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Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 04 Agosto 2006 da zingarodelvento

Giàluna nei mondi Bislacchi

(24° puntata)

I misteri Bislacchi

(Terzo capitolo delle terre Bislacche)

Abbiamo lasciato Sara ed Eleonora nel mondo Bislacco, una di fronte all’altra pronte a combattere.

Eleonora non era riuscita ad impedire a Sara di scaraventare le ragazze nel loro mondo.

Ora era furiosa di tanta stupidità.

Sara era di dieci anni più grande di Eleonora, ma entrambe erano addestrate all’arte del combattimento.

- Hai mentito a quelle povere ragazze Sara, hai fatto credere loro che gli unici problemi del nostro mondo fossero le Vampisughe. -

Il rospo e il camaleontico delle due stavano intanto giocando sull’erba, il loro atteggiamento non aveva nulla di ostile e non si curavano delle loro rispettive padrone.

- Ho saputo che avete imprigionato anche il capitano Dubbiolino, ma Sara, come puoi essere complice di tutto questo? Tu ami la principessa come l’amiamo noi di Fior di Loto.

Cosa hai fatto credere a quelle povere ragazze? –

Sara era rossa dalla rabbia e dalla vergogna, sapeva che quello che le stava dicendo Eleonora era la sacrosanta verità, ma proprio perché amava la sua principessa, doveva preoccuparsi di difenderla.

- Le ragazze pensano che il capitano sia stato punito per un errore sulla loro sicurezza, un buco nella finestra, ma altro non posso dirti Eleonora. -

Poi, guardando il cielo, continuò.

-  Ora però si sta facendo scuro e le vampisughe stanno uscendo dalle tane.

Questo a causa della vostra avidità, le avete spinte fuori dalla foresta abbattendo molti degli alberi dove vivevano.

Avete combinato un disastro con la vostra stupidità e la vostra avidità. –

La voce di Sara esprimeva tutto il suo disprezzo.

Il cielo si stava scurendo e già la prima luna era salita nel cielo.

- Presto Sara, continueremo dopo questa discussione, andiamo da Stefania, la strega della foresta, conosco il suo rifugio. -

Presi i loro piccoli preziosi aiutanti in braccio le due donne corsero sino ad una capanna poco distante e perfettamente mimetizzata dall’erba.

- Stefania facci entrare, sono Eleonora e ho con me una compagna. -

La porta ricoperta di edera fittissima si aprì cigolando in modo sinistro, le due donne entrarono nella casa di Stefania.

Sembrava proprio l’antro di una strega, buio e tetro.

Una candela poggiata sul teschio di un animale dotato di grossa ed affilata dentatura.

In fondo, una pentola posta sul fuoco di un caminetto, vapori verdastri che si alzavano nell’aria.

Erano abituate ai mostruosi animali del loro mondo eppure lanciarono un grido al vedere la grossa iguana che le fissava con occhi di fuoco.

A dire il vero di tempo non né ebbero poi molto per riflettere, la grossa bestia aprì la bocca e sputò un liquido schiumoso alle due donne paralizzandole all’istante.

Il rospo e il camaleonte, visto come si stavano mettendo le cose, scapparono fuori dalla porta aperta, decisamente quella iguana era troppo grande per loro.

- Teresa, che fai? – una sinistra risata echeggiò nella stanza.

Una piccola bella donna accarezzava la testa del grosso rettile con amorevolezza e dolcezza, evidentemente Teresa era la sua iguana.

- Vai bella, vai nel bosco a giocare con le vampisughe, ma non mangiarne troppe che dopo non mi rientri nella porta. -

Di nuovo la sua risata argentina echeggiò nella stanza, il tono lasciava intuire una grossa dose di crudeltà nella donna.

Guardò il pavimento dopo aver ben bene richiuso la porta.

- Cosa ci fanno di sera nel bosco due donne di corte come Sara e Eleonora?

I vostri paesi sono sull’orlo di una guerra e voi cosa cercate nella casa della strega Stefania? -

Il grande pentolone sul camino continuava a bollire e un fumo verdastro andava a bagnare le pareti impregnandole del suo odore di muschio e orchidee.

Una strega molto diversa dalle solite Stefania,  piccolina con un nasino molto intrigante.

La donna era più grande di età delle  due prigioniere, ma non di molto.

Non indossava né la gonna lunga né i pantaloni, ma una veste che non arrivava alle ginocchia e che finiva frastagliata sul bordo.

Di certo Stefania non era avvezza a rispettare le regole e le mode di quel mondo.

Fuori si udì una specie di ululato, il bosco ora era pieno di pericoli.

Animali feroci nella notte uscivano in cerca di prede.

 

 

 

 

 

 

 

 
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