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Cronache dal futuro, 8 dicembre 2013, Discorso fuori ordinanza al Congresso

Post n°133 pubblicato il 28 Novembre 2013 da alfazulu31

 

Prese la parola alla fine della presentazione delle intenzioni programmatiche.

 

“Elettrici, elettori

sono molto preoccupato per voi, non vorrei mai essere al vostro posto.

Vi trovate a scegliere tra proposte sovrapponibili e vuote, dentro questo partito che, fotocopiando tutto ciò che già c’era, è diventato un pollaio. Chi si sente perdente ha già iniziato a minacciare e dare le indicazione per la nuova rotta del perdente. Incomprensibile.

Ancora teorie, parole, discorsi di una semplicità che fa spavento. E si fanno vanto di essere compresi, di parlare finalmente un linguaggio accessibile ai più. Vi stanno dando degli ignoranti e voi li applaudite.

Ancora pecore dietro il pastore. Ancora pecore che si affidano alla guida. S’è perso, il pastore. E’ omologato, non sa più leggere il cielo, le stelle, ora usa il Global Positioning System e se non lo aggiorna lo segue giù nel baratro. L’illusione del pifferaio magico regna ancora.

Vi raccontano di riscossa, di dignità, di etica e non passa giorno che gli ingessati vengano presi con le mani nel sacco. C’è chi chiama direttori di carceri per raccomandare un amico criminale convinto di essere una bella persona che pone valori come l’amicizia sopra tutto. Un amico che va in galera lo vado a trovare, se mi dice che ha sbagliato gli porterò le arance, le sigarette, gli scriverò, non lo abbandonerò. Se mi urla, fra le bestemmie, che non ha fatto nulla di male, che si è comportato come tutti, che ha evaso per difendersi, portato i soldi in Svizzera per non farseli mangiare dal fisco del nostro paese, che ha truffato emettendo titoli spazzatura, che ha corrotto a tutti i livelli comprese le agenzie di rating (criminali per definizione), ma l’ha fatto solo perché lo facevano tutti, se mi dice tutte queste cose lo lascio lì, dietro il vetro, senza nemmeno l’ultimo saluto. Con me ha chiuso.

Vi dicono che è venuto il tempo del cambiamento, ipotetici affascinante. Parte dal vostro cambiamento, l’ennesimo, cambiate e adattatevi alle nuove stagioni. Voi siete la flessibilità, voi siete la cintura che si stringe sempre più e loro imperano con i loro portaborse in nero, le loro valigette 24 ore, il loro accento, e passi, e linguaggio improponibile, sgrammaticato, povero figlio di un pensiero primitivo, volgare ed irrispettoso.

Vi parlano di libertà ed intanto non vi mollano le chiavi delle catene con cui vi tengono legati.

Vi dicono di donne e uomini e di parità. Poi donne continuano a prostituirsi al potente di turno e quando a prostituirsi sono gli uomini mi viene il vomito.

Vi raccontano di riforme, di equità, nuove trasformazioni che riguardano solo voi, mai loro. Per loro c’è sempre un altro tempo che non coincide con il vostro. Per loro c’è sempre un’altra borsa.

Vi parlano di pace e continuano a finanziare le guerre, le più piccole nei posti più nascosti, nelle terre più povere, fra le genti più disperate.

Vi raccontano di un Europa che non esiste. Un Europa che dall’inizio del secolo è riuscita solo a mettere insieme la moneta, converrete, ciò che è di meno unificante che possa esistere, lo è così poco che ha diviso. Un Europa sbilanciata dove la produzione non ha nessun valore salvo che nella nazione dominante, dove gli stati associati che vengono più considerati sono quelli che hanno puntato alla finanza, sotto branchia dell’economia. Un Europa che tramite la sua Banca Centrale regala moneta alle banche colpevoli del tracollo a tassi vergognosi, per poi vedere le stesse acquistare il debito pubblico dei paesi già al tracollo ed affondarli di più. Ipocrisia la legge che vieta agli stati di aiutare le imprese private e regala fondi alle imprese private (le banche) per salvare (finzione che è truffa e criminalità organizzata) gli stati. Anche un imbecille capisce che sarebbe meglio dare direttamente i fondi ai paesi allo stesso tasso per iniziare a sistemare le cose. Un Europa che non parifica le tasse, i tassi, gli stipendi, i costi, i prezzi, le spese, le cariche, è un Europa che non esiste e che non può aiutare altri paesi (la verità è che non sono interessati a far crescere lo standard mondiale) né sé stessa.

Vi parlano di mercato. Brividi su questa parola. Rabbia quando ogni telegiornale, ogni santo giorno dà la notizia di come è andata la borsa. E si sprecano gli hurrah quando cresce e le finte lacrime quando cala. La Borsa la più grande bufala di tutti i tempi. Grafici che dicono che esistono ritmi decennali e sono passati quasi 15 anni e la maggior parte delle aziende che crollò alla fine del secolo scorso o sono sparite o stanno ancora al palo. Fine anni 90, ve lo siete scordati? La crisi inizia in quel periodo, non crederete che è iniziata nel 2008? E’ una strategia ventennale che il potere ha escogitato. Vi hanno rubato i soldi in quegli anni, vi hanno fatto credere che era facile arricchirsi, vi hanno lasciato respirare per qualche anno, e poi hanno affossato prima le aziende e di conseguenza gli stati. Senza produzione e occupazione non c’è reddito quindi diminuiscono le tasse che lo stato incassa. E dove sono finiti i soldi? Nelle tasche di pochi, di sicuro nelle tasche della finanza e delle banche, che tali non sono. Banche, industria, finanza senza confini definiti. Ognuno fa parte del consiglio d’amministrazione degli altri. Un conflitto di interesse globale.

Vi parlano di un Europa leader, ancora una parte del mondo contro l’altra. Non escono dal pensiero dominante della supremazia. State attenti non c’è nulla di nuovo in questi discorsi. Solo fotocopia di quanto accaduto nella millenaria storia di quella bestia che è l’uomo.

Vi raccontano di sviluppo, occupazione e lavoro, mirano ai giovani, lisciandoli. E nessuno a dire che i giovani, gran parte di questi giovani non tutti certo, non mi lasciano nessuna speranza. I modelli proposti li hanno rovinati senza possibilità di scampo. Non c’è un futuro con queste premesse. Non ci sono giovani che tengano. I giovani non sono colpevoli urlano gli imbonitori. Falso, sono colpevoli come tutti quelli che si adattano, che si lasciano vivere dal conformismo, che rincorrono i clichè.

Vi dicono di investimenti ma poi ci si limita a rifinanziare il sistema bancario che licenzia, ieri, oggi e domani l’ultimo presidente di qualche associazione ha detto “la tecnologia e l’informatizzazione dei prodotti bancari hanno fatto passi da gigante e i lavoratori capiranno che certe posizioni non possono essere più mantenute”. Questa è gente così vigliacca che non è nemmeno in grado di usare le parole con l’accezione comune e fa perifrasi quando basterebbe dire “saranno licenziati”.

Vi parlano di cultura tagliando i fondi per le sedi che dovrebbero promuoverla. Rincorrono i modelli d’oltreoceano dell’insegnamento universitario senza averne la struttura. Università allo sbando, corsi vergognosi, docenti assenti, rispetto dei pochi che studiano prossimo allo zero.

Vi parlano di sistema giudiziario e non di perdurare di impunità dei potenti.

Vi parlano di immigrazione, di barconi che arrivano dal sud, dall’est e non riescono ad imporre a questa schifosa Europa di prendere posizione e obbligarla a prendersi le responsabilità e farle tirare fuori le risorse per far fronte a questa che è una vergogna per l’umanità. Gente che attraversa il deserto, che parte dall’Afghanistan a piedi per approdare in un posto dove spera di avere una vita migliore. E non la trovano.

Vi chiedono ancora sacrifici, sono gentili fingono di chiedere, li impongono. Sacrifici che dicono che deve fare il paese, è in quelle occasioni il Paese siete Voi! In tutte le altre occasioni il paese sono loro. Vi dicono che il carico fiscale va ridistribuito, ma non vi dicono come e quando. Intanto si continua ad evadere. Miliardi di evasione che farebbero di questo Paese uno dei più ricchi di benessere. E il benessere si esporta, si condivide.

Vi raccontano di privatizzazioni ma non vi dicono che ci sono cose che non possono essere privatizzate. La sanità, l’insegnamento, l’energia, l’acqua. E’ l’articolo 32 della costituzione che lo dice, la salute al primo posto e senza energia (convenzionale o meno) non c’è salute. Tasse sugli alimenti, anticostituzionali. Il cibo non può essere tassato. Poi se ami cibarti di caviale e bollicine è giusto che paghi un conto salato.

Vi propongono soluzioni che hanno il sapore del gioco delle tre carte. Tolgo una tassa che ricompare come accise. Nessuno che vi dice che è immorale pretendere più del 50% di ciò che hai sudato, più il 20% di fisso, l’IVA, più il 70% sui carburanti, più i pedaggi delle autostrade privatizzate, più…

Trovano mille variazioni per tenere in piedi il sistema. Le lotterie innumerevoli, incalcolabili almeno quanto sono calcolabili i danni che fanno. Art 32 della Costituzione ancora, ci si ammala di fortuna e poi il costo è sociale. Hanno vietato le macchinette mangiasoldi a meno di 300 metri dalle scuole, e menano vanto, mossa inutile. Vi stanno incantando aggirando il problema. Il gioco è immorale. Costruttori e distributori che hanno casseforti in casa pieni di soldi in nero. Vanno eliminate, messe al macero queste aziende con i lavoratori che ci lavorano dentro. Non è un lavoro quello. Produci macchine che rubano speranza alla gente, ignorante è vero, ma tu non sei utile alla società, devi morire senza altra possibilità. Non produci benessere, produci illusione, pianto e disperazione. Siano distrutti tutti i centri che non producono benessere generalizzato e diffuso.

Non serve svecchiare, non servono nemmeno idee nuove. Serve solo tagliare le fondamenta che sino ad ora hanno sostenuto questo sistema. Sono fondamenta intaccate da un marcio primordiale che le ha impregnate in modo irreversibile.

Vi parlano di nuovo patto tra la politica ed il paese. Denunciando che sono sempre state due cose diverse. Il Paese siete Voi! Chiedete rispetto e se non ve lo danno prendetevelo.

Stanno ancora mediando fra di loro fregandovene di voi.

Ma soprattutto vi parlano di inflazione, deflazione, depressione, e che si deve rincorrere la crescita.

Ecco il vecchio che più vecchio non c’è, la crescita infinita. Un concetto così poco scientifico che dovrebbe mettervi in allarme.

Per millenni siamo cresciuti lentamente, allora aveva un senso crescere. Ora non lo ha più, si deve cercare l’equilibrio. E’ un concetto scientifico, non può essere sviluppato dai politici, hanno poca predisposizione all’aritmetica (la parte più bassa della matematica e di tutte le scienze). Non serve rincorrere la tecnologia, va bloccata. Va sostenuta solo quella che ha utilità sociale. Le bioteconologie al servizio dell’uomo, la ricerca al servizio della medicina, la coltivazione del terreno che si scontra con la cementificazione, l’asfaltatura, lo sfruttamento strategico che porta all’abbandono di terreni diventati in pochi anni improduttivi.

Va sostenuta la tecnologia che porta benessere per tutti. L’altra va fermata immediatamente. Cosa servono mille programmi, milioni di applicazioni per fare un idiota giochino per buttare via un po’ di tempo. Cosa servono infiniti strumenti di comunicazione quando poi li sappiamo usare in minima parte? Non lasciano spazio al pensiero, che corre dietro ai mezzi e l’involuzione appare improvvisa e irrisolvibile. Sono solo strategia anestetizzanti. Siete addormentati, svegliatevi.

Non è la crescita la soluzione ma la condivisione delle risorse. Tu paese apparentemente povero hai gli alberi? Ci danno ossigeno, ti daremo in cambio cibo, degli ospedali e gli uomini per farli funzionare. Hai solo sabbia? Sei messo male, ma parliamone. Ami la tua terra tanto da voler restare o puoi decidere di abbandonarla? Se scegli la seconda opzione ti organizziamo un bel viaggio, con tutta la tua famiglia, senza barconi non ti preoccupare. Se scegli la prima non cambia nulla, avrai la possibilità di avere le condizioni per vivere tra il vento e la sabbia.

Ora vi dico che non dovreste corre alle urne senza avere la certezza che il cambiamento sia davvero in atto. E se non ci sono dichiarazioni di posizione chiare, sarà solo finzione, altri tentativi, mediazioni che non porteranno nulla di risolutivo e nuovo. Sarà il solito show che passerà 5 serate alla settimana al IV o al V potere. Si scannano nei talk show ma poi guardateli bene sono sempre affettati, educati, nelle prove in cui devono mantenere il potere.

Ma non la sentite la politica che urla, che aggredisce? E quando la politica diventa aggressiva è perché manca di contenuti. Non sentite che non si rivolgono a voi, parlano fra di loro, si minacciano, si accusano di tradimento, si dichiarano guerra, giurano “mai più insieme” sino alle prossime elezioni, quando li vedrete andare ancora a braccetto. State attenti, si ripeterà. Non hanno nessuna dignità. E voi l’avete ancora?”

Si prese il tempo per tentare di guardare tutti negli occhi, non si era nemmeno accorto che regnava il silenzio.

“Elettrici, elettori, sono molto preoccupato per voi, non vorrei mai essere al vostro posto. Io vado verso il mare.”

Dalla sala il sussurro divenne parola e poi accelerò in clamore.

Stava già camminando. Non si era mai sentito così bene, tranquillo, sereno. Il passo sicuro, ogni tanto un saltello, nuvole di pensieri svaporavano in quel tardo pomeriggio di un prematuro inverno.

Si fermò nel mezzo del ponte, appoggiò le braccia alla balaustra ed il mento fra le mani, i piedi incrociati  sulla caviglia, nessun pensiero, cercò la direzione della corrente…”si verso il mare.”

 

AlfaZulu31

 

* Avrebbe potuto parlare meglio, ma il mare...il mare...attendeva

 


 

 
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alfazulu31
alfazulu31 il 20/12/13 alle 16:08 via WEB
Oh Elek! Passi ancora a trovarmi. Mi fanno piacere i tuoi auguri, ti lascio i miei a condurti dove vuoi arrivare, là nell'isola del tuo stare bene.
 
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