Vi parlo di me...

...ai miei figli...

 

EPPUR MI SON SCORDATO DI TE...

Eppur mi son scordato di te
come ho fatto non so.
Una ragione vera non c'è
lei era bella però.
Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più.

Ma che disperazione
nasce da una distrazione
era un gioco
non era un fuoco.
Non piangere salame
dai capelli verde rame
è solo un gioco
e non un fuoco
lo sai che t'amo
io ti amo veramente.

Eppur mi son scordato di te
non le ho detto di no
ti ho fatto pianger tanto perchè
io sono un bruto lo so.
Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più
ma che disperazione...

Che disperazione nasce da
una distrazione nasce da
una distrazione che
disperazione nasce da
una distrazione nasce da
una distrazione che
disperazione nasce da
una distrazione nasce da
una distrazione che
disperazione.

Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più...

 

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Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 11 Novembre 2008 da Eppur.mi.SonScordato

Vorrei raccontarvi degli eventi che si sono susseguiti in queste 2 settimane ma nn saprei da dove prendere il principio.
Dopo la telefonata di quella domenica sera in cui ho parlato sia con Vincenzo che con Grazia, ho avuto altre telefonate. Poichè a scuola di Vincenzo c'era una settimana di occupazione, la madre mi ha chiesto se Vincenzo poteva venire a stare con me per quella settimana. "Per me sarebbe una gioia immensa avere mio figlio qui per una settimana. Ma sei sicura che Vincenzo voglia proprio stare con me? Le sue amicizie sono tutte a Napoli, e io nn potrei stargli dietro. Eppoi nn dimenticare che Vincenzo nn può proprio vedere Nunzia. Ok, dobbiamo mettere delle regole. Facciamo così, io vengo giù a Palermo e ci facciamo una chiacchierata tutt'e quattro, a quattr'occhi. Cerchiamo di fargli capire come deve comportarsi e che questa è una situazione eccezionale di emergenza, nella quale io e te riprendiamo i nostri rapporti per risolvere le problematiche di nostro figlio. Non preoccuparti, nn ti tirerò nessuna fregatura: nn mi terrò Vincenzo qui con me per sempre. Per fare questo ci vuole l'approvazione di un giudice e il cambio dell'affidamento da te a me. Eppoi nn separerei mai Vincenzo da Pierino, che gli vuole un bene dell'anima... Va bene, ci vediamo domenica mattina...".
Più o meno queste le conversazioni telefoniche...ma tutto ciò ha aperto una questione dolorosa con Nunzia che, ovviamente, nn l'ha presa tanto bene la mia discesa a Palermo. Così i nostri discorsi fino a domenica sono stati carichi di tensione su come io avrei dovuto, secondo lei, affrontare diversamente la situazione "lei ha creato il problema e lei lo deve risolvere. Lei si deve mettere nella nave e portare tuo figlio qui, nn tu devi andare giù a prendertelo!" ... " Amore mio, io scendo giù perchè devo parlare a Vincenzo a quattr'occhi, soprattutto in presenza della madre, per fargli capire che, come genitori, entrambi stiamo fronteggiando questa situazione di emergenza, questa richiesta di aiuto da parte di nostro figlio. Io come padre nn mi tiro certo indietro, ed è per questo che scendo a Palermo, per mettere anche le cose in chiaro sulle "regole" della nostra casa...".
Faccio i biglietti di andata e ritorno per Palermo e il biglietto di ritorno a Palermo per Vincenzo la domenica successiva.
Non mi aspettavo una comprensione totale da parte di Nunzia che, infatti, nn c'è stata e, a malinquore domenica sera mi accompagna all'imbarco per la Sicilia. Durante la traversata le ho fatto continue telefonate fino a quando hoi potuto, per tranquillizzarla.
La domenica mattina, alle 6:30 ero a Palermo. Nn volevo che i ragazzi si svegliassero così presto la domenica mattina, così mi ero accordato con la madre che ci saremmo incontrati più tardi alla stazione centrale di Palermo. La giornata era splendida, così mi sono messo la strada sotto i piedi alla ricerca di un bar per fare colazione, ma nn ne ho trovato manco uno aperto. Certo che a Napoli ne avrei trovati a tonnellate...Sulla strada trovo una chiesa aperta, stanno per dire messa. Entro e mi siedo. Di fronte a me il Cristo. A lui sono andati i miei ringraziamenti per quello che stavo facendo, pregando di mettere sulla mia bocca le parole giuste...Arriva la telefonata di Vincenzo "papà noi siamo pronti, stiamo uscendo di casa, ci vediamo alla stazione...". Il segno della croce e sono uscito verso la stazione. Dopo un pò arrivo alla stazione e sento il clacson di una macchina, sono loro. Parcheggiano e scendono dalla macchiana. Io me li abbraccio e me li bacio fortissimo, poi andiamo in un bar a fare colazione, finalmente. Vincenzo è magrissimo, quasi un chiodo e nn vuole niente da mangiare, solo un cappuccino. Pierino invece assalta un arancino mastodontico e, senza tante premure, lo fa fuori in poco tempo. Grazia vuole lasciarmi la macchina e mi dice che, poichè Pierino deve fare i compiti, nel pomeriggio sarebbe venuta a riprenderselo. Sta per andarsene quando la fermo: "Aspetta, dobbiamo parlare coi ragazzi" "Adesso?" "Si, ora". Ci sediamo su una panchina, comincio io. "Vincy, vorrei che capissi il motivo per cui io sono qui. Tu hai chiamato e io sono venuto e sono venuto anche per te, PIerino, anche se nn mi hai chiamato " e gli ho dato un buffetto sulla guancia. "Amore verrai a stare a casa mia per una settimana, ma solo se rispetterai le persone che in quella casa ci abitano. Poi ci sono degli orari che vorrei che tu rispettassi." "ok papà, nessun problema."...qualche altra chiacchiera, poi ritorniamo verso la macchina. Dopo che i ragazzi sono entrati in auto e io sto per accordarmi con Grazia sul pomeriggio, mi accorgo che una macchina si accosta alla nostra. Io faccio segno al guidatore di infilarsi troppo sotto la mia macchiana, perchè da lì devo uscire. Questo mi guarda e da cenno che ha capito, ma nn si sposta. Penso "certo che anche a Palermo ci sono i fessi...." Vabbè, ultime chiacchiere con Grazia e mi mettono in macchina coi ragazzi. Mentre sto per uscire dal parcheggio, vedo Grazia che sale proprio nella macchina che aveva parcheggiato dietro al mia. Ora capisco, quello era Nicola che era venuto a vedere la situazione. Peccato che nn me ne sia reso conto prima, avrei risolto il conto che abbiamo in sospeso. Allontanati questi pensieri, mi faccio scarrozzare dai ragazzi per le strade di Palermo. Per fortuna che hanno un navigatore satellitare, per cui troviamo facilemente le strade. Mi fanno vedere la loro scuola, la loro casa. "Andiamo a Monreale?". Di lì a poco siamo davanti al duomo di Monreale. Sta per iniziare la messa. Entriamo e rimango meravigliato per la bellezza dell'interno. Dopo un pò usciamo e andiamo a prendere un caffè al bar. Qui incontriamo un amico di scuola di Vincenzo che ci porta sul punto panoramico di Monreale, dal quale si domina la vallata sottostante: Palermo e il mare, bellissimo.
Torniamo a Palermo e, fermata la macchina, facciamo una bella passeggiata sul lungomare pieno di prati su cui tantissimi bimbi giocavano. Pierino vuole un pallone, glielo compro e ci mettiamo a tirare 2 calci, nel frattempo parlo con Vincenzo. Parliamo dell'alimentazione e sul modo corretto di nutrirsi. Non è possibile che a quell'età campi di sola aria. Impossibile. PIerino invece è l'esatto contrario, mangia qualsiasi schifezza e roba fritta lì a Palermo abbondano. E' quasi ora di pranzo e chiedo ai ragazzi di portarmi a Mondello, andiamo a mangiare lì. Manco a farlo apposta, anche la madre è lì sulla spiaggia col suo Nicola, ma nn ci siamo incontrati. Arrivati a mondello ci fermiamo in una paninoteca e ordiniamo dei panini e da bene. Vincenzo fatica a mangiare il suo, mentre Pierino lo divora in un attimo. Usciamo a compare la brioches col gelato, ovviamente Vincenzo nn la vuole, perchè è sazio come un uovo. il gelato è davvero notevole e saporito. Passaggiamo sul lungomare assaporando il gelato e guardando l pesci che nuotano intorno al molo, Pierino appoggiato al mio braccio, e Vincenzo sotto l'altro braccio. L'appuntamento con la madre è lì vicino, per venire a prendere Pierino. Ci incontriamo dopo un pò...Pierino nn vuole staccarsi da me, rimaniamo parecchio a coccolarci, con la promessa che sarei passato a prenderlo per andare insieme al molo per il ritorno. io e Vincenzo ritorniamo a Palermo, mi porta a vadere la cattedrale e il palazzo francese, posti bellissimi. Poi ci sediamo a un bar, prendiamo da bere e chiacchieriamo di tutto, di più, il tempo trascorre in fretta. S'è fatta l'ora di avviarci verso il porto. Qui troviamo Pierino con la madre che ci aspettano. Non smettiamo di abbracciarci e di baciarci, io con Pierino, Vincenzo con la madre. "sono commossa, mi sembra come se tra te e i tuoi figli nn sia successo niente"..."Grazia, loro sanno perfettamente dell'amore e dell'affetto che io gli ho sempre dato e ora l'hanno semplicemente riconosciuto e ritrovato. Solo l'amore può annullare un anno e mezzo di sofferenze." Ancora baci e abbracci, saliamo sulla nave. Ci sistemiamo sui divanetti, dormiamo alla grande: il mattino dopo siamo a Napoli. "papà ti dispiace se nn torno a casa con te, vorrei andare a scuola per salutare i miei amici". "Ok, fammi sapere dove sei e cosa fai. Ti chiamo io " Ci salutiamo. Io prendo il treno e torno a casa carico di bagagli e le borse piene di teschi di mio figlio. Ah dimenticavo, lui è un dark ovviamente vestito di nero, pieno di catene e di teschi e ascolta musica metal.

 
 
 
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Un blog di: Eppur.mi.SonScordato
Data di creazione: 24/09/2007
 

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Da EquilibrioImperfetto di Primula979 

"perchè ogni volta che leggo i suoi racconti comprendo quante volte la vita sia ingiusta proprio con le persone che meno lo meritano."

Da A.Z.A. di Rabiusena 

"perche' e' un Padre come pochi...un Amore di padre...e spero che questo lo aiuti a continuare a lottere per loro..."

Da Il danno di nolibibi 

"per l'amore grande che traspare dalle sue parole."

Da DondolandoUnEmozione di Dolcetetide 

"perché trova ogni giorno la forza di sorridere e il coraggio di andare avanti e per la sua bontà d’animo..."

A voi il mio ringraziamento.

 

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