Siamo stressati. Ci vorrebbero dei tranquillanti

Collasso Nervoso. Grave crollo improvviso psicofisico del tuo io, stressato,

Mi diceva mia moglie, che il medico di una sua amica le aveva prescritto riposo assoluto per due settimane. Soffre di esaurimento nervoso. Un’altra amica sua assume dei tranquillanti. Mi disse mia moglie:” Ma cosa sta succedendo ?” Mia moglie non sa che anch’io ho dovuto cedere al consiglio del collega : ” solo una tazzina di caffè  al giorno e riduzione drastica del fumo!” Ebbene, questo è l’attuale giornale di bordo che coinvolge molte persone ipereccitate, esaurite, inquiete. Molti alla continua ricerca di uno stile di vita che permetta loro di scaricarsi e soprattutto alla ricerca di una “sostanza” miracolosa in grado di calmarle e farle dormire la notte..

Ma  sarebbe questa la soluzione per salvare  la moltitudine di tormentati, dilaniati, ossessionati, che avanzano a fatica e non di rado crollano su stessi? Non v’è nessun dubbio che l’uomo di oggi cosiddetto moderno deve avere il coraggio di cercare la tranquillità, la vera distensione, la possibilità di dormire di notte.

Quindi una sorte di baccano che dimora dentro l’uomo, nel lavoro,  nella società ? Voglio dire, se questa folle corsa, riguarda solo il lavoro, i mezzi di trasporto ? O non esiste anche baccano  dentro le caotiche teste ? C’è tensione solo nella vita ? O non c’è forse tensione anche nel nostro cuore ?

Siamo stressati. Ci vorrebbero dei tranquillantiultima modifica: 2021-09-11T16:41:04+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “Siamo stressati. Ci vorrebbero dei tranquillanti”

  1. Ciao Peppe credo che lo stress sia dovuto all’era che stiamo vivendo, il baccano mentale, tensione nel cuore etc etc sono sempre esistiti, forse un tempo bastava una camomilla o guardare il cielo oppure farsi una semplice passeggiata a tu per tu. Oggi NO, appena hai uno sbalzo di umore o sei nervoso/a ecco che ti dicono di prendere questo o quest’altro, magari servirebbe solo ciò che ho detto prima oppure una bella chiachierata liberatoria per toglierti quel groppone ma in quanti sono pronti ad ascoltarti?
    Oggi il tempo è diventato sfuggente e pungente, credimi Peppe dopo il primo “fermo umanitario” della pandemia tutti sono cambiati, mi accorgo che anche io quando vado o chiedo qualcosa cerco di sbrigarmi per non privare del tempo agli altri, ma boigottando il mio.
    Stressata? esaurita? non so ….la vita è una sola perchè non esserne consapevoli e viverla al meglio nella piena umiltà e concedendoci veramente al prossimo?
    Un abbraccio Peppe

    1. Ciao Serè, se dico che noi uomini cosiddetti moderni siamo in frantumi, credo di non dire una eresia. Siamo continuamente tiranneggiati da innumerevoli sollecitazioni esteriori, finisce che scoppieremo. La nostra vitalità, la nostra sessualità, la nostra emotività, la nostra immaginazione…in una parola tutte le nostre facoltà, ci sfuggiranno sempre più e distruggono la nostra unità interiore. Sono certo che, quello che esaurisce l’uomo di oggi è l’eterna rincorsa alla ricerca del suo essere profondo. Le sue facoltà ipertrofiche e sempre sull’orlo del collasso, lo spingono caoticamente in tutte le direzioni, strappandolo a se stesso. All’inizio il sistema nervoso cerca di tenere il passo di questa corsa sfrenata;poi, arriva il giorno in cui si esaspera e, infine, crolla.Di fronte a questo dramma, si possono assumere – a mio avviso – inconsciamente diversi atteggiamenti: Alcuni lasciano libero corso alle loro energie ( i giovani dicono “scoppiare” ) ravvisando in questa la vera e piena libertà, ma vi sono altri che instaurano, a colpi di volontà un servizio d’ordine tirannico, sul proprio caos interiore, infierendo sulle proprie energie e lasciandole ferite, mortificate e frustrate. Tutto questo, cara Serenella, perchè l’uomo di oggi tenta di realizzare se stesso senza Dio condannandosi così all’anarchia interiore. Ciao Serè, un abbraccio

  2. Il logorio della vita moderna, recitava un vecchio spot pubblicitario. Pensa quanto tempo è che se ne parla. Anche solo essere in età lavorativa, a meno che tu non sia un contadino o un pastore, ti espone a stress e sovraccarico fisico e mentale. Bisognerebbe ritagliarsi un momento della giornata in cui ‘distaccarsi’ e vedere le cose dal di fuori. Non è facile, ma solo così scopriremmo che le cose che tanto ci angustiano hanno delle soluzioni che spesso non dipendono da noi. So che sembra facile a dirsi, ma puo’ essere utile tenere a mente che spesso i problemi che davvero non hanno soluzione sono ben altri. Buon fine settimana doc.

    1. Già, il buon Ernesto Calindri col suo Cynar. Si, concordo con quanto hai detto. Purtroppo molti di noi hanno posto a servizio di se stessi il bene comune della natura e ne hanno escluso altri. Ma scusa, chi dice che il contadino e il pastore non sperimentano sulla loro pelle stress e caos mentali ? Il contadino di oggi, è per la maggiore un imprenditore, e come tale, con davanti a sè tutti gli impicci e tranelli della quotidiana lotta alla sopravvivenza. Buona sera carissima

  3. Per un motivo o per un altro, io penso che siamo tutti un po’ vittime dello stress.Una buona parte è dovuta alla mancanza di certezze che la vita , ormai, ci riserva e anche più alla scarsa presenza di speranze positive in ogni campo, per uno scorrere del tempo non più all’insegna di una fiduciosa aspettativa di futuro, ma tesi alla ricerca sempre più affannosa di un nuovo che non ci entusiasma e contribuisce a renderci nervosi e depressi. Oggi, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, si sono raggiunti livelli di benessere in ogni campo,abbastamza elevati e un po’ ci si è adagiati in un vivere che ha perduto l’entusiasmo della conquista , la forza di volontà e fiducia in un impegno che prometteva una diversa aspettativa di vita. Ci si accontentava molto più facilmente di quello che si era, di ciò che si possedeva e si tendeva a gioire anche per le piccole soddisfazioni.
    Allora bisognerebbe abolire i benefici della vita attuale per non essere stressati? Sappiamo tutti che è impossibile. E allora? Non so darmi una risposta soddisfacente e mi riporto alla tua saggia conclusione, gentile amico. Buona serata. Ciao.

    1. La tua, mia cara amica, è un’analisi direi perfetta. Come ho detto in precedenza l’uomo moderno è in frantumi. Non è come l’uomo di ieri, giusto come sottolinei, che si contentava del poco che lo soddisfaceva senza procurargli angosciosi stress. Pensa te a quanti fanno ricorso ai medici, agli psicologi pur’anche psichiatri alla ricerca di droghe che possano fornire loro l’illusione di ritrovare calma e serenità. Ebbene, difronte a questa esplosione interiore guardo al cristiano il quale sa bene che esiste nell’uomo una frattura più profonda. L’uomo è ferito e continua a ferirsi col peccato; che non altro che il Non amore. Le sue facoltà cercano singolarmente la loro realizzazione indipendentemente dagli altri, al di fuori di ogni gerarchia di valori e di ogni obiettivo che non sia quello della propria realizzazione personale. E’ proprio l’egoismo che frantuma l’uomo e lo rende fragile, mentre solo l’amore può unificarlo. Purtuttavia, l’uomo è sempre bramoso di aspirare alla sua pace interiore, alla sua piena realizzazione del proprio essere. Sono certo che il nostro ( mi ci coinvolgo anch’io ) dramma consiste nell’ignorare Dio o nel volerne fare a meno. Ma più ci si allontana da Dio più ricorre a “tranquillanti” e più si autodistrugge. Ciao cara buona domenica

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