Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

Messaggi di Novembre 2007

Post N° 471

Post n°471 pubblicato il 28 Novembre 2007 da fiumecheva
 

Le Mura di Lucca, costruite tra la prima metà del
Cinquecento e la metà del Seicento, inglobando parte della cinta
medievale, si sono mantenute integre fino ad oggi. Composte da dodici
cortine, a terrapieno, che congiungono tra loro undici baluardi, dodici
metri d'altezza e trenta di larghezza alla base, le Mura si sviluppano
per più di quattro chilometri (e quindi quel giorno ho camminato per più di quattro km....) e costituiscono un esteso e suggestivo
parco urbano ricco di specie arboree, anche rare, e di piante
monumentali.

Baluardo S. Regolo

BALUARDO

 
 
 

Itinerario 1- Sulle mura

Post n°470 pubblicato il 28 Novembre 2007 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Il terzo giorno di permanenza a Lucca, ma' è stata sottoposta all'intervento di innesto di pelle, un intervento misto con pelle sua, prelevata da una coscia, e con pelle da donatore. Il tutto è durato un'ora e quando è ritornata in reparto era bella sveglia, essendo un'operazione non troppo invasiva le hanno praticato una leggera anestesia generale.
Servita e riverita da tutti gli infermieri del reparto ma' si è adattata subito e vedendo che gli altri ospiti della clinica non avevano famigliari che li assistevano a un certo punto quasi si vergognava ad avermi attorno.
Parlando con le infermiere e raccontando a grandi linee quello che lei ed io abbiamo vissuto nell'ultimo anno, loro hanno esclamato:
"Signora mia, lei deve solo ringraziare di avere la figlia che ha! Qua, spesso accade, che i figli si facciano vedere poco. Anzi capita pure che scaricano il genitore e poi si fanno rivedere solo alla fine del ricovero per le dimissioni."
Siccome ma' ha sempre considerato il mio occuparmi di lei un atto dovuto, scontato, a quella affermazione si è quasi risentita:
"Certo che la ringrazio! Lo so che fa tanto per me. Tutti i miei figli sono bravi, a casa ne ho altri due e si sono impegnati tutti per me..."
Comunque fatto sta che ma' si è sentita un po' come la mia carceriera e spesso mi diceva:"Vai a fare un giro dai e torna quando vuoi."
Incredibile! Se penso a tutte le volte che si è messa a piangere, nei ricoveri precedenti, perchè, nonostante fosse assistita dal personale dell'ospedale, voleva che rimanessi a dormire vicino a lei, dopo essere stata tutto il santissimo in reparto con lei. Incredibile veramente....
E così guida alla mano, mentre maì era ricoverata io ho esplorato la città che mi ospitava, col silenzio dentro, con la mente spenta pronta ad accogliere pensieri diversi e registrare passivamente quello che i miei occhi vedevano, vagando senza una meta precisa, così, a caso.
Mi compro una guida, così poi a casa, al ritorno la posso leggere e magari rifrescare i ricordi. La sfoglio leggendo qua e là, più che altro guardando le foto:
Itinerario 1: Le Mura.
Sono già sul Baluardo S. Regolo, nei pressi della clinica.
La guida consiglia per chi non ha molto tempo di noleggiare una bicicletta, non specifica quanto sono lunghe.
Mi guardo attorno, è una bellissima giornata, c'è il sole e fa pure molto caldo per essere novembre e così m'incammino.
Niente bici, mi piace camminare, penso che il tempo non mi manca.
Camminare mi ha fatto sempre bene, quante cose ho lasciato scivolare via camminando!
Cammino, senza contare i baluardi, senza capire bene dove mi trovo, cammino e basta, in fondo le mura sono un cerchio e non posso certo perdermi, da dove sono partita prima o poi devo per forza arrivare.
E mi godo l'aria calda, il paesaggio all'esterno delle mura e la visione aerea dell'interno delle mura, vicoli stretti che in un primo momento, nei giorni precedenti mi avevano dato quasi un senso di claustrofobia, ma poi, quei muri alti e quelle vie buie, mi mi hanno fatto sentire quasi protetta.
All'esterno la vita è caotica, auto che vanno e vengono e un strombazzare continuo, dentro la vita sembra rallentata.
Probabilmente è la mia condizione insolita che mi fa avere questa impressione. Eppure, li sulle Mura, ho la sensazione di essere come a metà tra due mondi, una senzazione che si è accentuata quando all'improvviso ho iniziato sentire i primi tuoni. Un cielo così azzurro all'improvviso, guardando all'esterno si stava facendo sempre più nero, inquietante e affascinante il contrasto.
All'interno il sole e all'esterno un nuvolone sempre più grande e nero avanzava velocemente minaccioso.
Io non avevo idea di dovi mi trovassi, tornare indietro non se ne parlava, di certo avevo già fatto molta strada, e ho continuato a camminare sperando che davanti non ne avessi ancora molta per tornare al punto di partenza.
Poi il vento si è alzato, forte, ha spazzare via le foglie del viale alberato.
Meraviglioso!
Il suono delle foglie secce sull'asfalto, il vento nelle orecchie.
E ormai il nuvolone nero mi era sopra, alla prime gocce di pioggia ho aperto il mio ombrellino da borsetta, piccolo, ma mi ha protetto egregiamente dal vento e dalla pioggia e pochi minuti più tardi anche dalla grandine.
Bellissimo!
Per la prima volta nella mia vita passeggiavo con l'obrello sotto la grandine, mentre cercavo di capire a che punto delle mure mi trovassi e poi finalmente ho riconosciuto Porta Elisa e da li ho capito che ormai il giro era completo.
Quando sono scesa dal Baluardo S. Regolo ormai aveva finito di grandinare e di piovere, mi sono incamminata verso la clinica.
Quando ho raccontato della passeggiata, della pioggia e della grandine mi sono sentita dire:
" Che peccato una così bella giornata rovinata dalla pioggia!"
Rovinata?!
Io mi sono divertita un sacco


 
 
 

Post N° 469

Post n°469 pubblicato il 24 Novembre 2007 da fiumecheva
 
Tag: Diario

In questi ultimi giorni internet ha fatto un po' le bizze,
un po' come il tempo, un po' come l'umore di Miki (e poi lui dice che sono le
donne le lunatiche).

Oggi pare che riuscirò a scrivere qualcosa.

Spero.

Casa vuota e mezz'ora di pausa dai miei doveri di infermiera a tempo pieno di
mia madre.

Come ho detto nel post precedente alla fine questa trasferta nella verde
Toscana si è rivelata una bella esperienza.

Sono partita col magone (ripeto non amo allontanarmi troppo dal mio pezzetto di
terra), poi dopo il primo giorno di caos, causato dal ricovero di ma' in
clinica, l'incontro col medico che poi si è preso cura di lei, un pazzo
chiacchierone, simpatico, ma molto auterovole e molto convincente.

Si convincente, perchè dopo mesi che non accadeva, nei quindici giorni a Lucca
ho visto ma' finalmente stesa in un letto e non a dormire in una sedia....

Comunque dicevo dopo il caos del primo giorno, la sera finalmente entrata nella
camera che ho affittato per restare vicino a ma', mi è accaduta una cosa
strana:

mi si è spento il cervello.

Spento....

Una tranquillità infinita mi ha completamente avvolto.

Non ricordo, no, proprio non ricordo di essermi mai sentita così.

Non avevo figli di cui preoccuparmi, erano a casa al sicuro e poi sono grandi.

Non dovevo preoccuparmi per ma', in clinica era servita e riverita di tutto
punto.

E Miki era lontano (per Miki capitolo a parte..).

Non c'erano pa' e i miei fratelli ad assillarmi coi loro problemi.

Dovevo pensare solo a me stessa.

Spento.

Tutto spento.

Una sera mentre confidavo queste mie sensazioni a Rory lei mi ha detto:

"Sai questo come si chiama? Andare in vacanza!"

E si è messa a ridere.

Ragazzi!

Sono stata in vacanza e non ero partita per questo motivo....

Porta Elisa, la prima porta che ho visto della Lucca storica.

(E internet continua a fare i capricci! Sgrunt!!!)

 
 
 

Post N° 468

Post n°468 pubblicato il 21 Novembre 2007 da fiumecheva
 
Tag: Diario

SONO TORNATA!!! EVVIVA! 
Da un paio d'ore ho varcato la soglia della mia casetta.
Gli ultimi tre quattro giorni sono stati tranquilli, ma costellati da quella sottile nostalgia di casa e dei miei "bambini".
Stanotte, in previsione della partenza, ho dormito a tratti.
Felice felice di tornare. Le valige pronte già dalla sera prima, ma stamattina quando ho richiuso la porta della camera, che per 15 giorni mi ha ospitato, ho sentito come lieve dispiacere ad andarmene.
Sono stata bene in quella cameretta, notti solitarie in pieno relax. Ma non tutte....
Miki, i miei ragazzi, mia sorella e la sua famiglia a turno hanno fatto in modo di ricordarmi che c'era ancora il mio mondo ad aspettarmi.......

Ora vado ho ancora la valigia da disfare, e nei prossimi giorno spero di raccontarvi tante cose, per ora vi dico che la mia esperienza a Lucca è stata più che positiva


 
 
 

AGGIORNAMENTO DA LUCCA

Post n°467 pubblicato il 14 Novembre 2007 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Ho ricevuto il solenne compito di comunicare ai lettori che Fiumecheva sta bene. Nonostante i confortanti sms quotidiani, noi figli abbiamo ritenuto opportuno recarci in massa a Lucca per confutare le informazioni ricevute con la realtà dei fatti, e il riscontro è stato del tutto positivo.

A quanto pare le sue preoccupazioni relative alla partenza e al soggiorno sono svanite quasi subito. Sembra che un contributo notevole lo stiano dando i pasti a base di arista al forno con patate, ma si tratta di indiscrezioni non ancora confermate.
Il non dover continuamente pensare a medicazioni, medicinali da somministrare, figli da sfamare e cestelli della lavatrice da conquistare sembra aver giovato alquanto al suo umore e lo stato di beatitudine e relax in cui versa è a tratti persino allarmante, agli occhi di chi ha vissuto 26 anni senza mai vederla completamente in panciolle.
L'unica cosa di cui sta lamentando la mancanza è la scorta di gomitoli di cotone, che la sottoscritta si è dimenticata di portarle durante la visita Lucchese. In mancanza di materiale da sferruzzare, si sta dedicando alla lettura selvaggia e a lunghe passeggiate sulle mura.

Qualcosa mi fa pensare che quando tornerà non sarà più la stessa persona, ma il problema non si pone, poiché dopo essermi appropriata della cucina e dello scettro casalingo, sto già meditando di cambiare le serrature e di diventare così la regina incontrastata di questa casa. Ovviamente prima devo liberarmi anche di Topino e del Bel Tenebroso, ma sto già organizzando un paio di matrimoni di convenienza (mia) che dovrebbero risolvermi il problema.

Scherzi (scherzi?) a parte, anche la nonna sembra rinata, nonostante il primo intervento non sia andato del tutto a buon fine e il soggiorno in clinica sia stato prolungato per un'altra settimana allo scopo di ripeterlo. L'ho salutata dopo il pranzo di domenica, giorno in cui le hanno portato lasagne e persino una fetta di torta paradiso, pertanto mi è sembrata veramente felice sia di vedermi, sia di essersi nutrita con una certa soddisfazione palatale di cui sentiva molto la mancanza.

Fiumecheva si dice pertanto serena e finalmente riposata, anche se non vede l'ora di tornare a casa per dormire nel suo letto, tra le sue cose e figli vari sparsi per la casa. Saluta e ringrazia tutti quelli che passano di qua nonostante la sua assenza, tornerà la settimana prossima con tante cose da scrivere e raccontare!

Rory
(la figlia adorata
- nonché bellissima, simpaticissima e soprattutto modesta -
di Fiumecheva)

 
 
 

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