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STREET ART E RIGENERAZIONE URBANA, I PICCOLI BORGHI DIVENTANO LABORATORI DI BUONE PRATICHE - Virtù Quotidiane - Il quotidiano enogastronomico abruzzese

STREET ART. Possiamo avanzare domanda? No. Se non si ha personalità giuridica. Eppure non è la solidità patrimoniale a garantire il successo di un’idea artistica, ma il concept stesso, l’innovazione  e l’esperienza progettuale. Le FAQ del bando STREET ART AVVISO PUBBLICO del 17 marzo sono chiare e spiazzanti. Chi prospettava di adererire come Ente del terzo settore iscritto al RUNTS trova nel bando pubblico destinato ad Enti, Imprese ed Associazioni i paletti per queste  ultime,  vale a dire solo se in possesso di requisiti anche economici. Dunque Associazioni iscritte e con personalità giuridica riconosciuta tramite atto notarile e un patrimonio minimo liquido e disponibile non inferiore a 15.000 euro. Neanche fossero appalti di centinaia di migliaia o milioni di euro, due i massimali di contributo di  12mila e 20 mila euro per riqualificare aree degradate con Street art, murales e altri allestimenti. Aree di intervento Roma Capitale e gli ambiti provinciali.

Dunque  rispetto all’ammontare del contributo, i requisiti richiesti alle associazioni sono a dir poco sproporzionate, anche volendo accertarsi che le stesse siano in grado di sostenere la fideussione per ottenere l’anticipo del 50% del contributo previsto dal bando ( e una compartecipazione del 20 % ) come hanno superato la medesima procedura le centinaia di Associazioni di promozione sociale ammesse e finanziate all’ultimo bando culturale della regione (2021)? Le stesse che avevano conquistato il bonus ristoro (fondo perduto di 5mila euro) a colpi di articoli sui giornali per la verifica dei requisti di associazioni concorrenti fantasma. Non a torto con molta probabilità. La necessità di non erogare contributi a pioggia, e al contempo di individuare una classe di associazionismo forte, quasi nominativa, fa perdere il senso della concorrenzialità.

Quindi se da una parte la Riforma del Terzo settore tenta un riordino delle realtà associative (tra le  innumerevoli deroghe e la scomparsa delle Onlus) la regione Lazio stessa, come Ente erogatore di contributi culturali, organizza il setaccio a maglie strette con  clausole nei bandi che man man eliminano l’offerta culturale e artistica del territorio,  e forse quella più ancorata al concetto di arte e cultura che all’imprenditoria dell’arte.

Quanto alle aspettative di progetto, cui conta molto il concetto di innovazione anche tecnologica; aspettiamoci delle sorprese: muretti colorati e aiuole suonanti.

Col nuovo bando la regione avvia anche una procedura di localizzazione di aree degradate che dovrebbero essere iscritte in appositi albi comunali stando alle direttive di una legge regionale sulla valorizzazione del territorio, mai avviati.

 

STREET ART Possiamo avanzare domanda? No. PROGETTI CULTURALI Sempre più paletti dalla regione Lazioultima modifica: 2022-03-19T22:26:19+01:00da Dizzly