L’atroce fine di due sfortunate bimbe, uccise da un padre-padrone e simbolo dei molti bambini ed adolescenti vittime della ferocia dell’uomo, mi ha indotto a rileggere le tante struggenti poesie dedicate da parecchi autori ai figli, o comunque ad adolescenti, morti, come dice Leopardi, sul limitare della gioventù.
Ciò mi é servito a stemperare nella sofferenza da loro espressa il mio dolore rabbioso ed impotente nei confronti delle imfinite malvagità perpetrate dagli uomini a discapito e danno dei più piccoli. Ciao Alessia e Martina, il vostro ricordo rimarrà per sempre nel mio cuore assieme alla pietà per l’immenso dolore della vostra infelice mamma.
Troppo spesso le forze del’ordine, pur essendo informate, non si muovono perché le leggi non lo consentono. Come nel caso di femminicidi, suicidi, attentati terroristici si conosce il pericolo ma non si agisce tempestivamente . Di fronte a questo dramma e per rispetto dei familiari sarebbe meglio rimanere in silenzio e chi crede, dire qualche preghiera per le bimbe morte e per la madre! Perché Carabinieri, Magistratura e Servizi Sociali non hanno messo in atto le necessarie iniziative per prevenire la tragedia che si è poi verificata dando seguito all’allarme della donna? Di fronte a fatti del genere occorre chiedere che i controlli siano efficaci, che le denunce siano ascoltate, che vi siano soldi su tutto ciò che è lotta al femminicidio e non sottovalutare mai il grido d’allarme delle donne. Povere piccole, che colpa hanno avuto per essere così uccise senza pietà e per mano del padre? Quest’uomo (pace all’anima sua) è la vergogna di tutta l’Arma, che nausea, nessun perdono, un essere vile e nauseante. Buona giornata Quivi.
Ciao Nina, che le leggi in Italia siano troppe, scritte male e spesso contraddittorie é fatto noto ed annoso, tuttavia non é questo che determina il verificarsi frequente di tragedie come quella oggi all’attenzione, ma l’indifferenza per i problemi altrui e l’ignavia che affliggono tutte le autorità preposte all’ordine ed alla sicurezza della collettività. Una maggiore e puntuale diligenza nel compimento del proprio dovere sarebbe necessaria da parte di tutti e nei confronti di tutti. Quanto all’autore dell’efferato delitto preferisco attenermi al precetto cristiano: “nolite iudicare”. Cordiali saluti.
Caro Amico, Buongiorno. Ho fretta stamattina, ma non posso andare via senza lasciarti un breve commento. Notizia, ovviamente, struggente, quella che riporti. Mi preoccupo, tuttavia, di dire delle cose inappropriate. Quando accadono fatti di tale gravità è sempre difficile individuarne le cause, intendo tutte. Ho visto per caso il video delle due bambine che giocavano e si divertivano (almeno così sembrava, anche se ho pensato che forse il loro mondo interiore fosse in subbuglio). C’è in me tanta amarezza, e mi sento coinvolto come cittadino perché, come ormai tu ben sai di me, ho un’idea alquanto bizzarra, ossia pensare in termini di Comunità sociale, politica e statale. Potrei anche aggiungere dei sentimenti cristiani, ma preferisco ometterlo perché ne potrebbe subito scaturire una guerra di religione. E allora mi domando: dove è la società ? Esiste veramente oppure è soltanto una serie di grumi di interessi che si lottano per il miraggio del potere ? La famiglia di quel carabiniere era una cellula sociale, e nessuno ha visto, ha capito, che dietro la porta di quell’appartamento si stava alimentando un dramma. Perché ? Forse ormai regna sovrana la solitudine in ogni persona, ma la solitudine non è una soluzione bensì la morte dell’umanità. Spero tanto che quelle due bambine, strappate prematuramente alla vita, possano trovare pace, quella pace che non hanno trovato in questo mondo umano fondato sempre di più sulla violenza.
Ciao amico mio, non posso che condividere in pieno le tue considerazioni, anche perché io ho saputo dell’esistenza dei protagonisti del dramma dalle notizie riportate dai mezzi di comunicazione. Certamente nel giudizio ex post non si può non rilevare la colpa di tutti gli operatori ripetutamente e pressantemente sollecitati da colei che dall’accaduto ha ricevuto la più pesante e drammatica pena. Quanto alla società che tu vagheggi sono mio malgrado costretto ad aggiungere che essa rappresenta, come la giustizia, un ideale irraggiungibile: sarà una questione di età?
Un caro saluto.
E non solo Alessia e Martina.
In Italia ogni due giorni una donna viene uccisa.
Sono in aumento le vittime ammazzate da un marito, fidanzato o convivente.
Spesso un tentativo di cancellarne l’identità, di minarne profondamente l’indipendenza e la libertà di scelta.
Allucinante.
Ciao Quiv^
Ciao Lacky, hai perfettamente ragione ed infatti non é la prima volta che scrivo di vicende del genere, tuttavia finchè non riusciremo a far progredire il senso del rispetto reciproco, dell’impegno sociale e culturale e dell’onestà morale e materiale tutto continuerà secondo i medesimi canoni, purtroppo! Salutissimi.
Caro Amico, ritorno sul tema. Tu individui una serie di rimedi, a cominciare dal rispetto reciproco, impegno sociale e culturale, onestà morale e materiale. Certamente ottimi per cambiare la fisionomia della nostra società. Ma basterebbe ? E’ un domanda, questa, alla quale non so dare una risposta certa. La famiglia è la prima cellula sociale; è su di essa che si costruisce la società e che derivano, per generalizzazione, le pubbliche istituzioni. Eppure sono anni, ormai, che la famiglia non è più al centro della politica dei governi. Forse bisognerebbe provare a darle la giusta importanza sociale, anche in termini di risorse, ovviamente. Potrebbe non essere neppure questa la risposta ai tanti problemi sociali, ma credo che si dovrebbe provare.
Ciao amico mio, concordo con te sulla necessità di dedicare alla famiglia più attenzione e più risorse, ma rimango convinto che non é questa la soluzione del problema poichè l’assoluta mancanza di educazione di tanti giovani e meno giovani non é causata dalla scarsezza di mezzi delle relative famiglie, com’é dimostrato dai frequenti atti di teppismo e di violenza alle persone posti in essere da così detti figli di buone famiglie (dove per buone deve intendersi abbienti). Il problema vero sta in qello che io definisco americanizzazione della società e permanenza nella piazza degli aventi diritto, cioè civiltà dei consumi ed ampliamento senza limiti del concetto di libertà, che finisce per comprendere tutto ciò che costituisce il proprio interesse soggettivo preminente su tutto e su tutti, vale a dire tale da non consentire di perder tempo per l’educazione dei figli o per compiere diligentemente il proprio dovere (questo sconosciuto!). Per rimanere nell’ambito originario del post: al carabiniere pluriomicida l’educazione al rispetto della vita ed il senso del precipuo dovere della sua tutela, in caso di carenza della famiglia, non avrebbe dovuto insegnargliela l’Arma? Saluti.
Caro Amico, buongiorno. Non sta di certo a me prendere le difese dell’Arma, ma credo che questa abbia fatto, in generale, quanto utile per formare i propri uomini. “Una rondine non fa primavere”, così come “l’eccezione conferma la regola”. Intendo dire, con ciò, che anche se qualche “mela marcia” (anche tra i vertici, sia chiaro) si rinvenga tra le forze di polizia questo non vuol dire che si possa fare di tutta l’erba un solo fascio. Circa il carabiniere, non so nulla di lui; dei suoi trascorsi, né se stesse bene di mente (lo so che l’infermità è sempre una via di fuga, però va sempre considerata). Neppure sappiamo nulla sulla sua famiglia di origine. Una cosa penso di poter azzardare: un tempo, per quanto a me noto, ci si arruolava anche per “passione”. Circa, invece, i ragazzi delle famiglie perbene, consentimi di dire che molte di queste sono sfasciate. Non esistono come famiglie. La madre da una parte e il padre da un’altra. I soldi, che derivano loro dai ruoli, a volte apicali, non danno serenità, né trasmettono amore ai figli. Io, comunque, mi riferisco soprattutto alle famiglie – tantissime – che vivono nella miseria. In Italia sono oltre 12.000.000. i poveri e sono convinto che un po’ di risorse in loro favore, con l’aiuto solidale della Comunità, possa far lievitare i sentimenti di appartenenza nell’interesse generale.
Ciao amico mio, se tu non ritieni di dover prendere le difese dell’Arma men che meno io penso di dover assumere le vesti di pubblico ministero, tuttavia ricordo che di poco precedente in ordine di tempo é l’episodio dei due carabinieri accusati dello stupro delle due ragazze americane, dei quali nel migliore dei casi deve dirsi che di certo hanno abusato di due soggetti momentaneamente incapaci di intendere e di volere. Senza dilungarmi con ulteriori ricordi debbo ribadire che un più attento esame degli aspiranti all’inserimento nelle forze dell’ordine sarebbe più che mai utile. Circa i ragazzi appartenenti a “famiglie perbene” già avevo fatto notare come con tale espressione l’opinione pubblica, succuba del fascino del denaro, intenda qualificare i figli di famiglie abbienti, senza alcun riguardo alle loro doti morali. Quanto alla possibilità di alleviare la condizione di miseria dei tanti poveri italiani, sulla quale concordo senza riserve, sono solo preoccupato che essa possa essere attuata con il prelievo delle risorse necessarie con la riduzione allo stesso stato di povertà di ulteriori cittadini, tenuto conto che non esistono disponibilità di riserva e, come sin qui si é visto, non pare che si intendano intaccare gli ingiustificati privilegi della numerosa casta consolidata. Sono pessimista?
Caro Amico buongiorno. L’intento è principalmente quello di lasciarti i miei migliori auguri per le prossime festività pasquali. Spero che tu possa trascorrerle con la massima serenità.
Un solo diversivo, visto che sono ormai nel tuo blog e che nella settimana ormai trascorsa sono accaduti fatti di rilevanza politica.
Il ciclo naturale della vita, come vedi, non lascia fuori le “cose umane”. Chi pensava che l’ordine costituito (politicamente parlando) fosse immutabile, a quanto pare si sbagliava di grosso. Ci saranno innovazioni “negative”, oppure “positive” ? Ma ha senso classificarle ? Tu ponevi l’accento sull’altro luogo comune di “persone perbene”, intese, queste, come i cittadini economicamente benestanti, senza considerare che l’etica, la morale, sono ben altra cosa. E allora ? A mio avviso ogni giudizio è sempre fallace rispetto ai disegni della natura, per cui ovunque andranno le azioni politiche dei prossimi giorni, mesi o anni, nulla muterà rispetto al fine, che non lo stabiliscono gli esser umani. E questi ? Si adatteranno, direbbe Darwin, che si creda o meno nella selezione naturale della specie.
Buone prossime festività.
Ciao amico mio, innanzitutto ricambio con grande sincerità ed affetto gli auguri per le imminenti festività della Santa Pasqua.
Quanto al resto ricordo di aver studiato in un tempo piuttosto lontano la legge di Lavoisier, secondo la quale “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” e di essermi convinto che essa valga per ogni cosa dell’universo cui appartiene il neutrino che costituisce il nostro mondo!
Conseguentemente sono certo che ci saranno novità, cioè cose che si discosteranno dalle attuali, essendo il cambiamento insito nel trascorrere del tempo, come giustamente sosteneva Eraclito. L’equazione “persone per bene”= “cittadini benestanti” é quanto di più lontano dalle mie convinzioni si possa immaginare, a prescindere dal fine al quale ci indirizza la natura e dalle più imminenti azioni politiche degli esseri umani, sulla cui positività é lecito dubitare. Tuttavia come scrive Orazio “grata superveniet quae insperabitur hora!” Perciò di nuovo auguri.
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