Creato da christie_malry il 25/07/2013

Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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I Moore XXIX

Post n°201 pubblicato il 28 Settembre 2016 da christie_malry







"Allora siamo tutti nella stessa barca. Vai sulla porta e digli quello
che ti ho appena suggerito." Sparai ancora, questa volta verso l'alto,
facendo un buco poderoso nel soffitto della stamberga. Mercier
assentì vorticosamente mentre potevo percepire l'agitazione
propagarsi fra le file di quegli che ci attendevano, là fuori. L'ondata
di paura e perplessità superava le pareti e mi giungeva alle narici,
impregnandomi ancora più di violenza e brutale determinazione.
Il chimico si levò dal pavimento e con passo esitante si portò verso
l'ingresso sempre tenendosi la pancia. Io tolsi la barricata e gli
intimai di aprire la porta mentre gli strani personaggi che popolavano
la casa si raccoglievano in un angolo, intirizziti dalla paura. Mercier
uscì fuori, leggermente all'aperto e Io mi tenni indietro di qualche
passo posando il fucile a canne mozze e impugnando il winchester
semiautomatico. Davanti a me vedevo ondeggiare la schiena del
tecnico e cominciai a udirne le parole smozzicate: "John Baptist
Moore, ascoltami! Il tizio ha intenzione di demolire tutta l'attrezzatura
e contaminare i pezzi di meteorite se non verrà lasciato passare.
Sgomberate il campo o farà saltare tutto, poco gli importa che sotto
ci rimanga anche lui. L'ho conosciuto. Mi senti?" Il silenzio più
implacabile lo accolse. "Ha aperto un buco in pancia anche a me.
Non si fa scrupoli. Penso che abbia anche delle granate con sé.
Lascialo andare o ci perderemo tutti." Potevo immaginare i conciliaboli
in corso fra gli assedianti. I loro dubbi e le loro perplessità e temevo
che il mio bluff alla fine sarebbe stato scoperto. Nella realtà cercavo
solo di guadagnare tempo per fare esplodere l'intera baracca e il
prezioso materiale di ricerca che vi stava. Poco mi importava che
mi lasciassero passare a mani nude; ero fermamente intenzionato a
distruggere i progressi che avevano fatto quei serpenti nell'analisi dei
reperti. Così volevo unicamente che quei delinquenti si scostassero
di un centinaio di metri per potere agire indisturbato nel minare
l'abituro dei Moore, se avessero preteso di restare nei paraggi mentre
uscivo con il tecnico sarei stato perduto. "Arretrate di ducento passi!"
Urlai dalle spalle di Mercier. Il silenzio più assoluto mi accolse ancora
una volta.







(Continua)








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Commenti al Post:
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 28/09/16 alle 18:06 via WEB
La traccia di Luigi Tozzi è perfetta per creare la tensione al racconto. Ora è fuori con l'arma....cosa accadrà? Mannaggia, sempre sul più bello grrrrrrrr
 
 
christie_malry
christie_malry il 28/09/16 alle 18:39 via WEB
Ipnotico e allucinato. Come Luigi Tozzi.
 
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