troppi spiccioli...

Ciao...

non avrei mai creduto che per parlarti avrei dovuto scriverti una lettera, tanto piu qui dentro, soprattutto sapendo che molto probabilmente non la leggerai mai...

sto congelando, sarei dovuta gia essere addormentata, ma ho preferito riaccendere tutto, e scrivere ora, perchè so gia che quello che sento ora probabilmente domani potrei averlo mandato giu, accantonato, nascosto alla me stessa piu istintiva per far spazio a quell' io razionale che mi fa temporeggiare su tutto...anche troppo.
sto tremando dal freddo si, sono uscita dal tepore delle coperte per scrivere di getto, ma ho piu freddo dentro ora.

sono giorni ormai che non si riesce a parlare, giorni in cui ci sono pochi e disparati attimi, istanti in cui il nervoso la fa da padrone, una volta l'uno una volta l'altra, ci siamo resi conto di un allontanamento spaventoso, ce ne siamo resi conto ora, perchè non ieri?perchè non qualche mese fa? perchè non si poteva evitare tutto questo?non era piu semplice?
sai della mia difficoltà a tirar fuori le cose che mi fanno star male, sai che ho bisogno di tempo per parlare, per trovare le parole giuste, quelle adatte per riuscire ad esprimere cio che ho dentro realmente...ma puntualmente con te non ci riesco; le interruzioni, i discorsi lasciati a metà, le distrazioni, le chiamate, le irruzioni in camera, i nervosi, i raffreddori, la fame, le visite improvvise, gli orari lavorativi, le uscite la sera...sono tutte cose che hanno alimentato il blocco...cose mie, cose tue...tutti rallentamenti.
sono nervosa, e il non sentirsi cercati non fa altro che aumentare quello stato di nervosismo gia esistente per svariati motivi; il tentare di farlo capire con la stessa moneta e vedere che non serve a nulla alimenta il nervosismo; il sentirsi dire "sai che sono cosi, te lo avevo detto, a volte ci sono a volte no..." non serve a giustificare te stesso, almeno ai miei occhi, ma bensi' a colpevolizzare me stessa della scelta che ho fatto e, ovviamente, ad aumentare il nervoso, la delusione e il dolore che crescono sempre di piu.
due giorni fa sei stato svegliato male, e cio ha reso la tua giornata pessima, cosi da non poterti assolutamente parlare, perchè qualsiasi cosa veniva recepita come un attacco...ieri stavi male, e non mi andava di "sparare sulla croce rossa", non me la sono sentita. oggi speravo in una chiamata, ho messo da parte l'orgoglio e ho provato a chiamare io, stai ancora male, e sono stata liquidata in pochi minuti per la visita del medico. "ti chiamo piu tardi" e io ho atteso, ho ingannato il tempo, ho provato a non pensare, a pensare ad altro...poi ho visto l'ora...mezzanotte passata.
mi sono chiesta se stavi bene, se fosse passato tutto e fossi uscito, se eri a casa, se ti eri addormentato...era l'ultima cosa che speravo...ovviamente si, ti eri addormentato "da poco...sono stati tutti qui, che carini mi sono venuti a trovare, mi hanno portato il canestrino...ma che ore sono?" "ah, allora saranno gia due orette che dormo...e mia sorella non è ancora rientrata...e io sto male, non ho nessuno che mi accudisce..." "devo lamentarmi, lo sai, mi sento meglio se mi lamento" .......
e in tutto questo, non ti sei reso conto che da quando sei stato svegliato al telefono, la persona dall'altro capo del filo aveva gli occhi lucidi, non ti sei reso conto che stava gia male (tu capisci il tono della voce no?), non ti sei reso conto che quando hai realizzato che erano gia due ore di sonno la persona al telefono gia piangeva, in silenzio, ma piangeva, per lasciarti lamentare. non ti sei reso conto che chi vorrebbe starti vicino in questo momento tu lo stai allontanando, e nel modo piu brutto possibile, non ti stai rendendo conto che i tuoi "anche tu mi abbandoni, in modo indiretto ma mi stai abbandonando" fanno male quanto il "mi chiami domani?" che è seguito subito dopo. non ti rendi conto che mentre manifesti un'essere leggermente scocciato dalla risposta "domani non ci sono, ho una visita medica dopo il lavoro e non so a che ora torno" la persona che te lo dice sta col cuore in gola, fatica a parlare nel ripeterti che non sa l'orario del ritorno quando "ma nemmeno un secondo?" pur sapendo che un secondo al telefono non risolverebbe una situazione del genere.
la persona che sta dall'altra parte del filo ha ascoltato le lamentele, ti ha incitato a tornare a dormire piu di una volta per evitare di farti sentire i singhiozzi (e non so se per evitare la discussione nel tuo stato o se per orgoglio) e dopo poco l'ha avuta vinta, ha soffocato il magone, il battito irregolare del cuore, i singhiozzi, la voce cammuffata e ti ha mandato una buonanotte piu fredda di una notte al polo nord...non ha voluto tu la richiamassi appena fossi salito da chi poteva darti le cure per la notte, non ha voluto un prolungarsi di quel dolore che sta ancora qua...che non accenna a passare minimamente.
ma c'è una cosa che sicuramente non sai, che non puoi sapere, che non puoi sentire o provare ad immaginare. manca poco e quella persona avrà le sue risposte. che tu sia cosi o no, con tutto il tuo egoismo, con tutti i tuoi modi di fare, con tutte le tue gentilezze, con tutti i tuoi diversi modi di parlare, con tutti i tuoi sentimenti, con tutti i tuoi pensieri...tra qualche giorno (mi auguro) quella persona dall'altro capo del telefono lascerà ragionare solo l'istinto, lo so sembra un gioco di parole ma è cosi. sarà l'istinto a guidare le azioni, i movimenti. nessun pensiero tranne che quelli finalizzati all'azione istantanea. e li capirai, capirai anche tu che è arrivato il momento, quel momento. quel giorno, quell'ora in cui TU, sarai solo TU a dover scegliere...niente piu attese. una scelta, una risposta e le sue conseguenze.
non rinnego niente di tutto quello che ho passato e vissuto, ti ringrazio per avermi fatto rivivere alcuni momenti, ti ringrazio per avermi ricordato che non ho vissuto altri momenti per tue scelte, grazie per avermi fatto star bene, grazie per avermi fatto star male, grazie per avermi ricordato cosa sono i sentimenti, grazie per essere riuscito a farmi ricordare cosa sono TUTTI i sentimenti...comunque andrà a finire, grazie.

                                               Ary