troppi spiccioli...

così ebbe inizio...

...ovvero la Mamma, CappuccettoRosso e il Lupo 

C’era una volta, nel meraviglioso mondo delle fiabe, una bimba di nome Cappuccetto Rosso.
Chiamata cosi per via della sua mantellina rosso fuoco che la mamma le confezionò con tanto amore, era la bimba più amata da tutti gli abitanti del bosco.
Ma, ahimè, nessuno sapeva cosa si celava dietro quel dolce faccino acqua e sapone…
Cappuccetto Rosso era un’adolescente fashion victim con crisi di nervi.
Un bel giorno accadde che i nervi le saltarono e fu cosi che iniziò una discussione animata con la cara mammina.

Mamma: cappuccetto, tesoro, dove sei?

CappuccettoRosso: sgrunf!

M: cappyyyy, amore della mamma, esci dal bagno che devo chiederti un favore.

CR: ma mamma! mi sto provando la nuova miss D&G, mi serve tempo per riflettere. Devo capire se le righe orizzontali rosa-nero si intonano miei nuovi occhiali gucci.

M: e suuu, dai che devi portare le focaccine alla nonna che è tanto malata. Il vestitino nuovo te lo provi al ritorno. Mettiti la mantellina rossa che ti sta taaaaaanto bene e risalta il colore dei tuoi occhi.

Cappuccetto Rosso uscì dal bagno borbottando. Scese in cucina, vide la madre in tenuta casalinga e sbarrò gli occhi.

CR: ma mamma! Quante volte ti ho detto di non vestirti cosi in casa?

M: ma tesoro, in cucina mi sporco, non posso vestirmi mica a festa tutti i giorni.

CR: e se la cucina ti va a fuoco e sei costretta a chiamare i pompieri? E se per salvarti dal fumo entra un bel pompiere tutto muscoli e niente cervello che fai? Ti presenti cosi? AAHH io non sono figlia tua!

La mamma, accusando il colpo, porge a Cappuccetto Rosso il cestino.

M: tesoro, ricordati di non fermarti quando ti avvicini al bosco. Di non perder tempo dietro agli SMS dei giovincelli e, soprattutto, mettiti quella blusa rossa che ti sta taaaaaanto beeene.

CR: mamma. il rosso è passato di moda. Il rosso è out. Cioè, no, ti prego. Non puoi mandarmi in giro con questa roba da mercatino. Ma ti rendi contooo? E poi, io dico. Macchecedevoanna’sempreiodastaminchiadivecchietta?

M: amore della mamma, non dire queste brutte parole. Non si addicono a una signorina.

CR: a ma’, ma che te devo fa un disegnino?

M: cappuccetto! Prendi il cestino e va dalla nonna! E ricordati di lavarle la dentiera dopo che ha mangiato! Non sai quanto ci costa di dentista la nonnina cara.

Cosi Cappuccetto Rosso prese il cestino della merenda e uscì di casa sbattendo la porta.
Camminando seguendo il sentiero cominciò a parlare tra se e se.

“ma ti pare? Guarda come mi manda in giro, cosi conciata! Io! Uff voglio chiamarmi Cappuccetto Rosa! Va cosi tanto di moda. E poi c’è quella giacchina molto fashion da H&M che si intonerebbe alla perfezione al rosa pink del mio cellulare nuovo! Quella donna non capisce niente in fatto di moda!”
“devo ricordarmi di chiamare Biancaneve per quel rave al castello di Cenerentola.”
“ora mando un sms a Cenerentola e le dico che domani ci vediamo per far shopping cosi la aggiorno sulle ultime conquiste amorose. Creperà dall’invidia quella svuotazucche quando saprà chi mi sono fatta.”
“devo assolutamente comprarmi, anzi, devo assolutamente dire a mamma di darmi i soldi per comprarmi le scarpe Gucci della nuova collezione. Non posso mica usare sempre lo stesso paio di scarpe! Sarebbe uno shock per chi mi conosce!"
“uuhh voglio whinnie sul mio cellulino! Devo assolutamente scaricarlo, altrimenti verrò marchiata come antiduci…e non posso, sono troppo fashion per esserlo!”

E cosi via dicendo, si accorse troppo tardi di non aver seguito il sentiero. Si ritrovò in un piccolo angolo di mondo incontaminato. Senza negozi, senza musica all’ultima moda…dove l’unica cosa rosa pink erano dei fiorellini tristi e mosci sulle rive di uno stagno.

“mio dio che obbbbrobbbrio! Dov’è la vetrina di D&G? e Chanel? Oddio mi sono persa! Rivoglio i glitter! Ridatemi i raga! Dov’è la gigantografia di Paris Hilton?”

Mentre si disperava si avvicinò allo specchio d’acqua e ci guardò dentro.

“AAAAHHHH che orrore! È un incubo! Svegliatemi! Cioè, non lo so. No ti prego! Non può essere vero! Non ci posso credere! Non posso andare in giro conciata cosi! Sta diavolo di mantellina rossa mi sgualcisce le treccine fashion! Mi rovina l’acconciatura! Per non parlare del colore poi…un bel rosa glitteroso non stonerebbe cosi!”

Urlando non si accorse che dietro di se si era avvicinato il lupo.

Lupo: ciao pella pampina! Perché urli?

CR: e tu chi sei? Mamma mia quanto puzzi!

L: sono il lupo pella pampina! Non mi riconosci?

CR: tu? Il lupo? Ma fammi il piacere! Non farmi ridere! Non puoi essere il lupo!

L: come no? Io ezzere il lupo cattifo! E afere tanta fame!

CR: seee vabbe, raccontacene n’altra che questa ‘n’ ce piace. E poi scusa…ma cos’è sta puzza?

L: ehm – visibilmente imbarazzato – è che ho finito il bagnoschiuma dell’aquolina.

CR: no tesoro, questo è un problema di pelle. Non fai respirare i pori, e la pelliccia ti si ingrassa. Mangi male vero? Una bella dieta ipocalorica fatta di bistecchine di soia per 4 anni e vedrai che passa…e ti leva pure quell’effetto lucido/unto che hai sulla pelliccia.

L: ma io afere tanta fame adesso. Magari se mi dai un paio di focaccine mi passa. E domani comincio la dieta. Lo ciuro!

CR: lupo, non sono nata ieri. E poi lo zucchero ti fa male. Ti fa venire i brufoli. E non è decoroso un lupo coi brufoli e la pelliccia unta. A pensarci bene fai proprio schifo! E poi, questo color marrone sporco…lupo, hai bisogno di una bella tinta all’ultimo grido, magari due meches sulla pelliccia che danno risalto…madonnamia ma che voi risalta'. Lupo mi fai pena! Senti, io devo andare. Vado di fretta. Sono in ritardo per la festa. Mi devo truccare, devo pure comprarmi il lucidalabbra al mirtillo che fa molto IN. E se non porto ste cazz de focaccine a mia nonna mi schiatta di fame e mi devo pure sorbire mia mamma. Non è aria.

L: ma… ma… non mi dai nemmeno un aiutino?

CR: lupo, sei senza speranza. Sei out! Non sarai mai fashion, manco se ti ricopri di brillantini! Anzi, dammelo tu un aiutino. Devo arrivare alla casa della nonna il prima possibile, ma se torno sul sentiero ci metto una vita…

L: ah zi zi! C’è una strada, ma defi pazzare per il posco. E il posco è prutto e kattifo.

CR: a lupo! Sai che te dico? Mavaamorìammazzato!

E cosi lasciò il lupo a bocca asciutta e si incamminò per il bosco...