata sul campo negli anni sessanta e settanta ...senza il supporto di studi classici. Mi meravigliavo allora, e mi meraviglio ancora di più oggi, per la scarsa presenza sul campo degli studiosi o cosiddetti "intellettuali".
Mi rattristano ancora le metamorfosi di tanti personaggi che negli stessi anni si pavoneggiavano come paladini del bene comune. Oggi han mangiatoie piene di vitalizzi ed auto blu ...alla faccia dei poveri fessi. Il discorso potrebbe continuare per giorni e giorni.
Di sicuro leggerò il tuo libro anche se non sono mai stato un buon ed attento lettore. Se non cercando di raccogliere briciole del libro della vita. Un saluto, M@.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 17/02/15 alle 10:27 via WEB
Il mio libro contiene un'analisi storico-politica e giuridica che risale alle origini degli aggregati umani e prosegue fino ai giorni nostri per spiegare che la dinamica conflittuale tra gli esseri umani e il potere, che si esprime mediante le istituzioni, è eterno e nasce dalla coesistenza della cultura politica greca con quella giuridica romana. Il Popolo (che non vuol dire tutti i cittadini, come s'intende far credere, ma soltanto la plebe, che è la maggioranza)non ha mai potuto esercitare in modo esclusivo la funzione sovrana, ossia il potere legislativo, ma sempre "sotto tutela" (nella Repubblica romana l'iniziativa di legge era riservata al Senato, come oggi ce l'ha la Commissione europea rispetto al Parlamento). La "seconda Camera" (storicamente è stato il Senato) ha avuto sempre e solo il ruolo di "limitare" e "sottarre" il potere legislativo al popolo. Nel saggio propongo anche una comparazione tra vari ordinamenti statali e quello che valorizzo di più (ed è stata anche una mia scoperta)è quello svedese, che ha una monarchia monoparlamentare (che Platone definiva Polieia, e riteneva che fosse la migliore in assoluto).I classici sono il paradigma insostituibile di qualunque analisi; se non sai da dove si parte non puoi capire dove si sta andando. Malware_jinx ha fatto un'analisi appassionata ma purtroppo non si può dimenticare che Catone diceva <Carthago delenda Carthago>. La storia, amara ovviamente, è questa! Se compri il libro, mi farà piacere, ma consentimi di proporti la clausola: soddisfatti o rimborsati.
(Rispondi)
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 16/03/15 alle 10:04 via WEB
ho finito di leggere le prime pagine in rete. Prossimamente lo acquisterò su ibs, è senz'altro una abile contorsione di realizzazione di sintesi. Seppure, io a priori, detesto qualunque espressione democratica nostrana. L'idea svedese mi garba, in fondo non è possibile mettere d'accordo tutti i polli delle nostre due costosissime camere. Monarchia, già suona bene di per se. Monoparlamento anche suona bene. Ciao!
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rteo1
rteo1 il 16/03/15 alle 11:31 via WEB
L'analisi storico-politica e giuridica è stata "oggettiva", per quanto sia possibile separare le proprie convinzioni da quelle degli altri. Io non scelgo una formula in luogo di un'altra ma mi limito a riscontrare tra quelle esistenti quali siano le caratteristiche che le connotano secondo gli "schemi classici" delle Costituzioni. L'approdo alla Costitizione di Svezia è stato casuale. Non avevo alcun motivo per raffrontarla con le altre due da me analizzate, ossia quelle francese e tedesca, che sono Repubbliche. Poichè, però, quella svedese è del 1975 ho pensato che una Costituzione lontana dal dopoguerra potesse avere qualche novità, e in realtà è stato proprio così. Essa costituisce la sintesi di Platone, ovvero la "Politeia": una dose di monarchia, che vuol dire autorità, con una quota di democrazia, cioè di libertà. E' chiaro, a chiunque abbia un pensiero dinamico, che l'autorità e la libertà messe insieme non hanno perimetri rigidi e definiti per cui soggiacciono alle leggi naturali del conflitto. Ma c'è un modo per far durare nel tempo l'alchimia ? SI: il buon senso di entrambe le parti in causa! Il saggio, comunque, va oltre, perchè l'obiettivo è quello di esaminare la riforma del governo italiano, che sta procedendo a spron battuto convinto che ciò che conta è una riforma, non importa come, anche perchè questo richiederebbe un necessario approfondimento e un buon bagaglio culturale, che però sarebbe solo d'intralcio.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/03/15 alle 13:03 via WEB
Me lo consegneranno fra qualche giorno! Grazie, M@.
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 26/03/15 alle 13:24 via WEB
Grazie a te. Fintanto che ci saranno cittadini-sentinelle la democrazia resisterà alle spinte oligarchiche, anche se prima o poi capitolerà perchè il suo destino - così come quello di tutte le altre forme di governo - è segnato fin dalla nascita. Non può sopravvivere all'uomo ciò che l'uomo crea, essendo egli un mortale. Domani all'Università la Sapienza di Roma, al seminario per i dottorandi di ricerca in diritto costituzionale, esporrano le loro tesi i massimi accademici della materia sulla riforma del bicameralismo. Farà una relazione anche il Prof. Emerito Dian Schefold dell'Università di Brema (Germania), uno dei migliori costituzionalisti viventi, il quale mi ha scritto per dirmi che farà sue le mie tesi e che citerà il saggio.Non so se mi sarà possibile essere presente, ma è importante che il metodo che ho proposto per affrontare le problematiche costitzionali sia preso in considerazione, se non altro per verificarlo sul campo. In fondo detto "metodo" è molto semplice, come sono tutte le cose della vita, finchè gli uomini non ci mettono mano per esigenze di potere:prima devi pensare alla "casa" e poi la costruisci! La Costituzione (o la sua riforma)presuppone prima un'idea dello Stato (la Polis) e poi la scrivi, la organizzi. E, inoltre, bisogna avere UN FINE, cui deve tendere la Costituzione (ossia lo Stato e la Comunità), che non può che essere, in primis, il bene di TUTTI i cittadini, e, in secundis, occorre proiettare tale fine verso il trascendente, che è il TUTTO.
(Rispondi)
lucylla_sd
lucylla_sd il 19/03/15 alle 12:51 via WEB
Molto interessante questo tuo articolo. Io non so dove la nostra democrazia stia andando. Aspetto solo di capire un pò meglio quello che sta succedendo in questo momento in Italia...Vedremo.
Ciao Teo
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 19/03/15 alle 13:16 via WEB
La "nostra democrazia" sta andando verso una oligarchia, perchè si sta rafforzando il ruolo del governo (non rappresentativo)rispetto al parlamento. Il dramma è che è un fenomeno fisiologico (Polibio ne ha parlato fin dall'antichità, ma anche Aristotele e i suoi Maestri ne erano ben consapevoli). Mi farebbe piacere aggiungere altro, ma mi preoccupo di rendere noioso il dialogo. Desidero, però, formulare un invito: cerchiamo di essere dei cittadini consapevoli, pronti a difendere le conquiste politiche e sociali che hanno portato il nostro Paese a non bruciare più col rogo nè i libri nè gli autori di questi. E ricordarsi che anche la schiavitù può tornare (basti pensare ai tantissimi "precari" sfruttati!).
(Rispondi)
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