Per noi o per tutti?

per noi o per tutti?

 

 

19 OTTOBRE 2022

MERCOLEDÌ DELLA XXIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Ef 3,2-12

Salmo: Is 12,2-6

Vangelo: Lc 12,39-48

 

Nel Vangelo di oggi, mentre Gesù spiegava ai suoi una parabola, Pietro chiede: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Gesù continua a parlare senza rispondere. Perché l’evangelista Luca introduce questo dettaglio, che apparentemente è lì senza motivo?

Perché spesso può capitare di sentirci come Pietro e dinanzi alla Sua Parola, anziché chiedere cosa vuole insegnarci, tendiamo a considerare se essa è per noi o meno, ponendo implicitamente dei paletti a ciò che la Parola stessa ha da donarci. Gesù non risponde, affinché Pietro vada oltre, ed impari ad ascoltare una Parola, che per il fatto stesso provenga da Lui, ha da dire molto alla vita di Pietro ed alla nostra.

Solitamente ci fermiamo alla ricerca di risposte, alle nostre domande, ma il Vangelo non è un libro di risposte è la Sua Parola viva, vera, reale per noi. Sono Parole che il Signore vuole dirci con tutto se stesso, poiché ascoltandole possano donarci la forza e la direzione per vivere la strada che Dio ci ha tracciato, la nostra via di bene dove il Signore ci è accanto.

Quell’ora che non immaginiamo, quella Parola che non pensavamo è qui per noi, è arrivata pronta per essere udita, segno che quella parabola si è realizzata: è davvero qui, vicino a noi, il Figlio dell’uomo.

“Signore,

nelle mie domande e nei miei dubbi sei un luogo di rifugio,

nei miei sbagli, sei conforto,

nelle mie paure ti ritrovo,

affinché io non sia solo e possa superarle.

Aiutami a riconoscerti, lì dove a volte penso Tu non ci sia

ed impari a cercarti così che trovandoti

qui in me, prima di me,

io continui a credere che davvero mi sei accanto

e questa, che una volta era una domanda, diventi una certezza.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Beata,beati

 

Beata, beati

 

08 OTTOBRE 2022

SABATO DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gal 3,22-29

Salmo: Sal 104 (105)

Vangelo: Lc 11,27-28

 

Una donna dalla folla esprime una lode verso Maria, colei il cui grembo ha portato il Signore ed il suo seno lo ha allattato, ed Egli risponde: “beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”.

Una risposta chiara, decisa. Da una prima interpretazione, Gesù sembra quasi non curarsi della Madre, eppure non è così, con un ascolto attento, possiamo scorgere come Egli riaffermi la stessa cosa e ci suggerisca un passo in più.

Infatti, Maria è la prima che ha ascoltato e osservato la Parola, il suo grembo è il luogo dove nascerà la Parola fatta carne, quasi a dire, che non solo sua Madre, ma a partire da Lei possiamo essere beati e diventare custodi della Parola.

Gesù invita la donna della folla e noi, a non stare in disparte così da vivere quella beatitudine di cui facciamo già parte.

“Beata o Maria,

perché hai fatto di Te

il luogo in cui la Parola potesse crescere

e giungere fino a me,

a tratti stanco e affaticato.

Nonostante il mio peccato,

grazie a te,

la Parola può risiedere anche in me,

grembo a volte sterile di fede,

ma desideroso di essere perdonato.

La Misericordia entra a fare parte della mia casa,

il tuo amore mi riempie il cuore e lo consola,

perché tu hai generato anche me”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

“Avvenga per me secondo la tua parola”.

 

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VENERDÌ 07 OTTOBRE 2022

BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO – MEMORIA

 

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 1,12-14

Salmo: Lc 1,46-55

Vangelo: Lc 1,26-38

“Avvenga per me secondo la tua parola”. Maria si fida del progetto di Dio!

In quel Si, dalla carica esponenziale, siamo compresi anche noi. Grazie a Maria possiamo sentirci in relazione con Dio, perché Egli ha preso un volto, si è fatto carne. Grazie a Lei la nostra umanità fragile è riconciliata, amata da un Figlio il cui amore non cesserà mai di esistere.

Gesù Figlio di Dio, lo è anche di Maria, una donna che ha molto amato e con la stessa determinazione di suo Figlio, ha proseguito il suo cammino fedele ad una promessa.

L’affermazione: “avvenga per me”, non è pronunciata solo una volta, ma durante tutto il corso della sua vita, quando Gesù cresceva, e fino alla Sua morte in croce, dove tutte le parole dell’angelo sembrano non esistere più. Eppure è l’esistenza di Maria stessa a far vivere quella promessa, grazie al suo esserci, grazie al nostro esserci, che possiamo vivere della promessa di Dio per noi.

Non dobbiamo temere, c’è un progetto più grande di amore per ciascuno e se l’amarezza o il dolore non ci permette di percepirlo, fidiamoci di Colei che si è fidata, ha creduto all’amore, e il suo Si, ha ricolmato di bene tutta la terra.

Affidiamo il nostro cuore a Maria da cui siamo custoditi ed amati, affinché dinanzi alle perplessità del tempo presente, Ella sia per noi come l’angelo pronto a rispondere: “non temere”.

“Maria,

ti affido il mio cuore.

Sto in silenzio,

per sentire la Tua consolazione,

cosi da tornare a sperare.

Insegnami a credere

che sono qui, perché un amore mi ha raggiunto.

Dio già mi amava

ed è per questo che è venuto da te,

perché un giorno,

tu mi avresti insegnato,

che sono parte di un progetto più grande

e il mio cuore forte della tua parola

ricominciasse a battere”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

La Parola ci attraversa

 

La Parola ci attraversa

 

 

MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2022

SANTI ANDREA KIM TAE-GÔN, PRESBITERO, PAOLO CHÔNG HA-SANG, E COMPAGNI, MARTIRI – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Prv 21,1-6.10-13

Salmo: Sal 118 (119)

Vangelo: Lc 8,19-21

Ascoltare! Viviamo la Parola attraverso il nostro corpo. La Parola ci attraversa e s’incarna, prende vita tanto che l’ascolto non è mai statico, porta sempre con sé un movimento, un’azione, anche noi ci muoviamo come il Signore che passa!

Grazie alla Parola non c’è più distanza tra noi e Dio, Gesù attraverso le scritture ci presenta il Padre e lo fa mediante un linguaggio chiaro, comprensibile a tutti che è l’amore.

Abbiamo con Lui un legame profondo, siamo Suoi familiari e il Signore oggi ce lo conferma, perché solo ascoltando la Parola possiamo comprendere quell’amore, quella speranza a cui siamo chiamati a vivere e che si fa concreta attraverso le parole del Figlio.

Fermiamoci ad ascoltare la Parola, e sostare dinanzi a Lui lungo il corso della giornata, affinché ogni nostro momento possa trovare vigore e forza dalle Sue parole. Scopriremo una Parola pronta a sorprenderci al momento giusto, ci sentiremo amati nella concretezza e non a parole da un Dio che si è fatto carne, corpo, come noi, così da aiutarci a credere in Lui, con tutto noi stessi, con il tutto di noi.

“La tua Parola Signore

entri in me

e sia casa ovunque vada.

Dinanzi a un mondo di parole, di promesse,

c’è una Parola che non delude,

e s’incarna.

Aiutaci a comprendere che la Tua Parola

è la buona notizia per la nostra vita,

e fai di me il luogo in cui possa trasmetterla

con tutto me stesso”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Una fede grande

 

una fede grande

 

 

12 SETTEMBRE 2022

LUNEDÌ DELLA XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 11,17-26.33

Salmo: Sal 39 (40)

Vangelo: Lc 7,1-10

 

Leggendo il Vangelo di oggi viene da chiedersi: cos’ha quel centurione da addirittura suscitare l’ammirazione di Gesù?

Una fede grande!

Il Signore gli riconosce una fede grande, data dalle parole stesse del centurione: “di’ una parola e il mio servo sarà guarito”. Quell’uomo anzitutto aveva a cuore il suo servo, al punto che nell’occasione di incontrare Gesù non ha pensato a sé stesso, ma ha chiesto aiuto per qualcun’altro e credeva nel Signore. Cosa abbia portato alla fede il centurione non lo sappiamo, eppure si dice che amava il suo popolo e aveva costruito una sinagoga: questi sono gesti di fede!

Nel silenzio, nel nascondimento, il centurione ha dimostrato la sua fede e l’ha concretizzata come ha potuto. È bello vedere come le opere del Signore, col tempo si fanno più chiare e si presentano dinanzi attraverso volti, gesti di persone che ci parlano di Gesù e ci testimoniano una fede grande.

Anche la nostra vita ha udito del Signore e la via che ci ha portato a Lui è personale per ciascuno, ma quello che ci unisce è il credere in Dio.

Dobbiamo solo affidarci e confidare senza sosta, senza timore, perché la strada si vede solo andando avanti ed Egli sarà sempre con noi di svolta in svolta, con tutta la Sua forza.

“Signore,

ravviva la mia fede

che seppur tra alti e bassi,

mi ha portato qui da Te.

Di una cosa sono certo,

l’ho sperimentato negli anni,

la Tua Parola è fedeltà.

Rendimi fedele a ciò che ascolto

che il mio cuore,

nonostante la fatica non si allontani da Te

e sappia confidare nel quotidiano,

in un Padre sceso sulla terra

per farmi sedere accanto a Lui,

nel regno dei cieli”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Come il suo maestro

 

come il suo maestro

 

09 SETTEMBRE 2022

VENERDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 9,16-19.22b-27

Salmo: Sal 83 (84)

Vangelo: Lc 6,39-42

 

“Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro”.

Quello che fa la differenza è il “come”, ovvero simile, è un ricordare agli altri il Maestro, in fondo è far memoria prima a noi stessi che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio.

Si, a volte siamo ciechi, a tratti sordi, ma non è il tutto di noi e il Signore lo sa. Possiamo sbagliare, perderci, sederci lungo il cammino e il Maestro ci sarà sempre per precederci e indicarci il “come”.

Affidiamoci a Lui, alla Sua Parola, perché è il nostro filo che ci tiene uniti a Dio e in cordata tra noi. Se non avessimo la parola, sarebbe difficile comunicare e noi ogni giorno abbiamo il dono di poter incontrare La Parola che si è fatta carne, in modo da non essere solo comunicabile con la voce, ma con tutto il corpo: occhi, gesti e soprattutto cuore.

Lasciamo che sia il Maestro a parlare nelle nostre vite, così che la nostra vita sia un parlare del Maestro. Questo sarà il vero miracolo: riconoscere che la nostra storia è all’interno di un progetto di Dio, già amata, redenta e soprattutto accolta in tutte le sue parti.

Il Vangelo è una storia buona da raccontare dove tra fatiche e inciampi, emerge l’amore di Dio più forte di ogni dolore, peccato o tradimento e come discepoli di Cristo, siamo chiamati a credere con il Maestro in noi e nella Sua possibilità.

“Signore,

chiamati da ogni parte,

veniamo a Te, cosi come siamo.

Siamo ciechi, sordi, malati

e Tu ci rendi guaritori feriti,

capaci di comprendere il Tuo Amore

e poterlo testimoniare agli altri.

Libera il nostro cuore dalla paura dell’errore

e dalla delusione del nostro peccato,

perché Tu sei un Dio di pietà e di pace

e nel Tuo cuore c’è posto anche per noi

senza dover attendere quando o come,

ma semplicemente, vivendo adesso”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

 

La Parola stessa

 

La Parola stessa

 

 

30 AGOSTO 2022

MARTEDÌ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA       (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 2,10b-16

Salmo: Sal 144 (145)

Vangelo: Lc 4,31-37

 

Quando Gesù passava, stupiva perché la Sua Parola era detta con autorità. A differenza degli altri predicatori del tempo che offrivano le loro parole ed insegnamenti, Egli era la Parola stessa.

Una Parola che risana, conforta, dice forte la verità e perdona, e colpiva tanto perché tutti in fondo abbiamo bisogno di parole buone, che siano legate al cuore del Padre e non al vento. Abbiamo bisogno di credere in una possibilità nonostante i nostri sbagli, necessitiamo di risposte gridate al cielo in un momento di dolore e soprattutto siamo bisognosi di sentirci amati da un Dio vicino.

Dio ha visitato il Suo popolo per darci la possibilità di fare esperienza di Lui, e tra le tante domande, dubbi o perplessità saper riconoscere il Suo volto. La Parola che ha creato l’universo, ha preso forma umana, affinché ogni nostro cuore spezzato, ferito, possa essere toccato dalla Sua Grazia e Misericordia.

Gesù è Colui che ci risana dalle ferite e salva l’uomo da tutto ciò che possa allontanarlo da Lui, così che la nostra speranza ha il volto di Dio, un volto di Padre dove poter esclamare:

“Vieni o Padre in mio soccorso,

conforta il mio cuore dall’amarezza e dal dolore.

Sostienimi perché vacillo,

e per quanto sia caduto

non smetto di credere in Te.

Il mio cuore in attesa di salvezza,

volge a te il suo grido: Padre,

è la mia professione di fede

è tutto ciò che posso dire,

perché in esso c’è tutto”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Un’attesa che è presenza

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25 AGOSTO 2022

GIOVEDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA      (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 1,1-9

Salmo: Sal 144 (145)

Vangelo: Mt 24,42-51

 

Vegliate! Questo è  l’invito di Gesù nel Vangelo di oggi,  ovvero state svegli, non fate che la vostra vita si assopisca, le vostre azioni si atrofizzino,  vivete ogni istante intensamente, come se fosse il più bello della vita, con la gioia e la forza di Dio.

Lavora, mangia, prega, riposati, gioisci,  prenditi cura di te e dei tuoi fratelli, riconoscendo che la tua vita viene da Dio e te la custodirà per sempre. Lui è presente in ogni istante, non preoccuparti di ciò che sarà, ma affida a Dio il tuo oggi.

La Sua Parola è con noi in ogni momento per aiutarci a credere che la Sua presenza non è una risposta all’attesa provvisoria, perché Dio non è a immagine del nostro bisogno, ma è il Dio della vita che ci ha voluto, creato, custodito ed amato, al punto da essere Lui stesso il vegliante del tuo cuore.

La risposta del Signore è sempre in eccedenza, vuole donare qualcosa di più, offrire un senso, una direzione che è sempre verso di Lui, affinché nel cuore non si plachi solo l’ansia di vivere dell’oggi, ma possa attingere alla memoria di un Dio che è con noi. Vegliate! Il cuore veglia giorno e notte rivolto al Suo Signore, in quest’ attesa che ora è presenza.

“Signore,

il mio cuore veglia e sta in attesa,

dove sei Dio?

Mi trovo a cercarti

in quella memoria del cuore che

è il nostro tesoro e il mio rifugio.

Ti affido la mia vita,

fatta di croci e di speranze,

perché Tu sei il vegliante del mio cuore.

Aiutami a vegliare

ogni istante fino alla fine dei miei giorni,

perché solo se avrò amato e riconosciuto l’amore,

la mia vita avrà avuto un senso”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

L’equilibrio della vita

 

Panorami

 

17 LUGLIO 2022

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

 

LITURGIA DELLA PAROLA      (clicca qui)

Prima lettura: Gn 18,1-10a

Salmo: Sal 14 (15)

Seconda lettura: Col 1,24-28

Vangelo: Lc 10,38-42

Lungo il corso della nostra esistenza ci scopriamo un po’ Marta e un po’ Maria, in realtà sono parti di noi ed è giusto vivano insieme e sempre insieme accolgano il Signore: è l’equilibrio della vita.

Agli affanni del tempo presente c’è bisogno di fermarsi ad ascoltare la Sua Parola, perché se posiamo il cuore in Lui, quell’agire non sarà più indaffarato, ma troverà la pace profonda di un cuore che ha trovato la stabilità in Dio.

Chiediamo al Signore, che queste “due sorelle” che abitano in noi, trovino il giusto spazio. Come il mare in superficie può essere agitato, in profondità nasconde una calma che neanche le correnti possono cambiare, è questa la nostra parte migliore: riconoscere che il Signore dinanzi alle difficoltà non ci sarà mai tolto e sarà la nostra forza.

Egli guida il nostro cammino e ci dona la pace, entra nella nostra casa, il cuore, per liberarlo da quelle correnti di paura e lasciarci la forza ed il coraggio in ogni circostanza, perché a Lui importa di noi.

“Signore

oggi ti accolgo in me,

tra le mie paure e gli affanni:

ti prego, trova uno spazio.

La casa che ti offro è il mio cuore,

ha sofferto

ma è pieno di speranza,

ha paura

ma desidera credere in te.

Rendi attento il mio orecchio alla tua Parola,

aiutami a viverla

che non mi sfiori soltanto, ma entri in me,

perché ho bisogno del Tuo coraggio”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)