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IMMIGRATO SALVA 2 BIMBI E ANNEGA. DAI GENITORI NEPPURE UN GRAZIE...
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Post n°1043 pubblicato il 26 Ottobre 2016 da alf.cosmos
OLTRE LA MORTE di O.M. Aivanhov
Al momento della morte, l'uomo si stacca dal proprio corpo fisico, ma ciò non è sufficiente per la sua immediata liberazione. Si può persino dire che egli è più esposto ai tormenti rispetto a quando viveva sulla Terra. In effetti, durante la vita terrena, il nostro corpo fisico è un guscio, una corazza che ci impedisce di sentire la realtà del mondo psichico; ma quando ci si libera del corpo fisico attraverso la morte e ci si ritrova nell'astrale privi di difese, si rischia di soffrire tanto e di essere molto infelici.
Il corpo fisico è una valida fortezza, ma quando lo si lascia al momento della morte, se si sono trasgredite le leggi dell'amore, della saggezza e della verità, si è obbligati a pagare nel piano astrale per tutte le trasgressioni. Non sono invenzioni: i più grandi Maestri dell'umanità l'hanno sempre detto; grandi artisti, pittori e poeti hanno rappresentato quel mondo nelle loro opere, e persone clinicamente morte da 3-4 giorni, tornate poi in vita, hanno potuto raccontare ciò che avevano visto nel piano astrale. Ogni tanto il Cielo permette a qualcuno di fare questa esperienza al fine di far rinsavire gli esseri umani, ricordando loro certe verità. Così dopo la morte l'uomo deve subire nel piano astrale tutto il male che ha fatto agli altri e deve soffrire per tutte le trasgressioni che ha commesso. Non è che l'intelligenza cosmica voglia vendicarsi o punire l'uomo; vuole soltanto che egli diventi perfettamente cosciente di tutto ciò che ha fatto sulla Terra, perché spesso ha fatto soffrire altri esseri senza rendersene conto, e tale ignoranza è inaccettabile: essa impedisce di evolvere. L'Intelligenza cosmica ci fa dunque passare attraverso le sofferenze che abbiamo inflitto agli altri, affinché comprendiamo bene quanto abbiamo commesso e possiamo correggerci. Il tempo che dobbiamo trascorrere in quel piano dipende dalla gravità degli errori da noi commessi. Quando l'uomo ha estinto completamente i propri debiti, entra nella prima regione dell'astrale superiore dove vive nella gioia e nello stupore grazie alla felicità che ha dato agli altri sulla Terra. Gli è dato quindi di vivere anche nell'astrale, amplificato fino all'infinito, tutto ciò di buono che ha fatto per gli altri aiutandoli, incoraggiandoli, dando loro speranza e risvegliando in loro la fede o l'amore. Solo allora si rende conto di ciò che ha fatto sulla Terra. Può succedere infatti che certi esseri molto evoluti facciano del bene senza mai sapere quante persone hanno reso felici, a quanti hanno dato gioia, felicità e vita; lo fanno istintivamente, senza pensarci. Ma l'intelligenza cosmica vuole che si conosca tutto. Perciò dopo la morte, questi benefattori ignari devono vedere, comprendere e sentire tutto il bene che sono riusciti a fare, e ne restano abbagliati. Successivamente, essi salgono più in alto, nella regione del piano mentale superiore, ossia il piano causale, dove tutte le ricchezze e i tesori della saggezza vengono loro offerti, dove tutti i misteri dell'Universo vengono loro rivelati, e dove viene mostrata loro tutta la bellezza delle regioni celesti. Poi salgono ancora più in alto, nel piano buddhico dove, uniti all'Anima universale vivono una vita di felicità indescrivibile. Non vi sono parole atte a descrivere ciò che avviene poi nel piano atmico: è la fusione completa col Creatore... Quando l'uomo deve reincarnarsi, passa di nuovo attraverso le regioni atmica, buddhica, causale, ecc...prendendo in ciascuna di esse dei materiali per farsi una veste, vale a dire un corpo sempre più denso a mano a mano che scende nella materia. Quando giunge al piano fisico come neonato non si ricorda più di nulla, né di ciò per cui ha sofferto, né di ciò per cui ha gioito, né di ciò che ha imparato. Ma tutto è latente, accumulato in lui, ed egli ne ritroverà il ricordo un giorno se accetterà certe discipline, certe regole di vita sotto la guida di un Maestro. Chi riesce a fare emergere dalle profondità del proprio essere il ricordo di ciò che ha vissuto nell'aldilà, avanza molto più rapidamente sul cammino dell'evoluzione. Purtroppo per la maggior parte, gli esseri umani sono così attaccati ai piaceri e alle passioni della Terra che tutte quelle conoscenze e quelle ricchezze profondamente celate in loro vi resteranno ancora a lungo prima che essi possano trarne beneficio. Che si creda o meno alla sopravvivenza dell'Anima dopo la morte, tutto si registra in noi a nostra insaputa. La natura ha superato di gran lunga i più grandi esperti in elettronica: essa ha messo sulla punta del cuore umano una bobina magnetica della dimensione di un atomo, bobina che gira durante l'intera vita registrando tutto. Quando passa nell'aldilà, l'uomo si stacca dal suo corpo fisico, ma porta con sé quella piccola bobina. I Giudici celesti lo invitano in silenzio a contemplare il film della sua vita ed egli rivede tutto dettagliatamente. Nessuno può sottrarsi a questa legge: tutto nella vita viene registrato. Per ogni trasgressione commessa quaggiù si deve pagare nel piano astrale, e si sente tutto con un'intensità maggiore in quanto non si ha più la protezione del corpo fisico. Non vi è nulla di più terribile che ritrovarsi nudi e vulnerabili nel piano astrale, poiché i pensieri e i sentimenti dei vivi vengono direttamente a mordervi, a pungervi, a bruciarvi. Non potete sfuggire. Anche i lamenti e le afflizioni dei vivi lasciati sulla Terra sono un tormento per i morti. È solo nel momento in cui entrate nel piano causale che niente può più raggiungervi: là, siete al centro di un magico cerchio di Luce e nulla può valicarlo se voi non volete. Il mondo dell'Anima e dello spirito è veramente straordinario e se saprete essere pazienti e tenaci, imparerete molte cose. FONTE: LA MORTE E LA VITA NELL'ALDILA' di OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV- Edizioni Prosveta |
Post n°1042 pubblicato il 23 Ottobre 2016 da alf.cosmos
Mio video youtube: STRANISSIMO ACCOPPIAMENTO SESSUALE DELLE LUMACHE Musica di CHOPIN: NOCTURNO
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I 14 DALAI LAMA DEL TIBET 1.Gendun Drub, 1391-1474
COME NASCE IL TITOLO DI DALAI LAMA Personaggio di spicco della scuola Gelug-pa fu Sonam Gyatso: nel 1578 Altan Khan, potente sovrano mongolo, volle conoscerlo personalmente e, in occasione di questo incontro, seguendo la tradizione, il condottiero mongolo e il religioso tibetano si scambiarono un titolo onorifico. Quello ricevuto da Sonam Gyatso fu la traduzione in mongolo del suo stesso nome, l'ultima parte del quale "gyatso" è tradotto in mongolo come "dalai" che significa "mare, oceano". Questo titolo, tipizzato in tibetano come Dalai Lama "Maestro Oceanico" fu quindi esteso, in via postuma, anche ai suoi due predecessori.
I° H.H. GENDUN DRUB
Nel 1415, lasciato il monastero di Narthag dove aveva studiato dall'età di sette anni e aveva ricevuta l'ordinazione monastica completa, parte per il Tibet centrale dove incontra Lama Tzong Khapa che profetizza subito un ruolo Nel 1447 getta le fondamenta del grandioso monastero di Thascilhumpo, dove fece erigere una statua di Maitreya alta 23 metri ricoperta d'oro; consapevole dell'importanza di preservare nel tempo l'insegnamento orale, fece costruire una stamperia per la riproduzione dei testi sacri. Il monastero sarà terminato e da Lui stesso consacrato 15 anni più tardi. In questo stadio della storia tibetana Colui che sarà in seguito riconosciuto come I° Dalai Lama non partecipava in nessun modo al potere temporale; si dedicò per tutta la vita allo studio e alla trasmissione del messaggio del Buddha, lasciando tra l'altro un'opera letteraria cospicua incentrata sull'insegnamento kadampa comprendente commentari, saggi, preghiere e poemi. Lasciò il corpo nel 1475 e fu tumulato a Tashilunpho .
II° H.H. GENDUN GYATSO
ll ragazzo giunse a Tashilunpo all'età di 11 anni, dopo aver ricevuto un primo insegnamento dal padre, celebre e dotto yogi. Continuò gli studi in seguito anche a Drepung. Nel 1509 fondò sulle rive del Lhamo Latso il monastero di Chokhorgyal; il Lago delle Visioni divenne da allora uno strumento per il ritrovamento dei successivi Dalai Lama. Compose una grande quantità di trattati su varie pratiche delle tradizioni tantriche; il suo gSung-bum comprende quasi settecento opere. Nel 1518 fece costruire a Drepung il Ganden P'odang che diventerà la residenza dei Dalai Lama successivi. In seguito fu chiamato a dirigere il monastero di Sera, dove continuò la sua preziosa opera di insegnamento. Lasciò il corpo nel 1543 e fu tumulato a Drepung.
III° H.H. SONAM GYATSO
In breve tempo divenne famoso per la sua saggezza e le sue alte realizzazioni e tanto si diffuse la sua fama di uomo santo che nel 1576 ricevette un invito da Altan Khan, capo dei mongoli Tumedi. Dopo un viaggio di 1500 km. in zone poco ospitali, venne accolto con tutti gli onori in Mongolia da Altan Khan e dal suo popolo, al quale insegnò per molti mesi i fondamenti dell'etica buddhista. Inoltre il re, che voleva conferire al suo Ospite una dignità che lo elevasse al di sopra dei comuni mortali, gli conferì il titolo di "Dalai" che in lingua mongola significa "Oceano", sottinteso di saggezza. (trad. tib. "gyatso"), mantenuto nell'uso sotto la forma di "Dalai Lama". Sonan Gyatso associò l'onore che gli veniva tributato anche ai due Lama di cui si considerava la reincarnazione attribuendo Loro lo stesso titolo e diventando quindi il III°Dalai Lama. Verso la fine del 1578 venne invitato a Beijng ma declinò l'invito; fondò nel frattempo il monastero di Kumbum nell'Ambo vicino al luogo di nascita di LZK e il monastero di Lithang nel Khan. Nel 1583 alla morte di Altan Khan dovette nuovamente recarsi in Mongolia per consacrarne i successori. Scrittore meno prolifico dei suoi predecessori ci ha lasciato però un'opera assolutamente fondamentale e di grandissima importanza: "L'essenza dell'oro raffinato". Lasciò il corpo nel 1588, senza riuscire, causa la malattia, ad adempiere all'invito, che questa volta aveva accettato, di una visita in Cina. Il suo corpo fu tumulato a Drepung.
IV - H.H. YONTEN GYATSO
A quattro anni iniziò la propria educazione in Mongolia, dove era iniziata la costruzione di monasteri e la traduzione di opere della dottrina buddhista. Nel 1602 partì per il Tibet dove continuò la sua formazione, mentre il buddhismo si diffondeva sempre più ampiamente nella sua terra di origine. Lasciò il corpo a soli 28 anni, nel 1617 e fu tumulato accanto ai suoi predecessori a Drepung.
V - H.H. NGAWANG LOZANG GYATSO
Intanto gli eventi politici precipitavano in Tibet , fin che nel 1642 il capo dei mongoli Qoshot, Gushri Khan, dopo aver invaso il Kham e sconfitto il re dello Tsang conferì a Ngawang Lozang Gyatso l'autorita suprema sull'intero Tibet. Ebbe così inizio il potere temporale dei Dalai Lama e l'esistenza del Tibet come nazione. Avveduto uomo di stato, il V° Dalai Lama fu abilissimo nel gestire le relazioni con il protettore mongolo in modo da salvaguardare l'indipendenza del Tibet, destreggiandosi abilmente tra i mongoli e i cinesi. Il "Grande Quinto", il più potente dei Dalai Lama, pacificò e unificò il Tibet sotto l'autorità della scuola Ghelupa e costituì un prototipo di organizzazione statale centrale il cui simbolo fu l'imponente palazzo del Potala a Lhasa, segno della forza materiale e spirituale del nuovo sovrano. Sulla vicina collina creò un prestigioso Istituto di Medicina che continuò ad esistere fino ai giorni nostri, quando fu distrutto ad opera dei cinesi. Conferì al suo venerabile maestro, l'abate di Tashilhunpo Lobsang Chogyan, il titolo di Panchen Lama (considerandolo il IV° di tre precedenti reincarnazioni). La morte del V Dalai Lama nel 1682 venne tenuta segreta per 15 anni per sua espressa volontà, affinché il Suo reggente Sangye Gyatso potesse consolidarne l'operato politico e portare a termine i grandiosi lavori di costruzione del Potala, che fu terminato nel 1693 e da allora raccolse le spoglie dei Dalai Lama. I suo regno portò anni di pace, di benessere, di cultura. Il "Grande Quinto" fu un abile politico ma anche una eccezionale figura spirituale che contribuì grandemente alla diffusione del Dharma in Tibet.
VI - H.H. TSANGYANG GYATSO
Nel 1697 il V° Panchen Lama procedette alla sua investitura e il Reggente rivelò le istruzioni lasciatigli dal V° Dalai Lama, di tenere nascosta la sua morte. Il giovane Dalai Lama cominciò però a mostrare ben presto indifferenza tanto per i Suoi doveri religiosi che per le Sue alte funzioni temporali, fino al punto di rinunciare ai voti davanti al Pancen Lama . In verità preferiva sopra ogni cosa le attività artistiche, la musica e la poesia, eccellendo in quella amorosa. Fece costruire il Lukang, il "tempio dei naga" tuttora visitabile su un'isola del laghetto dietro il Potala. Nel 1705 con l'appoggio dell'imperatore manciù, Lhabsang Khan, capo dei mongoli Qoshot, mise a morte il Reggente e destituì e fece prigioniero il Dalai Lama che scomparve in seguito misteriosamente. L'ultima traccia della sua esistenza data del 1706, non aveva ancora 24 anni. Da allora la sua storia diviene un mistero e la sua fine si perde nella leggenda.
VII - H.H. KELZANG GYATSO
Dopo la Sua morte l'importanza politica del Dalai Lama continuò a diminuire. Essi non furono in grado di incidere sulla storia del Tibet, controllati da reggenti che godevano della fiducia della corte imperiale cinese: nel corso di un centinaio d'anni si susseguirono cinque Dalai Lama che morirono in giovane età e in circostanze misteriose.
VIII - H.H.Jampel Gyatso (1758-1804)
XIII - H.H. THUBTEN GYATSO
Dimostrò subito una personalità di notevole levatura, con doti di intelligenza, abilità, purezza religiosa ed energia. Nel 1904 una spedizione militare inglese raggiunse Lhasa dopo sanguinosi combattimenti. Il Dalai Lama si rifugiò in Mongolia, a Urga, dove fu ricevuto con tutti gli onori . Gli Inglesi si ritirarono dopo essersi assicurati la possibilità di liberi commerci e il Dalai Lama ritornò dal Suo esilio. Nel 1908 si recò in visita a Pechino dove tentò di far riconoscere l'indipendenza del Tibet, ma invano; due anni dopo i manciù marciarono su Lhasa con una spedizione militare e il Dalai Lama fu costretto a fuggire nuovamente in esilio, questa volta a Darjeerling. Nel 1911 l'impero cinese crollò a seguito della rivoluzione repubblicana; nel 1912 IL Dalai Lama tornò a Lhasa e proclamò l'indipendenza del Tibet. Il XIII Dalai Lama ebbe un grande ruolo spirituale e politico, tentando di preservare il paese dalle mire straniere, modernizzandolo e cercando per esso un riconoscimento internazionale.
XIV - H.H. TENZIN GYATSO (ATTUALE) Fonte: http://iniziodallafine.blogfree.net/?t=3316143 Ecco l'attuale Dalai Lama, quando era bambino insieme a Gandhi |
TENZIN GYATSO, IL XIV DALAI LAMA
Il Dalai Lama nasce il 6 luglio 1935, da famiglia contadina, in un piccolo villaggio nel nord-est del Tibet. Nel 1940, a soli due anni, viene riconosciuto ufficialmente quale reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama. Da quel momento è investito dell'autorità di capo spirituale e temporale. Dalai Lama è un titolo attribuito dai sovrani mongoli ed è una parola che significa "Oceano di Saggezza". I Dalai Lama sono le manifestazioni del bodhisattva della Compassione. I bodhisattva sono esseri illuminati che hanno rimandato il loro nirvana per scegliere di rinascere in modo da poter servire l'umanità. I suoi studi accademici iniziarono a sei anni e si conclusero a venticinque, con i tradizionali esami-dibattito che gli valsero il titolo di "ghesce lharampa" (traducibile come "Dottorato di filosofia buddhista"). Nel 1950, a soli quindici anni, assunse i pieni poteri politici del suo paese -capo di stato e di governo, mentre il Tibet stava faticosamente trattando con la Cina per impedire l'invasione del proprio territorio. Nel 1959 falliscono tutti i tentativi di far rispettare alla Cina (che nel frattempo si era arbitrariamente annessa una parte del Tibet) gli impegni di un trattato che prevedeva l'autonomia e il rispetto religioso dei tibetani. Nel 1954 si e' recato a Pechino per intraprendere colloqui di pace con Mao Zedong e con altri leaders cinesi, incluso Deng Xiaoping. Ma alla fine, nel 1959, con la brutale repressione dell'Insurrezione Nazionale Tibetana a Lhasa, da parte dell'esercito cinese, il Dalai Lama fu costretto all'esilio. In seguito alla minacciosa occupazione dei cinesi, infatti, costretto a lasciare Lhasa clandestinamente e a chiedere asilo politico all'India. Da allora l'esodo continuo dei tibetani dal proprio paese ha rappresentato un'emergenza internazionale spesso ignorata. Dal 1960, quindi, la guida spirituale del popolo tibetano è costretto a vivere a Dharamsala, un piccolo villaggio sul lato indiano delle montagne himalayane, sede del governo tibetano in esilio. In tutti questi anni si è dedicato a difendere i diritti del suo popolo contro la dittatura cinese, in modo nonviolento ma deciso e chiedendo aiuto a tutti gli organismi democratici internazionali. Nello stesso tempo il Dalai Lama non ha mai smesso di dare insegnamenti e iniziazioni in varie parti del mondo e di fare appello alla responsabilità individuale e collettiva per un mondo migliore. Nel 1989 è stato insignito del Premio Nobel per la Pace. Nel Gennaio del 1992 Sua Santità ha dichiarato in un comunicato che quando il Tibet otterrà di nuovo la sua indipendenza egli abbandonerà la sua autorità politica e storica per vivere come un privato cittadino. Nel 1987 ha proposto un "Patto di Pace in Cinque Punti", come primo passo per una soluzione pacifica al peggioramento della situazione in Tibet. La proposta parte dall'auspicio che il Tibet divenga una zona di pace nel cuore dell'Asia dove tutti gli esseri viventi possano esistere in armonia e dove l'ambiente possa prosperare. Sino ad oggi, la Cina non ha risposto positivamente a nessuna di queste proposte. Per le sue doti di intelligenza disarmante, comprensione e profondo pacifismo, il Dalai Lama è uno dei più rispettati leader spirituali viventi. Nel corso dei suoi viaggi, ovunque si trovi, egli supera ogni barriera religiosa, nazionale e politica, toccando il cuore degli uomini con l'autenticità dei suoi sentimenti di pace e di amore, di cui si fa instancabile messaggero. Fonte: http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=174&biografia=Tenzin+Gyatso |
PATATE VIOLA: UN TUBERO PREZIOSO PER LE SUE PROPRIETA' NUTRIZIONALI
Non tutti sanno che esistono oltre 600 varietà di patate, distinte in base alla forma, al colore della buccia e al tipo di polpa. Questo tubero tanto prezioso è arrivato dall'America centro-meridionale intorno al 1500 e il Perù è il paese originario delle patate viola. Le loro proprietà nutrizionali sono innumerevoli e il loro impiego in cucina è stato rivalutato grazie alle proposta culinarie sempre nuove degli chef più famosi. Le patate viola, oltre alle proprietà nutrizionali notevoli, sono molto digeribili. Per gustare al meglio questo particolare tubero si consiglia di evitare la cottura a vapore e di cucinarlo, insieme alle altre varietà di patate, per dare ai piatti un piacevole effetto multicolore. La polpa particolarmente farinosa rende le patate viola molto adatte alle preparazione di purea e di gnocchi ma è ottima anche fritta o semplicemente bollita. Non contengono glutine per cui sono considerate un alimento sicuro anche per i celiaci. Chi ha detto che le patate ingrassano? Fonte: http://cucina.excite.it/patate-viola-proprieta-nutrizionali.html |
REINCARNAZIONE: LO STRANO CASO DELLE GEMELLE POLLOCK di Roberta Faliva
John e Florence Pollock conducevano una vita familiare tranquilla, crescendo le loro due figlie Jacqueline, di 6 anni, e Joanna, di 11. Questa immagine di famiglia perfetta è stata distrutta il 5 maggio 1957, quando le bambine e un amico di famiglia, Anthony Layden, sono stati tragicamente investiti da una macchina. Erano diretti verso la chiesa quando il conducente dell’auto ha perso il controllo. Tutti e tre sono morti al momento dell'impatto. Sia John e Florence erano comprensibilmente distrutti da questo tragico evento, ma si aggrappavano alla speranza che un giorno sarebbero stati benedetti con la nascita di un altro bambino. Le loro preghiere furono esaudite molto prima di quanto avessero immaginato: un anno dopo Florence era di nuovo incinta. Il 4 Ottobre 1958 nacquero Gillian e Jennifer, due gemelle. John notò immediatamente che Jennifer aveva una strana linea bianca sulla fronte, identica alla cicatrice che la povera sorellina Jaqueline si provocò dopo una caduta in bicicletta. Quando controllò la gamba dell’altra bambina invece trovò una voglia identica a quella di Joanna. Quando le bambine raggiunsero l'età di tre mesi, John e Florence decisero di trasferirsi a Whitley Bay e non tornarono a Hexam fino a quando le gemelle avevano quasi quattro anni. Mentre la famiglia stava guidando per raggiungere Hexam, le bimbe iniziarono a identificare punti di riferimento che non avevano mai visto prima. Quando passarono davanti alla scuola delle sorelline morte dissero che quella era la “loro scuola”. I genitori hanno cominciato allora a far vedere i vecchi giochi di Jacqueline e Joanna alle gemelle. Sorprendentemente, loro sono state in grado di nominare correttamente ogni orsacchiotto e il nome della vecchia bambola. Successivamente Florence iniziò a notare nelle figlie comportamenti piuttosto sinistri. In uno di questi giochi Jennifer colpiva la testa della sorella Gillian. Chiesta motivazione di tale gesto, Gillian tranquillamente rispose che Jennifer le aveva detto che il sangue usciva dagli occhi perché era in quel punto che la macchina l’aveva colpita. Qualche tempo dopo le ragazze furono colpite da frenesia isterica mentre stavano passando accanto a una macchina parcheggiata con il suo motore al minimo. Improvvisamente urlarono a squarciagola "La macchina! Sta venendo a prenderci." John e Florence non menzionarono mai alle gemelle della tragedia delle sorelline morte fino a quando non furono molto più grandi. Quando le gemelle compirono cinque anni i loro ricordi strani svanirono da un giorno all'altro.
Fonte: http://www.hesperya.net/2015/07/30/il-misterioso-caso-delle-gemelle-pollock/ |
Post n°1037 pubblicato il 09 Ottobre 2016 da alf.cosmos
IL CRUDELE COMMERCIO DEL LORIS LENTO Come YouTube ha messo in pericolo il solo primate velenoso al mondo
E' iniziato tutto con un video: nel 2009 in Russia un uomo ha caricato sul popolarissimo sito Youtube un video che lo ritraeva mentre faceva il solletico al suo esotico animale, un lori lento pigmeo del Vietnam. "E’ impossibile allevare i lori in cattività. I dati registrati da alcuni degli zoo più rinomati mostrano che il numero di lori lenti nati in queste strutture è molto al di sotto del minimo necessario per una popolazione autosufficiente. In realtà, alcune specie non sono mai state allevate in cattività" spiega Nekaris. "Non c’è ombra di dubbio che i lori lenti che vediamo in questi video su YouTube vengono direttamente dalla natura e non sono il risultato di qualche inesistente, prodigiosa struttura di allevamento." Per poter catturare un cucciolo di lori lento destinato al commercio, i cacciatori di frodo devono uccidere la madre e a volte l’intero gruppo familiare. In altri termini, svariati lori lenti potrebbero essere morti per un solo cucciolo in vendita e pochi acquirenti si rendono conto che il loro acquisto ha probabilmente causato la morte della madre del loro animaletto domestico. Altri decessi si verificano mentre i lori aspettano un compratore. "I lori lenti sono i soli primati velenosi al mondo; quindi, nel tentativo di evitare che mordano, i trafficanti crudelmente limano i loro denti o glieli strappano usando pinze, tenaglie o tagliaunghie. Questo viene fatto in strada, senza anestesia, provocando generalmente una morte dolorosa dovuta all’infezione" dice Nekaris.
Secondo Nekaris questa crudele operazione consente anche di riportare nella foresta i lori confiscati, ma aggiunge che "la procedura è inutile perché il veleno mortale può sempre essere somministrato attraverso le potenti mascelle."
Occuparsi di un lori è incredibilmente difficoltoso. Anche gli scienziati sanno molto poco delle necessità alimentari di questo animale (ad esempio il lori lento ripreso nel video del solletico è clinicamente obeso) e pochi di questi animali tenuti in casa vive a lungo.
Lo studio condotto, tuttavia, ha anche evidenziato un leggero cambiamento nelle opinioni a seguito della creazione nel 2011 di una pagina di Wikipedia chiamata “Conservazione del Lori Lento” e della messa in onda nel 2012 di un documentario della BBC sul commercio di lori lenti dal titolo the Jungle Gremlins of Java. A seguito di questi eventi, i commenti pubblicati sul sito in cui si esprimeva il desiderio di possedere un lori lento come animale da compagnia sono scesi a circa il 10 per cento e quelli con messaggi a favore della conservazione sono aumentati. I video, però, sono ancora considerati un mezzo per rafforzare il commercio illegale e diffondere l’idea che i lori siano “deliziosi animali da compagnia”, piuttosto che primati selvatici e velenosi, estremamente sensibili alla luce e alla manipolazione umana.
Oggi tutti i lori lenti esistenti sono classificati come Vulnerabili o Minacciati nell’ambito della Lista Rossa dell’UICN e il lori lento di Java è considerato uno dei 25 primati più a rischio in tutto il mondo. I lori sono anche minacciati dalla deforestazione e dal commercio di medicine tradizionali e tuttavia rivestono ruoli estremamente importanti nei loro ecosistemi, impollinando le piante e mangiando insetti infestanti.
Nekaris ha spiegato a mongabay.com che uno dei maggiori problemi per i lori lenti e per altri animali sfruttati da siti come YouTube è che questi siti sociali non consentono agli utenti di segnalare i video sugli animali come “illegali”.
"Attualmente nessun sito web 2.0 (tipo Facebook o YouTube) consente ai visitatori di segnalare l’illegalità di certo materiale sugli animali pubblicato. Le crudeltà sugli animali sono disponibili su YouTube, ma sono molto diverse dalle attività illegali che minacciano intere specie. Se esistesse un’opzione per questo tipo di segnalazioni, YouTube potrebbe in seguito inserire all’interno dei video segnalati avvertimenti relativi al commercio illegale di animali domestici, bracconaggio, traffico di medicine, avorio o pellicce (ad esempio) oppure, idealmente, rimuovere del tutto i video, come farebbe se mostrassero armi illegali, pornografia o uso di droghe" afferma Nekaris.
La recente ricerca mette anche in luce il crescente ruolo di Internet, e persino dei social media, nell’alimentare il commercio illegale di animali selvatici, che sta decimando migliaia di specie in tutto il mondo. Esperti hanno stimato che il commercio illegale ha un giro d’affari di circa 19 miliardi di dollari all’anno ed è spesso collegato al crimine organizzato che alimenta il traffico di esseri umani, droga, armi e le guerre civili.
"Centinaia di lori muoiono nei mercati a fronte di quei pochi ripresi nei video che ce la fanno" dichiara Wawan Tarniwan, un fotografo naturalista indonesiano estraneo alla ricerca. "Non c’è contrasto maggiore tra la visione di un lori lento nella foresta di notte e la tristezza nei lori occhi quando vengono usati come animali da compagnia nelle case." Fonte: http://crepanelmuro.blogspot.it/2015/02/come-youtube-ha-messo-in-pericolo-il.html |
Post n°1036 pubblicato il 07 Ottobre 2016 da alf.cosmos
Mio video youtube:
Quando alla fine parla di rivoluzione coscienziale, mi ricorda Tiziano Terzani, che appunto diceva che ci sono state tante rivoluzioni nella storia dell'uomo, ma alla fine i nuovi governi che si sono succeduti hanno condotto alla situazione attuale in cui viviamo, un'era di degenerazione morale e interiore. Quindi l'unica rivoluzione possibile, per creare un nuovo mondo è....dentro di noi....se viene a mancare questo, la realtà esterna non potrà mai cambiare in meglio...
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Post n°1035 pubblicato il 05 Ottobre 2016 da alf.cosmos
LO SFIDANTE - CHI STA USANDO LA TUA MENTE? - PARTE 1: L'ASSERVIMENTO
8) ATTACCO, OCCULTAMENTO E SOFFERENZA
Le modalità con le quali lo Sfidante interviene in un Campo di Consapevolezza umano sono due: l'attacco, e l'occultamento.
L'attacco è la fase attiva dello Sfidante; è il momento in cui interviene innescando i nostri demoni interiori che ci tengono in catene. Questa è la fase che utilizza per sostenersi energeticamente, per alimentarsi, secondo la tradizione tolteca. L'arma principale, la più evidente e probabilmente la sola di cui dispone di comprovata efficacia è l'utilizzo della Spirale di Depotenziamento, guidata fino al punto in cui generiamo una grande quantità di energia emozionale di attaccamento al pensiero/immagine innescato. Energia emozionale di bisogno quasi incontrollabile di qualcosa. Tossicodipendenza, appunto.
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Un'emozione di solito rappresenta uno schema di pensiero amplificato e carico di energia. Vuole avere il sopravvento su di voi, e di solito ci riesce, se vi lasciate trascinare in una identificazione inconsapevole con l'emozione per mancanza di Presenza.
Eckhart Tolle
Vi basterà un rapido sguardo intorno a voi per rendervi conto che praticamente ogni essere umano che vi circonda viene manipolato attraverso una o più tossicodipendenze emozionali di cui non può, e non riesce, a privarsi. Una manipolazione che ha origine e si sviluppa sempre attraverso la medesima strategia: la Spirale di Depotenziamento. Tuttavia, guardate in voi stessi. Forse lo sguardo sarà meno rapido di quello necessario a trovare la pagliuzza nell'occhio del vostro compagno essere umano, ma potreste comunque trovare qualcosa che somiglia parecchio ad una tossicodipendenza emozionale...
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Non giudicate, per non essere giudicati; perchè col giudizio con cui giudicate sarete giudicati e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perchè osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è una trave? Togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Gesù, il Cristo Mt. 7, 1-5
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L'occultamento è la fase passiva dello Sfidante, in cui arretra momentaneamente, ed utilizza il vantaggio acquisito inconsapevolmente su di noi per tenerci in uno stato energetico basso e fuori equilibrio, così da non poter riuscire a fronteggiare in Energia e Consapevolezza un attacco successivo. Come riesce in tutto questo? Attraverso la sovralimentazione della Mente di Superficie con un groviglio di pensieri inutili e senza alcun senso, che produrranno emozioni e stati d'animo a bassa energia, quali la rabbia, la gelosia, l'invidia, il rancore, la preoccupazione, e similari, che sono tutte gradazioni della medesima emozione: la Paura. Che poi, è la paura dello Sfidante di essere scoperto.
Pensieri che si affacciano automatici, mutevoli, incostanti, contraddittori, che ci intrappolano in una maniera semplicissima: si pensano con il pronome 'Io'. 'Io penso'. 'Io sento'. 'Per me questa cosa che mi ha fatto è brutta'. 'Hai visto che cosa ha fatto a me'. ecc. ecc.
Ma chi è questo 'Io' ? Quanti ce ne sono nella vostra testa? Possibile che questo 'Io' vuole una cosa, e cinque minuti dopo ne vuole un'altra, a volte opposta alla prima?
Non è possibile dare una risposta a queste domande senza Consapevolezza. Ma dato che dare una risposta a queste domande, o anche solo osservare il balletto della Mente di Superficie fuori controllo, significa cominciare a tagliare i rifornimenti allo Sfidante, la Mente di Superficie viene sovralimentata di chiacchiere, musica e rumore per impedire alla Consapevolezza di dispiegarsi.
Che cosa succede, alla fine, nella nostra vita, lasciando che lo Sfidante continui nella sua opera di suggestione e controllo del Campo di Consapevolezza umano ?
•Non seguiremo le nostre ispirazioni, cioè ciò che ci fa sentire davvero felici di esistere, perchè le ispirazioni dei Mondi Superiori di Coscienza producono emozioni positive, cioè ad alta energia, che allo Sfidante sono totalmente indigeste.
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Qualunque cosa tu possa fare o sognare cominciala. L'audacia porta con sé il genio, la magia e la forza. Comincia subito.
Johann Wolfgang Goethe
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•Opporremo resistenza ai cambiamenti, e non accetteremo quelli che non possono essere evitati, perchè ogni cambiamento rappresenta per lo Sfidante un rischio di essere scoperto. Lo Sfidante creerà in noi pensieri di resistenza, che genereranno emozioni di resistenza, così, oltre a fare il possibile per impedirci l'accettazione serena del cambiamento, sosterremo lo Sfidante con emozioni a bassa energia create dalla futile resistenza a ciò che non può essere evitato.
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Dovete sempre accettare il momento presente. Che cosa c'è di più futile, più futile, che creare resistenza interiore a qualcosa che già esiste?
Eckhart Tolle
•Ci schiereremo contro qualcosa o qualcuno al di fuori di noi stessi e lo combatteremo come causa della nostra infelicità e del nostro malessere, perchè attribuiremo la responsabilità delle emozioni a bassa energia che vivono dentro di noi ad eventi esterni o ad altre persone. Ma basta un semplice sguardo consapevole per rendersi conto che tutto ciò che esiste nella nostra vita è stato generato ed è mantenuto in essere esclusivamente da noi, e noi ne siamo i soli ed unici responsabili.
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Accusare gli altri della propria sfortuna è segno di un bisogno di educazione. Accusare sè stessi significa che la propria educazione è incominciata. Non accusare nè se stessi nè altri significa che la propria educazione è stata completata.
Epitteto
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•Diverremo ansiosi e preoccupati di perdere quello che abbiamo, e saremo portati a difendere invece che condividere. Ma di chi è questa ansia e questa preoccupazione di perdere qualcosa ? Solo dello Sfidante. Come esseri umani magici e meravigliosi quali siamo, tutti noi, non possiamo perdere nulla, e non dipendiamo da nulla, perchè noi siamo tutto.
Ma ci vuole Consapevolezza per scoprirlo. Una Consapevolezza di cui lo Sfidante non può, nè deve permettere l'espansione, per varie ragioni, forse persino superiori a lui stesso. Una Consapevolezza che lo Sfidante sa bene di non poter arginare, una volta che essa si è destata, perchè il processo di espansione della Consapevolezza è inarginabile, e senza fine.
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Tu puoi perdere ogni cosa, tranne l'Io Sono
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•Non avremo equilibrio nella cura di noi stessi, ma rimarremo attaccati emozionalmente ad abitudini e situazioni che ci bloccano, invece di liberarci. Ramtha, chiunque questo essere sia, identifica con giustezza questi attaccamenti emozionali: attaccamenti a persone, luoghi, cose, tempi ed eventi. Ogni attaccamento emozionale in una di queste sfere crea abitudini, e le abitudini sono azioni che controllano un essere umano, invece del contrario.
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Avete troppe scopate da fare, troppo cibo da mangiare ,troppe sigarette da fumare, troppo alcool da bere, troppi giochi d'azzardo da giocare per poter sedervi in quiete e contemplare. Per sedervi in quiete e creare.
Ramtha
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•Vivremo nella nostra mente, e nelle sue creazioni illusorie, invece che nella Realtà di ciò che accade nell'Istante Presente. Dov'è la totalità di noi stessi in questo momento ? Nella stragrande maggioranza dei casi, nelle congetture e nelle presupposizioni della Mente di Superficie, persino mentre stiamo agendo. Cioè, in uno degli aspetti della sovralimentazione della Mente di Superficie indotta dallo Sfidante.
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Non credete a voi stessi. Non credete a tutte le menzogne che vi raccontate. Non credete a ciò che vi dite quando affermate di non essere abbastanza qualcosa. Non credete nei vostri limiti.
Non credete a tutto questo,perchè non è vero.
Don Miguel Ruiz
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•Proietteremo all'esterno le nostre congetture, le nostre presupposizioni sulla Realtà, quando esse non sono altro che pensieri generati dallo Sfidante, e ad esse ci conformeremo nelle azioni, come se fossero vere. Non è forse così, nella nostra vita ? Non è forse vero che invece di chiedere direttamente, in umiltà, integrità ed ascolto, invece di osservare quietamente, in silenzio, consapevolezza ed accettazione, ci facciamo domande, ci diamo risposte, e poi crediamo che queste risposte siano la Realtà ? Quante cose abbiamo distrutto nella nostra vita in questo modo, per poi renderci conto che era tutto solo nella nostra Mente di Superficie ? Quante cose abbiamo distrutto nella nostra vita, credendo ad una mente manipolata dallo Sfidante ?
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Tutta la tristezza, tutti i drammi della vostra vita, sono fondati su supposizioni e sull'abitudine di prendere le cose in modo personale.
Don Miguel Ruiz
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•Ci separeremo sempre più dagli altri esseri umani e dalla Vita nella sua Totalità, per paura di soffrire, di perdere ciò che abbiamo, di non poter difenderci dai loro assalti. Così, creeremo, o entreremo a far parte, o ci ritroveremo, in gruppi costituiti da NOI contro LORO, costruiti essenzialmente per difendere qualcosa di irreale da qualcos'altro di altrettanto irreale. Qualcosa che la Morte spazzerà via come foglie sugli alberi d'autunno.
Non esiste NOI contro LORO. LORO non sono forse esseri umani invischiati nella medesima illusione, manifesta in un'altra forma? E se è così, che differenza c'è tra NOI e LORO?
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Le più comuni identificazioni dell'ego riguardano i beni materiali, il lavoro svolto ,la condizione sociale, la conoscenza e l'istruzione, l'aspetto fisico, le abilità speciali, i rapporti affettivi, le storie personali e familiari, i sistemi di credenze, le identificazioni politiche, nazionalistiche, razziali, religiose e collettive di altro genere. Niente di tutto questo siete voi.
Eckhart Tolle
Questo è ciò che lo Sfidante crea nella nostra vita se gli viene permesso. Risuona familiare ? Quanto siamo immersi in queste cose ? Quanto sono immersi in queste cose le persone intorno a noi ?
Alla fine, quello che lo Sfidante crea nella nostra vita, se gli viene permesso, può essere riassunto in una sola parola.
SOFFERENZA
P.S. I precedenti capitoli si possono trovare andando su "Vedi tutti i tags" (colonna a dx del blog) e cliccando su: "LO SFIDANTE"
Fonte: http://losfidante.marenectaris.net/testo/ |
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