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Mozart e Praga

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Mozart in viaggio verso Praga

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Mozart

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"Mozart in viaggio verso Praga" è il titolo di una novella di Eduard MORIKE, uno dei più importanti lirici dell'800 tedesco.  Una novella celebratissima. 

 Vi si narra della breve sosta di Mozart in un piccolo castello sul confine fra l'Austria e la Boemia. In questo felice intermezzo del viaggio, Mozart, benevolmente accolto e preceduto dalla sua grande fama di compositore, ,  si trova immerso  in liete conversazioni con gli ospiti, in armonia  con tutto l'ambiente.  Addirittura   riesce a fare al pianoforte  la prima esecuzione assoluta del "Don Giovanni". Ed ecco che la spensieratezza e la gioia di vivere insite nella sosta vengono a contatto con il lato oscuro della morte di Don Giovanni, un contrasto fra il volto solare del grande compositore stesso  e il volto demoniaco dell'Arte, quasi un presagio per l'artista. 

 Si possono  intuire facilmente le finalità della novella di  MORIKE: " dietro l'apparenza dell'idillio agreste e provinciale, dietro l'ideologia quietistica della Restaurazione, vengono a nascondersi le inquietudini, le dilacerazioni e le ribellionoi violente che si verificheranno  nel mondo moderno ". 

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Riporto di seguito alcuni passi della novella , per intervallare le immagini di Vienna , di Praga e di Firenze, con in sottofondo sonoro  il secondo movimento " Andante " della Sinfonia detta " PRAGA"  di Mozart, Op.K 504. Un " Andante" celestiale  che sembra fiorire da una romanza, nell'impareggiabile direzione di Karl Bohm

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Eccovi l'incipit e alcuni passi del racconto

"....Nel 1787 Mozart, accompagnato dalla moglie, partì alla volta di Praga , per farvi rappresentare il Don Giovanni.

Il terzo giorno di viaggio, un 14 di settembre verso le undici del mattino a poco più di 30 ore da Vienna, la gioconda coppia, superata la catena morava, volgeva in direzione nord -ovest.....

Intanto eran discesi da tempo nella valle, e andavano accostandosi  a un paesello notato già dall'alto, nei pressi del quale  spiccava un castelletto dall'aria nuova, dimora di un conte di Schinzberg....;

era l'ora di dare  la biada ai cavalli e di sostare nel villaggio per pranzare. La locanda in cui scesero sorgeva in disparte, in fondo al paese, sulla strada dalla quale si staccava un viale di pioppi che conduceva al parco del castello....

Un castello nella Boemia

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"....Scesi che furono, Mozart abbandonò come sempre alla consorte le cure del pranzo. Si fece portare un bicchiere di vino nel locale inferiore, mentre ella , ristoratasi con un pò d'acqua fresca chiedeva solo un angolo  in cui buttarsi a riposare quieta per un'ora....

Mozart , in attesa del pranzo, esternò il desiderio di compiere un giretto nel parco..........e così giunse fino al cancello spalancato del castello....."

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" ...Perdonate - prese ora a dire il giardiniere -con malcelato malumore, dopo aver squadrato il poco promettente abbigliamento dell'intruso - non saprei proprio con chi...." 

" Maestro di Cappella Mozart di Vienna...sono un forestiero di passaggio. E' in casa il sig. conte?...

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Il Danubio a Vienna

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" Vossignoria la contessa mi perdoni...mi sembra che gli manchi qualche rotella, e poi  è duna superbia! Si spaccia per un certo Moser... Mozart...E' giù che attende una risposta...."

La contessa al conte: " Lo sapete chi c'è giù? Per amor di Dio, guardate qui! Mozart di Vienna, il compositore! bisogna subito correre a pregarlo di salire, se non se nè già andato. Cosa penserà di me?...  

......Il conte lo salutò  quasi come un'antica conoscenza e gli manifestò immediatamente  il desiderio d'averli, lui e la sua signora, per lo meno a pranzo e a cena, nell'intimità della casa.....

" Voi , caro maestro, siete tra noi così poco estraneo che, ve l'assicuro, da nessuna parte il nome di Mozart viene pronunciato più frequentemente e appassionatamente. Mia nipote canta, suona, passa quasi l'intera giornata al cembalo, conosce tutte le vostre opere a mente e ha la voglia più viva di vedervi....Ma adesso  vi recate a Praga, donde certo non tornerete tanto presto, e Dio sa se ripasserete da noi, nel ritorno.... Sostate un poco, oggi e domani e penserò io al resto del viaggio...."....

Praga

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.............Qualcuno aprì il cembalo su cui poggiavano, spalancate, le NOZZE DI FIGARO, e la signorina nipote si dispose a cantare l'aria di Susanne in quella scena del giardino in cui ci par di aspirare  a gran sorsi l'alito delizioso  della passione, come l'aura imbalsamata d'una sera d'estate. Il delicato rossore delle  guance della nipote,  fece posto ad un estremo pallore, ma alla prima nota che le sfuggì  dalle labbra, l'emozione l'abbandonò. Seppe mantenersi sorridente sugli alti flutti e il facile sentimento di quell'attimo, forse l'unico del suo genere in tutta la sua vita, la rapì .....

....Si vedeva benissimo che Mozart era sorpreso. Quand'ella ebbe finito, le andò incontro e cominciò: " Cosa volete che vi dica , cara figliola! E' proprio come il sole, il quale non può tessere meglio le laudi di se stesso che non rovesciando  sugli altri il suo benefico gaudio. Sentendovi cantare, l'anima mi diventa come un bimbo nel bagno: ride, si meraviglia, nè saprebbe figurarsi , qualcosa al mondo di più delizioso. E poi credetemi, nemmeno a Vienna capita ogni giorno di sentirsi cantare in modo così spontaneo, ingenuamente appassionato e intonato nello stesso tempo......"

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Praga

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....Con queste parole le afferrò la mano e gliela baciò con affetto. Alla vista di quella così immensa cordialità e bontà, e anche al modo lusinghiero con cui Mozart aveva sottolineato il suo talento, la nipote provò un'emozione così forte da sentire una sorta di vertigine; e gli occhi le si riempirono all'improvviso di lacrime....

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Praga

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......Eran già quasi le otto; e venne offerto il thè. Non trascorse molto tempo che venne ricordata  con insistenza a Mozart la promessa fatta a tavola, di mostrar più da presso  la" Bolgia infernale" del Don Giovanni. Egli non si fece pregare troppo. La spiegazione del libretto fu cosa breve e lo spartito venne spalancato sul pianoforte, ove luccicavano già i ceri.

Vorremmmo tanto che a questo punto il lettore......

Praga

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....venisse per lo meno sfiorato da qualcosa d'analogo alla strana sensazione che in noi può suscitare sia pure un accordo isolato che provenga  al nostro orecchio da una certa finestra, e che ci colpisce in modo per così dire elettrico, tenendoci sospesi; da qualcosa di simile  alla vaga trepidazione che ci invade a teatro quando, a sipario calato, l'orchestra va sommessamente accordandosi.

No è forse così?

 Se sulla soglia della più eccelsa tragedia che sia  Machebeth o Edipo, freme un brivido dell'eterna bellezza, come la medesima  cosa non potrebbe verificarsi anche qui, in pari se non in maggiore misura? ..........

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 Carlo Quarto, re di Boemia

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..........Aggiungete a ciò quel sentimento di venerazione che ci afferra al cospetto della perfetta arte; la coscienza di venire ammessi a godere un miracolo divino, di poterlo accogliere come cosa soprannaturale, eppure nostra, suscita una certa commozione, addirittura d'orgoglio, del più serafico e puro che ci sia concesso......

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Praga

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..................Quella brigata si trovava per la prima volta dinanzi a un'opera a noi familiare sin dai primi anni di vita e ... godeva dell'invidiabile privilegio  di sentirsela interpretare dall'artista medesimo che l'aveva creata.........

A quanto pare Mozart si limitava  per lo più  a una libera riduzione per pianoforte... ecc...ecc......" 

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Il racconto intero  è bellissimo e gustosissimo. Non vorrei avervi tediato più di tanto.  Ho avuto piacere a fare sta fatica. 

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Francesco Petrarca, che tanto contribuì all'affermarsi dell'Umanesimo a Praga

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Firenze, una città cui più di tutte  Praga  e Budapest devono in campo culturale e non solo.

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Firenze

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 La sosta nel castello di Boemia è un pò la metafora della nostra sosta su questa terra e  il mio augurio  a tutti i miei amici, che possa essere il più possibile lunga,  felice e serena.

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