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un mondo fluttuante

Gli aquiloni pensano che la Terra sia legata ad un filo. Opening: Un mondo Fluttuante.  “Opere su carta di Anna Onesti”. Otto arazzi e otto aquiloni in carta giapponese. Roma Casina delle Civette (Musei di Villa Torlonia) 3 ottobre 2020 – 10 gennaio 2021.

L’artista dopo l’opening sarà presente il 4 ottobre alla Casina delle Civette (la capanna svizzera dei Torlonia) nella giornata di apertura dei Musei della città di Roma. DOMENICA al MUSEO: Tutti i Musei Gratis a Roma!

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 “Un mondo fluttuante” la prefazione della curatrice Alessia Ferraro  Un segreto sussurrato tra la carta, per gentile concessione dell’artista:

“C’è un luogo, in Oriente, dove il sole distende i suoi raggi stiracchiandosi al mattino, in cui l’acqua rallenta il suo corso e diventa musica e la natura dipinge, con la sua brillante tavolozza, la morbidezza di un paesaggio culla di antica cultura. Proprio in questo “bellissimo cantuccio di mondo” è celato, nel cuore della pianta di Kozo, un prezioso segreto, che racchiude in se la metafora della vita di un Paese che ha tanto da insegnare. L’arte di Anna Onesti svela al mondo occidentale quel salvifico mistero che alleggerisce l’anima e la rende fluttuante. Le sue opere, che tramandano antiche tecniche di lavorazione e colorazione della carta tesuki-washi, esaltano la bellezza di uno dei materiali da cui siamo maggiormente circondati e che lega la sua sopravvivenza, come la nostra, al rispetto dell’ambiente da cui nasce. Sono magici i suoi arazzi e aquiloni che ondeggiano vaporosi nell’aria, attraversati dalla luce che filtra in maniera tenue, soffusa, come dal velo di una promessa sposa. La loro leggerezza ci insegna che, per vivere una vita felice, bisogna librarsi nel mondo senza avere pesi sul cuore, in linea con la filosofia buddhista che ha condotto con sé, in Giappone, la tradizione della carta. Ma essere leggeri non significa esporsi alla fragilità. La carta prodotta dalle fibre dell’albero di Kozo è, infatti, resistente e flessibile, e nasconde, tra le sue pieghe, la sinuosa morbidezza del colore. Un prezioso giardino di tinte naturali, che Anna Onesti utilizza per creare forme che esaltano la pregevolezza del materiale tanto da imporvi massimo rispetto. Un tessuto segnico, dinamico, vivace e polimorfo che spinge l’occhio dell’osservatore a fluttuare continuamente da una increspatura all’altra, da una linea all’altra per lasciarsi cullare dalla magia delle tecniche tintorie itajimezome, shiborizome e katazome. Ciò che colpisce delle creazioni di Anna Onesti, è il profondo contatto con la natura, non solo nella scelta di materiali e colori, ma anche nelle forme proposte che ad essa attingono.

Continue spirali rigenerano lo sguardo dello spettatore e lo conducono dolcemente a perdersi tra le sagome dei fiori, delle foglie di ginko, tra i labirintici schemi tracciati dai semi delle piante. È un mondo delicato che attinge alla cultura fluttuante e impetuosa dell’ukiyo-e ( 浮世絵 “immagine di un mondo fluttuante n.d.r) e che traghetta la nostra fantasia lungo le rive dei fiumi, fino a condurla presso le okiya,le case in cui è serbata l’antica e raffinata arte delle geishe.

Un piccolo universo disegnato con certosina precisione da un’artista che coraggiosamente getta un ponte di scambio, non solo tra due culture apparentemente così lontane, ma anche tra passato e presente, unendo, a una tecnica antica, la perizia di una manualità contemporanea. Una creatività visionaria che vive l’arte come una serra di primizie tutte da scoprire e che attiva seducenti percorsi sensoriali. Inevitabile lasciare che la linea porti l’occhio a sussurrare alla mano di posarsi sulla leggerezza dell’arazzo e accarezzarne la fibra. A disegnare, con l’indice, la vertiginosità del tratto e percorrere i bordi degli aquiloni, fino alla pregevole struttura che li tende al cielo. Sopraffatti dall’elemento naturale, che permea cosi tanto le opere di Anna Onesti, si è tentati, addirittura, di allungare l’olfatto e tendere l’udito fino a sentirsi completamente immersi nell’incanto del paesaggio giapponese, che quest’artista sa raccontare cosi bene. Il mondo in cui Anna Onesti ci trascina è un mondo fluttuante. È una realtà “liquida” e in continuo mutamento quella che oggi viviamo e da cui siamo circondati e che, con la sua irrequietezza, tende talvolta a sopraffarci. Una realtà che le opere su carta di questa illuminata artista, ci insegnano a vivere con la leggerezza e la spensieratezza di un bambino che affida all’aria, per la prima volta, il suo aquilone.

UN MONDO FLUTTUANTE  è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone, è a cura di Alessia Ferraro e Maria Grazia Massafra. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC Card.

in foto “Aquilone rokkaku”, “Aquilone con civetta”, “Arazzo rosso”

“Gli aquiloni pensano / che la terra stia / attaccata ad un filo”.

UN MONDO FLUTTUANTE e Apertura dei Musei di Romaultima modifica: 2020-09-29T09:40:00+02:00da Dizzly