Un po’ di giorni addietro segnalavo il diffondersi nelle scuole italiane dell’infanzia di un’epidemia di maltrattamenti, ne sono stati sufficienti solo pochi altri per darmi contezza della reciprocità dell’infausta tendenza all’uso ingiustificato della violenza fisica: infatti a Taranto i genitori di un bambino, avendola incontrata per strada, hanno aggredito e malmenato la maestra a suo tempo sospesa dal servizio per il motivo in argomento, mentre a Palermo un genitore ha sferrato un pugno in pieno viso all’insegnante del figlio, di cui il docente lamentava l’elevato numero di assenze. Recentissime sono le aggressioni poste in essere nei confronti dei propri professori da parte di alunni di scuole medie superiori, cioè da parte di soggetti che ormai dovrebbero essere in grado di conoscere le regole del vivere civile, se non il rispetto e la riconoscenza verso chi é impegnato a sviluppare le loro capacità critiche e la loro preparazione alla vita sociale e lavorativa. Ometto il ricordo di altri fatti analoghi verificatisi nelle scuole primarie e secondarie e resi noti dai mezzi d’informazione. Questi episodi sembrano avvalorare l’ipotesi ivi formulata della presenza in quegli asili ed in genere nella scuola di alunni indisciplinati ed esasperanti, cui i genitori per loro evidente carenza non hanno insegnato alcun tipo di educazione (circostanza che se é utile a spiegare il fenomeno non può assolutamente giustificarlo).
Del resto non credo che ci si possa meravigliare di questa realtà: infatti quale educazione civica, quali sentimenti positivi può ispirare una società nella quale ogni giorno viene data notizia dell’uccisione di una donna da parte del marito o del compagno o di uno stupratore, del fiorente commercio di crne umana per i più svariati scopi, del quarantaquattrenne romano che scaglia dal settimo piano il cagnolino del figlio ed all’intervento della forza pubblica dice:”tutte ste pagliacciate…é solo un cane, dell’arresto di primari e dirigenti ospedalieri che invece di preoccuparsi della salute dei propri pazienti ne utilizzavano le malattie per rimpinguare le loro non disprezzabili entrate o di un medico di famiglia che allo stesso scopo rubava i soldi dal portafoglio del proprio assistito, e si potrebbe continuare così enumerando altri mille casi di corruzione o di malvaggità esemplificativi della assoluta carenza di senso morale.
Chi fosse interessato a conoscere quale sarà, secondo la mia opinione, lo sbocco finale della realtà sin qui ricordata potrà rileggersi quel brano del Libro VIII de “La Repubblica” di Platone da me riportato in un post dell’11/03/2017 con il titolo “Platone, la libertà e il paese dei balocchi”.
Questo avvenimento che riguarda la cagnolina mi lascia esterrefatto e, in una ricerca e visione di fede in un Dio che io personalmente non merito neanche di nominare, mi consente solo di chiedere disperatamente perdono a livello personale ma anche generale, perdono per tutti noi. Che perdono non meritiamo. Non so cosa dire, pare che sia vero il fatto che Satana, o il male in senso generico, domini il mondo. Non so cosa dire. Sta crollando tutto, mi sembra di cogliere solo questi segni.
Ciao Roberto, effettivamente la storia della cagnolina potrebbe apparire poca cosa al paragone con le altre nefandezze ricordate, in realtà io l’ho citata perché essa mostrava nello stesso momento la ferocia nei confronti del cane, l’insensibiltà nei confronti del figlio, il mancato rispetto nei riguardi dei vigili intervenuti e l’incapacità di comprendere la riprovevolezza del proprio gesto, cioè quella che io definisco come la più grave delle disonestà: quella “in buona fede”. Conseguentemente da soggetti simili non ci si può certo attendere che siano in grado di insegnare l’educazione e la morale e neppure l’amore per la conoscenza ai propri figli, né che siano capaci di dare il buon esempio ai propri simili, anzi! Io non so se Satana domini il mondo, ma certo mi lascia perplesso leggere che in alcuni asili della capitale hanno soppresso le feste della mamma e del papà per non discriminare “i figli” delle coppie omosessuali, che evidentemente non nascono come tuti i bambini, ma sotto i cavoli! Con molta cordialità.