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Post n°497 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da CacciatricediSangue

Dopo averli visti qui e qui non potevo perderli, sapendo che ci sarebbe stata una compagnia di squilibrati doc

Within temptation 10-01-08

Il massacro ha inizio. E come tutti gli inizi si parte dal viaggio.

Lo stato comatoso era d’obbligo, visto che la sera prima si erano fatte le 2 per colpa di due malvagi soggetti (click e click), visto che comunque l’orario lavorativo è sempre quello e che la partenza da casa era prevista per le 15.30 (un’ora precisa dopo lo stacco dal lavoro).
con la zimo ci avviamo. Non prendevo la metro da una vita, e ogni volta che mi ricapita di farlo mi ricordo il perché. E lo stesso vale per il treno.

Termini ore 16.30 binario 4 carrozza non la ricordo e non mi va di andare a vedere il biglietto. La zimo è molto piu a mio agio di me. Io col treno non mi ci trovo, mi sento legata, limitata e col fiato sul collo. In più in auto non hai tutti quei personaggi che durante il tragitto si trastullano facendoti sentire tutte le suonerie dei loro cellulari, non hai quelle persone che ti fanno sentire tutto ciò che dicono al telefono perché urlano…e soprattutto…non hai una voce che ti dice “benvenuti sul treno tal dei tali roma-milano … bla bla che, dopo l’annuncio in italiano se ne esce con un inglese a dir poco assurdo “velcome, the tren (is on the table abbiamo aggiunto noi sghignazzando) the tren number for for bla bla from Roma arrived tu milano centrale…” (peccato abbiano cambiato capotreno a Firenze, lo avrei volentieri registrato, anche se il secondo, calabrese, non era da meno dato che ha letteralmente evitato l’annuncio in inglese).

Arrivate in stazione, restava solo una cosa da fare (dopo che la zimo avesse cambiato l’acqua al pipistrello – parole sue - ): trovare child. Costui sarebbe dovuto arrivare 10 minuti prima di noi in stazione, mentre, invece, si presenterà 15 minuti dopo.

Dopo le varie presentazioni e qualche pseudo cazzotto “cerchiamo il 25”
“lo so io dov’è la fermata” disse child e cosi dicendo lo seguiamo in un tragitto a zig e zag quando la fermata era letteralmente davanti a noi. Li avremmo dovuto capire molte cose. Invece abbiamo continuato a dargli retta perfino sull’autobus, quando ci disse che sapeva dove dovevamo scendere.

In mezzo alle fratte. Nel nulla. Siamo scesi nel nulla.

“cerchiamo il tendone” e cosi, mentre aggiorno night sulla postazione (cosa difficilissima, visto che mancavano punti di riferimento, l’unica cosa che tornava in mente era il viaggio di ritorno alle macchine durante l’indipendet days quando abbiamo attraversato la tangenziale a piedi) cerchiamo il fantomatico tendone, che poi non era il locale ma era il tendone del circo.

night:”dove siete?”

io: ”cazzo ne so? In mezzo al nulla, da una parte l’erba, dall’altra pure … e qualche strada. Ci sono i lampioni, alla sinistra leggo renault”

night:”pure io ma a voi non vi vedo!” e poco dopo aver capito dove eravamo “ho l’auto grigia davanti al cancello prima dell’entrata, ci vediamo li”

noi imperterriti andiamo avanti senza vedere una fine…tanto child ci sa arrivare “siamo quasi arrivati” basta crederci no? Ci avviciniamo al tendone del circo, passiamo davanti un’auto grigia ferma (ma non c’è nessuno)…uh! Un cancello! E mentre continuiamo a camminare il dubbio sorge … auto grigia …cancello … vuoi vedere che siamo passati davanti a night e non ci siamo fermati? Infatti ecco spuntare dal nulla quella fantomatica autogrigia col perfido soggetto che ci raccatta “salite? Non è cosi vicino il posto” sguardo fulminante verso child.

Parcheggiata l’auto, con la zimo notiamo l’assenza del parcheggiatore abusivo. Cosa mai vista a roma. Come, cosa rara ormai a questi appuntamenti, la fiacca presenza di emo. Meglio cosi.

In fila notiamo di tutto mentre i due esseri erano a prendere il biglietto. Tra il tutto sono compresi un tipo figherrimo (orribilis fighettinus) che mi chiede se il nome del gruppo fosse within o waithin tentesciòn (dev’essere parente del capotreno) e di una tipa sugli anta anta che se ne esce “ogni volta la stessa storia tocca perdere 10 minuti di vita per la fila” (ora, io capisco che ormai la tua sia tutta in discesa, ma 10 minuti di fila per un concerto, io non mi lamento mica…ho visto di peggio e manco pioveva ringraziando il cielo!)

Sta di fatto che entriamo, e vedendo le sedie, sapendo che la zimo preferiva starsene in disparte piuttosto che tra la bolgia, che night agognava a un posto seduto da dove vedere il concerto … birretta, due chiacchiere e …

Il concerto lo apre, con mia somma e immense giuoia il gruppo dei novembre, romani, che cantano in un inglese improponibile, e parlano in un italiano cosi strascicato che è ancora più improponibile dell’inglese cantato.[da wikipedia : I Novembre sono un gruppo italiano (romano) di progressive death metal/gothic metal che unisce le tipiche sonorità di questi generi ad atmosfere gotiche e doom, dimostrando di eguagliare ed in parte anticipare cronologicamente la lezione impartita da gruppi come Opeth e Katatonia e di saperla rimodellare con l'originalità di chi ha influenze ben lontane dal mondo del Metal.(si certo, je piacerebbe aggiungerei io)]

Non c’è niente da fare. Li avevo già visti al live dei lacuna coil e mi avevano depresso. A bologna non hanno fatto altro che confermarmi la mia depressione. Non mi piacciono. Sono mosci. E sapere che potrei ritrovarmeli al summer breeze mi vengono i brividi!

Quindi, calcolando i nostri culi pesi, la stanchezza e la depressione dei novembre, era ovvio che ci piazzassimo in fondo in fondo in fondo all’estragon mentre questi suonavano, abbarbicandoci sugli sgabelli tra una birra e un cazzotto (la zimo e child se le sono date più di una volta, di santa ragione).

Lasciamo finire quello strazio, per risentire, per l’ennesima volta Lateralus dei Tool e Mütter dei Rammstein mentre gli addetti si apprestavano a cambiare il palco.
io mi chiedo, quando ci sono questo tipo di eventi, possibile che l’addetto alla musica d’attesa si porti dietro solo due cd? E poi mi chiedo, perché ogni volta che metto piede a bologna, in un modo o nell’altro mi ritrovo a sentire tutto Lateralus a ripetizione?
domande che non avranno mai una risposta.

Ma le domande passano in secondo piano quando si abbassano nuovamente le luci.

L’intro è inconfondibile. Jillian inizia tra le urla del pubblico. Ci sono. I Within Temptation in forma, cominciano a scaldare la folla. Anche se carenti di uno del gruppo (Robert, ha lasciato un comunicato stampa sul loro sito, dove spiegava che, per infortunio non avrebbe potuto partecipare ai live di gennaio), non si fermano davanti a nulla. Cosi, senza sosta The Cross, The Bowling e Hand Of Sorrow. Poi compare una chitarra classica sul palco. Sharon vuol sentire il pubblico cantare, partono le prime note e What Have You Done viene cantata insieme (vista anche l’assenza di Keith Caputo). Una leggera pausa, il chitarrista al piano, e, dopo Memories, è il momento di Forgiven in versione acustica. A seguire pezzi storici come Angels e Stand my ground, per tornare all’ultimo album con All I Need, Frozen e Our Solemn Hour. Un mix ben assortito di ballate, pezzi conosciuti e brani della loro ultima fatica. The Heart Of Everything e Mother Earth vengono cantate interamente dal pubblico entusiasta. Sharon si agita sul palco come al solito, non sta un attimo ferma e, continuando a ballare (per la gioia di Night) conclude il concerto con The Promise e The Truth Beneath The Rose. Ma c’è spazio per un piccolo bis, mezzanotte inoltrata, luci spente, intro, le luci si accendono e Deceiver Of Fools cantata a squarciagola all’estragon. Ovvio che non poteva mancare uno dei brani più conosciuti del gruppo. Cosi, con Ice Queen, i Within Temptation salutano il pubblico di Bologna. Conclusione attesa, sperata e degna di nota. Sapevo già cosa aspettarmi, avendoli già visti, e proprio per questo sono tornata a sentirli. Per quanto Sharon, con voce e bellezza, oscuri il resto del gruppo, i Within Temptation sono una band da andare a vedere dal vivo. Per l’emozione che riescono a dare, per la bellezza dei suoni e il coinvolgimento con il pubblico. Decisamente ne è valsa la pena.

Ora, per chi volesse sapere se Night avesse lanciato le mutande alla bella Sharon, no, non l’ha fatto. È rimasto impietrito a guardarla mentre passava da una parte all’altra del palco. L’unica distrazione concessa è stata per fotografare un buffo omino in prima fila che sembrava la fotocopia di dragon ball.

A concerto finito, magliettina di rito e di corsa in stazione.

Nota dolente, trovare un caffè a quell’ora in stazione. Praticamente impossibile. All’1 e 10 l’omino dell’altoparlante ci annuncia che il nostro treno era sui binari, salutiamo i due perfidi romagnoli e corriamo verso la nostra carrozza consapevoli di una cosa. La lotta al posto.

Treno internazionale che porta a Napoli. Ciò significa che chiunque avrà acquistato un biglietto, anche se i posti sono già stati tutti prenotati. Ed è cosi che due simpatici omini si dovranno alzare al nostro arrivo, lasciarci il posto e rimanere seduti fuori dallo scompartimento, su quelle seggioline tanto scomode (già provate in un viaggio simile) e farsi li tutto il viaggio mentre io e la Zimo bestemmieremo mentalmente dalla partenza (a scatti, sembrava un treno diesel) fino all’arrivo per via di una madre e un figlio nel nostro scompartimento che, anche senza parlare, facevano rumore (tanto per dirne una, ha fatto il resoconto dettagliato della sua mancanza di biglietto con l’obliteratore, con noi, e con quelli fuori dallo scompartimento; e alle 6, in arrivo a Roma, si è messa a urlare al figlio di svegliarsi, ininterrottamente, senza prendere fiato, fin quando il treno non si è fermato),

scese dal treno come due cadaveri ambulanti, le due pazze saliranno sulla metro strascicando i piedi, dormendo con un occhio solo (come in treno), per poi arrivare alla auto (che non era stata portata in albania per fortuna) e subito dopo si dirigeranno al lavoro per una nuova emozionante giornata lavorativa.

Per la cronaca, io ho ancora il sonno da recuperare. Ma questa è un’altra storia.

(video rubato a Night)

In attesa di un altro concerto (non quello degli Epica previsto per il 13 febbraio, perché Simone Simmons, la cantante, ha lo stafilococco, quindi date annullate) che probabilmente dovrebbe essere quello dei Korn a milano il 23 febbraio, faccio il conto alla rovescia per un altro appuntamento che non posso più rimandare. -5

PS: per chi volesse vedere altre foto pessime basta cliccare qui

 
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CacciatricediSangue
CacciatricediSangue il 13/01/08 alle 18:45 via WEB
riguardo all'anta in fila...era moooolto anta e non sono riuscita a capirne la provenienza, ero...ehm..distratta dal tipo allucinante col kilt :P
 
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