Creato da alfazulu31 il 06/07/2011

AlfaZulu

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A proposito di auguri...

Post n°135 pubblicato il 01 Gennaio 2014 da alfazulu31

 

...ecco i miei

 

 

AlfaZulu_2014

 

* Amava dire: "Io non ho paura di invecchiare." Smise di dirlo quando inizio a farlo.

 
 
 

Immenso Amore

Post n°134 pubblicato il 20 Dicembre 2013 da alfazulu31

 

 

Mi                         Sol  La

Ho un impressione

ho perso tutto

per noia o distrazione

per un giorno in più

 

Solo una brezza

un bacio una carezza

la tua un’illusione

la sua disperazione

 

Evitarti il dolore

sopportar le bugie le mie

io ce l’avevo fatta

e tu invece no

 

Ho perso tutto

voglio ridarti tutto

ma che distratto

non me ne sono accorto

 

Volevo darti il brivido

e tu non lo cercavi

e non capivi

e mi giudicavi

 

Ora che l’hai trovato (ahahah)

cosa mi vieni a dire

di ciò che giudicavi

e non volevi capire

 

Non serve più il perdono

non serve più scappare

ora il tuo oscuro male

ti tocca affrontare

 

Io non ti lascio sola

la tua prova è dura

un bacio una carezza

non te la nego mai

un poco di purezza

non te la nego mai

 

Ti tocca fare i conti

e non ti è mai piaciuto

se vale la candela

se il desiderio è tutto

 

Ti tocca fare i conti

e non ti è mai piaciuto

che quello a cui tieni

potrà andar perduto

a quello a cui tieni

a cui tu vuoi tornare

a quello a cui tieni

e che non vuoi lasciare

a quello a cui tieni

e che non troverai

e credi ci può stare

che lo perderai

………..

[Parlato]

Guerriero certo sono

io combatterò

sino alla fine

con te ci sarò

 

Se sarà vittoria

resterai per sempre

e la nostra storia

sarà il presente

 

se avrò sconfitta

e non ci voglio pensare

supererò il dolore

con lo stesso amore

…………….


Mi                         Sol La

Cos’altro devo dire

fermarti io non posso

sopporterò il dolore

che mi lasci addosso

 

La tua follia è grande

non è di men la mia

su quell’aereo folle

ti ci accompagno io

 

Ti metto su quel volo

che ti porta via

e aspetterò il ritorno

l’ultima tua follia

 

Vai dritta fino in fondo

e ti ritroverai

e quando tornerai

chissà se mi vorrai

chissà se ti vorrò


Vai dritta fino in fondo

e non girarti mai

soltanto alla fine

tu ti riposerai

io mi riposerò

 

[giro di accordi]

 

La colpa non è tua

non è neanche mia

ora non resta altro

 

[stop]

Che questo immenso amore.

[respirato]

Che questo immenso amore.


AlfaZulu31


 

* Tirata sino alla fine sulle note di Stranglehold di Ted Nugent: Mi Sol La

 
 
 

Cronache dal futuro, 8 dicembre 2013, Discorso fuori ordinanza al Congresso

Post n°133 pubblicato il 28 Novembre 2013 da alfazulu31

 

Prese la parola alla fine della presentazione delle intenzioni programmatiche.

 

“Elettrici, elettori

sono molto preoccupato per voi, non vorrei mai essere al vostro posto.

Vi trovate a scegliere tra proposte sovrapponibili e vuote, dentro questo partito che, fotocopiando tutto ciò che già c’era, è diventato un pollaio. Chi si sente perdente ha già iniziato a minacciare e dare le indicazione per la nuova rotta del perdente. Incomprensibile.

Ancora teorie, parole, discorsi di una semplicità che fa spavento. E si fanno vanto di essere compresi, di parlare finalmente un linguaggio accessibile ai più. Vi stanno dando degli ignoranti e voi li applaudite.

Ancora pecore dietro il pastore. Ancora pecore che si affidano alla guida. S’è perso, il pastore. E’ omologato, non sa più leggere il cielo, le stelle, ora usa il Global Positioning System e se non lo aggiorna lo segue giù nel baratro. L’illusione del pifferaio magico regna ancora.

Vi raccontano di riscossa, di dignità, di etica e non passa giorno che gli ingessati vengano presi con le mani nel sacco. C’è chi chiama direttori di carceri per raccomandare un amico criminale convinto di essere una bella persona che pone valori come l’amicizia sopra tutto. Un amico che va in galera lo vado a trovare, se mi dice che ha sbagliato gli porterò le arance, le sigarette, gli scriverò, non lo abbandonerò. Se mi urla, fra le bestemmie, che non ha fatto nulla di male, che si è comportato come tutti, che ha evaso per difendersi, portato i soldi in Svizzera per non farseli mangiare dal fisco del nostro paese, che ha truffato emettendo titoli spazzatura, che ha corrotto a tutti i livelli comprese le agenzie di rating (criminali per definizione), ma l’ha fatto solo perché lo facevano tutti, se mi dice tutte queste cose lo lascio lì, dietro il vetro, senza nemmeno l’ultimo saluto. Con me ha chiuso.

Vi dicono che è venuto il tempo del cambiamento, ipotetici affascinante. Parte dal vostro cambiamento, l’ennesimo, cambiate e adattatevi alle nuove stagioni. Voi siete la flessibilità, voi siete la cintura che si stringe sempre più e loro imperano con i loro portaborse in nero, le loro valigette 24 ore, il loro accento, e passi, e linguaggio improponibile, sgrammaticato, povero figlio di un pensiero primitivo, volgare ed irrispettoso.

Vi parlano di libertà ed intanto non vi mollano le chiavi delle catene con cui vi tengono legati.

Vi dicono di donne e uomini e di parità. Poi donne continuano a prostituirsi al potente di turno e quando a prostituirsi sono gli uomini mi viene il vomito.

Vi raccontano di riforme, di equità, nuove trasformazioni che riguardano solo voi, mai loro. Per loro c’è sempre un altro tempo che non coincide con il vostro. Per loro c’è sempre un’altra borsa.

Vi parlano di pace e continuano a finanziare le guerre, le più piccole nei posti più nascosti, nelle terre più povere, fra le genti più disperate.

Vi raccontano di un Europa che non esiste. Un Europa che dall’inizio del secolo è riuscita solo a mettere insieme la moneta, converrete, ciò che è di meno unificante che possa esistere, lo è così poco che ha diviso. Un Europa sbilanciata dove la produzione non ha nessun valore salvo che nella nazione dominante, dove gli stati associati che vengono più considerati sono quelli che hanno puntato alla finanza, sotto branchia dell’economia. Un Europa che tramite la sua Banca Centrale regala moneta alle banche colpevoli del tracollo a tassi vergognosi, per poi vedere le stesse acquistare il debito pubblico dei paesi già al tracollo ed affondarli di più. Ipocrisia la legge che vieta agli stati di aiutare le imprese private e regala fondi alle imprese private (le banche) per salvare (finzione che è truffa e criminalità organizzata) gli stati. Anche un imbecille capisce che sarebbe meglio dare direttamente i fondi ai paesi allo stesso tasso per iniziare a sistemare le cose. Un Europa che non parifica le tasse, i tassi, gli stipendi, i costi, i prezzi, le spese, le cariche, è un Europa che non esiste e che non può aiutare altri paesi (la verità è che non sono interessati a far crescere lo standard mondiale) né sé stessa.

Vi parlano di mercato. Brividi su questa parola. Rabbia quando ogni telegiornale, ogni santo giorno dà la notizia di come è andata la borsa. E si sprecano gli hurrah quando cresce e le finte lacrime quando cala. La Borsa la più grande bufala di tutti i tempi. Grafici che dicono che esistono ritmi decennali e sono passati quasi 15 anni e la maggior parte delle aziende che crollò alla fine del secolo scorso o sono sparite o stanno ancora al palo. Fine anni 90, ve lo siete scordati? La crisi inizia in quel periodo, non crederete che è iniziata nel 2008? E’ una strategia ventennale che il potere ha escogitato. Vi hanno rubato i soldi in quegli anni, vi hanno fatto credere che era facile arricchirsi, vi hanno lasciato respirare per qualche anno, e poi hanno affossato prima le aziende e di conseguenza gli stati. Senza produzione e occupazione non c’è reddito quindi diminuiscono le tasse che lo stato incassa. E dove sono finiti i soldi? Nelle tasche di pochi, di sicuro nelle tasche della finanza e delle banche, che tali non sono. Banche, industria, finanza senza confini definiti. Ognuno fa parte del consiglio d’amministrazione degli altri. Un conflitto di interesse globale.

Vi parlano di un Europa leader, ancora una parte del mondo contro l’altra. Non escono dal pensiero dominante della supremazia. State attenti non c’è nulla di nuovo in questi discorsi. Solo fotocopia di quanto accaduto nella millenaria storia di quella bestia che è l’uomo.

Vi raccontano di sviluppo, occupazione e lavoro, mirano ai giovani, lisciandoli. E nessuno a dire che i giovani, gran parte di questi giovani non tutti certo, non mi lasciano nessuna speranza. I modelli proposti li hanno rovinati senza possibilità di scampo. Non c’è un futuro con queste premesse. Non ci sono giovani che tengano. I giovani non sono colpevoli urlano gli imbonitori. Falso, sono colpevoli come tutti quelli che si adattano, che si lasciano vivere dal conformismo, che rincorrono i clichè.

Vi dicono di investimenti ma poi ci si limita a rifinanziare il sistema bancario che licenzia, ieri, oggi e domani l’ultimo presidente di qualche associazione ha detto “la tecnologia e l’informatizzazione dei prodotti bancari hanno fatto passi da gigante e i lavoratori capiranno che certe posizioni non possono essere più mantenute”. Questa è gente così vigliacca che non è nemmeno in grado di usare le parole con l’accezione comune e fa perifrasi quando basterebbe dire “saranno licenziati”.

Vi parlano di cultura tagliando i fondi per le sedi che dovrebbero promuoverla. Rincorrono i modelli d’oltreoceano dell’insegnamento universitario senza averne la struttura. Università allo sbando, corsi vergognosi, docenti assenti, rispetto dei pochi che studiano prossimo allo zero.

Vi parlano di sistema giudiziario e non di perdurare di impunità dei potenti.

Vi parlano di immigrazione, di barconi che arrivano dal sud, dall’est e non riescono ad imporre a questa schifosa Europa di prendere posizione e obbligarla a prendersi le responsabilità e farle tirare fuori le risorse per far fronte a questa che è una vergogna per l’umanità. Gente che attraversa il deserto, che parte dall’Afghanistan a piedi per approdare in un posto dove spera di avere una vita migliore. E non la trovano.

Vi chiedono ancora sacrifici, sono gentili fingono di chiedere, li impongono. Sacrifici che dicono che deve fare il paese, è in quelle occasioni il Paese siete Voi! In tutte le altre occasioni il paese sono loro. Vi dicono che il carico fiscale va ridistribuito, ma non vi dicono come e quando. Intanto si continua ad evadere. Miliardi di evasione che farebbero di questo Paese uno dei più ricchi di benessere. E il benessere si esporta, si condivide.

Vi raccontano di privatizzazioni ma non vi dicono che ci sono cose che non possono essere privatizzate. La sanità, l’insegnamento, l’energia, l’acqua. E’ l’articolo 32 della costituzione che lo dice, la salute al primo posto e senza energia (convenzionale o meno) non c’è salute. Tasse sugli alimenti, anticostituzionali. Il cibo non può essere tassato. Poi se ami cibarti di caviale e bollicine è giusto che paghi un conto salato.

Vi propongono soluzioni che hanno il sapore del gioco delle tre carte. Tolgo una tassa che ricompare come accise. Nessuno che vi dice che è immorale pretendere più del 50% di ciò che hai sudato, più il 20% di fisso, l’IVA, più il 70% sui carburanti, più i pedaggi delle autostrade privatizzate, più…

Trovano mille variazioni per tenere in piedi il sistema. Le lotterie innumerevoli, incalcolabili almeno quanto sono calcolabili i danni che fanno. Art 32 della Costituzione ancora, ci si ammala di fortuna e poi il costo è sociale. Hanno vietato le macchinette mangiasoldi a meno di 300 metri dalle scuole, e menano vanto, mossa inutile. Vi stanno incantando aggirando il problema. Il gioco è immorale. Costruttori e distributori che hanno casseforti in casa pieni di soldi in nero. Vanno eliminate, messe al macero queste aziende con i lavoratori che ci lavorano dentro. Non è un lavoro quello. Produci macchine che rubano speranza alla gente, ignorante è vero, ma tu non sei utile alla società, devi morire senza altra possibilità. Non produci benessere, produci illusione, pianto e disperazione. Siano distrutti tutti i centri che non producono benessere generalizzato e diffuso.

Non serve svecchiare, non servono nemmeno idee nuove. Serve solo tagliare le fondamenta che sino ad ora hanno sostenuto questo sistema. Sono fondamenta intaccate da un marcio primordiale che le ha impregnate in modo irreversibile.

Vi parlano di nuovo patto tra la politica ed il paese. Denunciando che sono sempre state due cose diverse. Il Paese siete Voi! Chiedete rispetto e se non ve lo danno prendetevelo.

Stanno ancora mediando fra di loro fregandovene di voi.

Ma soprattutto vi parlano di inflazione, deflazione, depressione, e che si deve rincorrere la crescita.

Ecco il vecchio che più vecchio non c’è, la crescita infinita. Un concetto così poco scientifico che dovrebbe mettervi in allarme.

Per millenni siamo cresciuti lentamente, allora aveva un senso crescere. Ora non lo ha più, si deve cercare l’equilibrio. E’ un concetto scientifico, non può essere sviluppato dai politici, hanno poca predisposizione all’aritmetica (la parte più bassa della matematica e di tutte le scienze). Non serve rincorrere la tecnologia, va bloccata. Va sostenuta solo quella che ha utilità sociale. Le bioteconologie al servizio dell’uomo, la ricerca al servizio della medicina, la coltivazione del terreno che si scontra con la cementificazione, l’asfaltatura, lo sfruttamento strategico che porta all’abbandono di terreni diventati in pochi anni improduttivi.

Va sostenuta la tecnologia che porta benessere per tutti. L’altra va fermata immediatamente. Cosa servono mille programmi, milioni di applicazioni per fare un idiota giochino per buttare via un po’ di tempo. Cosa servono infiniti strumenti di comunicazione quando poi li sappiamo usare in minima parte? Non lasciano spazio al pensiero, che corre dietro ai mezzi e l’involuzione appare improvvisa e irrisolvibile. Sono solo strategia anestetizzanti. Siete addormentati, svegliatevi.

Non è la crescita la soluzione ma la condivisione delle risorse. Tu paese apparentemente povero hai gli alberi? Ci danno ossigeno, ti daremo in cambio cibo, degli ospedali e gli uomini per farli funzionare. Hai solo sabbia? Sei messo male, ma parliamone. Ami la tua terra tanto da voler restare o puoi decidere di abbandonarla? Se scegli la seconda opzione ti organizziamo un bel viaggio, con tutta la tua famiglia, senza barconi non ti preoccupare. Se scegli la prima non cambia nulla, avrai la possibilità di avere le condizioni per vivere tra il vento e la sabbia.

Ora vi dico che non dovreste corre alle urne senza avere la certezza che il cambiamento sia davvero in atto. E se non ci sono dichiarazioni di posizione chiare, sarà solo finzione, altri tentativi, mediazioni che non porteranno nulla di risolutivo e nuovo. Sarà il solito show che passerà 5 serate alla settimana al IV o al V potere. Si scannano nei talk show ma poi guardateli bene sono sempre affettati, educati, nelle prove in cui devono mantenere il potere.

Ma non la sentite la politica che urla, che aggredisce? E quando la politica diventa aggressiva è perché manca di contenuti. Non sentite che non si rivolgono a voi, parlano fra di loro, si minacciano, si accusano di tradimento, si dichiarano guerra, giurano “mai più insieme” sino alle prossime elezioni, quando li vedrete andare ancora a braccetto. State attenti, si ripeterà. Non hanno nessuna dignità. E voi l’avete ancora?”

Si prese il tempo per tentare di guardare tutti negli occhi, non si era nemmeno accorto che regnava il silenzio.

“Elettrici, elettori, sono molto preoccupato per voi, non vorrei mai essere al vostro posto. Io vado verso il mare.”

Dalla sala il sussurro divenne parola e poi accelerò in clamore.

Stava già camminando. Non si era mai sentito così bene, tranquillo, sereno. Il passo sicuro, ogni tanto un saltello, nuvole di pensieri svaporavano in quel tardo pomeriggio di un prematuro inverno.

Si fermò nel mezzo del ponte, appoggiò le braccia alla balaustra ed il mento fra le mani, i piedi incrociati  sulla caviglia, nessun pensiero, cercò la direzione della corrente…”si verso il mare.”

 

AlfaZulu31

 

* Avrebbe potuto parlare meglio, ma il mare...il mare...attendeva

 


 

 
 
 

Post socialmente utile…la prima parte!

Post n°132 pubblicato il 21 Ottobre 2013 da alfazulu31

Alcuni sanno che mi interesso di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, e se scegli un mestiere del genere, per di più in tarda età, non hai possibilità di mediazione, il datore di lavoro è il tuo “nemico”. Può sembrare una presa di posizione non professionale, ma solo prendendo le distanze dalla figura, indispensabile, dell’imprenditore puoi operare in autonomia e coscienza. Qualunque altra soluzione prevede una mediazione lacerante che porta a inefficacia ed inefficienza.

Ora sto tenendo una collaborazione con organismi istituzionali, per sviluppare un prodotto informativo-formativo per i lavoratori di un preciso settore del lavoro. L’anno scorso ho sviluppato la prima parte (in collaborazione con un sacco di altra gente, almeno sulla carta, intendo nei titoli di coda!) e il prodotto finale è stato pubblicato. 700/800 pagine che non leggerà mai nessuno, noiose, ripetitive, complicate, ma così il “vertice” ha voluto (ho mediato lo so). Ora come dicevo la seconda parte con un destinatario particolare: il lavoratore che proviene da altri paesi, soliti eufemismi e giri di parole per dire “lo straniero”.

Si tratta di un libricino tascabile con indicazioni, raccomandazioni, informazioni, disegni, immagini, e parole. Ma le parole vanno tradotte per lo straniero.

Ho previsto di tradurle in Inglese (non ci sono inglesi nelle nostre fabbriche ma tanti stranieri lo parlano), in Francese (idem e sono ancora di più) e poi in Rumeno, Albanese, Arabo.

Ora pare non ci siano soldi per le traduzioni (non chiedetemi altro per cortesia che già nella seconda parte del post non mi tratterrò). Contatterò i consolati e le ambasciate, forse meglio i primi ma se intanto qualcuno di voi fosse in grado di aiutarmi, conoscendo le ultime tre lingue di cui sopra lo ringrazio sin da adesso. Si tratta di qualche decina di brevi frasi, devo essere incisivo e diretto, in tutto il libro avrà massimo una sessantina di pagine ma le frasi da tradurre non ne occuperanno, messe insieme, più di una decina. Il resto immagini che la comunicazione visiva è nettamente superiore a tutte le parole che si vogliono usare.

Chi può darmi una mano mi invii un messaggio su alfazulu31@libero.it poi seguirà la mail più professionale.

Un abbraccio ad ognuno di voi.

attilio

 

Beh nel titolo dicevo la prima parte, eccovi la seconda, in fondo è un po’ che non uso più il mitragliatore quassù, per ritrovarmi devo tornare indietro nel tempo a qualche serie di post davvero datati…ancien regime. Così a ruota libera come viene viene, avviso prima che, come ebbi già modo di dire, io sono razzista, alla mia maniera ma lo sono profondamente.

1) Mr. Priebke: nessuno lo vuole, da morto. Ooooohhh è un pessimo bigliettino da visita. L’Argentina: non se ne parla nemmeno. Bravissimi stronzi voi e tutti gli altri paesi sudamericani che alla fine degli anni 40 e inizio anni 50 avete accolto e protetto i nazisti fuggiti dall’Europa. Ipocriti

Germania idem come sopra. Come! è tedesco, figlio di Grande Germania (leggere con quel accento ironico che usiamo nelle barzellette) e non lo volete indietro. Codardi, ipocriti, falsi. E avete anche il piglio di voler comandare questa derelitta e prostrata, schifosa Europa dopo quello che avete fatto. Nessuna pietà per voi. Ho avvisato prima sono razzista, quindi chi non se la sente di andare avanti può anche chiudere la pagina e andare a leggere di sorrisi, abbracci e amenità varie altrove.

Lo brucerei e spargerei le ceneri dove adesso arrivano i barconi della tratta degli schiavi. Così nessuno rompe i coglioni per sapere dove è il suo corpo, e se qualcuno vuole omaggiarlo come icona ariana dovrà andare ad inneggiare sulla spiaggia di Lampedusa, dove i negri continuano ad affogare.

2) Mr. Obama: fallimento americano solo rinviato alla fine dell’inverno, una delusione questo presidente. Mi fermo qui, non ho mai avuto simpatia per il popolo americano, lo considero da sempre un popolo barbaro. Poche note armoniche in un oceano di ignoranza assoluta. Me ne sbatto di Spoon River e affini. L’eccezione conferma la regola.

3) Monti che se ne va dal suo partito (Scelta Civica) sbattendo l’uscio e critica l’assenza di taglio alle tasse del nuovo governo, le avesse fatte lui no vero? Dice che vorrebbe un governo del fare e non del disfare, lui che ha dato l’ultimo colpo a questo paese ormai tenuto insieme da fili sempre più sfilacciati.…fanculo imbecille incravattato. Braccio armato del sistema, incapace di dire a quella incompetente della Fornero di restarsene ferma invece di fare danni irreparabili, che comunque questo governo di altrettanti incompetenti e vigliacchi si guarda bene dal correggere. Ah lo spread va giù! Chi ricordate dei ministri di Monti? Passera, mai mosso un dito, comparsate e passerelle, la Fornero già ricordata a cui dedicai un post feroce, e adesso la Severino perché c’è sempre di mezzo il Nano e le sue ballerine. C’è un risvolto positivo in tutto questo, Monti sparirà nel nulla accompagnato da quella faccia da culo di Mauro e dall’altro leccaculo di Casini…non vedo l’ora. Non raggiungeranno lo sbarramento, si lo sbarramento, non crederete mica che si vada a votare con una legge diversa dal porcellum vero?

4) Stipendi altissimi, contratti RAI, ma non solo, con la giustifica che fanno guadagnare, vergogna! Oggi si dovrebbe dividere gli oneri secondo forza di ognuno (ma la nostra costituzione non lo prevede stranamente, persino gli svizzeri hanno un articolo del genere) e non mi basta come discriminante l’aliquota IRPEF, tra le più alte e squilibrate al mondo. Ci vogliono segni inequivocabili.

5) Tagli drastici alle pensioni superiori ai 100.000 euro, 15% in su. Qualcuno si ribellerà. Vanno depennate tali pensioni: sei vecchio mangia pane e latte come tutti gli altri vecchi del paese e crepa come stanno crepando loro. Hanno cambiato il contratto anche a me in corso d’opera, ma chissà perché per qualcuno non c’è mai retroattività, certi pensionati andrebbero esodati. Leggersi l’art. 28 della costituzione sulle responsabilità civili dei dipendenti pubblici che rimanda allo Stato. Scrivere anche i politici non è stato previsto, a me puzza da sempre. Scommetto che se chiedete ad un politico se è un dipendente pubblico vi dirà che non è vero! Ma lo stipendio lo prende dalle casse dello Stato, quelle che noi continuiamo a riempire e che troviamo sempre ad un livello più basso perchè mani avide attingono.

6) JP Morgan deve 13 miliardi di dollari allo stato americano per aver drogato il mercato con i suprime. E a noi non deve nulla?

7) Funerali dei 300 e passa disperati di Lampedusa e cosa fa il governo? Invita l’ambasciatore del paese da cui i profughi erano scappati!!! Davvero c’è da restare senza parole. Non passa, non dico giorno, ma ora che questi politici da strapazzo non ne combinino una. La politica, arte (avrei da dire sul sostantivo) della mediazione. Ma ce li hai i coglioni per prendere posizione una santa volta o no? E’ come se al funerale di mio figlio ammazzato invitassero il suo assassino. So bene cosa farei, oh se lo so.

Mi fermo a sette, un numero che adoro.

…e non dico nulla del nano e delle ballerine…si stanno suicidando da soli. Festeggerò.

Avevo avvisato, tu che sei arrivato sino in fondo, sono razzista, lo sono profondamente!

Tifo dichiaratamente per gli ultimi.

AlfaZulu31

* per cortesia la vostra attenzione sulla prima parte "il resto è noia"

** sulla pubblicazione verrà riportato il nome della traduttrice/traduttore, questo è il minimo che mi sento di fare. Grazie ancora.

 
 
 

A volte capitano giornate che a pensarle non diresti mai poi accadano davvero II parte

Post n°131 pubblicato il 23 Settembre 2013 da alfazulu31

 

6

 

La casa si trovava a San Felice del Benaco, dove la terraferma che cinge il lago prende una piega verso oriente che permette di guardare il Garda dove si restringe, prendendo orientamento nord-est, su sino a Riva. Una posizione unica dove lo sguardo spazia per tutta la lunghezza del Benaco.

La postazione della griglia era isolata in un angolo del giardino. Il braciere era stato accuratamente preparato con carta e cartone, legni di piccola pezzatura e quelli più grossi a formare una piramide. Invitai Cristina ad accendere e il fuoco divampo in un lampo dell’iride.

“Ora possiamo raggiungere gli altri, qui ne avremo per più di un’ora prima che le braci siano pronte.” Salimmo al piano superiore per indossare i costumi, mentre giungevano le voci degli altri dentro la piscina. Non mi stupì la naturalezza con cui si spogliò e chiese: “Preferisci quello azzurro o quello arancione?” “Indossa quello arancione risalterà di più sull’azzurro dell’acqua”

Raggiungemmo il gruppo e per un’ora non ci furono più battute ma solo giochi d’acqua, spruzzi e risa.

 

il respiro del lago 3

 

Il tempo passò velocemente come sempre quando si sta insieme.“Preparo l’aperitivo. Datemi cinque minuti e raggiungetemi in giardino”

Quando mi raggiunsero stavo già trafficando con la griglia. Mentre Marco versava Gewurztraminer nei calici, sentii Graziella dire: “Su Cristina raggiungi Andrea, oggi la cuoca di supporto sei tu”

Non mi voltai, ma dopo pochi secondi sentii il suo odore dietro di me.

“Cosa hai preparato?”

“Seppioline, gamberoni e mazzancolle per proseguire l’aperitivo e poi filetto di tonno che servirò con una salsa leggermente acida esaltata dal pepe verde e una normale insalata incuriosita da frutta esotica."

“Cosa fai qui Andrea?” “Cucino il pesce alla griglia” “Dai non fare lo spiritoso a tutti i costi”

“Quando sono qui, che sia solo o in compagnia, respiro come in nessun altro posto. Sto splendidamente bene. Non c’è un momento del giorno che mi annoi, il quadro che stiamo guardando insieme spazia nella mia mente che lo trasforma in infiniti movimenti per poi ritornare incorniciato dalla realtà che mi affascina. Insuperabile.

Il resto lo avrai saputo da Giovanni, scribacchio, arrotondo e ozio. E tu che fai?”

“Faccio la cuoca di supporto.” “Ora non fare la furba tu”

“Lavoro ad Arco per un azienda import-export, telelavoro. Sono indipendente e avanzo del tempo. Poche storie serie e ormai ci ho rinunciato, forse non ci sono nemmeno portata” abbozzò in un sorriso questa volta amaro “e poi come te arrotondo. Non lo faccio per soldi è molto più complicato”

“Arrotondo disegnando quadri orribili per fare dispetto ad una insegnante che mi illudo che legga i miei articoli e schiatti dall’invidia” “Ahahahaha sei tremendo Andrea” in un sorriso che tornò aperto come il lago.

“Dai Cristina ci siamo. Portami i vassoi che servi la prima portata mentre io preparo i filetti per dopo”

Ci ritrovammo tutti al tavolo in modo molto informale. I commenti sulle pietanze si sprecavano come sempre. Da un momento all’altro, non appena Marco e Franco avrebbero servito il caffè (era un loro vezzo, non c’era nemmeno necessità di dir loro nulla. Si alzavano e sapevano come muoversi) avrebbero iniziato a chiacchierare delle loro cazzate. Sport e affari e politica gli uomini e casa, giardino, casalinghi vari, borse e scarpe le donne (a dire il vero le scarpe, da donna, non sono cazzate, forse l’unico discorso serio, dal mio punto di vista…).

Discorsi mortali per loro due a cui erano costretti a partecipare pur senza appassionarsi.

E venne la sera dentro quella vellutata che mi venne davvero in modo perfetto e crostini tostati ad indorare prima e inzuppare dopo. E poi il buio che cala sul lago illuminato dalle sue timide luci e di echi di feste agostane lontane. La sera rilassa. Avrebbero iniziato a parlare delle loro incredibili vacanze, dei ristoranti frequentati, dei fastidi che avevano dovuto subire dalla gente del posto. Un copione che conoscevo a memoria. Cambiavano i nomi dei luoghi ma i contenuti (ammesso che di contenuti si trattasse) sempre identici.

Mi ero messo un passo da loro, arpeggiavo la mia chitarra avendo cura di tenere un tono basso che accompagnasse senza infastidire. La verità era che mi permetteva di non sentire i loro scontati racconti.

 

4

 

Ogni tanto incrociavo lo sguardo di Cristina in una smorfia che le piegava l’angolo sinistro della bocca.

Si faceva tardi e sempre più buio e l’umidità del lago ci accompagnò dentro il sonno.

L’indomani la giornata presentava gli stessi contenuti, con variazioni libere. Era una lunga preparazione ai saluti finali.

Giovanni dopo aver a lungo parlato degli impegni che lo attendevano per il giorno dopo mi chiese: “Che fai di bello domani Andrea? Sempre qui a far girare i pollici?”

Non fece in tempo nemmeno a finire di far sentire il punto di domanda che: “Domani salgo a Riva, ho un paio di cose da fare. Consegnare un articolo e decidere col grafico le immagini da inserire e poi vado in cantiere per vedere se la mia vecchia deriva 470 è pronta per la fine della stagione e per la Centomiglia del prossimo settembre. Parteciperò con il mio amico fornaio”

“Beato te che non hai mai un cazzo da pensare, mentre io devo passare alle 7,00 a prelevare il “vecchio”, poi in azienda dove con il direttore dobbiamo andare a Firenze per chiudere un affare. Sarà una giornata di merda!”

La domenica consumava inesorabilmente il suo tempo. Non mi era mai piaciuta la domenica, ho sempre preferito il sabato del villaggio.

Molto prima dell’imbrunire, i soliti impegni improbabili chiamavano, ognuno preparò le proprie cose per andarsene.

Un momento in cui le voci si sovrappongono confusamente sino a quando in un attimo di silenzio:

“Giovanni domani mattina mi devi riportare ad Arco per le 9 ricordi vero?”

“Cristina domani non posso, non hai sentito prima che dicevo degli impegni che ho domani molto presto”

“Portala su adesso” disse Franco

“Tra andata e ritorno mi ci vogliono quasi tre ore e poi devo tornare pure a Verona devo preparare i documenti per l’affare di domani.” Si fermò un attimo e, come illuminato da un colpo di genio, riprese:

“Andrea tu domani hai detto che devi salire a Riva, due passi da Arco. Scusa, ma...se Cristina resta a dormire qui, domani potresti accompagnarla tu, che ti costa?”

“A me nulla” dissi “A te parecchio” pensarono le mie labbra mute “Ma bisogna vedere se Cristina è d’accordo”

“Cristina non ti sembra la soluzione più giusta? Su dai non formalizzarti Andrea è un gentleman” accompagnato dalle risa di tutti “E poi vedrai che in quel che resta del tempo saprà raccontarti le storie di questo lago che solo lui conosce così bene”

“Per me va bene Giovanni, ciò che conta è che sia ad Arco per le 9 di domani”

“Allora tutto a posto” disse qualcuno…”si può andare” qualcun altro…”Ciao Andrea grazie di tutto”…”ciao alla prossima”

“Vi accompagno al cancello. Siete stati la perfetta compagnia per questo incontro”

“Cristina sali pure a riporre le tue cose e scegli la camera che vuoi io mi prenderò l’altra”

Pochi minuti. I saluti ripetuti, il cancello che si apre e che si richiude lentamente, il lampeggiante che si spegne. Pochi minuti sufficienti per trovare il tavolino ricoperto da una tovaglia bianca, due candele, due calici e il Gewurz che aspettava di essere versato.

Lei e il suo vestito da sera…di fronte al lago…mi dà le spalle…la sua schiena, vertigine nuda…la sua voce ironica, calma, calda:

“Allora Andrea, lo versiamo questo vino nei calici?”

Torsione della testa…occhiolino…e il profilo del suo sorriso.

Di sicuro il migliore del fine settimana, s’apre alla notte.

 

cristina

 

AlfaZulu31


Chiosa:

L’indomani alle 7 partimmo lei per Arco io per Riva.

Un silenzio interrotto da sguardi che viaggiavano sulla colonna sonora della radio.

A Riva il silenzio venne rotto:

“Io resterò a San Felice sino all’ultima domenica di settembre. Mi farebbe piacere tornassi.” E alleggerii: “Prometto che non inviterò nessuno dei “vecchi” amici”

“Sei proprio un gentleman Andrea, su questo quel coglione del tuo amico ha ragione. Osa di più.”

“Voglio che torni, anche tutti i giorni per riempire le notti di noi. Quando torni?”

“Venerdì sera sarò da te. Quando sarò al cancello ti chiamerò ahah”

“Sono stata bene Andrea, come non mi accadeva da troppo tempo. Voglio anch’io tornare a San Felice. Sarà il posto, l’aria, ma mi fa sentire divinamente e tu sei un gran figlio di buonadonna, come cuoco intendo. Sarai tu.”

“Allora ti aspetto per venerdì Cristina. Ti porto a cena in un posto riservato e dalla cucina eccellente”

“No, prepara qualcosa di sfizioso con le tue mani. Adoro pensare alle tue mani che si agitano per me”

Giovanni richiamò Cristina altre volte e lei si negò sempre. Mangiò la foglia, incaricò un investigatore per spiarla e visto la nostra assoluta libertà di movimento, ci volle un momento a scoprire dove Cristina passasse i suoi weekend.

Andò su tutte le furie. Non mi chiamò mai. Chiamò gli amici di quel giorno e raccontò tutto facendo loro due palle di sicuro. Nessuno ebbe il coraggio di dirgli che era un idiota e nessuno mi telefonò almeno per dirmi se fosse tutto vero. Gran bella scelta, mi permise di prendere definitivamente commiato da loro.

L’offerta del tour operator non si ripeté mai più.

Da cosa capii tutto questo? Lidia. Mi inviò un sms: “Salutami Cristina. Buona fortuna…tesoro”

 
 
 

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