Creato da brubus1 il 24/12/2006

L'Anticonformista

la forza attraverso l'unità, l'unità mediante la fede, contro le regole imposte alla piena libertà

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ARTE & CULTURA PROVINCIA DI CS

Il Museo di Sibari, inaugurato nel 1996, costituisce con il Parco Archeologico, il principale polo culturale del comprensorio ionico della Provincia di Cosenza. Nell'edificio, articolato in 5 unità museografiche, sono esposti i reperti archeologici più significativi provenienti dal territorio della Sibaritide nonchè dagli scavi delle 3 città sovrapposte di Sibari, Thurii e Copia (dal 720 a.C. al VI sec. d.C.). www.museomg.unical.it





Parco Archeologico di Sibari



 

In una dimensione culturale etnica, un percorso storico ed estetico dell'identità degli 'arbëresh', comunità presenti prevalentemente nel sud dell'Italia, in particolare in Calabria dal 1440. MUSEO DEL COSTUME E DELLE BAMBOLE ARBËRESH. (Frascineto - CS) www.aquilareale.org

 

SOLIDARIETA' & SOCIALE

 














 

 

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Cosa farò da grande

Post n°189 pubblicato il 16 Ottobre 2007 da brubus1

Quanti buoni propositi mi sono posto da ragazzo e durante il percorso scolastico. Quante certezze credevo sarebbero avvenute. Quanta fantasia e voglia di vivere, di sfondare il cielo, di arrivare in alto, di ritagliarmi un futuro tranquillo, di ricamare uno spazio e una identità in quella società anni ottanta così altalenante, piena di competizione, di trasformismo soggettivo ed industriale. Una variante che contraddistingueva quegli anni era il fascino delle 'griffe', che già poneva un divario tra il benessere e la povertà. Chi vestiva firmato anche se pieno di debiti era personaggio di tanto rispetto da emulare se possibile e invidiare. Si faceva strada una metamorfosi correlazionale nel bene e nel male. I primi risvegli e consumo di identità sessuali. Le lotte per la parità dei sessi, dei diritti alle donne e quelle relative a simpatie politiche. La nascita delle prime televisioni private e le nostre madri o ragazze che restavano incollate allo schermo, affascinate da storie amorose intrise di tranelli e tradimenti delle telenovelas sudamericane. La musica cominciava a perdere smalto, mordente, anche se comunque accettabile e più commerciale rispetto la decade precedente. Andava di moda mangiare orientale. Quanti ristoranti cinesi ho frequentato. E mentre si era coinvolti su questa tendenza, le ultime gite fuori porta nei weekend o le feste casalinghe con i compagni di scuola o amici prima della maturità, erano un vero toccasana, giurandosi eterna fedeltà reciproca. Il desiderio di divertimento non concedeva nel pensiero tregua. Sono stati fine settimana intensi trascorsi in discoteca. Nel tempio della musica più sfrenante ed accattivante, goliardico, giovane, carico di energia, lontano da canoni assoluti, per dimenticare alle spalle tante incertezze. E quante altrettante serate o fine settimana a lavorare in radio. Che classe quella della sezione 'I' di spagnolo della ragioneria. Durante quel percorso sui banchi, quante aspettative mi si ponevano innanzi. Fra queste c'erano quelle soddisfazioni che si provano all'inizio nel corso della vita, quelle più elette, quelle che come credevo avvengono studiando, proiettate verso il futuro. Ma i piaceri sono passeggeri, e dopo averli gustati ci lasciano nell'anima una profonda nostalgia. Ed è questa la generazione che oggi rappresento e che rappresenta la moderna società. Una generazione che ha stravolto e un poco annacquato molti canoni, che ha rivoltato molti valori, forse per un cambiamento necessario. Riaffiorano i ricordi ora scrivendo, ora che il bel tempo della gioventù è trascorso, quando avanzavo per il difficile cammino pieno di ambizioni. In quegli anni di giovinezza, quante volte ho avvertito la mancanza di mio padre, per porgli tante domande. Averlo vicino come appoggio, come forza morale, per trasmettermi maggiore coraggio. Io com'ero allora in erba, baldo ingenuo crispolto ventenne. Avvertivo il desiderio di trovarlo, rincorrerlo ovunque egli si trovasse. Sapere dove viveva quell'uomo che mi ha generato con uno schizzo di spermatozoo, che mi ha abbandonato da subito e lasciato così ingiustamente solo. Guardarlo negli occhi, sentire almeno la sua voce. Magari sputargli in faccia, iniettargli il mio veleno, pestarlo di botte per il male che ha fatto a mia madre e a me. Poi invece baciarlo, stringerlo più forte che mai tra le mie braccia e sussurragli dolcemente in un orecchio la parola, papà! Non dovevo vergognarmi della mia situazione familiare, eppure qualche volta mi percuoteva il cuore. Altrettanto mi balenava l'idea di diventare poliziotto, un paladino della giustizia. Il guardiano del rispetto, contro i sorprusi, la violenza e le intolleranze sociali. Essere un giusto fra gli ingiusti. Pensieri poi disciolti come zucchero in un bicchiere d'acqua. Così mi sono diplomato in ritardo perdendo per strada qualche anno e lasciato i miei compagni originari delle superiori. Quante volte avrei voluto spiccare il volo, prendere un aereo che mi portasse in Argentina. Quella terra magnifica e ancora inesplorata. E' lì che mi aspetta e io non ho fatto e non faccio nulla per abbracciarla, con curiosità e dolore. Rigoli di lacrime scendono ora sul mio viso, ma sono la mia forza non la mia disperazione. Che strano alla mia età avvertire un senso di vuoto, e col petto gonfio di angustia, emozionarmi e piangere come un bambino. Mi rendo conto sempre più ormai che il tempo dei facili passatempi  e ripensamenti se ne è andato. Quei piaceri goduti e sognati, in fondo allo spirito, appartengono al passato. Sono rimasti quei buoni propositi scolastici con il desiderio di conoscere ciò che altri scoprirono, seppero e appresero a loro volta prima. Penetrare i segreti della scienza, conoscere il perchè di tanti fenomeni che ci circondano, investigare i problemi del nostro essere, esaminare e analizzare i sentimenti umani, incantarsi dinanzi a grandi opere. Leggere i classici, inebriarsi delle loro bellezze eterne, arricchire la mente di cognizioni che suscitano nell'intimo pensieri nuovi e profonde osservazioni. Vivere una vita più intensa e luminosa, diventare un essere pensante, operante e indipendente. Lo studio è come un raggio di sole, che nella buia freddezza del periodo invernale di quel tempo, ha concesso un pò di sorriso nella mie membra di terra argillosa. E' il conforto che doveva obliare le fatiche di tutti i giorni. E' un sogno assaporato al quale mi sono aggrappato per fugare tutte le miserie materiali della vita, ma nella seconda realtà è rimasto solo sogno. Nonostante i sogni nei cassetti siano il pinzimonio che arricchisce ogni fragile esistenza. Quanti buoni propositi si sono affacciati e avvicendati sino ad oggi, quanti accarezzati e da accarezzare ancora. Quanti cambiamenti improvvisi ed inaspettati. Li porto con me, li tengo stretti, con lo stesso smalto e vigore. Magari un pò sbiaditi, ma vivi e immortali; anche se il tempo è stato più bravo come giocoliere e ha posto le sue variabili usando con astuzia le sue carte, ne rimane ancora qualcuna da giocare. Avverto quei sentori tanto lontani e in egual modo vicini con eleganza per ciò che è stato positivo, con rabbia per ciò che invece c'è stato di negativo. In positivo quei buoni propositi mi appartengono, sono miei, fanno parte del mio modesto bagaglio culturale, del mio globo virtuale, sono una piccola difesa. Là dove fuori tutto appare e scompare per incanto e infamia. Un periodo come altri gli anni ottanta, un'altra vita come tante, un semplice amarcord riletto e vissuto. So che è cambiato molto da allora, con l'argento vivo addosso, però ancora mi pongo una perenne domanda di conferma, cosa farò da grande!.

Grazie a writer per questa nuova e bella iniziativa del 'gioco letterario' Come eravamo, che per me non è stato solo un gioco, ma una rivisitazione di più aneddoti e sensazioni frastagliati di quel periodo della mia vita. Potrete trovare la lista degli amici blogger partecipanti con i loro racconti.

 
 
 
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ANTICONFORMISTI




















 

ORCI (VASELLAME)

Orci



 

MONDO GAY







FILM: Mambo Italiano
Il film racconta molto bene lo spaccato sociale in cui si muove Angelo, giovane gay alle prese con dei genitori conservatori che sognano per lui il più classico dei matrimoni. Graziosa commedia che in maniera bonaria prende in giro certi usi, costumi e pregiudizi di un'italia meridionale ormai matura per il cambiamento radicale. Un semplice flash con un amico che, dopo il matrimonio di copertura, descrive bene l'ipocrisia che molti praticano tra le ombre notturne. Indimenticabile la scena finale della passeggiata dei genitori di Angelo con il figlio e il nuovo "genero", dove anche le persone più rozze e tradizionali, riescono a superare le proprie omofobie e accettare scelte diverse. Da vedere!

LIBRO: Corpi Contro
Dopo la fine di una lunga storia d'amore con una coetanea, un uomo bello e di successo vede la propria vita cambiare radicalmente: incontra Claudio un giovane artista e se ne innamora. Da questo momento, l'uomo ripercorre la storia appena conclusa confrontandola con la passione nascente per Claudio: da lei a Claudio, da un corpo a un altro. Di lui ama la virilità, di lei amava la femminilità. Di lui i peli sul petto, di lei il seno prosperoso. Di lui la barba incolta, di lei la pelle liscia e bianca. Dettagli steriori eppure la gente etichetta tutto, e l'uomo sa che questa sua attrazione per Claudio avrebbe finito con il farne un omosessuale, almeno agli occhi del mondo esterno. Ma lui non vuole far parte di un gruppo. Sa che amare Claudio è restituire un pezzo mancante a se stesso.

LIBERTA'=DIRITTI X TUTTI

anche OMOGENITORIALE

 

SCOPERTE & INVENZIONI

E' datata 1963 la presentazione della prima musicassetta da parte della società olandese Philips. La piccola cassetta di plastica di 10 cm per 6, che renderà di colpo vecchi e superati i precedenti registratori a bobina aperta, troppo voluminosi e complicati da usare, può registrare un'ora di musica (poi due e perfino tre) su un nastro che scorre a 4,75 cm al secondo, consentendo un'ottima resa musicale. Questa innovazione sarà destinata a rivoluzionare il mondo della musica "portatile" e, ancora 30 anni dopo la sua immissione sul mercato, con ben 3 miliardi di pezzi venduti all'anno, costituirà il mezzo principe per diffondere le "sette note".


"Il fazzoletto che levo dalla tasca, disse D'Annunzio, ha l'odore dei fiori appassiti e della cera strutta". Al di là del volo poetico, è indiscutibile l'importanza del fazzoletto, che ha fatto la sua apparizione fin dai tempi in cui... Berta filava. Nei secoli ha cambiato grandezza, look e, ferma restando la distinzione tra quello maschile e quello femminile, tuttavia è sempre servito per compiere i soliti gesti: soffiarsi il naso, asciugarsi le lacrime e il sudore. Ma qualcuno, la società americana Kimberley-Clark Co., nel 1924, ha ritenuto che fosse giunta l'ora di dare una scrollatina a quel mito, adoperando la carta al posto della tela, e di chiamarlo kleenex. In Italia l'"usa e getta" anche per le lacrime ed il sudore è arrivato nel dopoguerra, portato dai soldati alleati.
 

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