la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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Post n°282 pubblicato il 28 Febbraio 2012 da lorifu
Ero molto giovane quando vidi per la prima volta il film: “L’Angelo Azzurro” tratto dal libro di Heinrich Mann “Il Prof. Unrat” che mi colpì molto non solo per il tema trattato, la discesa agli inferi di un compassato e maturo Professore di ginnasio di Lubecca a causa di una insana passione per la bellissima lola lola, impersonata dalla grande Marlene Dietrich ma per la cupezza dell’ambientazione e del protagonista che nonostante la tragedia personale non riuscì mai a suscitare sentimenti di simpatia e compassione. Il film inizia con la scena in cui la sua domestica, interrogata sulla morte del cardellino che teneva in gabbia, rispondendo con un seccato: ” Ah, era tanto che non cantava più” lascia presagire tetri scenari futuri. E il film si dipana in un crescendo di passione autodistruttiva tanto da ottenebrare la mente di un uomo che perso nella follia amorosa rovina se stesso e la sua reputazione, attraverso una serie infinita di umiliazioni fino al tragico finale in cui, in un ultimo singulto di dignità si toglie di dosso i panni di pagliaccio e va a morire nell’aula della scuola dove aveva insegnato. Si tratta di un film piuttosto amaro e crudele con molte chiavi di lettura aldilà di una retorica spicciola che lo vorrebbe etichettare unicamente come un film d’appendice. Il Prof. Unrat, che in tedesco significa letteralmente spazzatura, così lo chiamavano i suoi allievi, con malcelato livore, delineando una personalità non molto edificante per la meschinità che caratterizzava il suo tratto di insegnante e i suoi rapporti in società improntati al più rigido e ipocrita perbenismo è una figura estremamente moderna, in bilico tra il protagonista di una tragedia greca e il più bieco e licenzioso uomo dei nostri giorni. Lo è quando incarna le vesti del predicatore e del moralizzatore dei costumi e forte del suo ruolo e del suo rango grida allo scandalo, al vizio, al degrado rimanendo invischiato come in una tela di ragno nelle stesse trame da lui per primo odiate e combattute. |
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Sembra perfino impossibile di come un uomo, apparentemente irreprensibile nel suo mestiere, peraltro molto stimato, riveli una parte del proprio carattere così debole, tale da perder la testa per una donna si bellissima, però molto più giovane di lui.. Eppure capita, Loretta: non c'è niente di cui meravigliarsi. Anche l'opposto, come ho accennato nel mio blog oggi..
Le debolezze umane esistono, specie quando non si accetta lo stato attuale della propria vita. E l'amore fa fare cose che, viste sotto l'ottica della ragione, sembrano essere proprio assurde..
Chi "conosce" ed ha provato amore in tutte le sue possibili "estensioni", però, sa di cosa si sta parlando..
Ciao, un abbraccio ^___^
Insomma sono passato da ne uccide più la "donna" che la spada " a ... solo una sana consapevole libidine salva il giovane ... o se preferite a vecchio professore cosa vai cercando in quel portone ... forse quella sola che può darti una lezione!
In ogni caso immensa Marlene!