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The last revolution...perhaps (began from Italy): cap I.8

Post n°127 pubblicato il 17 Maggio 2013 da alfazulu31

 

IV stato

 

Ma come togliere al sistema il suo carburante? Me l’avrebbe insegnato l’addestramento. Non sapevo quanto tempo ci sarebbe voluto e nemmeno se sarei riuscito a terminarlo. Sapevo solo che era giunto il tempo di addestrarsi, altri lo stavano facendo ma commettendo un errore. Lo facevano senza affetti e senza obiettivo. Era un metodo antico, era il raggiungimento dell’ascesi, un processo spirituale più che religioso.

L’addestramento che andavo ad iniziare non aveva nulla di ascetico aveva i piedi ben piantati in terra, aveva un obiettivo: rompere i meccanismi del sistema imperante e accompagnarlo all’estinzione decretata dalla natura. Una semplice accelerazione del processo. Nulla di trascendentale, nulla di più di un banale processo sociale e civile. Nulla di più di una noiosa ripetizione di quanto era già stato tentato nella storia dell’uomo, il solito corso e ricorso di Vico. L’età degli uomini doveva pur giungere, l’età in cui “tutti si riconoscono uguali nella natura umana” in cui “gli uomini prima sentono senza avvertire; dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura”. Com’è se lo dice Giambattista è un filosofo, se qualcuno cerca di dare una spintarella nella direzione dell’accadimento è un superficiale? Ma può anche capitare che “gli uomini prima sentono il necessario; dipoi badano all'utile; appresso avvertiscono il comodo; più innanzi si dilettano nel piacere; quindi si dissolvono nel lusso; e finalmente impazzano in istrapazzar di sostanze”.

Giambattista sei superficiale, banale e demagogo ma quanto ci hai visto bene, anche coca, anfetamine e pasticche avevi previsto.

L’ennesimo tentativo di mettere ordine in un mondo che per definizione scientifica era governato dal caos e dal caso (entropia), non per nulla anagrammi.

Il metodo per raggiungere la meta te lo indica non la scienza ne la religione te lo indica la tua anima, il soffio, (per altri il tuo Nefesh, Neshamah, Ruach, Anupadaka, …) o l’anima del mondo (per altri Manitou, Atman ……). E l’anima non ha nulla a vedere nè con la scienza nè con la religione.

L’anima è il mio sentire che sente il respiro dell'universo.

L’obiettivo era dare una spinta al processo di estinzione del sistema dominante, ma questo rappresentava la prima parte del processo, la seconda parte era la meta finale, era, come sempre, la libertà. Avrei dedicato il tempo che mi restava per raggiungere l’obiettivo, della meta finale non sapevo nulla e non avevo nessun potere per incidere sul suo raggiungimento. La meta è una e condivisa. I cammini sono molteplici, alcuni vanno incontro alla meta, altri nella direzione opposta. Il compito che mi ero prefissato era quello di rendere visibili i sentieri che portavano ad incontrare la meta.

Rendere visibili, cominciavo a capire, cominciavo ad usare i metodi del sistema.

Poteva essere la chiave che apre alla soluzione. L’addestramento al distacco mi avrebbe chiarito le idee.

I più grandi asceti del mondo, figli di dio, santi hanno perso le staffe almeno una volta. Il più grande, forse, non ebbe nessuna pietà per il ladrone che imprecava. Non aveva capito niente, non chiedeva nulla, non aveva definito la meta, si era accontentato di condividere un modello, quello imperante, quello sbagliato. Perché spiegargli il viaggio, perché perdere tempo. Peggio per lui.

Queste erano le mie conoscenze prima dell’addestramento. Partivo con il vantaggio di essere superficiale, banale e demagogo ma sapevo di essere in buona compagnia.

Questa era la mia condizione al tempo dell’inizio dell’addestramento.


Fine Capitolo I

AlfaZulu31


* iniziato nel 2003 finito nel 2008...........................la Premessa si trova su questo blog

   post n 2 del 7 luglio 2011

** gli altri capitoli ve li risparmio, dopo la  lunga introduzione al prossimo post si chiude con questa che resta solo una storia d’amore

*** sulla terminologia religiosa (anima) invito l’amico Mario, tenendo conto della sua conoscenza della materia, a correggermi ed integrare che io possa sistemare gli errori. Grazie fratellino mio.

 
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