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Messaggi di Settembre 2007

 

CAZZOMMMERDA!

Post n°470 pubblicato il 29 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

credo si possa capire dal titolo che sta stracazzo di alice mi ha sbattuto fuori. o meglio, mio fratello ha cambiato il rooter, e dando indietro uno funzionante per metà ne ha ricevuto uno nuovo che non funziona manco pe'l cazzo! inutile star qui a raccontare le bestemmie tirate al 187 e a tutti gli omini (ce ne sarebbero da raccontare). per ora attendo lunedi, poi troverò il modo di sganciare una bomba al plutonio a casa di ognuno di questi se non mi risolvono il problema. fino a nuovo ordine sono fuori dal mondo, o, come dice miriam, sono tornata al medioevo.

  • salta la corrente e si rischia di finire al buio proprio quando ci si deve asciugare i capelli
  • il modem mezzo funzionante è stato cambiato per una scatola di plastica con le lucine colorate che è brutta pure da vedere, e non ha altra utilità
  • ho il cellulare a credito zero, almeno fino ai primi di ottobre (dopo la busta paga sarà tutta un'altra antifona)
  • la macchinetta fotografica nuova può essere riparata solo alla sony (comincio realmente ad odiare i giapponesi e qualsiasi cosa creano)
  • l'anabbagliante dell'auto che si è bruciato dopo due giorni (quello nuovo intendo) è quello sinistro, o meglio quello più complicato da cambiare
  • non ho ancora trovato un libro decente
  • varie ed eventuali

FINIRA' MAI STO STRACACAZZO DI PERIODO SFIGATO?

ah! dimenticavo! Colui che ha VOLUTO cambiare il rooter perchè la connessione wireless (la sua che io ho il cavetto e andavo tanto bene), che dopo due mesi si è fatto dare la scatolina merdosa con le antennine, riesce ora a collegarsi (è dal suo pc che scrivo ora) attaccandosi a una rete non protetta di chissà quale ignaro condomino della palazzina. quasi quasi su sto pc ci piazzo un virus

PS: sto rubando anche ora da chi non so, dal pc di mio fratello...ma lui non c'è e non lo sa...sono fottuta

 
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per chi voleva sapere...

Post n°469 pubblicato il 26 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Già il sapere di dover entrare nel MIO paese dei balocchi e sapere di doverne uscire a mani vuote designava l'esito della giornata particolare ma non avevo valutato che:

  • vicino termini c'è il clone del matto di piazza barberini, solo travestito da vigile. Un essere che pare la pubblicità della fame, con due polmoni giganteschi, che fischiava a tutto spiano. storica fu la frase di Miriam:"Ci stiamo avvicinando al vigile, ma dov'è?" "no è lui che si avvicina a noi Mi!" e la sua risposta alla mia affermazione:"filmalo filmalo" (potete vederlo qui sotto)

  • alla ricerca del libro, quando il collega dello spacciatore chiede a Miriam se lo vuole in versione economica, mi sarei dovuta precipitare per salvare la situazione anzichè ascoltare la sua risposta:"Ma la versione economica è quella con meno capitoli?HHHary io li voglio tutti!"
  • dopo le risate generali e un va a cagare dello spacciatore superimpegnato (lo stanno massacrando), se si decide di ordinare i due libri in triplice copia, specificando in cartonato e non in versione economica, al momento di dare un nome di riferimento, sperare che non ci sia Miriam nelle vicinanze perchè altrimenti potrebbe accadere che mentre l'omino digita il nome Arianna sul display Miriam lo corregge dicendogli "Ma si chiama HHHary con l'H davanti" per vederlo cancellare in fretta il tuo nome e correggerlo, e quindi dovergli poi spiegare che è tutta una simpatica burla, e che io mi chiamo Arianna, non Hary (anche se ormai il danno è fatto, dato che al momento dei saluti mi saluterà chiamandomi HHHary, la mia reputazione in negozio è quasi del tutto rovinata)
  • nel momento della richiesta di un recapito telefonico, cercare di distrarre il piu possibile Miriam per evitare che se ne esca come ha fatto oggi pomeriggio, ovvero: "Hary da il numero a tutti" mentre l'omino, scrivendo il numero ci rassicura che li avrebbe ordinati la sera stessa, quindi più o meno sabato dovrebbero essere li, e che mi avrebbe chiamato appena sarebbero arrivati, scatenando un'ulteriore risposta di Miriam "Hary risponde a tutte le ore, del giorno e della notte...call me call me!" (ora la mia reputazione in negozio è completamente distrutta)
  • quando, vicino a una fermata dell'autobus, una ti chiederà se hai visto passare la M, potrai vedere Miriam (ormai ribattezzata la sorella di Homer) guardarsi intorno con lo sguardo dubbioso e quando lei chiederà "una M???" capirai che sta pensando a una M gigante che cammina, non ad un autobus
  • se, venuta a prenderti con una ford fiesta anzichè l'ormai conosciuta smart, chiederai a Miriam se trova differenze tra le due auto, ti dirà semplicemente di no e aggiungerà anche che la difficoltà è più nel passare da un' auto normale a una smart (bidoncino a due pedali senza cambio) più che il contrario. il tutto lo farà mentre cercherà di ripartire a semaforo verde in terza marcia anzichè in prima.
  • se prenoti un'anteprima al cinema, cerca prima di capire di che diavolo di film si tratti. altrimenti ti ritrovi a far la fila per entrare, con Miriam che ti regala il portacaramelle a forma di Lisa Simpson, e sorbirti un film splatter, con omini sbavosi, sangue ovunque e scene da far risalire su la cena (ho ancora il senso di vomito impellente)
  • soprattutto, alla suddetta anteprima, ti ritroverai, dopo averle detto che si tratta del seguito di 28 giorni dopo, dopo averle detto che il titolo è 28 settimane dopo, e non giorni, a picchiare Miriam per dimostrare la tua ragione mentre Marcello di RadioRock presenta il film

ma, se anche siamo uscite a mani vuote dal negozio, se anche abbiamo visto un filmaccio patetico e con un marmocchio di troppo, dove, alla fin fine capisci che due ragazzini distruggono Londra, e forse pure Parigi (ops mi sa che vi ho detto la fine!), torniamo a casa soddisfatte perchè, anche se abbiamo circumnavigato UGC Cine Citè di fiumicino, anche se abbiamo fatto tre volte il giro della stessa rotonda, anche se abbiamo rischiato di infrattarci piu di una volta, anche se abbiamo rischiato di tornare a casa senza passare per il cinema, anche se abbiamo fatto 3 km in più, abbiamo capito come si parcheggia vicino al cinema! direi che son soddisfazioni queste!

 
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Voglia = 0

Post n°468 pubblicato il 22 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

demotivata. ecco cosa.
non ho voglia di far nulla, e non posso far nulla (almeno momentaneamente)

dopo aver divorato Twilight, New Moon, Lasciami Entrare e non so quale altro, dopo aver riletto Tutto è fatidico, Quattro anni all'inferno, dopo aver provato a leggere altro senza nessuno stimolo, non trovo un libro decente tra le pareti di casa.

dopo aver ehm ehm scaricato l'impossibile, dopo aver messo tutti i cd sul letto, oltre a pensare di classificarli (perchè ancora non l'ho fatto) non riesco a trovare un cd da sentire (cosa assurda, almeno per me)

dopo aver letto l'elenco dei concerti, calcolando che a quelli di settembre tocca rinunciare, aspettando ottobre, noto con somma e immensa giUoia che nel giro dieci giorni a novembre c'è un fottio di appuntamenti di cui sicuramente alcuni dovrò rinunciare

dopo averci preso gusto a partire, due weekend di fila a casa distruggono più tante cose e meno di altre, e novembre è ancora lontano (si progetta di andare a Volterra)

dopo aver pulito una quintalata di fagioli freschi (una cosa che non facevo da quando ero piccola e mi ci divertivo, all'epoca non ora!) nella speranza di avere un'ispirazione su cosa fare o cosa non fare

dopo essermi svegliata quasi all'alba di sabato (eresia svegliarsi presto nel giorno libero) e aver rassettato assecondando le manie di pulizia di mia madre nemmeno cosi tanto controvoglia

dopo aver bestemmiato contro alice, che di punto in bianco ultimamente si scollega e fa come je pare

mi ritrovo qui, a non saper cosa leggere, sommersa da pile e pile di cd che non chiedono che essere classificati e rimessi al loro posto, senza nessuna idea per scrivere... datemi una botta in testa PLIIIIISSS almeno dormo, che non fa mai male!

PS: aggiornamento delle 3.24 tornata a casa senza un faro porca troia è partito di nuovo!

 
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DIOH @$§*%£&§°@§*£#&@$%!!!

Post n°467 pubblicato il 12 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

se...dopo 3 miseri giorni, il paraurti veniva visibilmente smascherato mentre amoreggiava con la colonna del garage

se...dopo due mesi, con l'arrivo dei primi caldi, si scopre che il condizionatore fa acqua da tutte le parti tranne che nella parte utile, indi non funziona, e quindi urge riparazione sotto garanzia

se...ancora splendida splendente, dopo pochi mesi un dueruote bastardofigliodimuloedicagnaincrociataconunavaccaibrida ti taglia la strada portandosi via mezzo paraurti...il tuo paraurti

se...a distanza di un anno e mezzo, ti si fulmina una lampadina, corri a comprarla all'autoricambi, e non sapendo che lampadina montasse ti affidi ai commessi e compri un' h7 per poi scoprire che monti un h1

se...ti rifiuti di andare a comprarne un'altra e rubi una coppia di h1 a tuo fratello, ma ti dimentichi di montarle

se...con l'anabbagliante destro bruciato, scopri che poco dopo anche l'anabbagliante sinistro si fotte, decidi di fare il grande passo e comprare a colpo sicuro due h1, torni a casa ancora con la luce, apri il cofano e metti le mani nel motore, per poi scoprire (insieme all'aiuto del padre bestemmiatore - non dio ma mio padre- ) che: la lampadina sinistra si sfila ma non si rinfila, mentre la lampadina destra bruciata rimane incastonata modello diamante nel faro (e non sono bastate 6 mani e una pinza a sfilarla)...

...e ti ritrovi con l'auto sprovvista di anabbaglianti, con due lampadine all'ingresso, e due fili vaganti nel cofano...e devi pure uscire...

beh, dovevi capirlo che i giapponesi sono piccoli, gialli, con gli occhi a mandorla, complicati...e pure infami a costruire una honda in quel modo! CAZZO

[diciamo che c'era un motivo se oggi mi sono messa a spulciare un po di cose su questo simpatico omino]

Aggiornamento del giorno dopo: mio padre prende i comandi della situazione. tornata dal lavoro lui si arma di torcia, lampadine e cacciavite e: "vado a sistema' 'e luci, a costo de smonta' i fari"
lo vedo riemergere dal garage circa un'ora e mezza dopo. soddisfatto e compiaciuto...
quando gli chiedo se ha dovuto smontare i fari mi confessa: "ma che! so dovuto anna' dar meccanico. c'ho messo mezz'ora pe' prova' a leva' il faro e c'è mancato poco che lo pijavo a cazzotti. ho preso l'auto tua - che è de merda se la fanno cosi complicata - e l'ho portata dall'elettrauto. era ancora chiuso e me so detto de riprovà mentre aspettavo che aprisse. passato un quarto d'ora m'affaccio al negozio vicino e quello me dice che riapre si, ma tra 6, forse 7 mesi che sta incriccato su un letto d'ospedale per un incidente. prima de pijalla a calci, ho ripreso la macchina e l'ho portata dar meccanico de tu fratello che co specchi e specchietti e un buon quarto d'ora ha infilato la lampadina sinistra. quanno poi j'ho detto che ora toccava a quella destra m'ha guardato stranito e m'ha detto 'pure quella?e che cazzo!' ecco come è annata."  ho cercato di riportare quasi fedelmente le parole di mio padre...evitando le varie paroline dolci, tenere e affettuose verso la mia macchina, verso i giapponesi che l'hanno costruita e verso tutti quelli, compresa me, che l'hanno comprata.

 
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Indipendent Day - il delirio

Post n°466 pubblicato il 06 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Il risveglio, a suon di sganassoni, tanto per non perdere l’allenamento iniziato la sera prima, viene filmato anche dalla Laura. Preso coraggio, ci si alza e si raggiunge la zona caffè. Ed ecco i primi volti. Il prof, ancora rintronato, la laura in lotta con la macchinetta del caffè, la zimo, io…e Francesca che faticava a svegliarsi…
Ed ecco che piano piano, anche il piano terra si sveglia. Il primo a comparire, Nicowla, soprannominato MioCuggino per la rovinosa somiglianza con la canzone di Elio e le Storie Tese, con ancora il cuscino stampato in volto. Poco dopo ecco apparire lo Zio pronto ad azzannare una fetta di torta, o una crostatina (si l’incubo è ricomparso, dopo valstagna, anche a ferrara). Per ultimo il sor Valfar, ancora addormentato…
“ma Vomitino che ha collassato sbrattando ovunque?” ovvio che non sono state queste le parole precise. Ovvio che parlasse in veneto ancora mezzo addormentato. E ovvio che anche noi eravamo mezzi addormentati…ma nel sentire la notizia…un fulmine a ciel sereno!
Ecco quindi come passare una mezz’ora nel panico totale.
Ingredienti per 8 persone:

  • Persone rigorosamente addormentate

  • 1 persona di esse che fa la vaga (alias Vomitino)

  • 1 padrona di casa

  • 1 ultimo a svegliarsi e rivelare la notizia shok

  • 6 persone che studiano furtive il comportamento vago di Vomitino

Montare a neve la scena. Creare suspance e mostrare sgomento in volto pur rimanendo in uno stato semiaddormentato. Notare e annotare il comportamento vaghissimo di Vomitino che, svegliatosi per primo, ha ben pensato di non dir nulla a nessuno, soprattutto alla padrona di casa. Cercare di capire dall’ultimo svegliato cosa realmente è successo [n’ecatombe] e, raccogliendo le forze, convincere la padrona a farsi dare una mano a pulire l’imbrattamento su tappeti, muro, stanza, corridoio, piatto doccia e bagno. Probabilmente non vi riuscirà di darle una mano, soprattutto se la padrona di casa vi ordinerà di rimanere al piano di sopra. Tempo di cottura, una mezz’ora circa.

Insomma per spiegare in simil italiano cosa è accaduto durante la notte, Valfar ci narrò l’impresa. Trovatosi lui e lo Zio a dover dormire con Nicowla, sperarono ardentemente che la parlantina terminasse appena il signorino si posizionasse orizzontalmente. I primi dieci minuti il silenzio la fece da padrone. Poco dopo la catastrofe. Vomitino ha collassato, e in tempi record ha marchiato il territorio vomitandosi anche le viscere. (chiedo umilmente perdono alla Lau per aver portato un soggetto simile in casa sua, aver fuso le orecchie del Prof e aver distrutto mezza casa…perdonoooo).
Mentre la Lau cercava di far tornare vivibile il pian terreno, noi abbiamo cercato di renderci utili preparando il pranzo. Lukes era alla fine, quindi alla richiesta “Fe su un caneo…DIOH”, optammo di tenercelo per la digestione…
Del pranzo c’è ben poco da dire, un quintale di pasta, altro tiramisù (finito drasticamente sul volto della Zimo, poi sul mio, e ovviamente, per vendetta su quello del sor Valfar – in due si è dovuto prenderlo per i capelli e farsi aiutare dalla Lau)…e…dannazione! Si decide per dividere in due Luca, cosi da farlo durare nel tempo, si lascia il suo piccolo cadavere su un tovagliolo…e quando la tavola fu sparecchiata Lukes finì drasticamente nella spazzatura. Sarà forse per questo che il tiramisù è finito in faccia agli ospiti?
Comunque il pomeriggio scorre inesorabilmente veloce, un collassino post pranzo, i risultati delle partite in tv, il motomondiale e una rovinosa partitina a briscola con le carte per dementi (non quelle trevigiane che non si capisce una mazza). Verso le 18 decidiamo di alzar le chiappe e dirigerci verso bologna…destinazione indipendent day festival.
Caricati armi e bagagli, lasciamo far strada allo Zio e alla sua Alfa, con somma giUoia di Vomitino, costretto a star dietro a un’alfa romeo, convinti che loro sapessero la strada. Usciti dall’autostrada, entrati in bologna, notiamo che si stava girando a vuoto. Accostati al marciapiede arrivò la conferma. TomTom acceso, direzione via Stalingrado e via, adesso toccava a noi far strada.
Alle 20 eravamo alla disperata ricerca di un parcheggio, consapevoli che fosse tardi, moooolto tardi. Poiché i tool avrebbero suonato da li a mezz’ora e noi dovevamo: raggiungere l’ingresso, acquistare i biglietti mancanti, entrare al festival, farsi perquisire, cercare Giorgio (storica la frase “go voja de dhrogaaaaa!!!!” urlata a tutto volume nel bel mezzo del marasma), lanciare Francesca nel mezzo cosi che possa arrivare sotto il palco..e goderci il concerto. Certo è che non avevamo calcolato gli intoppi. O meglio, Valfar era sceso mezzo km prima per, ehm ehm, per marchiare il territorio bolognese e avrebbe raggiunto l’ingresso a piedi. Noi entrammo in quello che pareva il festival e invece era la festa dell’unità, ci perdemmo i veneti e pure Vomitino per una frazione di secondo. all’ingresso del festival mi perquisirono da cima a fondo la borsa (a detta della guardia “troppo profonda”), compreso il portafoglio.Valfar era gia dentro ma non si sa dove. Entrati ci smezzammo. Francesca, con Vomitino al seguito, si lanciò tra la massa. Io e la Zimo, dopo aver dato la punta agli altri, andammo alla ricerca di un essere che non doveva essere difficile da trovare vista la statura…ma a quanto pare davanti a quel cazzo di mixer erano tutti alti, cosi alti che Valfar dovette sbracciarsi per farsi notare.
I Tool. Finalmente. Dopo il disastroso concerto a Roma dove non si sentiva una mazza, a parte la mia tosse, si sono fatti riconoscere. Un’ora e venti no stop di musica. Con un Maynard impazzito, seppur spiaccicato sul fondo del palco, di fronte al pubblico e non di spalle. La scaletta? Direi esemplare. Entrano con Jambi, seguita da Stinkfist (anche se non la versione estesa). Fortysix&2 e Schism fanno delirare la folla ormai impazzita. Rosetta Stoned seguita da Flood aprono le porte a Lateralus. Vicarious chiude un concerto stroboscopio. Luci e suoni completamente fusi tra loro. Una frase della Zimo credo che renda l’idea “mi piace come usano le voci come strumenti musicali” (ogni tanto se ne esce con qualcosa di intelligente). Mezz’ora di pausa prima dei Nine Inch Nails, dopo aver delirato con le foto da dementi, raggiungiamo l’altra parte del gruppo…e alla ricerca di Jourgens ci “dimentichiamo” di Francesca che era ancora immersa nel mare di pubblico davanti al palco…
Cercando un posto comodo per seguire i NIN, all’unanimità si decide si sedersi sulla collinetta artificiale e godersi da li lo spettacolo. Dopo aver cercato di rintracciare Francesca in lungo e in largo, io e la Zimo ci abbandoniamo alla quasi disperazione(tra virgolette si intende) e nemmeno il tempo di realizzare cosa mi stesse dicendo la Zimo “resta qua mo torno, se ribeccamo tra un po” che la vedo sparire. Dopo poco i NIN salgono sul palco. E della Zimo col mal di schiena nemmeno l’ombra. Mi arriva un sms “non ce la faccio, mi butto in mezzo!”
Non li avevo mai visti live, e non li conoscevo bene, ma da quello che ho visto e sentito devo dire che sono stati spettacolari. Non è propriamente il mio genere, ma ottima presenza scenica, ottimi suoni…a dispetto del Prof con le orecchie doloranti (e non per Vomitino questa volta). Un’ora e mezza decisamente piacevole…anche se la stanchezza cominciava a farsi sentire.
La scaletta :
·         Hyperpower!
·         Heresy
·         Terrible lie
·         March of the pigs
·         Closer
·         Survivalism
·         Burn
·         Gave up
·         Me I’m not (canzone che ci fa pensare allo spacciatore)
·         The great destroyes
·         Eraser
·         Only
·         Wish
·         The good soldier
·         No you don’t
·         Dead souls
·         The hand that feeds
·         Head like a hole
·         ---
·         Hurt

Inutile star li a raccontare del discorso tradotto di Trent contro le case discografiche e lo scarico selvaggio di musica. Inutile star li a raccontare che presi da un attacco di fame, trovammo per caso Francesca davanti allo stand della birra.

Inutile dire che Hurt m’ha messo i brividi. Inutile dire che stavamo cotti a tal punto da cercare Giorgio ovunque, senza trovarlo. Inutile dire che abbiamo rischiato di riperdere Francesca al bagno perché ci hanno sbattuto fuori. Inutile dire che mentre noi compravamo la magliettina (acquisto obbligato ad ogni concerto) Francesca venne sopraffatta da una voglia incontrollabile di crepes alla nutella.
Insomma, vuoi o non vuoi, da che dovevamo incamminarci verso la strada del ritorno prima che il concerto finisse, ci siamo ritrovati a mezzanotte e mezza, a osservare Francesca perennemente ultima in fila in attesa del dolcetto serale. Inutile anche star li a raccontare che per arrivare all’auto, cercando di fare la stessa strada dell’andata, ci siamo ritrovati da tutt’altra parte col risultato di circumnavigare la tangenziale bolognese, passare tra le fratte e sbucare “da dietro” (si lo so brutto a dirsi, e pure a farsi). Probabilmente è stato il monossido di carbonio respirato a renderci creativi sulla macchina di Vomitino (basta guardare le foto) ed è cosi che ci siamo salutati. Marchiando a fuoco l’auto piu brutta del mondo, elargendo birre ai veneti e crollando letteralmente appena messe le chiappe sul sedile.
Del ritorno ricordo solo d’essermi svegliata davanti casa, d’aver salutato Vomitino e Francesca, d’aver raccattato la roba, di aver fatto entrare la Zimo, di aver fatto un po di casino alle 5 del mattino, d’essermi vestita per andare a lavorare…e di essermi addormentata dopo aver puntato la sveglia.
Altro weekend da ricordare. E decisamente da ripetere, magari evitando la parentesi brasileira e le sue conseguenze…

 
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Indipendent Day - il prologo

Post n°465 pubblicato il 06 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

i personaggi:

Partenza ore 16 da Roma. Nicowla, Francesca e la Zimo sono gia tutti a casa mia. Bagagliaio carico. Tiramisù, sugo e birre ci sono. Lukes pure.
Posizionati in auto siamo pronti a partire.


La zimo si piazza davanti per dar fastidio a nicowla. Io e Francesca dietro.
Si parte con i tool di sottofondo.
“mica vorrai accenne quer coso adesso?” riferito al mio TomTom.
“basta che me dici come arriva’ all’A1 poi lo accennemo a bologna”
Appunto. Cvd.
Ricordatevi quella frase. Perché mentre si evitava di fermarci agli autogrill visti gli insulti che mandavamo agli altri viaggiatori in autostrada…perché mentre nicowla voleva provarci con Francesca  anche durante l’unica sosta (Nico’ sei senza speranza), perché mentre si oltrepassava bologna…abbiamo rischiato di arrivare a milano!alla fine il sor nicowla ha ceduto quando ormai era troppo tardi. Il tomtom ci ha fatto uscire e rientrare in autostrada perché l’auto piu brutta del mondo si era spinta oltre l’uscita. Raggiunta bologna, svincolo ferrara…uscita!
Ora, si sa che il tomtom predilige gli stradoni o le mulattiere. Si sa che ama portarti sul raccordo, sulla tangenziale e su strade che manco i gatti riescono ad attraversare…ed ecco che davanti a noi compare il buio. Una strada minuscola, in mezzo al nulla, a destra il baratro, a sinistra il baratro. In mezzo una mini carreggiata a doppio senso. Dalle 20 che dovevamo essere a casa di laura, ci ritroviamo davanti a lei alle 21, arrivando insieme alla ciurmaglia veneta.
Giusto il tempo di posare armi e bagagli, giusto il tempo di controllare lo stato del tiramisù…e decidere di appicciare il fuoco. Questa volta la diavolina c’è…e pure l’alcool…allora mi spiegate perché abbiamo avuto bisogno lo stesso di carta e legna? Misteri della fede!


Sta di fatto però, che questa volta Valfar, presa dimestichezza con la carbonella, ha tirato su un fuoco degno d’esser chiamato tale. Dopo aver ubriacato le fiamme di alcool e diavolina, nel giro di un’oretta comparve una brace degna della miglior bisteccheria esistente…ed ecco che “gli ossi sua grea” diventano protagonisti della serata. (tralasciando che alcune saRcicce si sono cotte a strettissimo contatto con la cenere – ma questo chi le ha mangiate non lo sa, tanto era buio - ).
Lukes richiama la nostra attenzione, e con esso la fame chimica. Cosi che i ricordi della carne ingurgitata alle 3 di notte, fredda, a valstagna, tornano limpidi nelle nostre menti drogate…e per evitare di ripetere la scena scatta l’operazione dolce. Tiramisù della Zimo, e torte della Lau. (probabilmente è stata la fame chimica a far si che Valfar leggesse Aurora Jourgens sulla felpa della Zimo anziche Aurora Consurgens).
 Fu qui che scoprimmo che Lo Zio (chiamato fogna dalla Zimo) ha dimostrato ai miscredenti presenti di avere realmente uno stomaco di ferro, ingerendo una quantità assurda di torta al cioccolato puro. Lo si può notare dalla foto. Il volto compiaciuto dello Zio soddisfatto per la dose di cacao ingerita. Credo che la dose di cacao sia servita come palliativo per reggere le parole fuoriuscite dalla bocca di nicowla…che non smetteva di parlare a macchinetta, tanto che, lo Zio, disperato mi confessò “Xe peggio de PaPPo”.[credo che il discorso sul brasile, le donnine dai facili costumi che ti saltano addosso – visione nicowlesca del brasile – i cerchi da 17 delle alfa e quelli da 18 della macchina di merd, dei vari “un mio amico ha fatto questo e ha fatto quello” abbiano fatto fondere il cervello e fatto uscire il fumo dalle orecchie dei presenti]
Tra autoscatti, visioni celestiali della luce,”i xè gusti vecio” detto dal prof a Nicowla che non capiva, foto di particolari (chiedete alla Zimo spiegazioni) e filmati ( storica fu la frase “no filmare fotaaaa” ) arriva l’ora della nanna.
Laura decide di occuparsi prima dei maschietti… i 3 veneti con nicowla entrano nell’appartamento al piano terra, sono in 4, e solo tre possono dormire li. Le restanti femminucce, in attesa della loro sistemazione, attendono convinte la fuoriuscita di nicowla da li. Con sorpresa e sgomento, vediamo uscire laura accompagnata si, ma non da Nicowla, bensì dal Prof. Immediatamente ci uniamo nel cordoglio per le due anime pie che si apprestavano a dormire con la versione romana di Pappo (ovviamente il tutto è avvenuto dopo aver immortalato Valfar e la madonna in una foto ricatto).
Il prof e francesca si piazzano sui due divani, laura nella sua camera…e io e la Zimo sul letto matrimoniale. Mai scelta fu piu nefasta. Insacchettate come due larve si è inscenata una lotta degna di due vermi. Abbiamo retto poco però. Dopo aver fatto capire alla Zimo che con mezzo metro di materasso libero non sarebbe caduta, e ripreso il mio spazio siamo collassate fino alla mattina dopo…

 
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Valstagna Day 3°

Post n°464 pubblicato il 01 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Domenica, il giorno del signore. Ultimo giorno a Valstagna. Lo ringraziammo anche per questo, sempre a modo nostro ovviamente (come si suol dire…i xè gusti a’a fin fine).

Il risveglio è stato dei soliti, anche se mi portavo dietro l’ombra della sera precedente, quando il vikingo mi parlava dalla tazza (cose da dimenticare). Morrigan attendeva la venuta dei ferraresi, e quando io e la Lau aprimmo gli occhi lei aveva gia sbaraccato tutto…santa donna!

Giorgio era fuori dalle nostre vite, ringraziammo il signore, la madonna e tutti i santi anche per quello (DIOH!) cosi che ci accontentammo di un nuovo bidoncino di birra. Valfar si improvvisò Giovanni battista e ci battezzò di prima mattina (prima mattina relativa) con essa. Sbaraccata la metà dei bagagli, e svegliati tutti, optammo per un pranzo degno di ogni famigliola campeggiante…

Due kg di pasta. Qui ci sarebbe da raccontare la disquisizione sulla relativa bontà e l’effettiva comodità di un sugo pronto tra il Prof e Valfar, ma i xè gusti a’a fin fine e quello c’era. Fornelletto, pila, acqua bollente e giu, da buon drogati, due kg di pipette pronte per essere fagocitate.

I ferraresi sono stati “obbligati” a bere e mangiare con noi, cosi da renderli partecipi del weekend della perdizione.

il fine settimana stava giungendo alla fine. Sbaraccare tutto fu un’impresa non da poco. Con annessa asta di cibarie vaganti.dopo aver salutato la Lau e lo Zio. Lo zucchero (zukero in zollette) lo prese il Sam, un bidone andò al Prof e il restante fu diviso tra le macchine meno cariche. Dopo la parentesi con la pistoletta ad acqua ci incamminammo per l’ultima serata del festival. I Cruachan..anzi no…i cruaCAN!

Questa volta non mi sarei fatta fregare dal cidro…e dopo aver assaggiato l’idromele (abbiate pazienza a me non me piace) ed essere entrata anche io nel club del cavallo…volevo la birra! E birra sia!
lasciammo Morrigan con i ferraresi alla ricerca di un pasto, e ci avvicinammo all’area concerti (oddio fa ridere sta cosa…un palchetto minuscolo sul cucuzzolo). Accasciati a terra per un sorso di birra attendendo che i CruaCAN cominciassero a suonare.

Il prof preso da ilarità improvvisò un balletto stile happy metal (chiamiamolo il ballo del mattone). I CruaCAN hanno suonato per circa un’ora e mezza o poco piu, prendendo pezzi piu che da Morrigan’s call da Pagan, oltre che qualche altro pezzo storico. Ma noi eravamo alla frutta. In tutti i sensi. E per quando non fossero male, il livello di stanchezza fisica e mentale si fece sentire.

Decidemmo cosi di abbandonare poco prima che finisse il concerto. Cosi anche da evitare la massa che si spostasse con noi e creare quel traffico che avrebbe rallentato il nostro rientro a roma.

Salutati i veneti, io Morrigan e i ferraresi ci incamminammo mesti alle auto (mesti se fa per dire…ho evitato di fare il reggimoccolo ihihihhi…ma questa è un’altra storia e non spetta a me raccontarla).

Il rientro tanto spaventoso come poteva sembrare alle nostre menti fu una passeggiata. Partite da li a mezzanotte e mezza alle 5 eravamo a roma, nessun sintomo di stanchezza accusato. Solo carenza vocale dato che per 5 ore non si è fatto altro che parlare. Uno dei viaggi piu belli che io ricordi. Dall’inizio alla fine. All’avventura. Ed è cosi che piace a me. Un’esperienza da ripetere assolutamente, senza però dover aspettare chissà quanto tempo. E ora…abbandono il luogo virtuale della perdizione e fuggo per una “rimpatriata”. Ferrara e poi bologna. I tool attendono…e anche la combriccola valstagnesca. Siori occhio che stavolta portiamo Lukes! Alla faccia di Giorgio!

 
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Valstagna Day 2°

Post n°463 pubblicato il 01 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Il mattino seguente si palesò sul volto di tutti. “Fe su un caneo..DIOH!” ed ecco che anche Giorgio fu svegliato. Ora era da decidere il pranzo. La carne non poteva reggere un altro giorno nel frigorifero portatile…la soluzione era “gli ossi sua grea”.


Inutile raccontare che accendere il fuoco è stata un’impresa…io mi sono dimenticata la diavolina (mea culpa) e l’unica soluzione, non avendo alcool a portata di mano al di fuori del whisketto, era sradicare le piante valstagnesche. Piu o meno due o tre ore per appicciare il fuoco, creare la brace e attendere la cottura. Ovviamente ringraziammo il signore, la madonna e tutti i santi a modo nostro (i xè gusti, a’a fin fine). E cosi, dopo aver scacciato il sole dalle nostre teste… ringraziammo pure Giorgio che si prodigò in giochi diversi dal solito…

Al tramonto giungemmo alla conclusione che un salto al festival si doveva fare. Nel giro di due, forse tre ore (manco fossimo tutte donne) riuscimmo a smuovere le chiappe e dirigerci al festival.
parcheggiato al cimitero, ormai era tappa fissa, arrivammo all’ingresso. Morrigan visibilmente emozionata decise di lasciare lo stampo sull’asfalto poco prima di intravedere lo stand all’ingresso con idromele e vino eretico. Precisiamo che Morrigan aveva fatto la brava fino a quel momento…ma entrati in quel posto ameno, e scoprendo che di celtico c’era ben poco (forse due o tre persone vestite a modo e un paio di stand) si decise all’unanimità di lanciarsi allo stand del cidro.Mai scelta fu più nefasta. Le bottiglie ci accompagnarono per mezzo concerto delle cover dei jethro tull, mestamente abbandonato per sonnolenza (non era il momento adatto dei jethro, almeno per noi). Varcammo la soglia dello stand ristorante per trovare un posto dove sederci e consumare l’ultima bottiglia. E fu li che trovammo ad accoglierci il resto della sagra di paese. Famigliole, vecchiettini, bambinetti e tutto il resto festanti e ubriachi di idromele a ballare le musiche dei Modena City Ramblers riproposte da un gruppo locale (credo). L’ora era giunta, era il momento di tornare alle tende e riprendere Giorgio con noi. Non prima di vedere Morrigan accasciarsi a terra per una spaccata (si ha fatto la spaccata davanti a tutti con lo sgomento e la preoccupazione della gente ignara…aah i poteri del Cidro!).

Alle tende salutammo Giorgio, o quello che ne rimaneva e restammo impietriti ad osservare il tavolo. Il sonno cominciò a far capolino ma eravamo ignari del potere dello Zio. A quanto pare si sveglia alle 3 di notte e crea…il suo cervello è un fiume in piena. Cosi che anche il sabato giunse alla fine ormai all’alba del giorno dopo...

 
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Valstagna Day 1°

Post n°462 pubblicato il 01 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

dopo svariati rinvii, indecisioni, dubbi…durante le ferie siamo riuscite a progettare il viaggio in tutto e per tutto. Comprata una tenda decente, fatta una lista di cose da portare, avuta la conferma dell’arrivo dei personaggi veneti…e in men che non si dica, il 23 agosto giunse alle porte

 

non credo di potermi dilungare in quisquilie…anche perché tre giorni cosi intensi sarebbero troooooppo lunghi da raccontare. Cercherò di riassumere i punti salienti…

la partenza stabilita a mezzanotte modello cenerentole in fuga venne posticipata di una buona ora e mezza. L’incastro modello tetris dei bagagli rese complicato persino l’ingresso di Morrigan e le sue borse. Ufficialmente siamo partite alle 01.40. il buio, la notte e l’orario sarebbero dovuti essere i nostri unici compagni di viaggio. Bella cazzata, mai visto cosi tanto traffico di notte…e non parlo di camion, parlo proprio di auto! Comunque, fino a bologna viaggio liscio come l’olio. A bologna ci si ferma per far rifornimento, per marchiare il territorio, e per lasciare il volante a morrigan. E puntuale come un orologio svizzero, a bologna esce fuori la nebbia svegliata dal torpore. Anche lei si aggiungerà ai nostri fidati compagni di viaggio. Dopo aver preso le misure con l’auto, e aver capito che, effettivamente, dallo specchietto retrovisore non si vedeva altro che un bordo della tenda, morrigan fila spedita alla cieca sull’autostrada. Poco prima dell’uscita di Padova ci fermiamo per rimpinguare il serbatoio.
impresa ardua. I cartelloni non si vedevano, le uscite idem. Morrigan si trova a compiere una manovra sconsigliata ai piu, ingresso in autogrill cercando di evitare piu camion parcheggiati possibili e accostate alla pompa di benzina… “morrigan accostati un altro po” “un altro pochetto” …gia vedevamo lo sguardo del benzinaio, aveva i tratti tipici non italiani, poi vista l’ora (le 4 di mattina) il posto, e il giorno…era piu che possibile che fosse dell’est. Ci guarda, io faccio cenno a morrigan che non serve la chiave per aprire il bocchettone della benzina…”c’è la manovella li, vicino al piede” e cosi passai mezz’ora per farle capire dove fosse, nel mio italiano sbiascicato dalle 5 del mattino, con le parole difficili, troppo difficili da trovare vista l’ora. Le risate soffocate cominciano a uscire dall’abitacolo…lo sguardo del benzinaio è incredulo…morrigan esasperata esce dall’auto “io non lo trovo fallo tu!” e mostrandole la manovella tra le risa mi sento dire “ma…quello non è vicino al piede! È vicino al sedile” effettivamente, a lei era vicino al sedile…e fu li che ci rendemmo conto che il benzinaio tutto era tranne che dell’est, visto che, tra le nostre risate ci chiede “Xè ‘a fine o l’inizio delle ferie?” con tipico accento veneto… prima figura di merda da segnare.

Alle 6.40 usciamo dall’autostrada, ci manca poco ormai. Riprendo in mano il volante, e, alla vista di Cittadella sui cartelloni direzionali, tento la pazzia. Chiamo mia madre e mi informo sullo stato di dormiveglia dei parenti. Guardo Morrigan, e la rassicuro “stiamo giusto il tempo per un saluto”.
come volevasi dimostrare. Se alle 7 eravamo a casa di mia zia, alle 10 e mezza siamo riuscite a fuggire dal ritrovo parentesco, dopo aver sentito svariati “andate alle Grotte di Oliero? Beo! Ma massa piccolo, noi lo chiamiamo el buso de Oliero per quello!”

Alle 11 troviamo il ridente paesino festivaleggiante. Del festival manco l’ombra! Niente cartelloni, striscioni, omini vestiti da celti…niente di niente! Solo Valstagna, la sua piazza principale e il suo mercato (3 banchi e uno di frutta). C’è voluta un’ora per trovare l’ingresso del festival. Ma della zona adibita a campeggio non ce n’erano tracce. Decidiamo di entrare e chiedere informazioni sperando che ci sia qualcuno. Ed è cosi che capimmo che, appena arrivate a Valstagna, avevamo perso di poco il campeggio girandoci intorno come due trottole. Seguiamo le indicazioni ed eccoci!

“area adibita a campeggio, nel bosco, vicino al fiume…” cosi c’era scritto nel sito…in pratica era una striscia d’erba lunga da qui a li (allungate le braccia e aggiungeteci qualche metro per capire) lungo il fiume brenta. Fatto il sopralluogo, notato lo scalino rotto, svuotiamo l’auto e montiamo la tenda. Impresa ardua? Non direi, la tenda ha fatto tutto da sola! Mai acquisto fu piu azzeccato!
il tempo di organizzare il tutto, tirar su il tavolo, mettere i bidoni di birra a mollo nel fiume ed ecco Morrigan che parte…”vado a guadare il fiume”. Non racconterò altro, ne mostrerò foto compromettenti. Basta solo sapere che oltre alle sanguisughe sui piedi di Morrigan, le scarpe che voleva evitare di bagnare sono finite allegramente in acqua.
il tempo di riposare un pochino (credo d’aver russato copiosamente), di lavarsi e via, come nuove. Una partitina a carte degna del circolo degli anziani felici, una tisana sulla fiamma della citronella e, puntuale arriva la seconda figura di merda. Ci guardiamo attorno, non c’è nessuno, e a turno ci cambiamo tranquillamente come se fossimo gli unici esseri viventi a distanza di km. Poco dopo spunta un auto che si ferma “siete qui per il festival? Sapete che avete a disposizione i bagni con lo spogliatoio vicino al campetto da calcio?” rosse in volto ringraziamo e ci prendiamo la nostra mezz’ora di umiliazione. Rigenerate le pile, si pensa a come andar a raccattare il resto della ciurmaglia. La chiamata di Valfar ci riporta alla realtà. Le indicazioni che gli erano state date dagli omini in divisa l’hanno portato da tutt’altra parte. Ovvero: la zona campeggio distava dal festival piu o meno 3 km, a mezzo chilometro dal festival c’era il cimitero (cosa che io avevo scambiato per una chiesa) dove loro avevano parcheggiato le auto…e si erano allegramente incamminati ritrovandosi ai piedi del festival con millemigliaia di buste della spesa. La visione effetto profughi si è palesata davanti ai miei occhi. Caricata nuovamente l’auto, raggiunte le altre, si è pronti per arrivare al “camping”. È gia buio, e la prima cosa da fare è tirar su le tende. I bagagli di tre auto cariche finiscono scaricati tutti nello stesso punto, cosi da rendere partecipi tutti i passanti del nostro arrivo. L’impresa della tenda budino rimarrà memorabile. Tanto che la verandina sconclusionata servirà da dispensa (come da foto nel post precedente…non è spazzatura quella! È ben di dio!)

La prima sera va cosi…tra tende tirate su, organizzazione e tavolo pieno di roba, si cerca di far amicizia con Jourgens, che è sempre stato simbolo di socialità e giocosità ovunque si trovi. Insomma, è uno che si adatta a tutto. Sinceramente ricordo poco. Ricordo che sono spuntate fuori patatine, crostatine, vino, birra e Giorgio. Ricordo che alle 3 di notte il rifiuto di andare a dormire era forte, anche a dispetto del freddo. Ricordo che attorno a quel tavolo c’era un gruppo di vecchietti armati di coperta pronti a lottare contro l’umido. Ricordo che alle 3 di notte, data l’esistenza della dispensa in bella vista, ci si sono avvicinati due soggetti armati di boccioni di vino e corno per bere. Ricordo che i discorsi sono saltati di palo in frasca. Dalla politica aizzata del Prof, alla musica, alle idiozie, ai “i xè gusti…a’a fin fine” frase che rimarrà nella memoria di tutti, anche di chi non ne conosce il significato, alle parole arcaiche in dialetto…a Morrigan che aveva iniziato a parlare tirolese, al club del cavallo…la prima notte è andata cosi, grazie anche all’aiuto di San Giorgio.

Al risveglio scommettemmo su chi tra i campeggianti se ne fosse uscito per primo con la pasta a colazione, cosa che arrivò presto…

 
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