E’ PROPRIO NECESSARIO PASSARE DA BRUTTE ESPERIENZE PER MATURARE?

Le esperienze ti rendono più felice dei beni materiali, lo conferma uno studio | Ohga!

Dicono  che  dalle  brutte  esperienze  si  matura.  Allora  bisogna  fare  brutte esperienze  per  maturare ?  Non  credo  proprio  sia  necessario  fare  brutte  esperienze.  Chiunque  percepisce  quello  che  c’è  dentro  di  sè,  si  confronta con  le  possibilità  che  si  trovano  in  lui  e  le  dispieghi,  matura.  Quindi  non  abbiamo  bisogno  della  sofferenza  per  maturare.  Ma  c’è  il  pericolo  che  colui  che  ha  sempre  successo  si  fermi.  Ritiene  di  avere  già  tutto,  che  gli  altri  lo  amino,  e  che  quindi  sia  già  perfetto.  Ma  chi  si  ferma,  smette  di  maturare;  fa  un  passo  indietro.  Per  carità,  è  naturale  che  di  tanto  in  tanto  ci  si  deve  fermare  per  fare  silenzio  e  mettersi  in  ascolto  con  noi  stessi.  In  tal  senso,  trovo  interessante  il  detto: “L’anima  parla  sempre, ma  non  si  ripete  mai !”.  Un  detto,  a  mio  parere  da  ritagliare  e   conservare  nel  portafoglio,  chi  non  usa  portarlo  lo  conservi  fra  le  cose  preziose..  Adottando  questo  atteggiamento,  scopro  dove  realmente  mi  trovo.  Ma  i  saggi,  che  la  sanno  lunga  dicono  che  bisogna  essere  sempre  in  cammino.  E  su  questo  cammino  bisogna  proseguire.  In  verità  non  afferro  il  significato  di  queste   parole…o  forse  si.  Non so.  Jung  disse  una  volta:  Chi  non  è  pronto  a  trasformarsi  si  immobilizzerà.  Altro  scoglio  da  superare  per  me.  Frasi  ermetiche  che mi  hanno  spinto  a  chiedere  lumi  a  un  amico  professore  di  Filosofia.  Mi   disse.”   Una  vita  di  successo  è  il  maggior nemico  della  trasformazione !”  Beh,  mi  sono  detto,  adesso  è  tutto più  chiaro…o  quasi.  E  si,  perchè  non  si  può  generalizzare  in  questo  modo.  Ci  sono  senz’altro  persone  di  successo  che  nonostante   tutto  si  trasformano  interiormente  e  si  sviluppano,  perchè  non  si  vogliono  accontentare   di  quello  che   vivono  in  questo  momento.  Non  aspirano  a  un  successo  sempre  più  grande,  ma  a  diventare persone  vere.  Si  confrontano   con  tutto  quello  che  c’è  dentro  di  loro.

In  conclusione,  se  nel  nostro  cammino  interiore   ci  lasciamo  prendere  dalla  pigrizia    o  addirittura  ci  fermiamo,  allora  una  sofferenza  o  una  delusione  ci  possono  scuotere.  Ma  chi  è  sempre  vigilante   non  necessariamente   ha  bisogno  della  sofferenza.

E’ PROPRIO NECESSARIO PASSARE DA BRUTTE ESPERIENZE PER MATURARE?ultima modifica: 2021-09-07T18:42:39+02:00da un_uomonormale0

8 pensieri riguardo “E’ PROPRIO NECESSARIO PASSARE DA BRUTTE ESPERIENZE PER MATURARE?”

  1. Ciao Peppe è molto interessante questo post che si lega anche al tuo precedente.
    La sofferenza aiuta a maturare se hai un animo riflessivo, a volte bisogna trarre dalle proprie esperienze il lato positivo farne tesoro ed andare avanti nella vita, ma non ti nascondo che occorre anche un tempo di maturazione. Bisogna sentirsi PRONTI per affrontare un nuovo passo per poter guardare il mondo con occhi diversi e coglierne con consapevolezza il cammino proprio per ampliare i nuovi orizzonti. I confronti sono importanti spronano se hai quel briciolo di buon senso di trarne vantaggi.
    Un abbraccio dal cuore Peppe

    1. Ciao Serè, concordo con te, ma oso aggiungere che se prendiamo l’immagine del frutto maturo, allora con maturità intendiamo che questo frutto si può mangiare e se ne può godere. La persona matura è quindi colei di cui si può godere, che alimenta e rallegra gli altri. Il frutto entra in maturazione per giungere al suo destino. Così per l’uomo possiamo dire che matura per diventare la sua vera essenza, nella forma che Dio ha previsto per lui, che corrisponde al suo nucleo più intimo. Ognuno di noi dovrebbe sviluppare quello che si trova dentro di sè. Dovrebbe maturare sempre più verso l’immagine unica e irripetibile che Dio ha concepito di lui. Oppure dovrebbe rendere percepibile in questo mondo la parola unica che Dio ha detto di lui. La questione è come riconoscere questa immagine o parola unica. Per me una via per riconoscere la mia vera essenza per acquietarmi e per ascoltare attentamente la mia interiorità è di porre le domande: “è tutto a posto per me ?” Sono in armonia con me stesso ? Sono daccordo col mio nucleo interiore ? Oppure mi assale il sospetto di vivere facendo finta di niente, di seguire attese esteriori o di essere succube delle attese della mia ambizione ? Vedi Serenella, io credo che se nel nostro cammino interiore ci impigriamo o addirittura ci fermiamo, allora una sofferenza o una delusione ci possono scuotere. Ma se si è vigilanti non necessariamente abbiamo bisogno della sofferenza. Se questa arriva, la si prende come richiamo a ripensare la propria vita e a stabilire i nuovi criteri. Ciao Serè un abbraccio

  2. Non credo che sia necessario passare attraverso brutte esperienze per maturare, come altresì sono convinta che la sofferenza arriva, nella vita di ognuno, indipendentemente dalla maturità o dalla vigilanza. Qualcuno nasce maturo, altri non lo saranno mai. E’ pure questione di carattere e di altri sconosciuti ??? nel nostro DNA. Certamente, da una esperienza penosa, ne uscirai cambiato, ma non è detto in maturità. Più forte nell’affrontare momenti difficili ma non è la stessa cosa. Viene un tempo in cui si diventa consapevoli della propia esistenza e senza che sofferenza o altro, ne abiano affrettato l’affermarsi, è stato il momento giusto, l’età, un insieme di concordanze. Io, almeno, penso così.
    Buon pomeriggio, gentile Peppe, un sorriso!!

    1. Assolutamente concordo col tuo pensiero circa il fatto che per maturare non è necessario fare brutte esperienze, e di conseguenze non è necessario della sofferenza per maturare. E tuttavia, il pericolo di vivere di “rendita” è dietro l’angolo per la persona che ha sempre avuto successo quindi, che si fermi. Costui è sicuro di avere avuto tutto, anche l’amore e il rispetto degli altri. Ebbene, questo atteggiamento di pausa, rischia di fermarlo nel processo di maturità e rischia di scivolare verso l’indietro. Ecco perchè di tanto in tanto dobbiamo fermaci e fare silenzio dentro di noi per ascoltare la nostra interiorità che ha sempre qualcosa da dirci. Jung ha detto una volta: “Chi non è pronto a trasformarsi si immobilizzerà!” Che vuol dire questo ? Che una vita di successi è il nemico peggiore della trasformazione. Ciao Licia, sereno pomeriggio

  3. Se dovessimo maturare solo attraverso la sofferenza di qualsiasi genere la si voglia intendere, un po’ tutti saremmo
    marci, più che maturi. Intanto bisogna operare un importante distinguo e considerare la sofferenza umana solo una esperienza negativa che può anche dare all’uomo qualche utile motivo di riflessione sulla vita, ma che è da considerare solo una evenienza occasionale, seppure ripetuta nel tempo. Altro sono le innumerevoli esperienze di vita, di cui ciascuna persona ha fatto tesoro, di qualsiasi tipo esse siano. Quelle che maturano realmente la persona sono quelle che la arricchiscono di consapevolezze positive, come il senso di responsabilità,l’ apprezzamento del bene, l’esigenza ineludibile di dignità e di amore per se stessi e per gli altri. E, il cammino per queste conquiste interiori , è lungo e faticoso e non sempre risolutivo , per cui , mai fermarsi nella perseveranza di un sempre maggiore arricchimento interiore della propria personalità. Mi è piaciuto quel tuo fare riferimento al vigilare in questo nostro cammino inarrestabile verso una vera maturazione interiore che, in ciascuno di noi, in qualche modo, forse,dovrebbe tendere a coincidere con l’iniziale progetto che il nostro Creatore ha stabilito per noi. Grazie per questi tuoi stimoli molto intelligenti. Ti auguro un buon proseguimento di giornata,con un cordiale saluto. Ciao.

    1. Certo, per sofferenza non va inteso il senso soltanto di sofferenze sul fisico per varie ragioni di salute, ma va inteso nella sua ampia visione. Se mi lavoro a fare silenzio in me e mi sento del tutto in pace con me stesso, e se mi sento contemporaneamente vivo e libero e pieno di amore, allora posso sicuramente presumere di essere in contato con la mia vera immagine. Il che non vuol dire che me ne starò fermo, ma che voglio diventare permeabile alla vera essenza. In ultima analisi giungo alla mia vera immagine, solo quando sono diventato permeabile a Dio; cioè, che non Gli oppongo resistenza, quindi quando il mio ego cessa di alterare o di oscurare la mia immagine originaria autentica. Della maturità fa parte anche il diventare sempre più libro dal dominio dell’Ego e giungere di più a mio verso sè. Non solo, ma chi è maturo desidera forte nutrire anche gli altri che vivono attorno a lui. Buon pomeriggio cara. Ciao

  4. Devo ammettere che sono nata matura,agivo e parlavo in un modo che venivo definita”la vecchia”:)
    Le brutte esperienze mi hanno reso molto più cauta,meno ingenua,meno puntante all’amore universale o all’idealismo.
    Pensavo che tutto il mondo mi somigliasse ma mi sono resa conto che non era così.
    Ricevendo colpo su colpo,ho avuto lezioni di vita e credo siano necessari questi colpi per ottenere una certa completezza o una maturità più estesa e armoniosa.
    Buon pomeriggio caro Peppe.

    1. Cara Diana, non mi stupisce ciò che dici di te stessa. E questo viene testimoniato da fatto che sei cercata volentieri, per parlare con te e sentirsi compresi e incoraggiati nel loro cammino personale. In te scorgono che di fronte a chi ti ascolta è trovata una persona matura e della tua maturità e saggezza si possono fidare. Buona serata Diana

I commenti sono chiusi