Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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QUANDO LA SPERANZA MUORE

Post n°733 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da rteo1

QUANDO LA SPERANZA MUORE

«Calitri - E' stato ritrovato pochi minuti fa il corpo senza vita di Giuditta Perna. Il corpo  della 27enne studentessa universitaria scomparsa da mercoledì della scorsa settimana, è stato individuato sul greto del fiume Ofanto, tra i comuni irpini di Aquilonia e Monteverde. Sul posto, Carabinieri e Vigili del Fuoco. Sul cadavere della studentessa di Calitri, da stabilire attraverso accertamenti medico legali, la presenza di segni di violenza» (http://www.corriereirpinia.it/)

Questa notizia l’ho appresa stamattina durante la rassegna stampa.

E’ una notizia che fuoriesce dal contesto in cui si è incagliato il mondo dell’informazione, ossia la elezione del presidente della Repubblica.

E’ certamente anche questa una notizia importante per la comunità italiana. Ma la predetta notizia di cronaca (sembra che si sia trattato di un SUICIDIO) ha scacciato quella dell’elezione del presidente e mi ha imposto le seguenti domande:

  1. Perché questa giovane ha perduto la speranza ?

  2. Chi le stava vicino perché non ha capito le sue ansie, le sue sofferenze, le sue preoccupazioni ?

  3. Io, come essere marginale di una comunità che non esiste, devo portare il peso della sconfitta sociale ?

Con questi dilemmi, che meritano una risposta, mi è venuto, allora, anche di chiedermi:

  1. Ma l’elezione del presidente della Repubblica, chiunque egli sia, veramente cambierà la vita dei giovani e degli italiani ?

  2. E i disoccupati troveranno un lavoro ?

  3. E la politica diventerà un servizio e non un privilegio di casta ?

 
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Commenti al Post:
gabrielliluca
gabrielliluca il 31/01/15 alle 21:51 via WEB
Sarò criptico. ed in ordine azzardo risposte: 1:non si possono perdere cose che non si sono mai possedute. 2:Raramente si è veramente vicini, in prevalenza si è soli. 3:Tu, come essere marginale DEVI portare il peso della sconfitta. Anche il peso che non vogliono accollarsi gli altri. _____A:Il presidente de che??? B:Non dipende dal presidente, dipende dalla miseria mentale. C:Quale politica?
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 01/02/15 alle 12:04 via WEB
E perchè non l'avrebbe mai posseduta, la speranza ? Sul peso che DEVO, sono d'accordo: nessuno può chiamarsi fuori. Per il resto: condivido appieno.
(Rispondi)
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 01/02/15 alle 13:01 via WEB
Perché immagino che l'uomo, al tempo di oggi, nasca con una speranza già latitante, magari ne ha qualche reminescenza, Ma per lo più è il sentore di una necessità che non sappiamo distinguere.
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 02/02/15 alle 09:11 via WEB
Il tuo "superuomo" non la ritiene utile; anzi limita la sua liberazione dalle pastoie umane. Forse hai ragione, ma bisogna sostituire la speranza con uno scopo, altrimenti nessun uomo è in condizioni di scegliere la sua strada.
(Rispondi) (Vedi gli altri 5 commenti )
 
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 05/02/15 alle 09:57 via WEB
qualcuno direbbe che bisognerebbe sostituire la speranza con gli intenti. Ma a quello rispondo già col dire che gli intenti dell'uomo corrispondono al volere raggiungere parità con ciò che egli ritiene più elevato, ma che, piuttosto che provare lo sforzo di elevarsi, tende più facilmente a detronizzare gli dei. Forse il punto d'arrivo dovrebbe essere quello di obbedire alla vita per come l'hanno creata. Nel bene, generalmente ben accetto. Ed in egual misura nel male, diffusamente ripudiato.
(Rispondi)
 
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 05/02/15 alle 10:04 via WEB
P.S. il "mio" super-uomo no ha speranze perché immagino non ne abbia bisogno. Nascendo dalla speranza ultima dell'uomo superiore di vedersi "finito" per dare luogo al suo successore. Sbaglio?
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 06/02/15 alle 12:36 via WEB
Non ho alcuna certezza per dire se sbagli, ma mi domando: se sei parte di una staffetta non ti basta correre per passare il testimone ? perchè perdere tempo a chiedersi dove giungerà, se ciò è proprio quello che non ti deve essere rivelato ? D'altronde la "fede" non ti dice di credere e basta ?
(Rispondi)
 
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 07/02/15 alle 09:01 via WEB
ma credere e basta significa andare controcorrente ai tempi nostri. Ed andare controcorrente o ti fa impazzire o ti rende vanitoso, e se divento vanitoso pretendo di conoscere la verità, e per l'appunto "conosco" proprio perché ci credo. (dovrebbe essere un controsenso, ma è paradossalmente vero). Magari, ad un certo punto, potrebbe non più bastare il "passare il testimone". E se fossimo vicino ad un punto decisivo la tentazione di voler scorgere un nuovo orizzonte sarebbe tanto più grande quanto più vicino il traguardo. Come i santi, che subiscono la tentazione del demonio sempre più, man mano che si avvicinano a Dio. Se vedessi un aurora nuova oltre l'orizzonte, in punto di morte, sapendo di non poter correre per più di un altro passo, mi strapperei gli occhi dalle orbite per lanciarli verso il mondo nuovo, e dare almeno a loro soddisfazione di vederlo! Qui la filosofia si fonde chiaramente con la fede. E io sono uno di quelli che sostiene "nulla accade che Dio non voglia!".
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 07/02/15 alle 12:41 via WEB
Noi abbiamo la consapevolezza di quanto è già accaduto nel passato, perciò possiamo ben prevedere che cosa accadrà nel futuro. I tirannosauri forse pensavano di essere eterni, ma il loro tempo finì senza che se ne rendessero conto. Non c'è una specie vivente che non seguirà la stessa sorte, e questo è vera giustizia.L'uomo si strugge per cercare una riposta, ma è soltanto la sua vanità (come tu la definisci)che gli crea inquietudine, perchè non accetta di essere una specie come le altre, nel divenire del tempo e dello spazio. Invece ogni specie "somiglia" a Dio, e non c'è n'è una speciale (o che crede di esserlo, come fa l'uomo)migliore delle altre. Tutte (nessuna esclusa)che già hanno calcato il suolo della terra, che lo stanno facendo ora, o che lo faranno nel tempo futuro, concorrono alla realizzazione del fine, il Disegno, che l'uomo "pretende" di dover conoscere. Eppure chi serve dovrebbe soltanto ben servire; preoccuparsi di farlo nel migliore dei modi e non continuarsi a chiedere perchè servire ? o avere perfino la presunzione di essere serviti, mettendosi a tavola anzichè in cucina.
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 07/02/15 alle 01:24 via WEB
Ecco li un altra vittima !
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 07/02/15 alle 08:37 via WEB
No è l'ultima, purtroppo. Ed è anche una 27enne. Che Paese di m..., quel paese che non riesce ad infondere la speranza nei giovani!
(Rispondi)
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