Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« A UN BIVIOABITUDINI »

Sorolla - Il pittore della luce

Post n°541 pubblicato il 11 Settembre 2015 da lorifu
 

“Si può essere felici solo se si è pittori". J. Sorolla

 

 

 Autoritratto

 

 

Il pittore della luce, così è definito e conosciuto Joaquin Sorolla (1863-1923) scoperto casualmente girando per musei.

Amore a prima vista, anche se avvenuto in età matura davanti a  Niños en la playa




un quadro che mi colpì all’istante  e che mi indusse a scoprire tutta  la sua opera ripercorrendo i tratti salienti della sua vita.

Leggendo la biografia mi colpì la normalità e semplicità di un uomo che non aveva  mai assunto atteggiamenti tipici di un  artista, estro e creatività erano doti naturali che si fondevano in lui magnificamente,  nonostante  un’esistenza senza scossoni che rendeva quasi inspiegabile  tanta forza espressiva.

 Il  grande amore per Clotilde, donna per sempre, fu forse il segreto della sua arte e della sua fortuna che la   quotidianità vissuta tra gli affetti familiari esaltò invece di deprimere.


Sorolla mentre dipinge sua moglie


                                            Clotilde in abito nero                                               


Clotilde in spiaggia

 

Clotilde - Nudo

 

Dimostrò il suo talento sin da bambino, quando, orfano di entrambi i genitori, accolto dagli zii che lo iscrissero alla scuola di Belle Arti di Valencia  conobbe Antonio Garcìa, fotografo valenzano e padre di Clotilde che lo accolse nel suo studio e verso il quale  provò sempre un’immensa gratitudine.

Dai carteggi intercorsi tra lui e Clotilde durante i suoi tanti viaggi in giro per l’Europa si coglie la grande passione amorosa che li legava tanto che sua moglie fu oltre che l’impeccabile madre dei suoi bambini, la sua musa ispiratrice.

Con queste premesse poteva dedicarsi completamente alla pittura,  intesa unicamente come rappresentazione en plein air, dal vivo e nei luoghi che voleva rappresentare.

Non c’era altro modo per lui di dipingere e la luce  era la  vera protagonista delle sue tele.

Sorolla mentre dipinge dal vivo

 

Legato all’Impressionismo, rimase inizialmente folgorato dalla pittura di Velasquez che prese a modello ma c’è chi ritrova nelle sue tele anche Boldini, Sargent, soprattutto nella ritrattistica e anche  Monet,  non fosse  altro per  la casa e giardino a Madrid, che come  per Monet a Giverny rappresentava il luogo dove Sorolla ricreava le atmosfere tipicamente andaluse che tanto l’avevano suggestionato.

I soggetti, generalmente gente umile, donne, bambini, pescatori colti in diversi momenti della giornata, tristi, felici, semplicemente naturali, erano un pretesto per catturare quel biancore  che invadeva la tela e metteva in risalto movimenti ed espressioni.

Sorolla era completamente assorbito dalla sua mediterraneità. Il mare, quasi sempre presente nei suoi dipinti, era l’elemento che meglio di tutti si prestava  a  catturare la luce del giorno restituendone tutta la luminosità attraverso le barche, gli ombrelloni, le figure ora cangianti ora dello stesso colore rosseggiante del bagnasciuga.


 

 

 

 

Sorolla - La vuelta de la pesca

Sorolla - L'arrivo delle barche

 

Sorolla - pescherecci

 

I quadri di Sorolla trasmettono  quella luminosità che è stata una costante della sua ricerca pittorica e che il sole della Spagna ha permesso di esaltare.

Ha prodotto molto Sorolla e ci ha lasciato un patrimonio da ammirare soprattutto in Spagna disseminato in vari musei del Paese trasmettendoci un’idea di bellezza dove i soggetti rappresentati,  attraverso  le  infinite sfumature del colore e i tocchi abbaglianti di luce ci infondono  un’immagine di innocente sensualità.

 

Sorolla - Las dos hermanas

 


                 Sorolla - Saliendo del baño

 

                                                                      Sorolla - Donne

 
 
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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