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« RIDIMENSIONARE LA NATO E...LA GUERRA È INEVITABILE ? »

BUONA PASQUA AL MONDO E DAL MONDO

Post n°1055 pubblicato il 17 Aprile 2022 da rteo1

BUONA PASQUA AL MONDO E DAL MONDO

Abbiate fede. In voi stessi, prima di tutto, e poi negli altri. Non una fede nell'esistenza materiale, ovviamente, ma nell'essenza delle cose e dell'essere stesso, che è si  materia, ma anche "spirito". Tenere insieme, congiunte, unite, in armonia, le due parti del sé è l'impegno della vita, per andare verso la "verità".

"Non abbiate paura", dice la Parola, del Vangelo e del Papa. Seminare "pace" fa raccogliere "amore", fratellanza, umanità, condivisione, della "buona e cattiva sorte". Seminare "odio", invece, avvelena il raccolto e il prodotto degrada l'animo umano e lo conduce alla "morte" spirituale ma anche reale perchè anche la materia diventa letale.

La "natura" è l'inizio del viaggio del mondo e degli esseri umani. Questi possono "migliorare" o "peggiorare" la "natura". Sta a loro la scelta. Così come la scelta della Pace o della guerra".

Buona Pasqua... a chi vuole risorgere...

 

 
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Commenti al Post:
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 19/04/22 alle 23:29 via WEB
Speriamo che almeno le persone di buona volontà si uniscano e stimolino gli altri al ravvedimento secondo necessità e potenziale utilità. E sia Pasqua nei cuori sempre. Un saluto, M@.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 20/04/22 alle 09:10 via WEB
Caro Mario, tutte le persone sono di "buona volontà", almeno secondo i propri punti di vista. E quale sia "migliore" o "peggiore" non è dato sapere. Ho letto in qualche altro blog che aiutare con le armi l'aggredito è giusto e morale. Di contro, sarebbe "ingiusto e immorale" non farlo, o anche solo chiedersi perchè due Stati stiano facendosi la guerra. Oggettivamente, traspare nella strategia americana, affiancata nell'impresa dall'Inghilterra, che utilizza lo strumento militare della NATO, anche col concorso degli Stati satelliti europei, una "volontà di potenza egemone" per "ridimensionare" la Russia e tenere a bada la Cina. Tutte cose umane, certamente. Ma anche secondo la logica del tribalismo. La domanda, allora, è: gli uomini hanno la possibilità di liberarsi dalla volontà di "mangiare il pesce più piccolo" nella prospettiva di una pacificazione globale oppure sono castigati a vita a mangiarsi gli uni con gli altri ? Se è questo il "Destino", allora non rimane che farlo e continuare a farlo. E così non ha "ragione" nè chi dice che bisogna armare l'Ucraina nè chi sostiene il contrario perchè tutto avviene secondo "Destino" e ciò che dicono e sostengono "gli umani" è del tutto irrilevante. E questo coincide anche con la filosofia orientale, secondo la quale l'universo è indifferente alle cose umane.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/04/22 alle 17:13 via WEB
"La domanda, allora, è: gli uomini hanno la possibilità di liberarsi dalla volontà di "mangiare il pesce più piccolo" nella prospettiva di una pacificazione globale oppure sono castigati a vita a mangiarsi gli uni con gli altri?" allora per quanto ne ho capito, lungo l'intera vita, penso proprio di no. Ritengo che, appunto per questo, sia necessario che funzionino strumenti adeguati a contemperare le diverse posizioni, quanto meno per attenuarne gli effetti negativi delle malefiche azioni istintive del selvaggio bipede già definito umano. Lo si fa proficuamente in tanti campi soprattutto scientifici. Occorre perseguirlo anche nel campo relazionale dai singoli rapporti interpersonali sino alla gestione delle potenze massime. Sarà solo speranza, ma meglio di questo non mi è possibile immaginare. Un saluto, M@.
(Rispondi)
rteo1
rteo1 il 25/04/22 alle 18:38 via WEB
La tua esperienza ti porta a concludere che non sia possibile impedire che il pesce piccolo sia mangiato dal pesce grande. Non posso non essere d'accordo. Anche la mia esperienza mi ha portato alla medesima conclusione. E anche tanti altri filosofi e intellettuali prima di noi si sono posti la stessa domanda e hanno dato risposte simili alle nostre. Tranne alcuni, a dire il vero. Certamente rari, ma ce ne sono stati. E forse ce ne saranno sempre. La loro "utopia" resterà tale ? Non lo sapremo. Ma le loro idee non moriranno. Ebbene si: le idee. Oppure, per dirlo con Hegel, "lo spirito del mondo". Non si può negare che dal "quadrupede" al "bipede" ci siano stati dei progressi. Oggi l'uomo, che si è autodefinito "sapiens", ha anche la consapevolezza di sé e la coscienza. Ha perciò la capacità di immaginare quali possano essere i risultati del "mangiarsi a vicenda". ALLA FINE NON RESTERA' PIU' UN UMANO DA MANGIARSI, E QUINDI L'ULTIMO UMANO NON POTRA' CHE MANGIARE SE STESSO! Non so se questo epilogo sia la migliore soluzione possibile, oppure sia la peggiore in assoluto. Intendo per la natura, perchè la scomparsa degli umani potrebbe essere un bene. Ma per gli umani lo escludo. Allora, per evitare che ciò accada, ossia che l'uomo si autoannienti, è necessario che agisca sopra i suoi impulsi animali, che ancora lo abitano. Occorre che si trovino dei rimedi per spegnere il fuoco delle passioni distruttive e si orientino tali passioni verso il "bene umano". Dirai: si può fare ? SI. Si può fare. Il nostro corpo, ossia la nostra macchina, può essere sottoposta al controllo della mente, la quale può - se vuole - essere la vera signora del corpo. E così quando quest'ultimo "brama i piacere quali fini a sè" può intervenire per orientare le brame verso scopi più elevati. Di sicuro ci vorranno anni, forse secoli, se non millenni, ma la storia umana è appena cominciata. La terra ha "solo" quattro miliardi e mezzo di anni e il "bipede" circa un milione. Noi "umani" abbiamo la pessima abitudine di regolare tutto con i nostri strumenti e così calcoliamo tutti con nostro tempo, con i nostri calendari. Ma il tempo universale prescinde da noi e realizza i suoi disegni, nei quali siamo anche noi inseriti, in questo spazio-tempo. Lo so che è duro accettare che siamo come un granello insignificante di sabbia sull'intera spiaggia dell'universo, ma è così. Nulla è stato fatto per noi, ma anche noi siamo parte del Tutto. Nessuna primazia ci è stata concessa, e la livrea o la corono sono accessori che ci siamo dati noi. Servono alla sceneggiature e alla recita. Gli uomini, quindi, non mangeranno più i pesci più piccoli quando la loro mente, il loro pensiero, sarà realmente coincidente con il mondo delle idee. E veniamo, in ultimo, anche ai giorni nostri: mandiamo le armi all'Ucraina, contro l'aggressore ? Prendere posizione senza sè e senza ma ? I nè nè ? Cogli in queste espressioni propagate e propalate dai mass media, da pseudo intellettuali a registro, la corrispondenza tra le idee e la realizzazione di queste oppure non rilevi, invece, la corrispondenza tra le pulsioni animali e le idee tuttora primitive ? E' evidente che occorrerà ancora molto tempo per "trasformare" gli esseri umani in entità realmente pensanti che dominano le pulsioni primitive. E il tempo lavora per noi.
(Rispondi)
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/04/22 alle 00:31 via WEB
Alcuni post fa avevi chiesto se la guerra potesse essere evitabile o se è connaturata all’uomo. Oggi forse hai dato tu stesso la risposta che cercavi. Partendo dal presupposto che gli uomini hanno nel loro DNA l'odio, proprio come hanno il concetto di pace, paradossalmente la guerra è stata da sempre considerata proprio una delle principali modalità per la sopravvivenza umana ed è stata messa in atto per la protezione del territorio, come risposta ad un sopruso o come desiderio di espansione e potere; ma ancor più semplicemente come risposta ad un quasi insopprimibile bisogno di violenza e aggressività dettato dal lato più odioso e odiante dell’uomo. Perché si, la guerra probabilmente è un desiderio ancestrale; ma come lo è l’amore. E se, da un lato, si potrebbe dichiarare che è servita per il progresso dell’uomo (si potrebbe anche solo pensare all’instaurazione di regimi democratici), bisognerebbe poter escludere che non si sarebbe arrivati comunque allo stesso punto in altro modo, attraverso altre strade che non avessero dovuto implicare conflitti mondiali, ad esempio, e bisogna sempre considerare il peso che si dà a ciò che viene definito giusto oppure utile, quando si parla di guerre utili e giuste. La guerra, come l'odio e la malattia fisica, sono il risultato di disarmonie che ognuno alimenta con il suo personale egoismo, per questo se è senza dubbio vero che la guerra germoglia sul terreno fertile dell'ingiustizia, della disperazione, della miseria è altrettanto vero che il benessere non ha eliminato dalla realtà sociale la violenza, la volontà di sopruso o il crimine. Se è la coscienza degli uomini ad essere malata, gli uomini resteranno ciò che sono, profondamente ingordi, insaziabili e capaci di commettere qualsivoglia tipologia di crimine. La maggior parte degli esseri umani, coscientemente e sulla carta, dirà che non vuole la guerra; ma nessuno, alla fine, è così estraneo alla violenza da potersi dire totalmente pacifista, totalmente consapevole di una fratellanza universale, totalmente disposto all'aiuto reciproco, alla condivisione, al dialogo. In diversi momenti, in diversi aspetti e in diverse quantità, certo, ma tutti siamo guerrafondai, e tutti siamo pacifisti. Io non ho ovviamente soluzioni universali per risolvere mali mondiali; ma non credo neppure all' esistenza dell'inevitabile, al trincerarsi dietro "l'impossibile". Penso che si debba, intanto e comunque, impedire mali peggiori in presenza di qualsiasi conflitto, affermando stabilmente una normativa ed un’educazione globale ai principi di un diritto davvero democratico. Esiste la possibilità di cambiare per ogni specie, anche per la specie umana, e di evolversi. E credo anche io che la fede, in ogni forma la si voglia considerare – confidare, credere in un principio, in un bene superiore, in Dio, nell’amore, in una ideologia, in se stessi, negli altri – e rispettare l’essenza delle cose e dell’essere stesso prima di tutto, come giustamente scrivi tu, sia il primo ed inevitabile passo verso una strada buona…Buona rinascita e guarigione a tutti.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 26/04/22 alle 18:27 via WEB
Condivido la tua riflessione e ringrazio per il contributo. Mi viene da pensare che forse l'errore sta nell'aspettarsi i cambiamenti degli esseri umani durante la nostra particolare e breve esistenza. Un sogno che tutti (o quasi) hanno e desiderano vedere realizzato. Ma ciò non è assolutamente possibile. Le "civiltà" si susseguono come sulla scala di una piramide e quando al vertice asside la più evoluta alla base, invece, vi è (vi sono) quella che sta "uscendo dal tribalismo". Hegel riteneva che così come il sole sorge dall'est e tramonta ad ovest così si avvicendano le civiltà. Forse non è così automatico, ma la dinamica dell'avvicendamento è evidente. Così come accade tra i singoli esseri umani. In ogni comunità, infatti, i "plebei" diventano "patrizi" e poi scompaiono. Lo stesso accade in ogni ambito della natura, ed è meglio osservabile tra le piante. E anche i frutti di queste ultime a volte arrivano dopo molti anni e giungono a maturazione solo dopo il ciclo biologico. E' la "natura" perciò che regola il ciclo degli umani, inclusa la loro "evoluzione" come "civiltà". Pertanto soltanto quando tutte le comunità umane avranno raggiunto l'apice della piramide della "civilizzazione" sarà possibile condividere una condizione di "pace" e "ripudiare la guerra". Passeranno di sicuro molti secoli, perchè è questa l'unità di misura della durata delle civiltà (basti pensare all'impero romano, a quello ottomano, a quello cinese, e oggi a quello americano che sta sulla cresta da circa tre secoli). Circa la forma di governo democratica, invece, non la esalterei più del necessario perchè anche nella Grecia di Pericle si affermò ma non servì ad impedire la condanna a morte di Socrate. Le democrazie moderne sono scarsamente permeate dalla partecipazione popolare, che si limita soltanto a scegliere (con notevoli limiti) alcuni membri delle assemblee. Ma tutto il resto del potere viene gestito con metodi tutt'altro che "democratici". Semmai, più che la forma, parlerei di diritti umani inviolabili e di organismi in grado di garantirli effettivamente a tutti gli esseri umani.
(Rispondi)
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