#testroad #testdrive un SUV versatile sicuro e confortevole nella #Pedemontana fuoristrada e sulla neve: #Seat #Ateca

Ateca Br 16IMG_2154Ateca Br 20Ateca Br 21IMG_2172Ateca Br 22Dalla Pedemontana pordenonese a PiancavalloAteca Br 41Ateca Br 12Ateca Br 51Ateca Br 3

dai colori autunnali al freddo della montagna d’inverno che Ateca Br 18Ateca Br 17Ateca Br 19l’auto sa gestire sia nella guida che nel confort

#testroad Su #charlieinauto da oltre un anno vi accompagno su percorsi suggestivi, alla ricerca di luoghi incantati e poco conosciuti, Ateca Br 7Ateca Br 8IMG_1537Ateca Br11Ateca Br 12Ateca 13Ateca Br 15IMG_2148o che ci sfuggono all’attenzione perché ci passiamo accanto ogni giorno, senza fare ci caso. A bordo di auto che non avete ancora potuto incontrare per la strada salvo che si trattasse dei primi esemplari camuffati e in fase di collaudo. In luoghi che cambiano completamente aspetto, a seconda della stagione. Per esempio, alle pendici del monte Cavallo, sul quale sorge il Piancavallo, c’eravamo già passati con un #testdrive. Troppo di fretta per poterne gustare le attrattive. Un paesaggio immerso nel verde del bosco di latifoglie, a distanza di pochi mesi può cambiare completamente lo scenario. La volta scorsa, ricordate, abbiamo incontrato la prima neve a Portogruaro. Una serata suggestiva, che ci ha permesso di testare la tenuta della nostra #Seat #Ateca. Così, stavolta, inseguendo la neve,

raggiungiamo la pedemontana pordenonese

ai confini ideali tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. E prima di salire in alto, raggiungiamo Poffabro, borgo medioevale perfettamente conservato e mantenuto nel suo fascino antico. Ma stiamo provando un’auto, e dopo l’escursione a piedi didattico-culturale, raggiungiamo i boschi vicini. E imbocchiamo una strada che si infila nel bosco. Ricordatevi: una strada forestale dove il transito è ammesso a tutti i veicoli. Con un buon fondo stradale di terra e ghiaino possiamo testare l’affidabilità della nostra auto, la #Seat #Ateca . Sì, perché oltre a essere una comoda auto per la famiglia, un SUV compatto e dallo stile aggraziato, a distinguersi per un’ottima tenuta di strada, a possedere doti sportive per nulla celate, bene contemperate con la docilità e la morbidezza della guida e dell’assetto, è dotata di quattro ruote motrici permanenti, del cambio automatico e sequenziale al volante a sette marce e doppia frizione Volkswagen, di un’adeguata dotazione di opzioni per adattarne la guida nelle condizioni estreme e off road. Il tutto, per gestire in modo ottimale il motore 2000 diesel da 190 CV.

Proviamo con la funzione adatta al fondo con scarsa tenuta.

E cominciamo a schiacciare l’acceleratore. L’elettronica della #Seat #Ateca ci accompagna in una divertente escursione sul fondo sterrato. Proviamo a frenare bruscamente, e l’auto esegue come se ci trovassimo sull’asfalto. Passiamo al misto più veloce, e la sensazione di sicurezza non ci abbandona. Ora però ci godiamo il paesaggio circostante. Tra l’altro il colore dell’auto si intona perfettamente con la natura circostante. L’auto, nonostante le prestazioni, è silenziosa. Un colore che piace alle guidatrici. La sua docilità e la comodità, lo spazio anche per i posti posteriori, il bagagliaio capiente, la guida su richiesta completamente assistita, il nitido display che riporta fedelmente quanto vedono le telecamere di bordo, la facilità di guida in città, hanno fatto innamorare la mia collaboratrice. Che non se ne voleva più distaccare. Ora però la giornata volge al termine perché siamo in inverno e il sole tramonta presto. In cima ci aspetta la neve. Così riprendiamo le strade normali, e raggiungiamo la salita verso il Piancavallo. Anche sulle rampe verso il rifugio Bornasse l’Ateca è perettamente a suo agio. Come un’auto sportiva. E senza che ne risenta il confort. Ci siamo. Da Bivio Castaldia, da dove il panorama è mozzafiato sull’intera pianura friulana, veneta, sulla #RivieraFriulana, sui tetti della città di Pordenone, e intorno, con la luce cinerea della luna piena, il silenzio è ovattato dalla neve.

Beh, ora mettiamo davvero alla prova il nostro SUV #supercar.

Sì, perché 190 CV su 1400 kg da un motore diesel 2000, con le ruote da 20’, sul telaio e la parte ciclistica di un crossover rendono questa esperienza davvero elettrizzante. Però… Le gomme. Sono da neve? No. Però sono Cross country. Omologate. Poi il 4×4 intelligente, 4Drive DSG robottizzato. Proviamo. E’ sera e sul Piancavallo le strade sono sgombre. C’è anche qualche piazzale. Quindi c’è lo spazio per vedere come va. Inseriamo la modalità neve. Splendido. Fa esattamente quello che le chiediamo, e ci aspettiamo. Certo, fuori fa un po’ fresco e la temperatura cala ulteriormente: -10°. Il tetto di cristallo, in parte apribile, ci permette di goderci lo spettacolo delle piste da sci illuminate. Ma, terrà a questa bassa temperatura? L’abitacolo non si raffredderà rapidamente? E invece no. La temperatura nell’abitacolo si mantiene costante e piacevole. E

in ogni caso, i sedili sono ben riscaldati,

e ci restituiranno il calore che perderemo per scendere e andare a berci una bella cioccolata calda all’imperdibile pasticceria Cimon, punto di riferimento ancora dai tempi delle prime edizioni del Rally internazionale del Piancavallo, del quale sono stato addetto stampa. Bene! La giornata è stata divertente. E la #Seat #Ateca promossa anche fuoristrada e sulla neve. Ora ci andiamo a godere il panorama dalle balze di bivio Castaldia. Fuori fa sempre molto freddo, ma qui dentro si sta benissimo. Anche con il sottofondo dell’impianto Hi-Fi: una radio sta trasmettendo The dark side of the moon, dei Pink Floyd, come ai vecchi tempi…

#charlieinauto68

#testroad #testdrive: #Seat Ateca l’auto per visitare le morbide colline del #Collio

Un’escursione tra vigneti e ciliegi per incontrare il ‘Patriarca’ della viticoltura del FVG: Marco #Felluga

Il nostro crossover è morbido e confortevole anche sui percorsi tra i filari delle vigne

Questa volta il nostro #testroad prosegue con un #testdrive in provincia di Gorizia. La collina racchiude un fascino forse atavico. La morbidezza dei declivi, la continua variabilità dei paesaggi e degli scorci che ogni rilievo i consente di scoprire rappresentano un richiamo ineludibile, che trasmette serenità e relax. Se poi ospita grandi realtà produttive, legate alla valorizzazione sostenibile del territorio, il gioco è fatto. Nel Friuli Venezia Giulia, la regione circondata dalla cornice delle Alpi, e che come ricordava lo scrittore Ippolito Nievo è un ‘Piccolo compendio dell’Universo’, l’area collinare è estesa, ma quella maggiormente valorizzata è il Collio. Terra di frontiera fino alla caduta del Muro di Berlino e alla creazione dell’Unione europea, rappresenta oggi un trait-d’union tra l’Italia e la Slovenia. E condivide progetti di sviluppo per una regione enologica transfrontaliera che rappresenterebbe un progetto pilota unico al mondo. Ma ora vi ci portiamo con un’auto che, guarda caso, sembra avere la livrea più adatta per addentrarsi tra le stradine immerse nei ciliegi e tra i declivi vitati. La Seat Ateca è un mezzo comodo e versatile.

Un SUV crossover compatto e completo

Perché è un SUV compatto, spaziosa all’interno, con un bagagliaio capiente, ma nel contempo è un crossover capace di portarci anche tra le stradine rurali e boschive che si inerpicano tra i vigneti. Le ruote da 20’ sono adatte per sfruttarla al meglio sull’asfalto e sulle strade normali. Ma anche su quelle bianche. Non solo, ma dispone della trazione integrale. Il cambio automatico con doppia frizione a sette marce, distribuisce sempre in modo fluido la potenza. Perché questa versione monta un motore da 2000 cc diesel con ben 190 CV di potenza. Ne avevamo provata un’altra, da 120 CV. E all’inizio avevamo letto distrattamente le caratteristiche sul libretto di questa: potenza 140. Ma non si trattava di <cv, bensì di KW. Ovvero di 190 CV. Abbiamo riconsultato il libretto dopo avere provato un paio di partenze ai semafori: sembra quasi un motore a benzina, e quando il cambio automatico passa alle marce superiori, si avverte la spinta. Tra i percorsi sinuosi del Collio, viaggia dunque perfettamente a suo agio. Qui, le strade non sono state costruite lungo il tragitto più breve e rettilineo. Ma evidentemente derivano dagli antichi sentieri e dalle stradine create dagli agricoltori e dagli abitanti della zona in tempi lontani. E la

Seat Ateca, docile ai comandi, lo sterzo leggero e sempre pronto alle nostre attese

viaggia via senza farci rinunciare al confort. Né a noi, né ai passeggeri. Il tetto completamente vetrato, e in parte apribile, ci consente di ammirare il paesaggio e la ricca vegetazione del Collio. Così come i paesaggi che caratterizzano la skyline collinare. La nostra meta? #Russiz Superiore. L’azienda vinicola di Marco Felluga, ora seguita dal figlio Roberto, che si sviluppa su terreni vitati del castello che fu del principe della Torre e Tasso. E che cinquant’anni fa furono acquistati da Marco, ora novantenne, patriarca della viticoltura del Friuli Venezia Giulia. Ora, il castello è un accogliente resort. Dalq quale anche ammirare l’impagabile paesaggio delle valli circostanti, e a est, quella che separa il Friuli Venezia Giulia dalla Slovenia. E ci permette di allungare lo sguardo fino alle Alpi in territorio sloveno. L’occasione è importante: l’

incontro dedicato con Marco Felluga

per un lungo colloquio sulle radici del vino italiano. Che secondo l’esperto viticoltore ha raggiunto i traguardi che si era prefissato, ma ora deve guardare a nuovi orizzonti per battere la crisi e consolidare i risultati ottenuti soprattutto con il successo sui mercati esteri di maggior pregio con i vini bianchi del Collio. E Marco Felluga, dall’alto del suo traguardo, novant’anni, dei quali oltre settanta dedicati al mondo del vino e dell’agricoltura di pregio, lancia una proposta che vuole essere una nuova sfida. Che, auspica, dovrebbe essere colta da altri produttori, anche di altre parti d’Italia: lanciamo prodotto il Pinot Bianco. Raccolto il messaggio, dopo avere apprezzato aromi e profumi di diversi vini e uvaggi bianchi, come Molamatta, ma anche un uvaggio bordolese rosso, come il Rosso degli Orzoni, ma anche il morbido Pinot Bianco, scendiamo tra le stradine che da Capriva portano verso le Valli del Natisone, ma prima, dopo il castello di Ruttars, svoltiamo verso Vencò, il valico con la Slovenia, per provare anche IMG_3488 IMG_3491 IMG_3514 IMG_3521 IMG_3546 DWGX2126[1] EPXU4338[1] HAZL0514[1] HVJM6159[1] SWBO8282[1] SREG2221[1] PUNM0102[1] PDCY1046[1] OKVC9390[1]qualche stradina slovena, sempre immersa tra i vigneti. Anche qui i paesaggi si alternano tra colline lavorate a Vigneto e rilievi ancora immersi nel verde. Con Seat Ateca che asseconda il nostro sguardo.

#charlieinauto67

#Testdrive #Testroad alla scoperta dei tesori della Penisola con la nuova #Seat Ateca

In Toscana nella Val d’Orcia e nel senese tra bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali

A volte i tesori sono meno distanti di quello che pensiamo. E l’Italia è un caleidoscopio di tesori. Dell’arte, della cultura, dei paesaggi. Alcuni sono messi in bella mostra, tanto che li diamo per scontati e inconsapevolmente passiamo oltre. Per anni sono andato in vacanza, d’estate, in un paesino speduto della Val d’Orcia, sulle pendici del monte Amiata: Bagni San Filippo. Un gruppo di case antiche, ristrutturate, un albergo degli inizi del secolo scorso. Tutto è sorto attorno a una fonte termale, che come accade quando l’acqua vuole esprimere la propria potenza, magari su un’area di origine vulcanica, spesso si spostava. Sgorgando nell’aia di una casa, piuttosto che nell’orto. Acqua dall’altissimo contenuto di carbonato di calcio. E la temperatura vicina ai 40°. Da lì ho cominciato a conoscere il fascino di borghi medioevali di questo angolo della Toscana. Che tanti turisti stranieri avevano già scoperto ben prima di me. O che poeti antichi avevano cantato. O che avevo sentito citare da piccolo, perché ci passava la Millemiglia: Radicofani, Pienza, Montichiello, Bagno Vignoni…

A Siena

Ma Siena, l’avevo sempre vista di sfuggita. Per qualche ora. Sfiorando la sfida del Palio. Stavolta l’occasione è buona: un tour di giornalisti organizzato dall’Unaga, l’Unione nazionale dei giornalisti agricoli, agroalimentari, dell’ambiente e territorio. La macchina scelta per il tour: la nuovissima Seat Ateca, un SUV che si presenza con un aspetto grintoso ma compatto e aggraziato, e offre grandi spazi interni assieme a un comodo bagagliaio. Per le strade toscane, che hanno ospitato un rally mondiale, e hanno generato diversi piloti, sembra l’ideale per viaggiare in sicurezza. La stagione autunnale può infatti presentare insidie e impresti sulle strade nervose e spesso immerse tra i boschi a foglia caduca. È infatti dotata della trazione integrale permanente, e il motore è piuttosto generoso: 2000 cc diesel da 190 CV. Facciamo una prova alla ripartenza da un casello dell’autostrada, dopo avere viaggiato in modo confortevole e ovattato, accompagnati dal buon impianto musicale. Confortata dal cambio automatico a doppia frizione a sette marce… sembra una veloce auto a benzina: tira e fa sentire la spinta al cambio delle marce. Ora la parcheggiamo per qualche ora. Perché ci attende una degustazione dei prodotti tipici e dei piatti del senese: finocchiona, ribollita, formaggi di capra, ecc… Ma anche un bianco minerale e leggermente sapido e i profumati rossi della Val d’Orcia, dal Brunello al Rosso di Montalcino. Ci troviamo nel cuore della città del Palio, nella sede del Consorzio agrario, non distante dall’Università. Dalla quale si gode uno splendido panorama come aperitivo. Ma non è niente rispetto a quello che godremo più tardi dalla cima della torre del Monte dei Paschi di Siena. Una vista a 360° dal Chianti alla Val d’Orcia, fin verso i rilievi che nascondono al nostro sguardo la Maremma. E la Ateca? Il colore è proprio adatto al paesaggio autunnale toscano: Terra di Siena.                                                                                         CHIA Seat Ateca costiera io CHIA Seat Ateca Costiera Ts CHIA Seat Ateca interno profilo CHIA Seat Ateca parafango Ts CHIA Seat Ateca park CHIA Seat Ateca Acu CHIA Seat Ateca stadio Franchi CHIA Seat Ateca Siena panoramica CHIA Seat Ateca Duomo CHIA Seat Ateca piazza palazzo Siena CHIA Seat Ateca piazza primo piano

                                                                                   #charlieinauto 

 

I migliori auguri per un sereno e prospero 2018 da #charlieinauto

CHARLIEINAUTO Seat Ateca ridCHARLIEINAUTO Fiat 124 spider spiaggia tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru Levorg tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru XV Piancavallo ridCHIA Tipo MArano laguna 2Skoda Fabia AquileiaCHARLIEINAUTO Giulietta Sport ridCosta sole alberoIMG_3588CHARLIEINAUTO Range Rover Evoque bici rid 2IMG_1470Dodici mesi di prove-testdrive-testroad, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un sentito ringraziamento va a tutti/e coloro che hanno reso possibile questo nostro fantastico viaggio tra le proposte dell’auto e siti ed eventi di singolare bellezza.

CarloLand Rover Discovery molo Grignano

#Motorshow ritorna con tanto spettacolo indoor

Compie 41 anni la grande festa delle due e delle quattro ruote

Fino a domenica prossima alla Fiera di Bologna

#Motorshow n.41. Un richiamo irrinunciabile per gli appassionati delle quattro e delle due ruote. In particolare perché vi si dedica molto spazio allo spettacolo. A ciò che fa da richiamo per il mondo dei motori. Alle esibizioni dinamiche all’interno del quartiere fieristico di Bologna. Ripercorriamone un po’ la storia. Il #Motorshow è nato nel 1976, l’anno del terremoto del Friuli. Per questo, da noi era passato inizialmente un po’ in sordina. La manifestazione era stata ideata dal bolognese Mario Zodiaco, in alternativa al Salone dell’auto di Torino, e a quello di Ginevra, proponendosi a un target di giovani, e femminile. Assieme a Zodiaco, Sandro #Munari e Giacomo #Agostini crearono una società per la promozione del #Motorshow. Dopo il 1980, tutti i diritti dell’evento furono acquistati da Alfredo Cazzola, che con la sua società Promotor lo ha organizzato fino al 2006. Fino all’acquisto della Promotor da parte del gruppo francese GI Events. Le difficoltà dell’auto legate alla crisi economica hanno poi fatto annullare l’edizione del 2013. Il #Motorshow è stato organizzato nuovamente nel 2014. Sospeso di nuovo nel 2015. E riproposto direttamente dalla Fiera di Bologna dallo scorso anno. Assieme alla presenza di numerose case automobilistiche con le novità e le anteprime, il suo successo nel tempo si è sviluppato soprattutto grazie alle gare e agli show delle due e quattro ruote che si sono svolti nella grande arena interna.

#MemorialBettega n.30

Dal Memorial Attilio Bettega, con tutti gli assi del rallysmo, alle gare di motocross. Che sono state animate da campioni e personaggi del momento e del passato, con l’obiettivo di fare spettacolo. Perfino un Trofeo indoor di F1 tra il 1988 e il 1996. Quest’anno, ritornano le sfide con le gare di F1 storiche, il Ferrari Day, raduni di Alfa Romeo, attuali visto che la casa del Biscione rientra nel mondo delle corse, esibizioni di Maserati, gare di gran turismo Italia, manifestazioni di stuntman, gare Nascar e Sport prototipo, gare di auto fuoristrada, gare di rally per il Trofeo Italia WRC e R5, gare di quad cross, kart cross. E sabato 9 e domenica 10 dicembre, il 30. Memorial Bettega. In pratica, come ai bei tempi, al #Motorshow i motori saranno sempre accesi. Come accesi sono i riflettori dei padiglioni del quartiere fieristico bolognese.

Prima star dell’evento bolognese la Kia Stonik

Fari, che si sono colorati per la prima proposta, tra le tante auto new entry del dopo Salone di Ginevra. A Bologna, per gli appassionati italiani e dei Paesi vicini, sarà così possibile vedere da vicino nuovi modelli per tutte le tasche e le esigenze. La prima a svelarsi, nel modo più spettacolare, tra l’altro nel ‘quadrato’ del centro servizi dinnanzi all’ingresso, sotto la sala stampa, è stata la Kia Stonik. Un SUV compatto, aggraziato, con rifiniture e colorazioni giovani, ma sufficientemente aggressivo. Che è spuntato da un gigantesco fungo, travisato da fumi scenici, assecondato da una colonna sonora importante. In una coreografia dominata da un gigantesco segnatempo. L’anteprima, nella giornata riservata, come avveniva un tempo, ai rappresentanti dei media nella giornata tradizionalmente dedicata alla stampa. Una scenografia d’effetto, vicino all’ingresso principale. La nostra attenzione poi viene catturata da alcune Gran Turismo da pista, e per la Le Man.

#Suzuki con il piccolo fuoristrada Gimny

Per arrivare alla Suzuki, che assieme a una moto da enduro, propone la simpatica fuoristrada Gimny, ricoperta da una splendida livrea che ricorda la pelle di serpente. Zigzagando tra i sorrisi mediatici di splendide hostess, e incontrando via via vari colleghi, da Carlo Cavicchi, che è stato mio vicedirettore ad Autosprint, ora a Quattroruote, a Franco Nunes, a Davide D’Amico di FCA, a Fabbri della Volvo, approdiamo alla Tesla. Con le sue silenziosissime supercar. Una opportunità, quella delle auto elettriche, che a spallate sta scalzando sempre di più i motori termici.

#Volvo Italia punta sulla elettricità

Tanto, che come ci ricorda Fabbri, pr di Volvo Italia, affascina anche la casa svedese. Che entro tre anni punta ad avere un’auto interamente elettrica. Per ora si ‘accontenta’ di presentare tre modelli l’anno. E propone già le ibride. In bella mostra con il cavo di alimentazione collegato alla presa sul parafango sinistro. E le batterie? Sono studiate per il grande freddo e il grande caldo. Sono isolate in una sorta di camera stagna. E climatizzate in un contenitore contornato da una serpentina con liquido refrigerante. Rassicurante no?! Dopo tanta ecologia e motori sostenibili, torniamo ai cavalli tradizionali.

#Ferrari Portofino

Con la Ferrari Portofino, splendida Spider. Qui troviamo Ramon Gazziero, un pilota friulano ormai trapiantato a Modena. E possiamo ammirare altri modelli della casa di Maranello. Quasi in un angolo, senza clamore, si celano le Auto dell’anno: sette finaliste selezionate dalla stampa internazionale specializzata. Sono l’Alfa Romeo Stelvio, l’Audi A8, la BMW serie 5, la Nuova Seat Ibiza, la Citroen C3 Aircross, Volvo XC40, la Kia Stinger. Mentre più spazio è dato alla parte ludica. Ci sono tre piste slot per le auto elettriche telecomandate, compresa quella, sempre attraente, del Gran prix di Autosprint, e alcune postazioni per la guida su pista virtuale. Anche postazioni multiple, per rendere più efficace e reale la sfida virtuale. E IMG_2044 IMG_2043 IMG_2019 Ds Pallas Safari IMG_2016 IMG_2014 IMG_2009 IMG_20072 IMG_2003 IMG_2001 IMG_2018 IMG_2020 IMG_2022 IMG_2023 IMG_2028 IMG_2030 IMG_2032 IMG_2040 IMG_2041 IMG_20422ancora, le F1, Ferrari, Toro Rosso, Red bull, le gran turismo della 24 ore di Le Mans, l’incredibile Fiat Panda per la Parigi-Dakar. Beh, forse non serve che vi racconti ancora del #Motorshow. La passione farà il resto. Da sfogare sabato 9 e domenica 10 ottobre, quando si svolgerà l’imperdibile Memorial Bettega.

Carlo Morandini

 

#testdrive #testroad #charlieauto con #Seat Nuova Leon raggiungiamo una #malga per pernottare

Il fantastico cielo delle #Alpi la notte e all’alba per rinfrescare la nostra calda estate sulle strade, e non solo, e tra i boschi della #Carnia

Il cielo cristallino dell’alta #Carnia, in quota, ci consente di scorgere le costellazioni, e il corso vellutato della Via lattea, quasi da toccare con mano

E di apprezzare finalmente un po’ di frescura dopo tante giornate di caldo africano, vissute in pianura. Un caldo splendido per vivere l’estate, specialmente al mare. Ma una pausa di riflessione dall’arsura ci permette di riscoprire il mondo circostante. Di apprezzare la ricchezza dell’ecosistema alpino. Ma ripartiamo dalla colazione, del giorno dopo. E dall’inizio: siamo saliti a Malga Pizzul 1532 m sopra Paularo (Ud) seguendo le tracce di un grande pickup. Lungo strade di montagna, piste forestali, mulattiere.

Pernottare a Malga Pizzul, mentre #Seat Nuova Leon ci attende al fresco

Dormire in #baita, ancorché in #malga, è stato davvero splendido. Anche perché tutt’intorno l’ambiente era fresco e non caldo come a valle. Il risveglio ci ha fatto ritrovare la nostra #Seat Nuova Leon, sullo sfondo di una skyline senza confini. Ritroviamo Delfina. Che ha tenuto fede alla mission inflittale dai genitori, quando l’hanno chiamata così. L’erede di una famiglia di agricoltori, saliti da Camino al Tagliamento (Ud), alla ricerca di pascoli, e di fresco, con un’idea imprenditoriale forse più innovativa dei moderni: fare agricoltura di pregio ed esclusiva in quota. A tavola, non può mancare il burro fresco, né le marmellate fatte in casa, i mieli. Ma c’è anche qualche krapfen, e il latte con il caffè della Moka. Non spaventatevi: nei bagni c’era l’acqua calda e ogni confort. Così nelle camere. Delfina Ferigo ci spiega che sono numerosi gli appassionati del trekking montano, delle escursioni, delle passeggiate, della mountain bike, ma anche del semplice soggiorno meditativo che specialmente in luglio e agosto frequentano la malga. Diversi giovani, numerose famiglie e gruppi, prenotano anche dall’anno precedente. Ma di solito salgono fin quassù, ci spiega, con auto da montagna o fuoristrada. Le chiariamo che come l’abito non fa il monaco, così

non è l’auto che fa il conducente o il pilota

E che la strada fi quassù, per quello che ci riguarda, è percorribile. Con la #Seat Nuova Leon ci siamo inerpicati fin quassù, con la famiglia, senza alcuna difficoltà. E ci siamo divertiti a penetrare nel bosco, per sbucare su pianori panoramici. Oggi quassù è festa grande: è la ricorrenza del Redentore. E la nostra #Seat si è ritrovata circondata da altri mezzi, soprattutto fuoristrada, o almeno crossover.

Scenario fantastico

Perché fra poco si esibirà la Banca musicale della vallata, che sarà preceduta dalla suggestiva Santa Messa, celebrata sull’altare all’aperto, vista verso il fondovalle, ma anche verso le Dolomiti friulane. Ci smarchiamo un po’ per una passeggiata fino allo spiazzo panoramico qualche centinaio di metri più in alto. Una grande croce ricorda che qui, lungo questo sentiero che va fino in Austria, al riparo delle trincee scavate più ancor più in alto, si è combattuta la Prima guerra mondiale. Anche da qui il panorama è impagabile. A poca distanza sentiamo un fischio flebile, poi più forte: sono le marmotte. Che hanno colonizzato il crinale. Ma… peccato. È ora di ritornare a casa. Salutiamo Delfina e i suoi familiari e diciamo arrivederci a Malga Pizzul. E imbocchiamo la strada in discesa. Stavolta senza patemi o timori poi rivelatisi infondati.

Purtroppo dobbiamo scendere

Una discesa tranquilla, un po’ di attenzione alle pietre. Ma anche i due piccoli guadi, con la luce del giorno ci si rivelano nella reale dimensione. Ripensandoci però, chissà se senza la guida del montanaro con il mezzo da trasporto boschivo, saremmo saliti ugualmente. Forse, in pieno giorno anche sì. Ah, il ragazzone con il pickup: d’estate il fine settimana vive con la famiglia in una baita quasi alla quota della malga. Ma durante la settimana sapete che cosa fa? Il direttore di banca in città. Suggestiva come doppia identità no!?

B&b El Niu a Paularo nelle antiche case Linussio

Ma le scoperte, nella nostra gita in Carnia, non sono ancora esaurite. Ritorniamo a Paularo. Al motivo della nostra gira in montagna: nel centro del paese, tra le case Linussio, complesso padronale che era sorto tre secoli fa attorno all’industria della tessitura, che in Carnia era fiorente, Mario Revelant, un’amico che è stato sindaco nella località negli anni ’80, quand’era, come me, poco più che un ragazzo, ha ristrutturato uno stabile. Divenuto ora un accogliente ‘bed and breakfast’, non a caso chiamato ‘El niu’, che in carnico, significa il nido. Cucina tipica per darci il benvenuto, tutto fa pensare che ne faremo una base di appoggio per le nostre escursioni autunnali, o lo sci invernale nel comprensorio, prevalentemente sci da fondo.

#Seat Nuova Leon promossa per affidabilità e confort

E la #Seat? Promossa a pieni voti per la comodità e la tranquillità che ci ha infuso in tutta questa esperienza, fin dalle prime rampe della montagna. Un assetto rigido quanto basta per correre via veloci nel misto, ma abbastanza morbido per superare le asperità, assicurando confort a conducente e passeggeri, la contraddistinguono. E ora? Che fare? Che cosa vi racconteremo? Staremo a vedere. Magari un’altra gita sui laghi italiani. Con un’altra vettura del Gruppo Volkswagen, o FCA, oppure… Sorpresa. Dopotutto, questo fine settimana a Trieste c’è la #Barcolana, il più grande evento velico del Mediterraneo. Chissà che assieme alle grandi barche da regata non ci sia l’occasione per provare qualche cavallo vapore.

E ora?

Questa terza puntata sulle strade della Carnia, ancorché una sviluppata su una delle prove speciali più amate del rallysmo italiano, le altre due in alta montagna, ve l’ho dedicata per poter pubblicare altre foto alla malga. Che non potevo non farvi vedere, perché ritraggono scenari imperdibili. #charlieinauto Paularo paesaggio IMG_1413 IMG_1415 Paularo Seat tornante ghiaia Paularo mulattiera pickup Paularo mulattiera stretta Seat 2 Seat malga guado 2 Malga Seat IMG_1470 IMG_1474 IMG_1476 IMG_1479 IMG_1489 IMG_1492 IMG_1495 IMG_1499 IMG_1505 Malga Delfina Ferigo IMG_1528 IMG_1542 IMG_1538 IMG_1548 IMG_1549

#testdrive #testroad Visto che #Seat Nuova Leon sale fino in malga?

IMG_1412IMG_1471Seat in malga Pizzul 2IMG_1478Alla ricerca del fresco e di una natura intatta ma anche dei sapori genuini

Mille metri sopra Paularo c’è Malga Pizzul gestita dalla gamiglia Fedrigo da 40 anniIMG_1363 IMG_1366 Seat scende malga Paularo IMG_1383 IMG_1384 IMG_1387 Seat verso malga IMG_1391 IMG_1394 IMG_1395

Avete visto? La Seat nuova Leon, sulla Ligosullo – #Paularo ve l’ho portata. Non è certo un’auto pronta per correre. Ma non viene prodotta per questo. Comoda per la sua categoria, completamente accessoriata e dotata dei pacchetti di sicurezza e di guida assistita che il Gruppo Volkswagen assicura ai suoi clienti. Sulle strade di montagna, sul misto, qualora serva potenza per schizzare via oltre le asperità e gli imprevisti della strada, risponde con sincera efficacia. Cilindrata di 1400 cc e 150 CV, ben gestiti elettronicamente, un peso commisurato con le dimensioni, assicurano una guida sicura, anche se ci si può divertire in qualche strada di misto, veloce. Dopo avere fatto l’abitudine con tante auto con il cambio automatico, il cambio a sei marce ci fa lavorare un po’ sui tornanti in salita, ma è rapido nell’innesto anche quando il motore ci deve aiutare in discesa.

Dopo la cronoscalata un po’ di …fiato

Beh, siamo ancora in montagna. Piena estate. Siamo ritornati a Ligosullo, anche toccando la splendida vallata del torrente But, e Paluzza. Dove è possibile trovare splendidi prodotti alimentari e gastronomici della Carnia. E, dove c’era venuta la tentazione di fare un salto in Austria. Perché da Paluzza, passato Timau con i laghetti, biotopo tutelato e d’inverno splendida pista da fondo, e il Museo della Grande guerra, perché le alte montagne circostanti tutt’ora conservano trincee e camminamenti della Prima guerra mondiale, da visitare lungo i sentieri del Cai, il richiamo del Passo di Monte Croce Carnico era davvero forte. Oltre sette km di salita con tornanti, veloce, misto. Ricordo d’averlo scalato, e disceso, con mio zio con la Fiat 1100.

Luoghi della storia: andiamo in Austria?

In cima, il confine con l’Austria. E sull’altro versante, un altro mondo, con il verde curatissimo, le case di montagna: uno scenario montano di quelli che l’Austria presenta in buona parte dell’arco alpino. Ma anche se le giornate sono ancora lunghe, siamo in tre, e l’affrontare le strade oltre confine, di montagna, al buio, avrebbe potuto darci qualche preoccupazione. O insinuarla tra i passeggeri. Così ritorniamo a Paularo. E progettiamo di affrontare il Cason di Lanza. Sostare in malga, ridiscendere per la Val Aupa a Moggio, nel gemonese, e ritornare sulla A23 verso Udine. Ma ci impensierisce la lunghezza del percorso, e il fatto che …fra un paio d’ore sarà buio. E anche se in Italia, magari lassù farà buio, l’auto non è nostra, ecc… Però la spinta istintuale è forte. Cominciamo a salire. Ci fermiamo accanto a un pratone dove pascolano le capre. Località Misincinis. Chiediamo informazioni: “Ci sono malghe più vicine qui sopra”? Una a 5/6 km, ma la strada, in alto è un po’ così, ci risponde una signora attempata in carnico. Però è una signora. Non un giovane, o meno, di montagna uso a scorrazzare per mulattiere e piste forestali. Allora proseguo verso la montagna.

Che dite? Saliamo in malga?

Ecco un’altra frazione: Ravinis. Proseguo e mi fermo in un punto fotogenico, per l’auto, a scattare qualche foto. Passa un vecchietto con l’Ape. Lo fermiamo. Ci studia, guarda la macchina e cin induce a continuare, anche se più su la strada si restringe, ma sarà ancora asfaltata. Due, tre lm in mezzo al bosco di conifere, finché raggiungiamo una radura dalla quale si scorge il fondovalle. Laggiù c’è Paularo, che abbiamo lasciato una ventina di minuti prima. Alcune baite ben curate, con tanto di gerani sui balconi ci fanno presagire dedurre che fin qui si arriva facilmente in auto. E più avanti? Più avanti è sterrato, ci anticipa un uomo alla guida di un potente pic up. “Però dovresti farcela”, mi rassicura dopo avere squadrato la nostra Nuova Leon. L’attrazione è imprescindibile: a valle c’erano 36°, qui, a 1100 m, 25°. E più in alto? Tra l’altro si avvicina l’imbrunire. Il panorama sarà splendido. Vinta la ritrosia di uno dei trasportati, mi infilo dietro al pickup.

Piste forestali e mulattiere: ce la faremo?

Ecco lo sterrato. Si restringe, ma è scorrevole. Eh… l’attraversamento d’acqua di un ruscello: splendido. Il fondo è un po’ sconnesso, ma non ci creerà difficoltà. L’acqua non è alta. La presenza del fuoristrada davanti a noi mi rassicura. Nel caso ci fosse qualche ostacolo sulla strada, con la sua mole me lo spazzerebbe via. Pian piano si comincia a vedere più paesaggio che abeti. Ed è splendido. Finché la montagna comincia a farsi più dolce e prevalgono i prati: probabilmente la malga è qui sopra. Ancora alcuni curvoni in pendenza ed ecco che si apre il pianoro. Lo scenario è mozzafiato: la baita è dietro alle stalle, sotto alla montagna. Una piccola cappella è posizionata sull’orlo del precipizio, la skyline sono le vette delle Alpi Carniche e Giulie, ma si intravedono anche le Dolomiti friulane, che si stagliano sulla luce del tramonto. E giù, si vede fino a fondovalle: è l’abitato di Paularo, oltre 1 km più in basso.

Arrivati: quota 1532 a Malga Pizzul 1000 m sopra Paularo

Ce l’abbiamo fatta: Malga Pizzul 1532 m. All’esterno un bancone con chiosco di legno e pietra, dal quale ci porgono una birra fresca. Il clima: splendidamente asciutto e 24°. Fantastico! Sentiamo i vicini, in abbigliamento consono all’ambiente forestale che commentano in carnico, la lingua friulana parlata su queste montagne: “Hai visto! (‘bulo’) Spavaldo quel signore: è venuto fin quassù con la Seat”… Il paesaggio ci cattura sempre di più. Man mano che cala la sera, diviene fatato. Ci invitano ad entrare. Foto in bianco e nero e oggetti d’arredo dei primi del ‘900 ci ricordano l’antico uso della malga. Ci accoglie Delfina Ferigo, la figlia del primo gestore della marga, Erminio, quarant’anni fa. Assieme alle nipoti che ci servono in breve un gustoso antipasto di formaggi e insaccati (quassù assieme alle mucche allevano anche maiali), una buona pasta al ragù e il frico, il formaggio fritto con le patate. Il vino è un equilibrato Merlot. Il dolce? Il Tiramisù che è di moda in questi giorni. Il conto? Con la pancia satolla abbiamo speso come in pizzeria. Intuiscono il mio mestiere. Forse è stato mio figlio a fare la soffiata. Così, mentre stiamo per ripartire mi prospettano la possibilità che ci fermiamo a dormire lì.

Dopo i sapori della Carnia, pernottiamo qui? Ci sono 20°…

Ci sono 12 posti letto in quattro camere, tutte con bagno. Una è ancora libera. L’indomani ci sarà festa grande: la Festa del Redentore, con la banda e l’arcivescovo che celebrerà la Messa sull’altare sistemato sul pratone. Facciamo un salto fuori: in quota, il cielo, terso, è fantastico e pieno di stelle. Quindi? Ci hanno convinto.       #charlieinauto

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#Autosport #Testdrive #Seat Leon sulle strade della storia dell’automobilismo da corsa

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Vi capita di usare una chicca che può passare inosservata. Ma che chi mastica un po’ di motori, nota per la strada. Perché è la nuova versione di un’auto di successo. Anche in pista. Compatta, piccolina da fuori, spaziosa dentro, presenta tutto quello che serve e anche di più. È un’auto giovane. E come tale ha dotazioni che piacciono in particolare ai giovani. Ma poi anche ai più ‘grandi’, i quali, quando le provano, ci si abituano volentieri. Per esempio l’illuminazione a Led che interrompe la monotonia della portiera. E che a comando si accende del colore che preferiamo. Mentre l’illuminazione delle pedane, sia nei posti anteriori che in quelli posteriori è regolabile. Un’opzione di matrice Volkswagen che ritroveremo su auto più grandi del Gruppo. È la nuova Seat Leon. Ci è già capitato di usare un’auto piccola, e di sentirci calare nell’abitacolo dell’auto che ha vinto il mondiale rally #WRC, con la #Skoda Fabia. Questa è più spaziosa, più grande, confortevole, scattante, comunque morbida da guidare. Scendiamo di un gradino solo perché è con il cambio manuale. Ma gli accorgimenti per la guida assistita di matrice #VW ci permetteranno di sopperire a questa ‘novità’, e ci riporteranno alla guida. Così, dopo un giro in autostrada, il solito trasferimento dal #Veneto centrale al #Friuli, per verificare che la Seat Leon è risparmiosa. Ovviamente bisogna fare attenzione con il piede, ma i consumi, nonostante il motore sia un 1400 a benzina, sono davvero contenuti.

Nonostante siamo costretti dalla calura ad accendere il clima, la macchina non registra cali di potenza

Anche nell’estate più prolungatamente calda degli ultimi anni. Che ci costringe, da subito, ad accendere il clima a manetta. Che risponde bene alle aspettative e ci consente di viaggiare in pieno relax. E non influisce su prestazioni e consumi. E’ bene spiegare però che pur essendo un 1400 cc, il motore di questa Seat Leon ci regala ben 150 CV. Dunque, riassumendo, 6 marce, e un motore sportivo ma all’occorrenza morbido e silenzioso. Le rifiniture di alto livello e soprattutto ergonomiche. Nell’abitacolo tutto ci mette a nostro agio. Fatta la sua conoscenza, ora, che si fa? Il caldo dell’estate è insistente. Quindi? Cerchiamo scampo al mare? Non basta, perché là, nella #RivieraFriulana l’escursione termica tra giorno e notte è limitata. Allora, non ci resta che andare in montagna. L’ispirazione arriva con l’occasione. L’inaugurazione di un bed and breakfast a Paularo. ‘Il Niu’, in lingua friulana Il nido, ricavato nelle antiche case Linussio del vecchio borgo della Carnia, da Mario Revelant. Paularo, nella val d’Incarojo. Ci offre diverse possibilità in serate lunghe e calde come quelle dell’estate 2017.

Le bellezze della montagna friulana, la mitica ps. Ligosullo-Paularo

Andar per malghe, e rientrare dalla Val Aupa, o scendere verso il Gemonese. Oppure… Paularo-Ligosullo, lo scollinamento verso la Valle del But, l’altro ramo del suggestivo paesaggio montano della Carnia. Nel senso contrario, era una delle mitiche prove speciali del Rally delle #Alpi Orientali. E, credo di ricordare, anche del Rally di San Martino di Castrozza. Era completamente sterrata, e ricordo che negli ultimi tornanti vedevo scendere le Fiat 124 Abarth, l’Alfa Romeo Gtv, le Opel Ascona, la Opel Commodore, le Porsche Carrera, la Lancia Beta, le A112, con una delle ruote posteriori quasi nel vuoto… O nel vuoto. Bene. Trovato l’equipaggio da scaricare a terra per darmi il via libera, o no, e per riprendermi con foto e video, scaldo ruote e motore in salita. Splendido lo scenario, dalle ultime abitazioni di Paularo. Poi in mezzo al bosco. La versione che mi hanno affidato alla Volkswagen a Verona è la FR. Con l’assetto più sportivo. Cominciamo a tirare un po’ le marce. E la Seat Nuova Leon, 1400 cc, si arrampica bene, e dai tornanti al misto si svicola con agilità e la potenza che serve. Arriviamo a Ligosullo, e invece di proseguire verso Paluzza, dove abbiamo amici, non ultimi i fondisti olimpionici Di Centa, decidiamo di percorrere la speciale nel senso di marcia dei rallisti di allora. Pronti: via! All’inizio si sale un po’. Per affrontare sette tornanti. Quelli più spettacolari. La Leon si qualifica per grinta e agilità in questo tratto. C’è da dire che ognuno di questi #testdrive per me è una scoperta. Infatti, finora ho provato modelli e versioni sempre in anteprima. Il che non vuol dire che ero il primo a salire a bordo di uno di questi modelli. O meglio, non sempre. Ma le ho sempre provate prima che altri le potessero descrivere sui loro media, televisivi, cartacei, on line. Come ne sono certo? Semplicemente andando a sfruculiare su Google per vedere recensioni e test. Addirittura le Case, spesso, non riportano la versione che ho in uso. E così, addio dati.. Questo per evidenziare che anche la Nuova Seat Leon è stata una piacevole sorpresa, e scoperta. Perché anche dopo la salita movimentata dai tornanti dei primi km della Sp 24, da Ligosullo a Paularo, è arrivato un bel misto in falsopiano, poi in discesa con alcuni tornanti e il tratto veloce finale, che s’introduce nell’abitato di Paularo. Gran bella strada, anche da asfaltata. E gran bella macchina: si tratta sempre di una 5 porte, anche se con vocazione sportiva. Ma assetto e freni hanno retto alla prova, speciale, al clima caldo, alle nostre richieste. Ma allora? Una coupé giovane, sportiva, ma anche elegante nella sua sobrietà può andare anche in alta montagna? Certo, e la prossima volta vedremo come si comporta.

Charlieinauto

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#Salonedell’Auto di Torino rinato dopo 114 anni con la versione en plein air

St vista Ferrari St tram Sv Porsche epoca St Ferrari fila St Golf St Volvo St Skoda FAbia St Seat Ateca St Jeep Kompass St Giulia St FCA Fiat St Citroen St 124L’evento, per il terzo anno al Parco del Valentino, ha catturato in cinque giorni 700 mila visitatori

Le Case presenti erano 56, per proporre ben 50 nuovi modelli di vetture

Ha 117 anni e non li dimostra. Anzi, ha manifestato freschezza e una rinnovata attrattività, grazie alla formula nuova e vincente adottata tre anni fa. Che ha fatto emergere come l’interesse per il mondo dell’automobile non sia scemato nel tempo. Anzi, stia vivendo una nuova età. Certo, il fatto che al #Salonedell’Auto di #Torino, al #ParcodelValentino, in cinque giorni si siano avvicendate quasi 700 mila persone, un dato certificato per gli organizzatori dagli innovativi sistemi di controllo e sicurezza, non significa che le vendite delle auto nuove vadano del tutto a gonfie vele. Infatti a nordest si registrano delle criticità. Ma evidenzia che l’auto non è soltanto un mezzo per spostarsi, ma non è più nemmeno un semplice status symbol. Vi siete accorti che quando ci giriamo a vedere a cosa corrisponde un rumore diverso dal solito motore, non diamo più peso a chi c’è a bordo. Né ci chiediamo di chi è, come accadeva in passato. Rivolgiamo lo sguardo all’auto perché il rumore ci evoca il risultato di una creazione dell’ingegno, non di un semplice oggetto da ammirare. Una creazione, dalla quale possiamo scoprire nuovi accorgimenti, tecniche, materiali, che sulle quattro ruote, nelle case e nei luoghi di lavoro, fanno e faranno parte della nostra vita. Da tre anni il #Salone dell’Auto si tiene, sempre a Torino, ma all’aperto, al parco del Valentino. Una scelta che ha favorito il rilancio della manifestazione.

Auto da toccare con mano come nel giardino di casa nostra

Perché consente a un pubblico vasto, distribuito in modo equilibrato per le diverse età, dai neopatentati agli ottuagenari, di ammirare, toccare con mano, salire a bordo delle vetture, collocate dove a ciascuno di noi piacerebbe vederle: nel giardino di casa. Nel contempo, l’evento di Torino ha evidenziato che nelle case automobilistiche c’è una gran voglia, o necessità, di innovazione. E di poter proporre auto sempre adeguate alle attese del grande pubblico. E forse, proprio saloni come quello italiano sono lo stimolo a progettare prodotti nuovi e sempre più avanzati. Perché anche se esternamente, ma anche negli interni, molte vetture si assomigliano tra loro, la differenza si misura ormai a suon di accessori, ritrovati, complementi, novità in grado di colpire i potenziali acquirenti.

Record di novità: 56 Case presenti con 50 modelli in anteprima 

Lo dimostra il fatto che su 56 case automobilistiche presenti, i modelli che hanno esordito a Torino sono stati ben 50. Stavolta ce l’abbiamo fatta. Anche se si è trattato di una ‘toccata e fuga’. Ma ci siamo andati anche noi. Volete che vi raccontiamo alcune delle nostre scoperte? Cominciamo da una delle ultime lettere dell’alfabeto: la V. Come Volkswagen.

#Volkswagen asseconda lo sviluppo della mobilità elettrica

La Casa tedesca punta sulla mobilità elettrica, nella consapevolezza che ci sono già Paesi anche lontani che hanno inserito nei loro protocolli di sviluppo la progressiva sostituzione dei mezzi a motore a scoppio con quelli elettrici. Mentre cresce anche in Europa cresce il numero di città dove sono installate le colonnine di ricarica per le auto. Così, la Volkswagen propone la Golf totalmente elettrica, la Golf GTE con tecnologia ibrida plug-in, e l’innovativa fuoriserie XL1 con motore ibrido che è in grado di consumare 1 lt di gasolio x 100 km. #Volkswagen mira a diventare entro il 2025 il produttore principale di auto elettriche dotate di nuove tecnologie e un’ampia gamma di modelli. Qui si poteva provare la e-Golf da 136 Cv e 300 km di autonomia. E #Ferrari?

#Ferrari ha festeggiato settant’anni di attività con due modelli esclusivi

#Ferrari ha festeggiato i 70 anni con la 488 spider con tettuccio elettrico, motore V8 4 mila cc e 670 cavalli. E con la GTC4 Lusso, anche con il V8 turbo, il portellone, due posti veri anche dietro e un ampio bagagliaio quasi da SW di alto livello.

Molte Case puntano sulle tecnologie

La #DS, marchio di pregio della #Citroen, presenta nuove tecnologie per un sistema di sospensioni particolare, che ha sempre distinto il marchio francese (ricordate la DS #Pallas), nonché un sistema adattivo per lo start & stop e per il cruise control. Mentre un sistema di telecamere che guidano l’auto al centro della corsia, arriverà per la fine dell’anno. Un accorgimento, quest’ultimo, che è già operativo su #Subaru e #Volkswagen. Vedremo che cos’avrà di diverso. La #Peugeot lancia la nuova 5008, un SUV da sette posti, dalle dimensioni contenute, con sedili reclinabili, ribaltabili, occultabili. In anteprima nazionale abbiamo visto la Renault Capture, restylizzata. La spaziosa Koleos, che è comunque una berlina.

Il ritorno dell’Alpine

Un tuffo al cuore ci ha preso quando abbiamo raggiunto lo spazio della Alpine: è ritornata la mitica vetturetta francese a trazione posteriore, che spopolava nei rallies prima dell’arrivo della Lancia Stratos. Quella moderna riprende nella sagoma e nella fanaleria le linee degli anni ’70, a metà strada tra la A110 e la A310, è dotata di una elevata tecnologia e replicando una qualità della sua ‘nonna’ è ultraleggera: come la nuova #Fiat124Spider pesa poco più di una tonnellata. Dispone di un motore turbo 1800 cc da 250 HP. La Ford Fiesta festeggia i suoi ‘primi’ quarant’anni con una proposta giovane: l’elevata connettività.

#FCA presenta la Jeep Kompass tra Renegade e Cherokee 

Per la #FCA, con la #Jeep arriva la Kompass, che si colloca tra la ‘piccola’ #Renegade e la #Cherokee. Sarà un fuoristrada vero, ma molto versatile, con una capacità di guida su strada pari a una brillante berlina. La #Cooper S E ibrida: 1000 tre cilindri a benzina turbo che eroga 224 HP. Ma consumerò 2,3 lt/100 km. E un’autonomia elettrica superiore a 40 km. Ovvero, la potrete usare in città a basso costo, fuori scatenando la potenza del motore. Utilizzando la trazione integrale che è assicurata dalla trazione elettrica sull’asse posteriore. La Suzuki Swifter è proposta con una maggiore abitabilità interna e un bagagliaio più capiente. Dispone anche di un motore turbo tre cilindri da 112 HP. C’è la trazione integrale ma anche il motore ibrido. La Volvo compie novant’anni e punta da anni sulla sicurezza. La super compatta XC 70, dotata dei più sofisticati sistemi di sicurezza attiva e passiva. Avrà anche una versione ibrida da 408 HP con consumi bassissimi. Tra le novità per la Range Rover ecco la Discovery sette posti, tutti adatti anche per gli adulti,  per le famiglie, e un nuovo modello tra la #Evoque e la Sport.

#Seat Ibiza con tecnologia #Volkswagen

La #Seat #Ibiza ò la prima ad adottare la piattaforma della strumentazione #Volkswagen e mette a disposizione uno spazio maggiore per gli occupanti. Anche la Mercedes, la casa tedesca che festeggia i cinquant’anni, propone la nuova Classe E. Con essa punta alla sicurezza attiva e passiva. E si riconosce per l’assenza del montante centrale tra la fiancata e il tettuccio. La #BMW ripropone la 2002 riprende l’auto da corsa degli anni ’70, ma dispone di un motore da 460 HP. La Kia propone la prima trazione posteriore in alternativa alle quattro ruote motrici.

#charlieinauto