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la giornata della memoria

Post n°207 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da trampolinotonante

 

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la giornata della memoria

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Bertold Brecht - Hanns Eisler - Heiner Goebbels

in

Eislermaterial

di Heiner Goebbels

 con le

 Vier Weigenlieder fur Arbeitermutter

(quattro canzoni per le mamme lavoratrici)

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(Bertold Brecht)

***

(Hanns Eisler)

*****

(Heiner Goebbels)

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L'espressione musicale come coscienza storica

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Per la Giornata della Memoria avrei voluto parlare dei Canti di Prigionia di Luigi Dallapiccola. Poi ho deciso per Eislermaterial di Heiner Goebbels, rappresentato  in prima nazionale a Rimini nel settembre 2003 nell'ambito della Sagra Malatestiana. Questo fatto ha reso evidente la volontà degli organizzatori della Sagra,  di instaurare un percorso sonoro modernissimo al fine di saldare la coscienza storica alla manifestazione musicale con opere nate  da un'urgenza espressiva di partecipazione civile  dell'Arte agli eventi drammatici della Storia anche se si è perfettamente consapevoli che nessuna opera e nessuna enfasi potrà mai competere con il livello negativo della violenza dei drammi sociali.

 

 

Vivere il male in tutte le sue forme sembra non sia sufficiente. Occorre riviverlo nelle rappresentazioni, nella pratica treatrale, soffrire nel narrarlo, come antidoto contro l'irrazionale.  Questo ritengo sia stato l'intendimento di Heiner Goebbels nel comporre " Eislermaterial", un documento sonoro scabroso e commovente con il quale aveva inteso tributare un deferente omaggio  al compositore tedesco Hanns Eisler nel centenario della sua nascita.

Un rapido cenno su Eisler non guasta. Allievi di Schoenberg, ne osteggiava però gli schemi musicali dodecafonici. A schoenberg, dal canto suo, non piacevano " le teorie per migliorare il mondo con una società senza classi" , propugnate dal suo allievo. Eisler , difatti,  cogliendo nei primi decenni del secolo scporso le tensioni provocate dall'inasprirsi del conflitto sociale fra il movimento operaio e l'egemonia economica ma soprattutto ideologica della classe al potere, dà vita alla cosiddetta Kampfmusik ( musica di lotta), moderna e politicamente impegnata come forma di resistenza culturale alla dittatura nazista. Un'Arte militante, quindi, che ricorrendo ad una semplificazione compositiva onde consentire una facile accessibilità alle masse del proletariato, dà vita alla Gabrauchmusic ( musica d'uso), avente precise finalità didattiche. Nasce nel contempo  un nuovo teatro, quello di Bertold Brecht, il grande drammaturgo e regista tedesco al quale  si legano d'un balzo Kurt Weill e lo stesso Eisler, quast'ultimo indicato da Brecht come il "musicista dei tempi nuovi".

 

***

Sono gli stessi anni in cui dalle Americhe   sbarca in Europa il Jazz che in Germania condizionerà lo stile del Kabarett, conferendo alle canzoni di Eisler e Kurt Weill  una cantabilità semplice ed immediata. Ma per Eisler, relazionarsi con la Storia, dare parole e suoni comprensibili alla folla sterminata del proletariato era un'urgenza etica. Un'urgenza che Heiner Goebbels da canto suo in questi ultimi anni ha raccolto componendo Eislermaterial, ovvero un prezioso collage di canzoni e musiche di Eisler proposte in un dominio formale diverso, nella condizione del nostro presente ma conservando intatta  la capacità dell'immediatezza comunicativa.

 

 

Eislermaterial: semplici ed immediate melodie, di schietto sapore popolare, cantate su testi di Brecht, che acquistano con la musica non solo il sapore di un lamentpo ma vengono anche rivstiti  di toni determinati, di accenti coraggiosi come, ad esempio, quelli  che in un brano caratterizzano le parole di unamadre che incita il figlio a non lasciarsi sopraffare, a non divenire " carne da macello":  E così avviene anche con  vcon le melodie struggenti delle " ninne nanne", ovvero i testi poetici composti da Brecht nel 1932 con il tiytolo di Vier Wiegenlieder fur Arbeitermutter ( quattro canzoni infantili per mamme proletarie.) Quattro ninne nanne delle quali vi  propongo nel video di sotto alcuni brani in una bellissima interpretazione femminile e poi in una interpreatzione di danza.

 

 

 

Altre canzoni in quel folle periodo bellico dominavano la scena in Germania e in particolare quella dei campi di sterminio nazisti. Tornano alla mente  ( così si legge) il " Moorsoldatenlied", l'ironica poesia dell'internato Johann Esser e musicata più tardi dallo stesso Eisler o ancora qualcuno dei cosiddetti  " CANTI DELLA SOFFERENZA" , ovvero canzoni derisorie composte dagli ebrei nei lager su sollecitazione dei Comandanti del campo. Agli ebrei di Buchenwald  veniva imposto di cantarle. Fra di esse la famosa " Ninna nanna  per il mio bambino nel crematorio" e , anche la tristissima " Oh, mio Buchenwald".  

 

Vier Wiegenlieder fur Arbeitermutter

Propongo nei commenti  il testo originale di ciò che figura nel video: due strofe della PRIMA, la SECONDA e la TERZA complete. E la traduzione in Francese. Non dispongo della traduzione in italiano.

MA ECCO CHE LA TRADUZIONE IN ITALIANO è STATA FATTA DA MIA SORELLA MELA, PROPRIO ORA. LA TROVATE SOTTO IN UN COMMENTO , DOPO IL TESTO ORIGINALE E LA VERSIONE IN FRANCESE!! GRAZIE , SORELLINA!!

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Rispondi al commento:
trampolinotonante
trampolinotonante il 28/01/12 alle 23:55 via WEB
gentilissima duetalleri!
la tua visita è assai gradita e preziosa poichè è rara, a causa di fattori contingenti. Anche il tuo pensiero è fonte di serissime riflessioni.Hai cominciato con il dire che tuo zio è morto a Mathausen e allora ti dico che avere un parente stretto sacrificato nell'Olocausto, è come rivivere la sua stessa fine, poichè son certissimo che i fatti , i dolori soprattutto ci toccano più profondamente ancora quando a subirli sono le persone a noi care! E di questo sono sicurissimo. Hai ragione anche sulle terre di confine!! sono per forza di cose, soggette a conflittualità t spessissimo di natura tragica in quanto il confine è esempre stato fonte di guerre. La proprietà della terra!!! che cosa strana ! come se la terra ci appartenesse, o a noi o anche a uno Stato, senza minimemente riflettere che siamo noi ad appartenere alla terra!!!! Eco la causa prima de conflitti, fin da quando è nato l'uomo: ci si combatte per il possesso di una cosa che alla fine dobbiamo lasciare perchèalla fine siamo noi ad appartenere ad essa cosa!! E' assurdo, incredibile, è follia, è totale mancanza di lume della mente!!! I Paesi che tu nomini sono terre disgraziate, ora è toccato a loro, ma in passato è toccato anche ad altre, e fra queste ultime è toccato anche a noi. E poi il tuo secondo pensiero : quello che entra più in profondità della questione umanaoìvvero la violenza!!! Dante dedica ben sei canti dell'Inferno a trattare dei VIOLENTI, praticamente tutto il SETTIMO CERCHIO. Non ci sono parole per descrivere le profondità abissali della mancanza del lume della ragione. Goya aveva fatto una bellissima acquaforte riguardo tale follia: " EL SUENO DE LA RAZON PRODUCE MPNSTRUOS" ovvero "IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI!!!!". Nelle prime pagine della Bibbia c'è la risposta alla tua riflessione, che è anche la mia e quella di moltissimi altri: quando caino uccide Abele il destino dell'umanità è già segnato. Caino e Abele sono le due pulsione che dominano la mente dell'uomo, il Bene e il Male, la conoscenza del Bene e del Male.La Ragione la fa quasi da padrona, ma la radice del Male , anche quello più feroce, c'è, è latente come la brace sotto la cenere ma basta che uno soffi sopra e la fiamma divampa. E' una specie di vaso di Pandora, in cui il Male, come quello che ha posseduto Hitler e i suoi gararchi compreso Mangele, e i Dittatori fascisti, e quelli della Russia, e quelli dei secoli passati e nei vari continenti e quelli dei Paesi dell'Africa che ancora oggi provocano migliaia di vittime, in cui il Male, dicevo, afferra la Ragiuone e la conduce allo sbaraglio. E siccome il Male per vivere ha bisogno di nutrirsi , ecco che si serve della Forza, della sopraffazione, della malvagità, delle torture, della criminalità, dell'assenza di Dio, dei forni crematori, del genocidio, dell'infanticidio, della riduzione in schiavitù, e di tante altre efferatezze, altrimenti il male non sopravvive. E la cosa vera è proprio quella che hai detto: il Male è dentro di noi, poichè in ognuno di noi c'è Abele ma c'è anche Caino. Caino è tenuo abada ma basta poco perchè torni a vivere!! Ma non vediamo come il mondo , anche oggi si sta scannando, dappertutto, a volte con apparenze di pastori einvece son lupi rapaci, come dice Dante " In veste di pastor lupi rapaci"? L'Olocausto, le Foibe, i gulag, l'0eccidio dei Tutzi, degli Armeni, dei Maya, degli Atzechi, degli indiano dpAmerica: uno scannamento continuo, che a pensarci c'è da non dormire. Ed ecco che ci pensa non so chi a rimbambirci con i media, a donarci il sonnifero dell'isola dei famosi, del Grande fratello, dei Quiz, dei giochi a premi, delle ricette, e di quant'altro di puzzolente e di ignobile serve per far diventare la Ragione docile e obbediente. E noi dormiamo!Ma il MOSTRO è se,pre là in agguato, pronto a scattare come un felino e fare altro Olocausti. Occorre stare in guardia, e tenere bel chiuso dentro ognuno di noi il coperchio del vaso in cui è rinchiusa la FOLLIA DEL MALE!! Grazie del tuo bel commento! Soero di poterti rivedere! Io verrò a trovarti spesso! e a lasciarti un caro saluto come quello che ti lascio ora! Buonanotte! tt
 
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