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Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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I Fratelli XII

Post n°96 pubblicato il 13 Aprile 2015 da christie_malry

 






Tornò a casa e si stese per raggruppare i tanti pensieri
in libera uscita e attendere Edgar che rientrasse dalla
sua passeggiata amorosa con Annie. Era confuso ma
positivo perché, come in un cubo magico, le tante facce
caotiche cominciavano a trovare una coerenza e a mostrare
un sorriso tirato: un auspicio di chiarificazione e vendetta
lucida. La sua mente pareva immersa nel liquido amniotico
e oscillava senza dolere mentre tutti i piani per portare a
termine i suoi progetti si ammassavano senza fare rumore.
Un clic dopo un altro trovavano sistemazione e si incastravano
l'uno nel successivo. Come Gli succedeva sempre quando il giorno
si avviava a essere proficuo. Si tappò in un riposo leggero e
solo quando sentì dei passi davanti alla porta della loro camera
si riscosse e spalancò gli occhi ancora incerto se stesse vivendo
la realtà o un bizzarro dormiveglia. Si levò su un gomito e si
stropicciò le palpebre mentre Edgar e Annie si disponevano
davanti a Lui come personaggi delle fiabe: pupille vibranti
e guance rosse sopra delle gambe esili e polpose a seconda
del proprietario. Edgar Gli batté discretamente su una spalla
e Gli disse che avevano visto una donna uscire dalla casa di
Sylvia accompagnata da quello che dava tutta l'aria di essere
un piedipiatti in borghese. S'erano diretti verso il centro mentre
Lui aveva pensato di filare da Billy per fargli un rapporto immediato.
Annie era ansante ed emozionata quando aveva saputo che si
trattava della ragazza dell'amico di Edgar. Edgar si era permesso
di rivelarglielo, sperando che Billy non ne avesse a male. Lui si
morse le labbra e disse che non era un problema. Poi si mise a
raccontarle tutta l'impalcatura della fandonia. Ormai la frittata era
fatta e tanto valeva tirare dentro pure Lei. Annie lo ascoltava con
dei leggeri sobbalzi della testa. Probabilmente La emozionava fare
parte di un piano così grezzo per recuperare l'amore perduto di
una ragazza al suo Romeo. Billy non sapeva se ridere o se piangere
mentre infarciva tutto il raccontino di menzogne inverosimili e
panzane mostruose. Poi, quando ebbe concluso, tirò un sospiro di
sollievo e reclinò il capo sul petto per mostrare profondo turbamento
ed emozione. La cosa funzionò alla grande ed Edgar e la sua fiamma
lo consolarono a lungo e promisero solennemente di aiutarlo a vincere
di nuovo l'Amore di Sylvia. "Dovrei trovarmi da solo con Lei" Sospirò
il Giovane "Ma come fare? Ci vorrebbe qualcuno che entrasse nelle
sue grazie e Mi concedesse la possibilità di avere un tête-à-tête con Lei.
Lontano da sguardi indiscreti. Lontani anche dal poliziotto ficcanaso."
"Oppure qualcuno che entrasse nelle grazie del piedipiatti ficcanaso".
Osservò Annie con una malizia inaspettata negli occhi e passandosi
impercettibilmente la lingua sul labbro superiore. "Non avrei potuto
chiedere tanto" Marcò Billy Donovan senza sollevare lo sguardo dalle
proprie scarpe. "Conosco dove vanno tutti quei poliziotti e tutori del
l'ordine a passare i momenti di tranquillità. Esiste un club al fondo
della Brownsey Avenue con tutti gli annessi e i connessi: biliardo,
poker, canasta, freccette, buoni sigari e tutto il resto. Non ho problemi
a entrare in quel genere di posti. L'ho sempre fatto anche prima,
quando stavo con Mark Sliver. Mi ci mimetizzo bene, sono un po'
maschiaccio e gli Uomini mi vogliono bene. divento una simpatica
mascotte, un portafortuna solare. E se trovo il tempo di incontrare
quel piedipiatti, ebbene, lo distrarrò come si deve dalle sue attività
ufficiali." Finalmente Billy alzò gli occhi su di Lei e incontrò uno
sguardo vivace e tagliente, deciso e arrogante. Molto diverso dalla
Annie Bergman sventata e strampalata di qualche ora prima. Lui
le sorrise malizioso e le appoggiò una mano sul polso sussurrando
poche parole. "Va bene, allora Mi fido di Te." Lei contraccambiò
e Gli strizzò impercettibilmente l'occhio sinistro. Edgar, che aveva
seguito senza afferrarne nulla tutto il discorso fra i Due, sorrise
appena quando vide l'umore di Billy mutarsi in mal dissimulata
Felicità. Sapeva di dovere essere contento se il suo amico lo era,
anche se un lieve malessere prendeva a pulsargli in fronte, come
una grossa vena, ingigantita dalla perplessità e da uno strano dubbio.






 
 
 
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