troppi spiccioli...

Ecco dove mi ha portato la Zimo, nei dettagli pt.1

dopo essere state qui giovedi sera:

ovvero il concerto dei Ratti della Sabina al qube, con due ore di sonno alle spalle, aggirandomi per il locale come un'ameba, prendendo e dando botte...

dopo aver passato un venerdi in coma fisico e mentale...

sabato, poco prima delle 13, la Zimo irrompe in casa mia.

io ero già un diavolo per capello per ragioni che non sto qui a spiegare, e l'idea di uscire di casa era diventata da terrore puro a unica via di salvezza da un'imminente crisi di nervi.

saliamo in macchina, la Zimo accende il tom tom, e per non dirmi la destinazione, imposta il navigatore a tappe.

prima tappa Orte. strano ma vero, non c'abbiamo messo una vita ad uscire dal raccordo.
seconda tappa San Vittore. tra l'imperversare dei distributori di metano e gli autogrill chiusi...con un panino in mano e il navigatore nell'altra la Zimo chiama Mister X.
ovviamente io non dovevo sapere nè la destinazione finale, ne chi fosse il fantomatico mister x, sapevo solo che era psicopatico. e come tale, non si ricordava dove era il posto dell'appuntamento (si sono dovuti mandare degli sms poi, dato che io non dovevo sapere).
terza tappa Cesena. il fantomatico psicopatico non era altri se non questo qui.
dopo aver appurato che il simboletto dei due martelli sul cartello del parcheggio significasse che l'auto poteva essere parcheggiata senza limiti di sosta ne fermata perchè sabato non è un giorno lavorativo (c'è voluta mezz'ora, non venitemi a dire che poi non è lento :P), si fa un giro per Cesena.
più che un giro direi un tirare dritto seguendo le linee del marciapiede (seguivamo la Zimo) cosi da tornare alle auto e valutare dove andare a cena.

e fu li l'errore. mai fermarsi a chiacchierare per strada davanti all'auto parcheggiata se la zona è contornata di soggetti che fanno la spesa in pigiama.

succede questo: stiamo allegramente sparando cazzate (non ricordo cosa di preciso) quando un'allegra vecchina si ferma davanti a noi e ci osserva (voci dal profondo delle coperte dietro le mie spalle dicono che ha visto me, io dico il contrario). La Zimo, vista la faccia dell'anziana signora le chiede se le sembrava di riconoscere qualcuno. e li la frittata è fatta.

l'allegra donnina tra un detto della prima guerra mondiale e l'altro, ci spiega che succede spesso ai vecchietti di notare qualcuno che sembra di conoscere...
l'errore fu darle spago.(e qui la colpevole non sono io nè la mia calamita! è stata la Zimo a farle le domande!)
fu cosi che tra parolacce, canzoncine e tutto il resto esce fuori che la vecchina era una velletrana, vedova di un romagnolo...
ora, dopo mezz'ora a parlare (parlava solo lei) lei se ne esce cosi: "ma venite su, vi offro un caffè"

ora, tre persone razionali, sane di mente, insomma, NORMALI, avrebbero risposto di no ringraziando. noi invece, che non siamo normali, nè sani di mente, ci siamo guardati in faccia e l'abbiamo seguita.

adesso non posso mettermi a raccontare di tutte le cose che ci ha fatto vedere, di tutto quello che ha detto, anche perchè sarebbe impossibile (credo avesse il tasto repeat inserito), ricordo però che ci ha fatto vedere le foto del marito, di lei da giovane, dei 13 fratelli (13!), dei figli, dei nipoti, della bisnipotina, tanto che la povera bambina è stata chiamata al telefono.
"Giorgia, ti passo una signorina che è qui con me, dille come mi chiami"
la Zimo afferra il telefono, nemmeno il tempo di dire ciao Giorgia che dall'altra parte a un sospiro sussegue un PRONTO incazzatissimo. La Zimo, con sguardo terrorizzato ripassa la cornetta alla signora Elsa che, alla domanda della nipote su chi fossero quelle persone dentro casa e se avesse fatto entrare degli sconosciuti, risponde "ma nooo, sono amiche di vecchia data!", per poi rassicurarci, dopo la telefonata, che non poteva dire alla nipote di aver fatto salire degli estranei, ma che aveva capito subito che di noi si poteva fidare, che non eravamo gli ultimi di una lunga lista di sconosciuti, e che bla bla bla, perchè lei è sì anziana, ma mica stupida eh? mica fa salire chiunque su casa! (nooooo per niente!)
durante il giro turistico, dove ormai la signora Elsa era andata in loop, dopo tot parole riprendeva il discorso da Adamo ed Eva e giù a dire che è un'anziana signora, che stava risistemando casa, che era caduta dalla poltrona, che la vicina del piano di sopra fosse una troia forestiera, etc etc... mentre cercavo una via di fuga, ed escludendo il volo dal balcone, noto che manca la maniglia alla porta d'ingresso. panico!
non ho neanche modo di farlo notare alla Zimo che dava corda al parlare dell'anziana nonnina, quando ci fa entrare in cucina.
dopo l'ennesimo "vi offrirei qualcosa da mangiare ma non ho niente perchè sono stata male... volete un caffè?" comincia a cercare qualcosa da darci.
prima tenta la strada dei biscotti, a tal punto di intimare fabio a prenderseli o glieli avrebbe ficcati in saccoccia (parole sue), poi apre il frigo, e, a giudicare dalle facce della Zimo e di Fabio, l'odore era mortale (io ero lontana). Dopo aver osservato un cartone del latte appartenuto a non so quale epoca, e dopo averlo rifiutato, prende una stecca di cioccolata aperta. e, sempre rivolta a fabio, "prendi un pezzo, l'ho aperta ma è buona! non è cattiva, altrimenti non te la offrirei! prendine un pezzo! guarda che te lo ficco in bocca sa?"
non so come, riusciamo ad evitare il probabile veleno (anche se tutt'ora continuiamo a chiederci che cosa provocasse quella puzza nel frigo, forse il cadavere del gatto?).
dopo averci mostrato i crocefissi che ha in casa (Fabio ha fatto le corna toccando la copertura in plastica dello stipite della porta, segno che anche lui era arrivato alla frutta), torniamo in ingresso, dove, finalmente tutti e tre ci rendiamo conto dell'assenza REALE della maniglia della porta.
la signora Elsa, quasi rassegnata, va per prendere le chiavi, ma anche qui una buona mezz'ora di chiacchiere non gliela leva nessuno...
ed ecco che esce fuori la storia della signora Cianciulli.
Fabio rabbrividisce, io e la Zimo, ignoranti in materia, chiediamo spiegazioni.
quando veniamo a sapere che la Cianciulli, detta la saponificatrice, attirava le persone in casa per farne delle saponette e dei dolci, ero sul punto di buttarmi dal balcone.
non so come, ma da quella casa degli orrori ne usciamo fuori, e, leggendo ora notizie sulla Cianciulli, tante cose mi fanno fare 2+2...e non so chi ha corso più rischi, se lei a far entrare tre sconosciuti, o noi future saponette...