trampolinotonante

Caro Giuseppe, è vero. Dal tuo post verrebbe quasi quasi voglia di scrivere un bel racconto. Mi viene da pensare a una novella di A.J.Cronin letta qualche anno fa ( facciamo anche qualche decennio, tre per l'esattezza!) che parlava, appunto, di due sorelle che per un litigio piuttosto futile avevano promesso solennemente di non parlarsi più. Tirando avanti per più di un lustro a comunicare l'una con l'altra a suon di bigliettini. Una sorta di pizzini, insomma. La loro storia era raccontata con stupore dal dottore che loro avevano chiamato per farsi visitare. Nel tuo bel quadro, invece, l'attesa è di ben altro tipo. Chiaramente affettivo-sentimentale. E a proposito di attese, ti confesso che 'attesa' e 'pazienza' sono due parole che non fanno parte del mio vocabolario d'uso, ahimè! Un abbraccio forte bis :))