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LA MORTE E LA VITA NELL’ALDILA’ di OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV

Post n°186 pubblicato il 24 Novembre 2009 da alf.cosmos
 

LA MORTE E LA VITA NELL’ALDILA’  di OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV

 

 

 

Per la scienza iniziatica l’essere umano è un riflesso, un’immagine dell’Universo, e quindi, come l’Universo, si compone di regioni, di vari "corpi". La scienza ufficiale non è ancora giunta ad ammettere tali realtà, e da ciò provengono molti errori, specialmente in medicina e psicologia.

La tradizione indiana suddivide l’essere umano in 7 corpi, e la maggior parte degli spiritualisti accetta questa suddivisione. Il corpo più materiale – il solo a noi visibile – è quello fisico, ma esistono altri 6 corpi composti di una materia sempre più sottile: i corpi eterico, astrale, mentale, causale, buddhico e atmico. In realtà il corpo eterico fa ancora parte di quello fisico e si divide in 4 stati chiamati etere chimico, etere vitale, etere luce ed etere riflettore. Ecco perché il corpo fisico può essere suddiviso in 7 stati: lo stato solido, liquido, gassoso, più i 4 stati eterici. Alla stessa stregua, anche gli altri corpi possono essere suddivisi in 7. Così, nell’astrale ci sono 3 regioni inferiori e 4 superiori, ed è in quelle regioni superiori che vivono gli angeli.

Che cos’è un angelo? Un angelo è una creatura immortale fatta di una materia talmente pura e sottile che nulla di cattivo od oscuro lo può raggiungere. L’angelo vive nella Luce, nella gioia assoluta, e conosce tutto tranne la sofferenza. Infatti la sofferenza ha sempre come origine i movimenti della natura inferiore che arrecano disordini e perturbazioni. Un angelo non può conoscere tali difficoltà perché è assolutamente puro.

 

 

Ai margini del piano astrale inferiore e di quello superiore, si trova una zona intermedia abitata da esseri che stanno perfezionandosi, che stanno recidendo i legami con le regioni inferiori; ma essi sono ancora soggetti ai tormenti prodotti dai cattivi influssi del piano astrale inferiore e del piano fisico. Il corpo astrale è quindi al tempo stesso il mondo della sofferenza e della gioia.

Al momento della morte, l’uomo si stacca dal proprio corpo fisico, ma ciò non è sufficiente per la sua immediata liberazione. Si può persino dire che egli è più esposto ai tormenti rispetto a quando viveva sulla Terra. In effetti, durante la vita terrena, il nostro corpo fisico è un guscio, una corazza che ci impedisce di sentire la realtà del mondo psichico; ma quando ci si libera del corpo fisico attraverso la morte e ci si ritrova nell’astrale privi di difese, si rischia di soffrire tanto e di essere molto infelici.

L’inferno altro non è che uno stato di coscienza vissuto molto intensamente sul piano astrale. Solo dopo essersi purificati attraverso la sofferenza si può finalmente uscirne. Tutti coloro che si sono immersi in una vita di dissolutezza, di ingiustizie, di cattiverie, di crudeltà, e sono riusciti a sfuggire alla giustizia umana, quando muoiono si trovano a doversi confrontare sul piano astrale con tutto il male che hanno fatto; non possono più trovare rifugio da nessuna parte, perché non hanno più il corpo fisico che li protegge e li rende insensibili, per cui provano esattamente la sofferenza che hanno fatto subire ad altri esseri quando erano sulla Terra.

Può anche capitare che durante la meditazione certe persone si sdoppino e siano attratte dalle regioni pericolose del piano astrale, e là vengano perseguitate e minacciate. In tal caso la prima cosa da fare è rientrare nel corpo fisico per mettersi al riparo.

Il corpo fisico è una valida fortezza, ma quando lo si lascia al momento della morte, se si sono trasgredite le leggi dell’amore, della saggezza e della verità, si è obbligati a pagare nel piano astrale per tutte le trasgressioni.

Non sono invenzioni: i più grandi Maestri dell’umanità l’hanno sempre detto; grandi artisti, pittori e poeti hanno rappresentato quel mondo nelle loro opere, e persone clinicamente morte da 3-4 giorni, tornate poi in vita, hanno potuto raccontare ciò che avevano visto nel piano astrale. Ogni tanto il Cielo permette a qualcuno di fare questa esperienza al fine di far rinsavire gli esseri umani, ricordando loro certe verità.

Così dopo la morte l’uomo deve subire nel piano astrale tutto il male che ha fatto agli altri e deve soffrire per tutte le trasgressioni che ha commesso. Non è che l’intelligenza cosmica voglia vendicarsi o punire l’uomo; vuole soltanto che egli diventi perfettamente cosciente di tutto ciò che ha fatto sulla Terra, perché spesso ha fatto soffrire altri esseri senza rendersene conto, e tale ignoranza è inaccettabile: essa impedisce di evolvere.

L’Intelligenza cosmica ci fa dunque passare attraverso le sofferenze che abbiamo inflitto agli altri, affinché comprendiamo bene quanto abbiamo commesso e possiamo correggerci. Il tempo che dobbiamo trascorrere in quel piano dipende dalla gravità degli errori da noi commessi.

Quando l’uomo ha estinto completamente i propri debiti, entra nella prima regione dell’astrale superiore dove vive nella gioia e nello stupore grazie alla felicità che ha dato agli altri sulla Terra. Gli è dato quindi di vivere anche nell’astrale, amplificato fino all’infinito, tutto ciò di buono che ha fatto per gli altri aiutandoli, incoraggiandoli, dando loro speranza e risvegliando in loro la fede o l’amore. Solo allora si rende conto di ciò che ha fatto sulla Terra. Può succedere infatti che certi esseri molto evoluti facciano del bene senza mai sapere quante persone hanno reso felici, a quanti hanno dato gioia, felicità e vita; lo fanno istintivamente, senza pensarci. Ma l’intelligenza cosmica vuole che si conosca tutto. Perciò dopo la morte, questi benefattori ignari devono vedere, comprendere e sentire tutto il bene che sono riusciti a fare, e ne restano abbagliati.

Successivamente, essi salgono più in alto, nella regione del piano mentale superiore, ossia il piano causale, dove tutte le ricchezze e i tesori della saggezza vengono loro offerti, dove tutti i misteri dell’Universo vengono loro rivelati, e dove viene mostrata loro tutta la bellezza delle regioni celesti. Poi salgono ancora più in alto, nel piano buddhico dove, uniti all’Anima universale vivono una vita di felicità indescrivibile. Non vi sono parole atte a descrivere ciò che avviene poi nel piano atmico: è la fusione completa col Creatore…

Quando l’uomo deve reincarnarsi, passa di nuovo attraverso le regioni atmica, buddhica, causale, ecc…prendendo in ciascuna di esse dei materiali per farsi una veste, vale a dire un corpo sempre più denso a mano a mano che scende nella materia. Quando giunge al piano fisico come neonato non si ricorda più di nulla, né di ciò per cui ha sofferto, né di ciò per cui ha gioito, né di ciò che ha imparato. Ma tutto è latente, accumulato in lui, ed egli ne ritroverà il ricordo un giorno se accetterà certe discipline, certe regole di vita sotto la guida di un Maestro. Chi riesce a fare emergere dalle profondità del proprio essere il ricordo di ciò che ha vissuto nell’aldilà, avanza molto più rapidamente sul cammino dell’evoluzione.

Purtroppo per la maggior parte, gli esseri umani sono così attaccati ai piaceri e alle passioni della Terra che tutte quelle conoscenze e quelle ricchezze profondamente celate in loro vi resteranno ancora a lungo prima che essi possano trarne beneficio.

Che si creda o meno alla sopravvivenza dell’Anima dopo la morte, tutto si registra in noi a nostra insaputa. La natura ha superato di gran lunga i più grandi esperti in elettronica: essa ha messo sulla punta del cuore umano una bobina magnetica della dimensione di un atomo, bobina che gira durante l’intera vita registrando tutto. Quando passa nell’aldilà, l’uomo si stacca dal suo corpo fisico, ma porta con sé quella piccola bobina. I Giudici celesti lo invitano in silenzio a contemplare il film della sua vita ed egli rivede tutto dettagliatamente.

Nessuno può sottrarsi a questa legge: tutto nella vita viene registrato. Per ogni trasgressione commessa quaggiù si deve pagare nel piano astrale, e si sente tutto con un’intensità maggiore in quanto non si ha più la protezione del corpo fisico. Non vi è nulla di più terribile che ritrovarsi nudi e vulnerabili nel piano astrale, poiché i pensieri e i sentimenti dei vivi vengono direttamente a mordervi, a pungervi, a bruciarvi. Non potete sfuggire. Anche i lamenti e le afflizioni dei vivi lasciati sulla Terra sono un tormento per i morti. È solo nel momento in cui entrate nel piano causale che niente può più raggiungervi: là, siete al centro di un magico cerchio di Luce e nulla può valicarlo se voi non volete.

Il mondo dell’Anima e dello spirito è veramente straordinario e se saprete essere pazienti e tenaci, imparerete molte cose.

 

FONTE:   LA MORTE E LA VITA NELL’ALDILA’  di OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV

 

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Commenti al Post:
unicaeoriginale
unicaeoriginale il 24/11/09 alle 20:39 via WEB
Nooooooooooo! ed io che pensavo ci fosse il nulla...finalmente morivamo e non ci pensavamo più! che brutta notizia mi hai dato! ci aspettano ancora più sofferenze al di là? e dopo un arduo cammino di purificazione per arrivare nella beatutudine con il creatore...ci sbattono di nuovo giù! è proprio una brutta notizia...^_^ io scherzo...per sdrammatizzare... PS scusa, ma allora quando torniamo indietro, perchè non ci lasciano un minimo di memoria delle sofferenze passate...così siamo tutti più buoni... e la terra sarebbe un paradiso! ma a questo il creatore ci ha mai pensato? non mi convinci...continuo ad avere i miei dubbi....ciao Alf! comunque sempre interessanti i tuoi post...^_^
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 11:32 via WEB
Ciao unicaeoriginale, perchè guardi l'aspetto delle sofferenze? C'è anche quello della gioia...dipende da Te... La sfida su questo pianeta è proprio questa...non abbiamo memoria a livello conscio, ma dentro di noi se cerchiamo...possiamo trovare. Un abbraccio cosmico Alf
 
Kether61
Kether61 il 24/11/09 alle 21:28 via WEB
Ciao Alf, splendido post che condivido. Vi è solo una cosa che mi lascia perplessa. Nel piano astrale la creatura che ha commesso degli errori più o meno gravi come può rimediare ad essi? Ho sempre pensato, magari erroneamente che solo rimediando con una successiva incarnzione si abbia la possibilità di saldare i debiti karmici. Che nell'astrale dopo la nostra morte si abbia la consapevolezza del male fatto sentendolo su di noi..questo lo credo..ma penso che poi lo spirito decida di incarnarsi nuovamente per fare quelle esperienze che lo portino in corpo umano ad evolvere per migliorare e soprattutto rimediare. Forse mi sbaglio...è un mio sentire...buona serata...Kether ^__^
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 11:41 via WEB
Ciao Kether, anche io la penso come Te. Probabilmente l'interpretazione che va data è che se non si è pronti per piani astrali superiori...si rimane a livelli bassi, dove rivedi le Tue vite passate con sofferenza finchè, attraverso le reincarnazioni, non riesci a raggiungere un certo grado di consapevolezza... :-) Un abbraccio cosmico Alf
 
soleluna140
soleluna140 il 25/11/09 alle 09:43 via WEB
Caro Alf, quello che scrivi è molto interessante, l'interpretazione dell'inferno assomiglia molto all'inferno dantesco, sarà un caso? Un abbraccio, m.patrizia
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 11:58 via WEB
Ciao M.Patrizia (soleluna140), molti dicono che Dante sia stato particolarmente...ispirato. Un abbraccio cosmico Alf
 
foriero0
foriero0 il 25/11/09 alle 11:24 via WEB
Caro Alf, fai sempre dei post filosofici decisamente importanti che io condivido: è vero che il tempo mantiene memoria del suo passaggio, questo anche sulla terra ed è vero che tutte le cose che abbiamo toccato o fatto avranno un giudizio da superare e questo giudizio genererà un castigo oppure un premio. Tu mi stai dicendo che ognuno di noi dovrà comunque superare il male che volontariamente o involontariamente ha fatto e quindi buoni e meno buoni, ognuno di noi avrà il suo castigo. Questo potrebbe avere una sua logica: ma il Trascendente, così buono come ce lo hanno presentato, per giudicare dovrà avvalersi di due pesi e due misure, per capire se il soggetto Cioè l'anima in questione è degna di cingersi di gloria ed estasiarsi del suo Amore, oppure marcire agli inferi; altrimenti non esiste giudizio e Dio cosa è venuto a salvarci per aprirci la strada verso la beatitudine. La morte di Cristo ha un senso se come ho detto stanno le cose. Altrimenti non ha procurato nessun vantaggio per noi poveri mortali quindi ha sofferto ed è morto, non per aprirci le porte del cielo. Lui il Creatore era venuto sulla terra per salvare esseri che lui aveva costruito imperfetti perché in ognuno di noi aveva lasciato il peccato originale e Lui, con il battesimo ce lo aveva tolto. spero proprio che Mikhael Aivanhov si sbagli, altrimenti non c'è stato nulla di buono e la religione è solo una invenzione. Pur convenendo ciò dici e che io ho sempre creduto: per intenderci, una vita oltre la morte, rimango esterrefatto da questo nuovo pensiero, che non mi da rassicurazioni che ho sempre cercato! questo é il famoso Limbo. Ciao caro Amico: Silvano.
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 12:08 via WEB
Ciao Silvano (foriero), dipende da come si vuole interpretare...Io lo interpreto che non esiste nessun castigo, ma siamo noi stessi che, a secondo di come abbiamo vissuto l'esperienza terrena, ci collochiamo su una vibrazione, anzichè un'altra. Se non siamo ancora pronti, ci aspetterà un'altra reincarnazione finchè non avremo maturato una sufficiente consapevolezza...Queste sono opportunità evolutive... Le religioni ci hanno raffigurato un Dio giudicante e punitivo, ma io credo che facciamo tutto noi...Se si è vissuta una vita violenta e malvagia, noi stessi non potremmo sopportare un certo tipo di vibrazione...perchè non la sentiremmo nostra... Quindi ci collochiamo proprio spontaneamente sulla vibrazione che ci saremo creata. Un abbraccio cosmico Alf
 
dolly.1
dolly.1 il 25/11/09 alle 12:00 via WEB
"Non è mai troppo tardi per essere ciò che avresti potuto essere".E nemmeno tardi per migliorare il nostro modo di vivere, leggendo il tuo post mi invoglia a far sempre di più..per non avere brutte sorprese nell'aldilà..ma soprattutto perchè si vive con amore..Un sorriso. Dolly. clicca
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 12:11 via WEB
Ciao Dolly, dobbiamo sentire dentro di noi ciò che ci sembra giusto fare...e poi cercare di realizzarlo. Un abbraccio cosmico Alf
 
safira_1969
safira_1969 il 25/11/09 alle 20:38 via WEB
Ciao Alf oggi putroppo sono di corsa ti lascio un saluto e ti prometto di passare al più presto a leggerti....umilmente safi. Ps: stò studiando Edward Cayce sembra una bellissima persona.
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 12:13 via WEB
Ciao Safi, Edgar Cayce è poco conosciuto, ma è stato un grande sensitivo e ha guarito tantissime persone. Un abbraccio cosmico Alf
 
Ally7733
Ally7733 il 25/11/09 alle 21:29 via WEB
Caro Alf,grazie per questo post!!!! Di sicuro la nostra Anima sopravvive al corpo! Non ho mai pensato che la morte fosse la fine di tutto...Sarà che ho la sensazione che qualcuno che amavo tanto continua a prendersi cura di me anche se io non posso più vederlo (o meglio, non ancora, e spero di riabbracciarlo/i...). Grazie!!! Saluti felini da Vik che crede in un paradiso pieno di leccornie dopo che avrà lasciato il suo corpicino di felino terrestre :-) Bacioni!!!!
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 12:19 via WEB
Ciao Ally cara, sono sicuro che c'è vita dopo la morte. Ci sono anche le prove. Persone clinicamente morte e poi tornate in vita hanno raccontato ciò che hanno visto. E tutte le versioni sono identiche ( ho pubblicato qualcosa in proposito, lo trovi nelle tag su "VITA OLTRE LA MORTE..."). Vik si evolve col contatto umano... Un abbraccio cosmico Alf
 
anislight
anislight il 26/11/09 alle 00:54 via WEB
Acquisendo la coscienza nel presente, si può modificare anche il futuro:)
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 12:21 via WEB
Ciao Anislight, fa parte delle nostre potenzialità... Cosmicamente Alf
 
terri_1958
terri_1958 il 26/11/09 alle 12:15 via WEB
Ciao Alf, bei post! conosco bene questo dire....e condivido appieno...la materia è quella che ci tiene legati a terra, ma c'è anche chi riesce a distaccarsi e volare in alto. Per crescere paradossalmente occorre morire x rinascere a nuova vita...la morte è l'inizio della comprensione e dell'andare avanti, ma prima che arrivi questa, questo dire, serve a rammentare alla gente i svariati percorsi, e far comprendere che esistono diversi livelli. In definitiva l'inferno è questo che viviamo, legati attorcigliati a ciò che sono legami terreni, oggetti, cose, persone. Quando si muore, se l'individuo è legato fortemente a queste cose, difficile diventa x lui salire ad un piano superiore, occorre ora, che ci si libera da queste zavorre, a far si che il nostro divenire, sia molto più leggero, x abbracciare quella Luce ambita, che colora il nostro spirito di gioia e di pace.E ciò che era il nostro passato, mai più sarà....si percorrerà sotto i nostri occhi fotogramma x fotogramma i percorsi della nostra vita, a far si che siamo direttamente noi a capire quale altro stadio di evoluzione dobbiamo prendere, perchè in noi c'è l'Essenza Divina, quindi siamo noi, che, o ci puniamo, o ci innalziamo, perchè possiamo vedere finalmente la vera Verità. Un abbraccio terry
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/11/09 alle 12:27 via WEB
Esattamente Terry, siamo proprio noi che decidiamo su che vibrazione stare... Quindi non punizioni o premi, ma collocazioni che naturalmente scegliamo con la nostra esperienza. L'Anima, poichè è immortale non conosce la morte. Questa esperienza terrena le serve per evolversi attraverso ciò che si può conoscere solo con la materia... Un abbraccio cosmico Alf
 
paralotti
paralotti il 27/11/09 alle 11:45 via WEB
Cio Alf:-) eccomi nella tua casa... Ottimo post che posso integrare con un mio vecchio post poco compreso e che ti ripropongo sperando nella tua comprensione... Intanti mi viene in mente una bellissima frase appartenente al mio angelo, l'Angelo Ariel che dice: "Che morire è dimenticare chi eri, per ricordare chi sei! Bella e significativa vero? Potrebbe sessere il riassunto delle parole di Aivanhof. Eccoci al post dove è Gesù che parla dell'anima dopo la morte... Se "l'istante del passaggio" ci veniva descritto come un momento di possibile estasi, l'universo del dopo-vita non ci veniva dipinto come un rimedio a tutti i nostri mali. Gesù ne parlava come di una replica di questo nostro mondo, che sarebbe durata fintanto che la nostra anima non si fosse sbarazzata del piombo egoico. Comprendavamo dunque che voler fuggire la vita non aveva senso, giacchè essa ci avrebbe rincorso sull'altra riva, per accompagnarci ancora in un'altra nascita, e così via, indefinitivamente, fino a che avessimo ritrovato infine, la nostra identità autentica, dopo aver consumato una gran quantità di maschere. Sorge spontanea anche qui la domanda: che cosa, di noi, ritorna in questo mondo dopo aver soggiornato nel Regno dei morti? Altrimenti detto, chi si reincarna? Il Principio dell'anima nella sua integralità, così come era nella sua ultima incarnazione, oppure una sua scintilla? Gesù rispose molto chiaramente: ciò che tornava a prender corpo era quello che lui chiamava "anima come personalità", ossia un ego indivilualizzato dotato di memoria integrale, sebbene quest'ultima rimanesse quasi sempre, sotto sigillo. Ciò significava che quello che faceva ritorno era proprio l'essere nella sua interezza, anche se generalmente, dal punto di vista delle fattezze fisiche, presentava ben poca somiglianza con la propria precedente incarnazione. Secondo Gesù, quel principio era costituito da una memoria, lo strumento più prezioso creato dall'Onda di Vita per la propria crescita. Analogamente, ci veniva insegnato che l'universo era una memoria, la quale si ripercuoteva in ogni ondata della Creazione e in ogni spirito androgino. L'anima dunque, nel suo aspetto sessuato e differenziato, ereditava la missione di nutrire quella memoria imparando dalle esperienze, e di recuperare il filo conduttore per poi espandersi attraverso la propria inìdentificazione con Dio. Nel pensiero del Maestro qualsiasi vita doveva essere rispettata, tanto per cominciare, proprio per questa sua valenza mnemonica che conservava l'impronta prima del Senza Nome. Ogni vita rappresentava uno strato di quella memoria, e ogni anima, di conseguenza, era come un libro, ove ciascuna pagina aveva la sua importanza!
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 28/11/09 alle 15:12 via WEB
Ciao Otto (paralotti), non perchè non ci ricordiamo delle vite precedenti, la memoria non esiste. E' naturale che ci sia, solo che non ce ne ricondiamo. E' una sfida. Cercare di trovare il proprio cammino Spirituale senza aver memoria del punto dove eravamo arrivati in precedenza. Anche se a livello Interiore "arrivano" delle spinte, dei suggerimenti. Sta a noi coglierli... Un abbraccio cosmico Alf
 
tabatass
tabatass il 05/12/09 alle 22:25 via WEB
splendido post! sento nell'anima la profonda verità che ha espresso questo saggio e divino grande uomo... Morel
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 06/12/09 alle 15:28 via WEB
Ciao Morel (tabatass), è importante pensare a ciò che avverrà dopo la nostra esperienza terrena. Anche perchè il periodo di questa è talmente breve...e la vera realtà non è quella che percepiamo con i nostri 5 sensi... Un abbraccio di Luce cosmica Alf
 
monchery10
monchery10 il 08/12/09 alle 12:31 via WEB
Ciao Alf sembra strano a credersi ma la vita è una breve parentesi a confronto dell'eternità.Dopo la morte il corpo si dissolve e l'anima è libera di evolversi(crescere - capire -comprendere - amare -perdonare) e andare avanti in un'altra dimensione, verso la luce.In questa dimensione non esiste il tempo qui viene proiettata l'immagine di tutta la vita dell'uomo, che è passato dall'altra parte, può notare le cose buone che ha fatto, ma anche quelle meno buone(le persone che ha amato e quelle che ha fatto soffrire, l'odio l'orgoglio il dolore o la gioia che ha provato per gli altri ma anche le reazioni di conseguenza che ha provocato negli altri).Tutto viene registrato nella Grande Biblioteca di DIO (AKASHA) Gli Angeli addetti a questi lavori ne sono i Custodi saranno i nostri Maestri per molto tempo, e quando l'anima sarà pronta e Dio avrà ritenuto che è tempo deciderà la reincarnazione. Noi nasceremo dinuovo per portare a termine quello che abbiamo cominciato nelle precedenti vite.Possiamo scegliere il sesso che vogliamo, il colore della pelle,e i genitori, il tutto dovrà coincidere con le lezioni che dovremo superare per evolverci,logicamente con i Debiti e i Crediti del nostro KARMA......ti auguro una buona festa Mara
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 09/12/09 alle 21:17 via WEB
Cara Mara (monchery10), mi sento di condividere il Tuo commento. L'esperienza terrena è come fosse una scuola. Finchè non sei pronto, devi ripetere l'esperienza. Quando poi hai portato a termine il compito passi alla classe successiva... Grazie Mara, un abbraccio cosmico al di là del tempo e dello spazio :-) Alf
 
leinah427
leinah427 il 26/10/11 alle 15:50 via WEB
Mi fa piacere che le varie versioni sull'argomento coincidano, per quanto mi riguarda credo che in alcuni di noi rimangano più vive alcune saggezze ancestrali, ricordo che a sette anni mi chiedevo come potessi essere così giovane , quando mi sembrava di avere una sensazione di "vecchiaia" alle spalle, oppure di non riuscire a essere più severa con alcune persone ma di dover dar loro molte più possibilità di riscatto.Percepire questa vita pesante soprattutto nei suoi aspetti materiali e di competizione e una profonda malinconia per una dimensione che ho conosciuto ma di cui ho ricordi vaghi o solo nei miei sogni.La sensazione di un cambiamento già in atto su questa terra, volto ad una maggiore spiritualità.Credo che al contrario di quanti lo neghino ci sono varie prove delle altre dimensioni, come esperienze di premorte, fenomeni precognitivi, momenti in cui alcuni ricordano un qualcosa di già vissuto..o la sensazione di conoscere da sempre alcune persone....
 
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 27/10/11 alle 16:57 via WEB
Ciao Leinha427, incarnandoci nel corpo fisico non ricordiamo chi e cosa siamo veramente. Ma tutto questo ha uno scopo. L'Anima in questo modo è costretta a fare un Lavoro speciale che le consente la Sua evoluzione. Ciò non toglie che in taluni casi qualche persona possa ricordare qualcosa...Soprattutto da bambini. Ci sono persone che hanno percezioni o sono sensitive. Ma questo non significa ancora consapevolezza, ma la possibilità di vedere barlumi di verità, attraverso i quali poi mettere in atto un Lavoro dentro di Sè. Ci sono varie dimensioni a cui non possiamo accedere con i normali sensi, ma esistono eccome....Le esperienze di premorte sono dei doni concessi...Ti ringrazio molto pe il Tuo prezioso intervento. Un abbraccio cosmico :-) Alf
 
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