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"Nella ricetta c'è tutto ....tranne l'essenziale" - (G.Marchesi)

 
 

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Pappardelle al tartufo bianchetto di Corigliano d’Otranto e semi di papavero tostati

Post n°45 pubblicato il 08 Aprile 2009 da lucio.colizzi
 
Foto di lucio.colizzi

 

Esatto esatto, avete capito bene. Tartufo in Puglia ed in particolare nel Salento ed in particolarissimo siamo nel comune di Corigliano d’Otranto, ridente cittadina dell’entroterra Salentino, vicinissimo a comuni più noti come Maglie o Galatina.

Pensate che questa cosa è tanto poco nota che neanche i Salentini la conoscono, e meno male, perché non è che di tartufo se ne trova veramente tantissimo: per pochi …ma non per tutti grazie a Dio!

 Io ci sono inciampato quasi per caso, perché un paio di anni fa facendo una passeggiata nel centro di Lecce e mi sono imbatto in una bancarella che vendeva Scorzoni estivi, patè a base di tartufo e tante altre cose collegate.

All’inizio sono rimasto perplesso. Ho detto, tra me e me, chi cavolo ha avuto la splendida idea di comprare tartufi in Piemonte e rivenderli in culo al mondo ?? invece mi sbagliavo. Erano tartufi trovati nel Salento. Non ci potevo credere!

Ho ritrovato la bancarella la scorsa domenica e così ho investito 20 euro per acquistare una pepita. Pensate che me l’hanno data veramente in un cofanetto, perché e così che vanno trattati i gioielli.

Si tratta di un tartufo chiamato “bianchetto di Corigliano”.

Ho saputo che nel mese di giugno ci sarà in quel paese la sagra del tartufo di Corigliano, magari se state da quelle parti non perdetela. Voglio spendere due parole anche per chi me l’ha venduto, perché si tratta di una signora gentilissima che da come parla si percepisce tutto l’amore che ha per il suo lavoro. Il bigliettino che mi ha dato riporta “Salento tartufi”, se volete è facile rintracciarlo facendo una piccola ricerca su Internet.

 La ricetta (io ho utilizzato per due persone, 200 gr. di farina ed un tartufo da 20 gr.)

Ma veniamo alla ricetta. Per esaltare un ingrediente così importante ho optato sulla semplicità. Ho tirato la sfoglia all’uovo fresca fresca, utilizzando un uovo per ogni 100 gr. di farina, Con queste dosi non si dovrebbe utilizzare acqua nell’impasto. Un po’ “di olio di gomito” (questo ovviamente non è un ingrediente!) per impastare la massa che risulterà molto asciutta e vedrete che risultato!

Bene una volta tirata la sfoglia all’uovo ricavate delle belle pappardelle, che per me sono tagliatelle larghe almeno un dito.

Fate una salsa con dello scalogno tritato, burro di ottima qualità, speck tritato e foglie di salvia anche esse tritate.

Quando tutto sarà ben dorato, aggiungete dei semi di papavero che avrete prima tostato in una padella antiaderente. Scolate le pappardelle (ricordatevi che si tratta di pasta fresca pertanto cuoce in tre minuti) e saltatele nella salsa.

Impiattatele cospargendo il piatto di sparmigiano regiano e tante belle scaglie di tartufo……..umnumn che dire ?? sento ancora il profumo!!!

 due consigli: 1) Quando acquistate un tartufo, conservatelo in frigo in un barattolo chiuso adagiato su del riso. Quest’ultimo quando lo cuocerete avrà un bel profumo di tartufo. 2) il tartufo banco o bianchetto va utilizzato a crudo, mentre lo scorzone andrebbe appena scaldato ad esempio con dell’olio extra affinché sprigioni tutto il suo profumo.

 Alla prossima

 

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: lucio.colizzi
Data di creazione: 27/12/2008
 

FOTOGRAFIA GASTRONOMICA

Il mio piatto dal titolo "Il Porcino di Mare" ha vinto il concorso nazionale fotografia gastronomica "anche l'occhio" 2007.

Il Porcino di Mare

 






 





 

 





 





 





 
 




 

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