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Messaggi di Marzo 2015

SIATE VEGETARIANI di Peter Deunov

Post n°876 pubblicato il 28 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

SIATE VEGETARIANI

di Peter Deunov

 

 

PETER DEUNOV


“Ricordate: il futuro delle persone dipende dal cibo che esse consumano. Più puro e sano sarà il cibo, più grande e luminoso sarà il futuro.”

“Con le attuali condizioni, è preferibile essere vegetariani. La carne porta nel corpo umano elementi negativi, con cui è difficile convivere. Hanno un cattivo effetto sia nella vita fisica che in quella psichici.”

“La carne è necessaria per gli animali ma per una forma di vita superiore, quale è quella umana, è dannosa.

Ostacola il processo di evoluzione personale. Gli elementi che si trovano nel sangue di una persona, derivano da ciò che essa mangia. La carne di mammifero che al giorno d’oggi l’uomo mangia, è impura. Conoscendo ciò, bisogna preservare la purezza del sangue, perché la salute e le condizioni fisiche dipendono da esso.”

“Essere carnivori porta a sofferenza, miseria e malattia. La gente è avvertita: si consumi cibo vegetariano, perché esso non è altro che un metodo di cura.”

“Ci sono persone che non mangiano carne dalla nascita. Nessuno li ha convinti, custodiscono questa convinzione in se stessi.”

“Una delle più grandi contraddizioni nella vita umana è il cibo. La carne non influenza solo l’organismo ma anche la sua psiche.”

“Dov’è Dio? Io l’ho visto nel bue, che geme mentre tira l’aratro, nella gallina, nella mosca che ammazzate e parlo con il Dio che si trova in essi. Cosa succederebbe se non macellassimo più agnelli e galline? Il mondo si metterebbe in ordine. Potete mangiare grano, vegetali e frutta. Potete anche mangiare carne ma saprete che Dio non è con voi. Non ci può amare se portiamo via la vita a povere creature indifese. La sofferenza di un animale è la sofferenza di Dio. Questa è l’unica via per comprendere Cristo.”

“Rifiuto la carne perché so che tutti i crimini sono dovuti ad essa. Questa è la ragione per cui non si mangi carne. Essa porta in sé tutti i crimini. Chi mangia carne sarà destinato alla sofferenza. Solo toccandola potete percepire il male che c’è in essa.”

“Non c’è modo di spargere sangue umano o animale senza che ciò non porti conseguenze all’uomo. Questa è una rigorosa e inamovibile legge di Natura.”

“Bisogna ingerire il tipo di cibo che apporta i necessari elementi nutritivi all’organismo, cibo che apporti vitalità e che sia piacevole ed aiuti ad accrescere le proprie virtù.”

 
 
 

OM NAMAHA SHIVAYA-SARVA MANGALA@ SHARANAM-Live Natural High Healing Festival 2013

Post n°875 pubblicato il 26 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

OM NAMAHA SHIVAYA-SARVA MANGALA@ SHARANAM-Live Natural High Healing Festival 2013

 

 

Ho pubblicato su youtube:

OM NAMAHA SHIVAYA-SARVA MANGALA@ SHARANAM-Live Natural High Healing Festival 2013

E’ uno splendido Mantra

Che sia un momento di Interiorità in cui questa Musica possa entrare nell'Anima 

Un abbraccio cosmico 

Alf

 

 
 
 

LA PERSONA COMUNE DOPO LA MORTE di C.W. Leadbeater

Post n°874 pubblicato il 21 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

LA PERSONA COMUNE DOPO LA MORTE di C.W. Leadbeater

 

dopo la morte


 

La lunghezza della vita sul piano astrale può variare; ci sono quelli che rimangono alcuni giorni o alcune ore e quelli che rimangono anche per secoli.

Un uomo che abbia condotto una vita buona e pura, di cui le aspirazioni e i sentimenti più forti siano tutti disinteressati e Spirituali, non sentirà attrazione per questo piano e, se lasciato interamente solo, troverà ben poco che lo trattenga. Non si dimentichi che dopo la morte l’uomo va ritirandosi in se stesso e appunto come primo passo di questo processo egli abbandona il corpo fisico e quasi subito dopo il doppio eterico, così egli dovrà abbandonare anche il corpo astrale o del desiderio, e passare nel mondo celeste, la sola regione dove le sue aspirazioni spirituali possano portare un frutto perfetto.

L’uomo dall’animo nobile e puro potrà fare questo perché durante la vita ha soggiogato tutte le passioni terrene. La forza della sua volontà è stata diretta a canali più alti, e perciò rimane soltanto ben poca energia di desideri inferiori da esaudire sul piano astrale.

L’uomo comune non si è affatto liberato da tutti i desideri inferiori prima della morte e occorre un lungo  periodo di vita più o meno pienamente cosciente nelle varie suddivisione del piano astrale. Nel caso di una persona completamente Spirituale, il risultato sarebbe un passaggio istantaneo attraverso tutto il piano, di modo che si riacquisterebbe per la prima volta coscienza nel mondo del Cielo.

Le persone che si sveglieranno coscienti nella suddivisione più bassa del pian astrale sono quelle i cui desideri sono rozzi e brutali. Là rimarranno per un periodo di tempo proporzionato alla forza dei loro desideri, soffrendo spesso terribilmente per il fatto che, mentre le loro cupide voglie terrene sono più che mai forti, essi si trovano nell’impossibilità di saziarle, eccetto i pochi casi in cui riescono a farlo indirettamente impadronendosi di qualche vivo che gli somigli e possedendolo.

Le persone si trovano, là come qui, associate in gruppi formati per continuanza di simpatie, di credenza e di linguaggio. L’idea poetica della morte come eguagliatrice universale è un’assurdità nata dall’ignoranza; nella grande maggioranza dei casi la perdita del corpo fisico non modifica in nulla il carattere o l’intelletto dell’individuo e perciò vi sono tante varietà di intelligenza fra coloro che si sogliono chiamare i morti, quanto i vivi.

L’orribile dottrina della punizione eterna è anch’essa responsabile di una gran parte del miserevole e infondato terrore che i nuovi arrivati provano in questa vita superiore. In molti casi essi passano lunghi periodi di acuta sofferenza mentale prima di potersi liberare e convincersi che il mondo è governato non dal capriccio di qualche demone, che gioisce dell’angoscia umana, ma da una legge d’evoluzione benevola e meravigliosamente presente.

Vi è un’influenza che assai spesso si esercita su un’entità disincarnata che può seriamente ritardare il suo cammino verso il mondo del Cielo ed è quella del cordoglio intenso e non raffrenato dagli amici e parenti che sopravvivono. Fra i molti tristi effetti dell’idea terribilmente sbagliata e anche irreligiosa, che per tanti secoli noi occidentali ci siamo formati della morte, c’è anche quello che non soltanto provochiamo in noi stessi un’immensa quantità di dolore affatto inutile per questa temporanea separazione dai nostri amati, ma spesso anche col nostro rimpianto facciamo grave danno a coloro per i quali nutriamo una così profonda affezione. Quando il nostro fratello defunto cade pacificamente e naturalmente nell’incoscienza che precede il suo risveglio fra le glorie del mondo Celeste, egli è troppo di frequente richiamato da quello stato felice della vivida rimembranza della vita terrena, che ha da poco lasciato, unicamente per l’azione del rimpianto e del desiderio appassionato dei suoi amici terreni, rimpianto e desiderio che risvegliano vibrazioni corrispondenti nel suo corpo astrale, cagionandogli così un acuto malessere.

Sarebbe bene che coloro che sono stati preceduti nell’aldilà dai propri cari, imparassero il dovere di raffrenare per loro amore un dolore che, per quanto naturale, è pur sempre egoistico nella sua coscienza.

Non si tratta di dimenticare i nostri cari; il ricordo affettuoso di un uomo per l’amico defunto è una forza, la quale, se giustamente diretta a formare dei fervidi voti per il suo progresso verso il Cielo e per il suo tranquillo passaggio attraverso lo stato intermedio, potrebbe essergli di un vero valore, mentre se sprecata in condoglianze e in desiderio di farlo tornare quaggiù, non solo è inutile ma anche dannosa

 

Stralci da: IL PIANO ASTRALE di C.W. Leadbeater

 
 
 

LA PERSONALITA' E L'INDIVIDUALITA' (natura inferiore e superiore) di O.M. Aivanhov

Post n°873 pubblicato il 18 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

LA PERSONALITA' E L'INDIVIDUALITA' (natura inferiore e superiore) di O.M. Aivanhov

 

Aivanhov

 

 

Oggi demolirò la vostra fiducia e tutte le speranze che avete posto nella vostra personalità, perché qualunque cosa facciate, essa non migliorerà mai, perché è fatta di materia peritura. È detto nelle scritture: «Ciò che è corruttibile, resta corruttibile, e ciò che è incorruttibile genera l'incorruttibile». Direte: «Si, ma gli alchimisti sapevano trasformare il piombo in oro». V'ingannate, il piombo non si trasforma in oro, bensì sparisce e cede il posto all'oro.

La personalità non diventerà mai divina; essa sparirà e lascerà il posto alle manifestazioni dell'individualità. In un'altra conferenza vi ho spiegato come i corpi fisico, astrale e mentale spariranno e al loro posto saranno i corpi superiori che verranno a manifestarsi rivelandosi come splendori, potenze, luci; una vita eterna d'amore e di pienezza La personalità per il momento non è che un recipiente e nulla più; qualunque cosa facciate per migliorarla, continuerà ad avere la sua natura egocentrica. Il giorno in cui la perderà non sarà più la personalità.

Dunque non contate sulla personalità. Utilizzatela finché potete per arrivare a farla sparire, affinché si cancelli, ed emerga, sgorghi l'altro aspetto di voi stessi, quello che è eterno, che è immensamente grande.

Spesso gli uomini pensano che quando si trovano in uno stato negativo, è perché la loro personalità è peggiorata, mentre quando attraversano un buon periodo, credono che finalmente la loro personalità sia migliorata. S'ingannano, la natura inferiore non è migliorata, ma la loro natura superiore ha avuto migliori condizioni per manifestarsi. In seguito, di nuovo la personalità riprenderà il sopravvento, rimescolerà tutto e li farà ricadere in uno stato deplorevole. Poi si riposerà, si addormenterà e l'individualità ritornerà a manifestarsi. E così via...

Si crede che sia sempre lo stesso io che sia soggetto a variazioni. No, non è lui che cambia, ma sono queste due nature del tutto differenti che si manifestano attraverso di lui. Infatti l'individualità non è mai negativa, tenebrosa, distruttiva né egoista e se si produce la minima manifestazione di questo genere, lei non ne è la causa, ma la personalità. La personalità non può mai essere così, generosa, luminosa, piena d'amore e di abnegazione, perché essa è sempre uguale a se stessa, perciò quando la vedete manifestarsi, non dovete pensare che sia sempre la stessa natura in via di cambiamento, che sta passando da uno stato ad un altro. No, il bene non può diventare il male né il male diventare il bene, essi restano eternamente ciò che sono.

Colui che compie azioni magnifiche è uscito per un momento dalla personalità. Quando ritorna, la trova tale quale l'aveva lasciata, e siccome egli si identifica con essa esclama:

«Sono sempre lo stesso!». Eh no, sbaglia. Perché ci si identifica sempre con la personalità? Bisogna identificarsi con l'individualità e si vedrà quante cose magnifiche si possono realizzare! L'errore consiste, quando avete pregato, meditato, contemplato, realizzato cose magnifiche e stati sublimi, nel ritornare al livello del vostro io inferiore e, riprendendo ad essere nuovamente prosaici, ordinari, dite: «Ma sono sempre lo stesso! Non avanzo di un passo, non miglioro affatto». Allora quelle meraviglie chi le ha realizzate e le ha vissute? Non di certo il vostro io inferiore. Vi sono momenti in cui si è cavallereschi, nobili, grandi, generosi; è l'individualità che si manifesta. Se poi ci è difficile continuare ad essere così, ciò significa che ci stiamo avvicinando alla personalità.

In realtà avete cambiato enormemente, ma non sapete dove avete cambiato. Finché vivete al livello della personalità non cambierete mai, fino alla fine essa resterà ciò che è: abile nel mordere, nel graffiare, a prendere, ad accaparrare; perciò non stupitevi. Cercate altrove i cambiamenti e le trasformazioni. Un altro esempio: in tempo di pace gli uomini sono gentili, amabili, sorridenti, mentre in tempo di guerra, sono capaci di distruggere e saccheggiare tutto! Sono stati forse loro a cambiare?

No, sono le due nature che si manifestano attraverso di loro, secondo le condizioni favorevoli che ciascuna ha trovato in quel momento. Prendete il caso di una ragazza perfettamente innocente, casta e pura; mettetela in certe condizioni e vedrete se non si trasformerà in una megera selvaggia, se cioè non sarà capace di scatenarsi in un modo inatteso. E la personalità che riprende i suoi diritti dopo aver sonnecchiato per un lungo periodo.

Se oggi mi avete capito, sarà un'illuminazione fantastica per voi. Si crede di poter cambiare il male in bene, ma non è così; Quando il bene si manifesta, non si sa dove sia andato a finire il male. Esso è respinto, cancellato ma se il bene si indebolisce, vedrete che il male è sempre perché non era sparito, non era morto. È chiaro che il male non è eterno, che può essere completamente cambiato e trasformato, ma ciò è un compito di ordine cosmico, e solo l'intelligenza cosmica può decidere come e quando farlo.

Nell'attesa, il male fa il suo lavoro e compie la missione affidatagli, cioè impartirci delle lezioni, ma l'uomo non riesce a distinguere il gioco delle forze cosmiche. Si crede che il male debba esistere in eterno come il bene e che essi si azzuffino di continuo; che il male sia potente come il Signore, che gli tenga testa, e che il Signore sia talmente seccato e stanco da dover chiedere agli uomini di venire in Suo aiuto, come i Cavalieri o i Crociati, per aiutarlo nella guerra contro il diavolo.

Ecco ciò che crede la maggioranza dei cristiani. In realtà, il male non ha un'esistenza eterna. Esiste come male perché il Signore gli ha dato il diritto di esistere, ma quando gli dirà di sparire, sparirà. Soltanto il bene è eterno; il male è transitorio, ma noi uomini non abbiamo il potere di farlo scomparire, perché siamo troppo deboli e ignoranti, solo il Signore ha questo potere. Per questo dobbiamo lasciare entrare il divino in noi, farlo discendere, perché si manifesti, partecipi e lavori attraverso di noi. È lui che s'incarica di sostituire al male il bene.

So che queste nozioni sono difficili da comprendere, ma a forza di meditare, di pregare, la luce verrà e gli amici del mondo invisibile vi aiuteranno. Nessun esercizio, nessun metodo, nessun tipo di yoga riuscirà mai a migliorare la personalità. A causa della materia opaca di cui è composta e delle radici che affondano troppo nel mondo sotterraneo, essa è in relazione con entità, con forze inferiori che la nutrono, l'incoraggiano e l'ispirano; ecco perché è egocentrica, cattiva, grossolana e infida. Le sue radici sono immerse nelle viscere della terra, là dove è relegato il male L'individualità invece è connessa al cielo e immerge le sue radici nelle regioni sublimi, e se le permettiamo di prendere completo possesso di noi, è capace di cambiare tutto, trasformare tutto e d'insediarsi in noi definitivamente.

Il solo scopo di tutte le pratiche spirituali è di aiutare l'individualità a penetrare in noi, ogni giorno più profondamente. Per anni si può pregare, leggere, meditare, fare la carità, e restare sempre lo stesso, vale a dire... preferisco non specificare quello che si può intendere con la parola "lo stesso"! Ciò nonostante si sono fatte cose magnifiche, sforzi, lavori, sacrifici. E si è sempre uguali, con le stesse debolezze, le stesse abitudini, le stesse manie, gli stessi vizi, le stesse tristezze.

Perché? Perché la personalità non è scomparsa. Tutti questi grandi successi, sono stati ottenuti soltanto perché si è permesso all'individualità di manifestarsi un po', ma poiché si continua a vivere troppo nella personalità, identificati con essa, ci si accorge che non è cambiata e si dice: «Che tristezza, sono sempre lo stesso!». Ci si è esercitati per trenta, quaranta anni, si è fatto di tutto, si tentato tutto e si è rimasti sempre gli stessi! Non siate delusi, bisogna dire semplicemente: «Non sono riuscito a diminuire la personalità, a legarla, a indebolirla, a comprimerla, a dominarla, ma ho capito il perché; perché non ho saputo dare la prevalenza all'aspetto divino, il solo capace di porre rimedio a tutto».

Proprio allora, se si decide di cambiare atteggiamento, che non si è più gli stessi, ma ciò si produrrà se darete la precedenza assoluta all'individualità, altrimenti essa verrà per un minuto, un'ora, un giorno, vi dirà qualche parola, creerà qualche cosa di bello e subito dopo se ne andrà. Otterrete di tanto in tanto, dietro sua ispirazione, splendide realizzazioni, ma sarete sempre capaci di fare il male. D'altronde, tutto ciò che l'uomo produce di magnifico, non è lui a farlo; è qualche cosa d'altro che si manifesta attraverso di lui.

Di tutti i capolavori, di tutte le creazioni artistiche, poetiche, mistiche, non è certo la povera personalità l'autrice. Essa ha fornito soltanto qualche mezzo; tutto ciò che è divinamente bello ha un'altra origine, viene da molto in alto, dal sé superiore. Quando la personalità sparirà, la componente divina si insedierà e sarete completamente morti alla natura inferiore; ci sarà qualcun altro che vivrà in voi. Noi che ci troviamo nel mezzo, tra le due, saremo morti nella personalità e vivi nella individualità. Cos'è questo "noi", questo "io"? È un mistero; non siamo né la personalità né l'individualità, siamo qualche cosa d'altro. Se credete di poter conoscere in un minuto ciò che noi siamo, ciò che voi siete, non è possibile, perché è un grande mistero. Ne riparleremo, e a poco a poco si farà luce.

Mi direte: «Più si approfondisce questo insegnamento, più si resta turbati, perché si ha l'impressione di non capire più niente». Lo so, è così all'inizio, ma è un passaggio. Per esempio, quelli che arrivano qui, si sentivano bene prima, erano felici, soddisfatti, tutto andava bene, ma dopo che, entusiasmati e ispirati dall'insegnamento, si sono decisi a cambiare vita, a vivere una vita divina, non va più, sono in fermento. Dico loro: «Un po' di pazienza, occorre superare lo stadio della fermentazione». Si ritrova ciò in alchimia. Il primo fenomeno, la prima tappa, è la fermentazione; la materia si offusca, fermenta e muore, ma poi risuscita. Questo è ciò che capita a tutti coloro che vengono all'insegnamento. Oh, non a tutti, ve ne sono di quelli che non sono cambiati, non hanno preso una decisione, ma sono sempre gli stessi, tutto va bene, non vi è fermentazione, e ciò non è un buon segno. Quando vedo qualcuno fermentare, io gioisco e dico: «Quello sta per scoprire la pietra filosofale per trasmutare tutti i metalli in oro».

Quando si entra in questo insegnamento e va male, è un buon segno! Comprendete forse di più se vi porto un esempio preso dall'organismo , Supponete di aver accumulato molte scorie, depositi, veleni, ma continuate a mangiare, a bere e a fumare. Per anni portate la malattia o la morte in voi, ma essa non si manifesta, si trova bene e sa, che se si manifestasse, rischierebbe di essere cacciata, estirpata dall'intervento dei medici e delle medicine. Allora vi mina in silenzio... "facendo finta di niente!". Ma quando entrate nell'insegnamento e cominciate ad osservare certe regole e a fare certi esercizi per purificarvi, ecco la febbre, le coliche, i mali di testa, tutto si manifesta, perché l'organismo, o piuttosto le entità che lo abitano, hanno preso il coraggio a due mani e hanno detto: «È venuto il momento di cacciare tutti questi indesiderabili, tutti questi importuni, questi malfattori che si sono insediati in noi e che vivono a nostre spese». Allora l'organismo fa degli sforzi, si scuote e coloro che non capiscono sono sconvolti e dicono: «È l'insegnamento che fa star male la gente» e vanno via senza sapere che è proprio l'insegnamento che ha permesso lo scatenamento della lotta contro tutti questi malfattori interni, e che ciò condurrà alla liberazione. Lo stesso fenomeno si produce quando digiunate, tre, quattro quattro, cinque giorni per purificarvi. Allora cominciano le palpitazioni, le coliche, i dolori alla schiena, alla testa, ecc., e ciò perché l'organismo ne approfitta per fare una diagnosi. Vi indica dove si sono annidati tutti i parassiti, dove si é insediato il male. Bisogna dunque digiunare; questo infatti è un mezzo formidabile per scoprire quali sono i vostri punti deboli.

Quelli che non sanno gran che, subito si spaventano, si fermano al primo malessere e concludono: «Ah no. Il digiuno... non parlatemene, è tremendo, è la morte!».Mentre il digiuno è il giusto mezzo che avrebbe potuto sbarazzarli da tutte le scorie accumulate. In un'altra conferenza ho raccontato di aver chiesto a qualcuno che era in prigione: «Perché siete qui?». Mi rispose: «È colpa della società che è fatta male, di uomini malvagi, di un tale che mi ha tradito, ecc».. «No, ribatto io, è perché avete avuto troppa fede». «Troppa fede? E in che cosa?».«In voi stesso, nel vostro modo di vedere le cose, nelle vostre convinzioni, nei vostri calcoli. Eravate troppo convinto di riuscire, di sfuggire alla giustizia, di non dovere pagare mai; avete troppo creduto e troppo sperato in voi stesso. Se aveste avuto meno fede, non sareste qui!».

Ve lo ripeto, voglio veramente demolire questa specie di fede e di speranza, perché se si seguono i calcoli della personalità, presto o tardi, ci si troverà a terra, in quanto essa è imprevidente e cieca. Così il mondo è capovolto. Non credete più, non sperate più, dubitate invece e sarete salvati! Mi direte: «Che morale strana!». Vi assicuro che la migliore forma di fede consiste nel credere soltanto alla veracità, all'onnipotenza dell'individualità, mentre tutti oggi dubitano di ciò che è divino. Dobbiamo rovesciare tutto, capovolgere tutto, perciò io sono un distruttore, un demolitore. D'altra parte ciò è proprio quello che mi aveva detto il Maestro Peter Deunov, ma bisogna intenderci bene, io non ho mai distrutto qualunque cosa o qualsiasi posto, non ho mai demolito niente di divino, anzi non oserei nemmeno sfiorarlo, ma quando vedo qualche cosa di vecchio, di ammuffito, di corrotto, non potete immaginare con quale piacere e con quale gioia io lo distrugga. Sono ebbro di gioia quando vedo che sono riuscito a rimuovere una cancrena, un tumore, come un chirurgo che taglia ed asporta dai tessuti solo ciò che è dannoso alla salute. Dunque mi presento: sono il più grande distruttore, il più gran demolitore.

 

Fonte:  http://www.fratellanzadiluce.com/2012/04/omraam-mikhael-aivanhov-non-si-puo.html

 
 
 

Autobiografia di uno Yogi: IL SANTO DEI PROFUMI

Post n°872 pubblicato il 15 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

Autobiografia di uno Yogi: IL SANTO DEI PROFUMI

di Paramahansa Yogananda

 

ampolla

 

Gandha Baba è capace di far profumare un fiore inodore, dandogli un profumo di qualsiasi altro fiore; fa anche rivivere fiori appassiti e fa emanare fragranze deliziose dalla pelle della gente

“Figliolo, sono lieto di vederti. Dimmi cosa desideri. Gradiresti del profumo?”

“A quale scopo?” 

“Per fare esperienza di un modo miracoloso di cui si può godere dei profumi”.

“Approfittando del potere di Dio per creare dei profumi?

E perché no? Dio li crea comunque”.

“Si, ma Dio modella fragili calici di petali, che si usano freschi e poi si gettano via. Voi sapete creare i fiori?”

“Si, ma di solito creo fragranze, mio piccolo amico. Il mio unico scopo è dimostrare il potere di Dio”.

“Signore, è proprio necessario dimostrarlo? Non compie continuamente miracoli Dio, in ogni cosa, in ogni luogo? Quanto tempo avete impiegato per diventare esperto in quest’arte?

“Dodici anni”

“Per creare profumi con mezzi astrali! Mi sembra, venerabile santo, che abbiate sprecato una dozzina d’anni per ottenere le stesse fragranze che potreste acquistare da un fioraio per poche rupie”.

“Quale profumo desideri?”

“Quello della rosa”

“Così sia”

Con mia grande sorpresa, un’intensa e deliziosa fragranza di rosa si sprigionò dal palmo della mia mano. Sorridendo presi da un vaso lì accanto un grande fiore bianco che non emanava nessun odore. E’ posibile dare a questo fiore il profumo di gelsomino?”

All’istante, dai suoi petali si diffuse la fragranza del gelsomino.

Un racconto di Alakananda, amico di Yogananda:

“Mi trovavo, con un centinaio di ospiti nella casa di Gandha Baba. Poiché lo yogi aveva la fama di saper far comparire oggetti dal nulla, lo pregai di far comparire dei mandarini, allora fuori stagione. Immediatamente i luchi, che erano serviti su foglie di banano, si gonfiarono. Dentro ogni forma di pane si era materializzato un mandarino sbucciato. Addentai il mio con una certa trepidazione, ma lo trovai squisito”.

Molti anni più tardi, grazie a una profonda realizzazione Interiore, compresi in quale modo Gandha Baba poteva compiere le sue materializzazioni.

I diversi stimoli sensoriali a cui l’uomo reagisce (tattili, visivi, gustativi, uditivi, olfattivi) sono generati dalle variazioni vibratorie degli elettroni e dei protoni. Queste vibrazioni sono a loro volta determinate dal prana, ovvero dai vitatroni, forze vitali o energie più sottili di quelle dell’atomo, sature delle specifiche sostanze mentali corrispondenti a ciascuno dei 5 sensi.

Ganha Baba, ponendosi in sintonia con la forza pranica mediante particolari esercizi yoga, era in grado di indurre i vitatroni a modificare la propria struttura vibratoria, dando così realtà oggettiva a ciò che desiderava creare. Il profumo, i frutti e gli altri miracoli erano vere e proprie materializzazioni di vibrazioni fisiche, e non di sensazioni  soggettive provocate ipnoticamente.

I prodigi simili a quelli compiuti dal santo dei profumi sono spettacolari, ma spiritualmente inutili. Non avendo quasi altro scopo che quello di stupire, distolgono da una seria ricerca di Dio…

L’ostentazione dei poteri è condannata dai Maestri.

Stralci da: AUTOBIOGRAFIA DI UNO YOGI di Paramahansa Yogananda


yogananda

 
 
 

Mio video: "BUDDHA - La Verità e i dogmi religiosi"

Post n°871 pubblicato il 10 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

Mio video: "BUDDHA ­- La Verità e i dogmi religiosi"

 

Buddha ci ricorda un concetto direi fondamentale riguardo la Spiritualità e i dogmi religiosi

Brevissimo video (meno di un minuto e mezzo) ma che centra come un raggio laser ciò che è alla base della Spiritualità

Grazie a Tutti. 

Un abbraccio di Fratellanza Cosmica

Alf

 
 
 

DHAMMAPADA di Buddha - Cap. II La Consapevolezza (4-6)

Post n°870 pubblicato il 07 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

DHAMMAPADA di Buddha -

Cap. II La Consapevolezza (4-6)

 

 

Dhamma

 

24. Cresce continuamente la gloria di chi è energico, attento, puro nella condotta, si controlla e vive correttamente, secondo coscienza.

Dhammapada_25

 

25. Con impegno e consapevolezza, moderazione e padronanza di sé, il saggio si crea un’isola, che nessuna piena può sommergere.

 

http://what-buddha-said.net/images/Dhamma_Images/old/Dhammapada_26.jpg

 

26. Lo sciocco ignorante, indulge nella distrazione, ma il saggio preserva la consapevolezza come il suo tesoro più grande.

 

 

Fonte: http://www.saddha.it/wp-content/uploads/audio/Dhammapada/pdf/Dhammapada-2-La-consapevolezza.pdf

 

Fonte immagini: http://what-buddha-said.net/Canon/Sutta/KN/Dhammapada.htm

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TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XII: LA LEGGE DI CAUSA EFFETTO E LA CHIAVE DELLA PROFEZIA - INTERPRETAZIONE DI DOREAL

Post n°869 pubblicato il 04 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XII: LA LEGGE DI CAUSA EFFETTO E LA CHIAVE DELLA PROFEZIA - INTERPRETAZIONE DI DOREAL

 

UNIVERSO

Thoth ha vinto il tempo e quindi ha la completa percezione della Legge di causa ed effetto. È stato in grado di penetrare il passato e l’effetto della causa e di sapere che niente succede per caso, e che il futuro non è stabilito dal fato, ma raggiunto per la Legge di effetto risultante dalle cause che compone. Dalla causa prima all’estensione più lontana, tutte le cose devono muoversi secondo questa Legge. Sapendolo, l’uomo deve stare attento alle cause che compone.

Thoth comincia a parlare del futuro secondo le cause che dispone.
Il destino dell’uomo è la combinazione finale con la Luce, anche se si muove nell’Oscurità durante le incarnazioni materiali. Quando parla del futuro Nato Luce, sta parlando del settimo ciclo. E parla anche del Caos che verrà prima, anche se alla fine la Luce vincerà la tenebra.
In epoche passate l’uomo si era sviluppato ed era arrivato più vicino allo stato Sole. Quello che è avvenuto prima accadrà ancora. Quelli di cui Thoth ha parlato prevarranno e moriranno, il loro posto sarà preso da un’altra onda di coscienza proveniente da un pianeta inferiore.
L’antica stirpe con il tempo sarebbe stata dimenticata, ed i governanti sarebbero diventati Dei per chi sarebbe venuto dopo: così fu per Osiride, Horus ed Iside.
L’anima dell’uomo rimane su questo pianeta finché riceve il primo grado d’illuminazione, poi passa a Venere, quindi a Mercurio ed in fine al Sole, dove diventerà uno con la Coscienza Cosmica.
Dopo che l’antica stirpe se ne andò, la conoscenza che avevano fu dimenticata dall’uomo, eccetto che per chi ne era custode. L’antica lotta continuerà: l’uomo combatte costantemente per riconquistare quello che ha perduto. Ci sono alcuni, che si trovano in grande disordine, che lotteranno per portare indietro gli altri, ma la Luce dovrà conquistare la tenebra, l’Ordine vincere il disordine, anche se la Terra tremerà per il combattimento.
Secondo la profezia, il tempo nel quale tutto questo dovrà avvenire è quello attuale.
La profezia in questa pagina è così chiara da non avere bisogno di commento, a parte che stiamo attualmente entrando nel periodo di cui si parla.
Alla fine la Luce regnerà e l’uomo diventerà Uno con la Coscienza tutto pervadente e passerà come Uno in un ciclo cosmico superiore.
Thoth si prepara a lasciare la Terra esterna e tornare ad Amenti, mettendo il suo corpo sotto il Fiore della Vita, mentre la sua Anima andrà altrove. Promette che ritornerà quando l’uomo si eleverà nuovamente alla Luce,.
Li esorta a custodire i segreti che ha dato, e particolarmente l’entrata alle Sale di Amenti. Come siano stati ben custoditi questi segreti è dimostrato dal fatto che lo sono ancora oggi.

Thoth ha vinto il tempo e quindi ha la completa percezione della Legge di causa ed effetto. È stato in grado di penetrare il passato e l’effetto della causa e di sapere che niente succede per caso, e che il futuro non è stabilito dal fato, ma raggiunto per la Legge di effetto risultante dalle cause che compone. Dalla causa prima all’estensione più lontana, tutte le cose devono muoversi secondo questa Legge. Sapendolo, l’uomo deve stare attento alle cause che compone.
Thoth comincia a parlare del futuro secondo le cause che dispone.
Il destino dell’uomo è la combinazione finale con la Luce, anche se si muove nell’Oscurità durante le incarnazioni materiali. Quando parla del futuro Nato Luce, sta parlando del settimo ciclo. E parla anche del Caos che verrà prima, anche se alla fine la Luce vincerà la tenebra.
In epoche passate l’uomo si era sviluppato ed era arrivato più vicino allo stato Sole. Quello che è avvenuto prima accadrà ancora. Quelli di cui Thoth ha parlato prevarranno e moriranno, il loro posto sarà preso da un’altra onda di coscienza proveniente da un pianeta inferiore.
L’antica stirpe con il tempo sarebbe stata dimenticata, ed i governanti sarebbero diventati Dei per chi sarebbe venuto dopo: così fu per Osiride, Horus ed Iside.
L’anima dell’uomo rimane su questo pianeta finché riceve il primo grado d’illuminazione, poi passa a Venere, quindi a Mercurio ed in fine al Sole, dove diventerà uno con la Coscienza Cosmica.
Dopo che l’antica stirpe se ne andò, la conoscenza che avevano fu dimenticata dall’uomo, eccetto che per chi ne era custode. L’antica lotta continuerà: l’uomo combatte costantemente per riconquistare quello che ha perduto. Ci sono alcuni, che si trovano in grande disordine, che lotteranno per portare indietro gli altri, ma la Luce dovrà conquistare la tenebra, l’Ordine vincere il disordine, anche se la Terra tremerà per il combattimento.
Secondo la profezia, il tempo nel quale tutto questo dovrà avvenire è quello attuale.
La profezia in questa pagina è così chiara da non avere bisogno di commento, a parte che stiamo attualmente entrando nel periodo di cui si parla.
Alla fine la Luce regnerà e l’uomo diventerà Uno con la Coscienza tutto pervadente e passerà come Uno in un ciclo cosmico superiore.
Thoth si prepara a lasciare la Terra esterna e tornare ad Amenti, mettendo il suo corpo sotto il Fiore della Vita, mentre la sua Anima andrà altrove. Promette che ritornerà quando l’uomo si eleverà nuovamente alla Luce,.
Li esorta a custodire i segreti che ha dato, e particolarmente l’entrata alle Sale di Amenti. Come siano stati ben custoditi questi segreti è dimostrato dal fatto che lo sono ancora oggi.
Thoth ha vinto il tempo e quindi ha la completa percezione della Legge di causa ed effetto. È stato in grado di penetrare il passato e l’effetto della causa e di sapere che niente succede per caso, e che il futuro non è stabilito dal fato, ma raggiunto per la Legge di effetto risultante dalle cause che compone. Dalla causa prima all’estensione più lontana, tutte le cose devono muoversi secondo questa Legge. Sapendolo, l’uomo deve stare attento alle cause che compone.
Thoth comincia a parlare del futuro secondo le cause che dispone.
Il destino dell’uomo è la combinazione finale con la Luce, anche se si muove nell’Oscurità durante le incarnazioni materiali. Quando parla del futuro Nato Luce, sta parlando del settimo ciclo. E parla anche del Caos che verrà prima, anche se alla fine la Luce vincerà la tenebra.
In epoche passate l’uomo si era sviluppato ed era arrivato più vicino allo stato Sole. Quello che è avvenuto prima accadrà ancora. Quelli di cui Thoth ha parlato prevarranno e moriranno, il loro posto sarà preso da un’altra onda di coscienza proveniente da un pianeta inferiore.
L’antica stirpe con il tempo sarebbe stata dimenticata, ed i governanti sarebbero diventati Dei per chi sarebbe venuto dopo: così fu per Osiride, Horus ed Iside.
L’anima dell’uomo rimane su questo pianeta finché riceve il primo grado d’illuminazione, poi passa a Venere, quindi a Mercurio ed in fine al Sole, dove diventerà uno con la Coscienza Cosmica.
Dopo che l’antica stirpe se ne andò, la conoscenza che avevano fu dimenticata dall’uomo, eccetto che per chi ne era custode. L’antica lotta continuerà: l’uomo combatte costantemente per riconquistare quello che ha perduto. Ci sono alcuni, che si trovano in grande disordine, che lotteranno per portare indietro gli altri, ma la Luce dovrà conquistare la tenebra, l’Ordine vincere il disordine, anche se la Terra tremerà per il combattimento.
Secondo la profezia, il tempo nel quale tutto questo dovrà avvenire è quello attuale.
La profezia in questa pagina è così chiara da non avere bisogno di commento, a parte che stiamo attualmente entrando nel periodo di cui si parla.
Alla fine la Luce regnerà e l’uomo diventerà Uno con la Coscienza tutto pervadente e passerà come Uno in un ciclo cosmico superiore.
Thoth si prepara a lasciare la Terra esterna e tornare ad Amenti, mettendo il suo corpo sotto il Fiore della Vita, mentre la sua Anima andrà altrove. Promette che ritornerà quando l’uomo si eleverà nuovamente alla Luce,.
Li esorta a custodire i segreti che ha dato, e particolarmente l’entrata alle Sale di Amenti. Come siano stati ben custoditi questi segreti è dimostrato dal fatto che lo sono ancora oggi.

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TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XII: LA LEGGE DI CAUSA EFFETTO E LA CHIAVE DELLA PROFEZIA

Post n°868 pubblicato il 01 Marzo 2015 da alf.cosmos
 

TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XII: LA LEGGE DI CAUSA EFFETTO E LA CHIAVE DELLA PROFEZIA

 

UNIVERSO

 

 

Ascolta oh uomo, le parole della mia saggezza, ascolta la voce di Thoth, l’Atlantideo.

Ho conquistato la Legge dello Spazio-Tempo. Ho raggiunto la conoscenza del futuro del tempo. So che l’uomo nel suo movimento attraverso lo Spazio-Tempo sarà sempre Uno con il Tutto.
Sappi, oh uomo, che ogni cosa del futuro è un libro aperto che si può leggere. Come ogni effetto farà progredire la sua causa, così tutti gli effetti si origineranno dalla causa prima. Sappi che il futuro non è fisso o stabile, ma varia così come varia la causa che produce un effetto. Osserva nella causa che porterai ad effetto, e sicuramente ne vedrai tutto il suo fine.
Nel gran principio crebbe la Causa Prima che mise in essere tutto ciò che esiste. Tu, tu stesso, sei l’effetto della causalità ed a turno sarai ancora la causa di altri effetti.
Così, oh uomo, sii certo che gli effetti che determini saranno sempre cause di effetti sempre più perfetti. Sappi che il futuro non è mai fisso, ma segue il libero arbitrio dell’uomo quando si muove attraverso i movimenti dello Spazio-Tempo, verso la meta dove inizia un nuovo tempo.
L’uomo può solo leggere il futuro per le cause che producono effetti. Cerca dentro la causa e sicuramente troverai l’effetto.
Ascolta, oh uomo, mentre ti parlo del futuro, ti parlo dell’effetto che segue la causa. Sappi che l’uomo nel suo viaggio a difesa della Luce cerca sempre di sfuggire alla notte che lo circonda come le ombre circondano le stelle nel cielo e, come le stelle nel cielo infinito, anche lui brillerà attraverso le ombre della notte.
Il suo destino lo farà progredire sempre, finché sarà Uno con la Luce. Sì, anche quando la sua via si troverà in mezzo alle ombre, sempre davanti a sé arderà la Grande Luce. Per quanto sarà scura la via, vincerà le ombre che gli scorrono attorno come la notte.
Lontano nel futuro, vedo l’uomo nato nella Luce, libero dall’Oscurità che gli incatena l’Anima, vivente senza che i vincoli dell’Oscurità coprano la Luce, che è Luce della sua Anima.
Sappi, oh uomo, che prima che tu la raggiunga, molte ombre oscure cadranno sulla tua Luce, lottando per reprimere con le ombre della tenebra la Luce dell’Anima che combatte per essere libera.
Grande è la lotta tra la Luce e l’Oscurità, antica e mai nuova. Eppure, già conosciuta un tempo, lontano nel futuro, la Luce sarà Tutto e l’Oscurità cadrà.
Ascolta, oh uomo, le mie parole di saggezza. Preparati e la tua Luce non sarà legata. L’uomo si è alzato, e l’uomo è caduto come sempre, onde di coscienza fluiscono dal grande abisso sotto di noi verso il Sole della loro meta.
Voi, figli miei, vi siete elevati da uno stato che era appena più alto delle bestie, finché siete divenuti superiori a tutti gli uomini. Eppure prima c’erano altri più grandi. Ed ancora vi dico che prima di voi altri sono caduti, e che verrà anche la vostra fine.
E sulla terra, dove ora dimori, i barbari dimoreranno, ed a turno vi eleverete verso la Luce. L’antica saggezza sarà dimenticata, ma per sempre vivrà nascosta agli uomini.
Sì, nella terra che chiami Khem, le razze si eleveranno e cadranno. Tu sarai dimenticato dai figli degli uomini. Eppure ti sposterai in uno spazio stellare oltre a questo, lasciandoti dietro questo posto dove hai dimorato.
L’Anima dell’uomo progredisce sempre, non legata ad una stella qualsiasi. Ma sempre si muove verso la grande meta avanti, dove si dissolverà nella Luce del Tutto. Sappiate che dovrete sempre progredire, mossi dalla Legge di causa ed effetto, finché alla fine entrambe diverranno Uno.
Sì, uomo, dopo che te ne sarai andato, altri si sposteranno nel luogo dove hai vissuto.
Conoscenza e saggezza saranno dimenticate, e sopravvivrà solo una memoria degli Dei. Come, per la mia conoscenza, io sono un Dio per te, così anche voi sarete Dei del futuro, per la vostra conoscenza molto lontana dalla loro. Eppure sappiate che attraverso tutte le ere, l’uomo potrà accedere alla Legge quando lo vorrà.
Le ere a venire vedranno la rinascita della saggezza per chi erediterà il tuo posto su questa stella. Loro, a turno, arriveranno alla saggezza ed impareranno a vincere l’Oscurità con la Luce. Eppure grande sarà la loro lotta attraverso le ere, per ricondursi alla libertà della Luce.
Molti, legati all’Oscurità, lotteranno per allontanare altri dalla Luce.
Poi sull’uomo verrà la grande guerra che farà tremare la Terra e sconvolgerà il suo corso.
Sì, i Fratelli Neri provocheranno la guerra tra la Luce e l’oscurità.
Quando l’uomo nuovamente conquisterà l’oceano e volerà in aria con ali come un uccello, quando avrà imparato ad utilizzare il fulmine, allora inizierà il tempo della guerra. Grande sarà la battaglia tra le forze, grande la lotta tra l’Oscurità e la Luce.
Nazione si solleverà contro nazione usando le forze oscure per distruggere la Terra. Armi di forza faranno piangere gli uomini della Terra, finché metà dei popoli se ne andrà. Allora si faranno avanti i Figli del Mattino e daranno il loro editto ai figli degli uomini, dicendo:
“Oh uomini, smettete di lottare con i vostri fratelli. Solo così tornerete alla Luce. Desisti con la tua miscredenza, oh fratello mio, segui il cammino e sappi che sarete giusti”.
Allora gli uomini smetteranno di combattere, fratello contro fratello e padre contro figlio. Poi l’antica casa del mio popolo si solleverà dal suo posto sotto le onde del cupo oceano. Quindi si aprirà l’Era della Luce, e tutti cercheranno la Luce della meta. I Fratelli della Luce governeranno il popolo. L’Oscurità della notte sarà sconfitta.
Sì, i figli degli uomini progrediranno e si eleveranno verso la grande meta. Diventeranno Figli della Luce. Le loro Anime saranno per sempre fiamma della Fiamma. Ci saranno conoscenza e saggezza nella grande era dell’uomo, perché si sarà avvicinato alla fiamma eterna, la Fonte di tutta la saggezza, il luogo del principio, che è Uno con la fine di tutte le cose. Sì, in un tempo ancora non nato, tutto sarà Uno, ed Uno sarà Tutto. L’uomo, fiamma perfetta di questo Cosmo, s’inoltrerà verso un luogo nelle stelle. Sì, si muoverà da fuori di questo Spazio-Tempo in un altro, di là dalle stelle.
A lungo mi avete ascoltato, oh figli miei. A lungo avete ascoltato la saggezza di Thoth. Adesso mi allontano da voi nell’Oscurità. Ora vado nelle Sale di Amenti, per dimorare là nel futuro, quando la Luce ritornerà all’uomo.
Eppure, sappiate, il mio Spirito sarà sempre con voi, guidando i vostri passi nel cammino della Luce.
Custodite i segreti che vi lascio, e certamente il mio spirito vi proteggerà durante la vita.
Tenete sempre i vostri occhi rivolti al cammino verso la saggezza. Tenete sempre più la Luce come vostra meta.
Non incatenate la vostra Anima alla schiavitù dell’Oscurità; lasciatela volare libera nel suo percorso verso le stelle.
Ora parto per dimorare ad Amenti. Siate i miei figli in questa vita e nella prossima. Verrà il tempo quando anche voi sarete immortali, vivendo da era in era come Luce tra gli uomini.
Custodite l’entrata alle Sale di Amenti. Custodite i segreti che ho nascosto in mezzo a voi. Non lasciate che la saggezza sia data ai barbari. La dovete tenere da parte per darla a chi cerca la Luce.
Adesso me ne vado. Ricevete la mia benedizione. Prendete il mio cammino e seguite la Luce.
Fondi la tua Anima con la Grande Essenza.
Lascia che la tua Coscienza sia Uno con la Grande Luce.
Chiamami quando hai bisogno di me.
Usa il mio nome tre volte in fila:
Chequetet Arelich Volmalites.
(Pronuncia: cièketet àrelitci volmalàits)
NEL PROSSIMO POST, L'INTERPRETAZIONE DI DOREAL DELLA STESSA TAVOLA
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