THE PROM. I boomer e le boomer sanno allearsi felicemente con le lesbiche millennial
“Salve internauti mi chiamo Emma Nolan e ho d17 anni…”
Il 2020 è stato l’anno trionfale di Ryan Murphy. Con il musical The Prom, realizza il suo più grande successo per lo streaming. Nominato ai Tony Award ha nel cast Nicole Kidman e l’icona gay e interstellare Meryl Streep,
Un gruppo di star di Broadway in declino scuote la vita di una cittadina in Indiana sostenendo una studentessa che vuole andare al ballo della scuola di fine anno, al Prom con la sua ragazza, Alyssa. Gli attori trovano su Twitter la storia di Emma, vedendo l’opportunità e qualche connessione personale, decidono di aiutarla contro i bigotti della comunità e il preside della scuola che lo vieta alle coppie omosessuali. Anche il Musical dopo Cartoons e Cortometraggi d’animazione si schiera per la libertà di amare, nel caso contro la lesbofobia e più in generale della tolleranza.
Il Guardian tuttavia si è chiesto se The Prom non sia il primo musical dell’era Biden, con i liberal delle grandi città che riescono a superare le loro pulsioni snob per un branco di miserabili, e a fare comunella. Se è una tesi sostenibile, sebbene il musical abbia debuttato nel 2016, allora “ridateci subito un Presidente ottuso e impresentabile. Avere un nemico vero contro la diversità aguzza da sempre l’ingegno creativo”.
Il peggio del pinkface in effetti resta l’interpretazione manierata dell’omosessualità secondo cliché desueti e svilenti, ma la standing ovation per il musical è d’obbligo, e si può sempre fare meglio.
“L’idea è che si possa far sentire parte della comunità anche i ragazzini che si sentono soli o rifiutati. I giovani in paesi come la Russia o l’Ucraina, in cui si può essere uccisi perché si è gay, potranno guardare The Prom e trovarvi la speranza”, ha detto Ryan Murphy a Variety.
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