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Messaggi del 01/09/2007

 

Valstagna Day 3°

Post n°464 pubblicato il 01 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Domenica, il giorno del signore. Ultimo giorno a Valstagna. Lo ringraziammo anche per questo, sempre a modo nostro ovviamente (come si suol dire…i xè gusti a’a fin fine).

Il risveglio è stato dei soliti, anche se mi portavo dietro l’ombra della sera precedente, quando il vikingo mi parlava dalla tazza (cose da dimenticare). Morrigan attendeva la venuta dei ferraresi, e quando io e la Lau aprimmo gli occhi lei aveva gia sbaraccato tutto…santa donna!

Giorgio era fuori dalle nostre vite, ringraziammo il signore, la madonna e tutti i santi anche per quello (DIOH!) cosi che ci accontentammo di un nuovo bidoncino di birra. Valfar si improvvisò Giovanni battista e ci battezzò di prima mattina (prima mattina relativa) con essa. Sbaraccata la metà dei bagagli, e svegliati tutti, optammo per un pranzo degno di ogni famigliola campeggiante…

Due kg di pasta. Qui ci sarebbe da raccontare la disquisizione sulla relativa bontà e l’effettiva comodità di un sugo pronto tra il Prof e Valfar, ma i xè gusti a’a fin fine e quello c’era. Fornelletto, pila, acqua bollente e giu, da buon drogati, due kg di pipette pronte per essere fagocitate.

I ferraresi sono stati “obbligati” a bere e mangiare con noi, cosi da renderli partecipi del weekend della perdizione.

il fine settimana stava giungendo alla fine. Sbaraccare tutto fu un’impresa non da poco. Con annessa asta di cibarie vaganti.dopo aver salutato la Lau e lo Zio. Lo zucchero (zukero in zollette) lo prese il Sam, un bidone andò al Prof e il restante fu diviso tra le macchine meno cariche. Dopo la parentesi con la pistoletta ad acqua ci incamminammo per l’ultima serata del festival. I Cruachan..anzi no…i cruaCAN!

Questa volta non mi sarei fatta fregare dal cidro…e dopo aver assaggiato l’idromele (abbiate pazienza a me non me piace) ed essere entrata anche io nel club del cavallo…volevo la birra! E birra sia!
lasciammo Morrigan con i ferraresi alla ricerca di un pasto, e ci avvicinammo all’area concerti (oddio fa ridere sta cosa…un palchetto minuscolo sul cucuzzolo). Accasciati a terra per un sorso di birra attendendo che i CruaCAN cominciassero a suonare.

Il prof preso da ilarità improvvisò un balletto stile happy metal (chiamiamolo il ballo del mattone). I CruaCAN hanno suonato per circa un’ora e mezza o poco piu, prendendo pezzi piu che da Morrigan’s call da Pagan, oltre che qualche altro pezzo storico. Ma noi eravamo alla frutta. In tutti i sensi. E per quando non fossero male, il livello di stanchezza fisica e mentale si fece sentire.

Decidemmo cosi di abbandonare poco prima che finisse il concerto. Cosi anche da evitare la massa che si spostasse con noi e creare quel traffico che avrebbe rallentato il nostro rientro a roma.

Salutati i veneti, io Morrigan e i ferraresi ci incamminammo mesti alle auto (mesti se fa per dire…ho evitato di fare il reggimoccolo ihihihhi…ma questa è un’altra storia e non spetta a me raccontarla).

Il rientro tanto spaventoso come poteva sembrare alle nostre menti fu una passeggiata. Partite da li a mezzanotte e mezza alle 5 eravamo a roma, nessun sintomo di stanchezza accusato. Solo carenza vocale dato che per 5 ore non si è fatto altro che parlare. Uno dei viaggi piu belli che io ricordi. Dall’inizio alla fine. All’avventura. Ed è cosi che piace a me. Un’esperienza da ripetere assolutamente, senza però dover aspettare chissà quanto tempo. E ora…abbandono il luogo virtuale della perdizione e fuggo per una “rimpatriata”. Ferrara e poi bologna. I tool attendono…e anche la combriccola valstagnesca. Siori occhio che stavolta portiamo Lukes! Alla faccia di Giorgio!

 
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Valstagna Day 2°

Post n°463 pubblicato il 01 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Il mattino seguente si palesò sul volto di tutti. “Fe su un caneo..DIOH!” ed ecco che anche Giorgio fu svegliato. Ora era da decidere il pranzo. La carne non poteva reggere un altro giorno nel frigorifero portatile…la soluzione era “gli ossi sua grea”.


Inutile raccontare che accendere il fuoco è stata un’impresa…io mi sono dimenticata la diavolina (mea culpa) e l’unica soluzione, non avendo alcool a portata di mano al di fuori del whisketto, era sradicare le piante valstagnesche. Piu o meno due o tre ore per appicciare il fuoco, creare la brace e attendere la cottura. Ovviamente ringraziammo il signore, la madonna e tutti i santi a modo nostro (i xè gusti, a’a fin fine). E cosi, dopo aver scacciato il sole dalle nostre teste… ringraziammo pure Giorgio che si prodigò in giochi diversi dal solito…

Al tramonto giungemmo alla conclusione che un salto al festival si doveva fare. Nel giro di due, forse tre ore (manco fossimo tutte donne) riuscimmo a smuovere le chiappe e dirigerci al festival.
parcheggiato al cimitero, ormai era tappa fissa, arrivammo all’ingresso. Morrigan visibilmente emozionata decise di lasciare lo stampo sull’asfalto poco prima di intravedere lo stand all’ingresso con idromele e vino eretico. Precisiamo che Morrigan aveva fatto la brava fino a quel momento…ma entrati in quel posto ameno, e scoprendo che di celtico c’era ben poco (forse due o tre persone vestite a modo e un paio di stand) si decise all’unanimità di lanciarsi allo stand del cidro.Mai scelta fu più nefasta. Le bottiglie ci accompagnarono per mezzo concerto delle cover dei jethro tull, mestamente abbandonato per sonnolenza (non era il momento adatto dei jethro, almeno per noi). Varcammo la soglia dello stand ristorante per trovare un posto dove sederci e consumare l’ultima bottiglia. E fu li che trovammo ad accoglierci il resto della sagra di paese. Famigliole, vecchiettini, bambinetti e tutto il resto festanti e ubriachi di idromele a ballare le musiche dei Modena City Ramblers riproposte da un gruppo locale (credo). L’ora era giunta, era il momento di tornare alle tende e riprendere Giorgio con noi. Non prima di vedere Morrigan accasciarsi a terra per una spaccata (si ha fatto la spaccata davanti a tutti con lo sgomento e la preoccupazione della gente ignara…aah i poteri del Cidro!).

Alle tende salutammo Giorgio, o quello che ne rimaneva e restammo impietriti ad osservare il tavolo. Il sonno cominciò a far capolino ma eravamo ignari del potere dello Zio. A quanto pare si sveglia alle 3 di notte e crea…il suo cervello è un fiume in piena. Cosi che anche il sabato giunse alla fine ormai all’alba del giorno dopo...

 
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Valstagna Day 1°

Post n°462 pubblicato il 01 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

dopo svariati rinvii, indecisioni, dubbi…durante le ferie siamo riuscite a progettare il viaggio in tutto e per tutto. Comprata una tenda decente, fatta una lista di cose da portare, avuta la conferma dell’arrivo dei personaggi veneti…e in men che non si dica, il 23 agosto giunse alle porte

 

non credo di potermi dilungare in quisquilie…anche perché tre giorni cosi intensi sarebbero troooooppo lunghi da raccontare. Cercherò di riassumere i punti salienti…

la partenza stabilita a mezzanotte modello cenerentole in fuga venne posticipata di una buona ora e mezza. L’incastro modello tetris dei bagagli rese complicato persino l’ingresso di Morrigan e le sue borse. Ufficialmente siamo partite alle 01.40. il buio, la notte e l’orario sarebbero dovuti essere i nostri unici compagni di viaggio. Bella cazzata, mai visto cosi tanto traffico di notte…e non parlo di camion, parlo proprio di auto! Comunque, fino a bologna viaggio liscio come l’olio. A bologna ci si ferma per far rifornimento, per marchiare il territorio, e per lasciare il volante a morrigan. E puntuale come un orologio svizzero, a bologna esce fuori la nebbia svegliata dal torpore. Anche lei si aggiungerà ai nostri fidati compagni di viaggio. Dopo aver preso le misure con l’auto, e aver capito che, effettivamente, dallo specchietto retrovisore non si vedeva altro che un bordo della tenda, morrigan fila spedita alla cieca sull’autostrada. Poco prima dell’uscita di Padova ci fermiamo per rimpinguare il serbatoio.
impresa ardua. I cartelloni non si vedevano, le uscite idem. Morrigan si trova a compiere una manovra sconsigliata ai piu, ingresso in autogrill cercando di evitare piu camion parcheggiati possibili e accostate alla pompa di benzina… “morrigan accostati un altro po” “un altro pochetto” …gia vedevamo lo sguardo del benzinaio, aveva i tratti tipici non italiani, poi vista l’ora (le 4 di mattina) il posto, e il giorno…era piu che possibile che fosse dell’est. Ci guarda, io faccio cenno a morrigan che non serve la chiave per aprire il bocchettone della benzina…”c’è la manovella li, vicino al piede” e cosi passai mezz’ora per farle capire dove fosse, nel mio italiano sbiascicato dalle 5 del mattino, con le parole difficili, troppo difficili da trovare vista l’ora. Le risate soffocate cominciano a uscire dall’abitacolo…lo sguardo del benzinaio è incredulo…morrigan esasperata esce dall’auto “io non lo trovo fallo tu!” e mostrandole la manovella tra le risa mi sento dire “ma…quello non è vicino al piede! È vicino al sedile” effettivamente, a lei era vicino al sedile…e fu li che ci rendemmo conto che il benzinaio tutto era tranne che dell’est, visto che, tra le nostre risate ci chiede “Xè ‘a fine o l’inizio delle ferie?” con tipico accento veneto… prima figura di merda da segnare.

Alle 6.40 usciamo dall’autostrada, ci manca poco ormai. Riprendo in mano il volante, e, alla vista di Cittadella sui cartelloni direzionali, tento la pazzia. Chiamo mia madre e mi informo sullo stato di dormiveglia dei parenti. Guardo Morrigan, e la rassicuro “stiamo giusto il tempo per un saluto”.
come volevasi dimostrare. Se alle 7 eravamo a casa di mia zia, alle 10 e mezza siamo riuscite a fuggire dal ritrovo parentesco, dopo aver sentito svariati “andate alle Grotte di Oliero? Beo! Ma massa piccolo, noi lo chiamiamo el buso de Oliero per quello!”

Alle 11 troviamo il ridente paesino festivaleggiante. Del festival manco l’ombra! Niente cartelloni, striscioni, omini vestiti da celti…niente di niente! Solo Valstagna, la sua piazza principale e il suo mercato (3 banchi e uno di frutta). C’è voluta un’ora per trovare l’ingresso del festival. Ma della zona adibita a campeggio non ce n’erano tracce. Decidiamo di entrare e chiedere informazioni sperando che ci sia qualcuno. Ed è cosi che capimmo che, appena arrivate a Valstagna, avevamo perso di poco il campeggio girandoci intorno come due trottole. Seguiamo le indicazioni ed eccoci!

“area adibita a campeggio, nel bosco, vicino al fiume…” cosi c’era scritto nel sito…in pratica era una striscia d’erba lunga da qui a li (allungate le braccia e aggiungeteci qualche metro per capire) lungo il fiume brenta. Fatto il sopralluogo, notato lo scalino rotto, svuotiamo l’auto e montiamo la tenda. Impresa ardua? Non direi, la tenda ha fatto tutto da sola! Mai acquisto fu piu azzeccato!
il tempo di organizzare il tutto, tirar su il tavolo, mettere i bidoni di birra a mollo nel fiume ed ecco Morrigan che parte…”vado a guadare il fiume”. Non racconterò altro, ne mostrerò foto compromettenti. Basta solo sapere che oltre alle sanguisughe sui piedi di Morrigan, le scarpe che voleva evitare di bagnare sono finite allegramente in acqua.
il tempo di riposare un pochino (credo d’aver russato copiosamente), di lavarsi e via, come nuove. Una partitina a carte degna del circolo degli anziani felici, una tisana sulla fiamma della citronella e, puntuale arriva la seconda figura di merda. Ci guardiamo attorno, non c’è nessuno, e a turno ci cambiamo tranquillamente come se fossimo gli unici esseri viventi a distanza di km. Poco dopo spunta un auto che si ferma “siete qui per il festival? Sapete che avete a disposizione i bagni con lo spogliatoio vicino al campetto da calcio?” rosse in volto ringraziamo e ci prendiamo la nostra mezz’ora di umiliazione. Rigenerate le pile, si pensa a come andar a raccattare il resto della ciurmaglia. La chiamata di Valfar ci riporta alla realtà. Le indicazioni che gli erano state date dagli omini in divisa l’hanno portato da tutt’altra parte. Ovvero: la zona campeggio distava dal festival piu o meno 3 km, a mezzo chilometro dal festival c’era il cimitero (cosa che io avevo scambiato per una chiesa) dove loro avevano parcheggiato le auto…e si erano allegramente incamminati ritrovandosi ai piedi del festival con millemigliaia di buste della spesa. La visione effetto profughi si è palesata davanti ai miei occhi. Caricata nuovamente l’auto, raggiunte le altre, si è pronti per arrivare al “camping”. È gia buio, e la prima cosa da fare è tirar su le tende. I bagagli di tre auto cariche finiscono scaricati tutti nello stesso punto, cosi da rendere partecipi tutti i passanti del nostro arrivo. L’impresa della tenda budino rimarrà memorabile. Tanto che la verandina sconclusionata servirà da dispensa (come da foto nel post precedente…non è spazzatura quella! È ben di dio!)

La prima sera va cosi…tra tende tirate su, organizzazione e tavolo pieno di roba, si cerca di far amicizia con Jourgens, che è sempre stato simbolo di socialità e giocosità ovunque si trovi. Insomma, è uno che si adatta a tutto. Sinceramente ricordo poco. Ricordo che sono spuntate fuori patatine, crostatine, vino, birra e Giorgio. Ricordo che alle 3 di notte il rifiuto di andare a dormire era forte, anche a dispetto del freddo. Ricordo che attorno a quel tavolo c’era un gruppo di vecchietti armati di coperta pronti a lottare contro l’umido. Ricordo che alle 3 di notte, data l’esistenza della dispensa in bella vista, ci si sono avvicinati due soggetti armati di boccioni di vino e corno per bere. Ricordo che i discorsi sono saltati di palo in frasca. Dalla politica aizzata del Prof, alla musica, alle idiozie, ai “i xè gusti…a’a fin fine” frase che rimarrà nella memoria di tutti, anche di chi non ne conosce il significato, alle parole arcaiche in dialetto…a Morrigan che aveva iniziato a parlare tirolese, al club del cavallo…la prima notte è andata cosi, grazie anche all’aiuto di San Giorgio.

Al risveglio scommettemmo su chi tra i campeggianti se ne fosse uscito per primo con la pasta a colazione, cosa che arrivò presto…

 
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