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Messaggi del 06/09/2007

 

Indipendent Day - il delirio

Post n°466 pubblicato il 06 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

Il risveglio, a suon di sganassoni, tanto per non perdere l’allenamento iniziato la sera prima, viene filmato anche dalla Laura. Preso coraggio, ci si alza e si raggiunge la zona caffè. Ed ecco i primi volti. Il prof, ancora rintronato, la laura in lotta con la macchinetta del caffè, la zimo, io…e Francesca che faticava a svegliarsi…
Ed ecco che piano piano, anche il piano terra si sveglia. Il primo a comparire, Nicowla, soprannominato MioCuggino per la rovinosa somiglianza con la canzone di Elio e le Storie Tese, con ancora il cuscino stampato in volto. Poco dopo ecco apparire lo Zio pronto ad azzannare una fetta di torta, o una crostatina (si l’incubo è ricomparso, dopo valstagna, anche a ferrara). Per ultimo il sor Valfar, ancora addormentato…
“ma Vomitino che ha collassato sbrattando ovunque?” ovvio che non sono state queste le parole precise. Ovvio che parlasse in veneto ancora mezzo addormentato. E ovvio che anche noi eravamo mezzi addormentati…ma nel sentire la notizia…un fulmine a ciel sereno!
Ecco quindi come passare una mezz’ora nel panico totale.
Ingredienti per 8 persone:

  • Persone rigorosamente addormentate

  • 1 persona di esse che fa la vaga (alias Vomitino)

  • 1 padrona di casa

  • 1 ultimo a svegliarsi e rivelare la notizia shok

  • 6 persone che studiano furtive il comportamento vago di Vomitino

Montare a neve la scena. Creare suspance e mostrare sgomento in volto pur rimanendo in uno stato semiaddormentato. Notare e annotare il comportamento vaghissimo di Vomitino che, svegliatosi per primo, ha ben pensato di non dir nulla a nessuno, soprattutto alla padrona di casa. Cercare di capire dall’ultimo svegliato cosa realmente è successo [n’ecatombe] e, raccogliendo le forze, convincere la padrona a farsi dare una mano a pulire l’imbrattamento su tappeti, muro, stanza, corridoio, piatto doccia e bagno. Probabilmente non vi riuscirà di darle una mano, soprattutto se la padrona di casa vi ordinerà di rimanere al piano di sopra. Tempo di cottura, una mezz’ora circa.

Insomma per spiegare in simil italiano cosa è accaduto durante la notte, Valfar ci narrò l’impresa. Trovatosi lui e lo Zio a dover dormire con Nicowla, sperarono ardentemente che la parlantina terminasse appena il signorino si posizionasse orizzontalmente. I primi dieci minuti il silenzio la fece da padrone. Poco dopo la catastrofe. Vomitino ha collassato, e in tempi record ha marchiato il territorio vomitandosi anche le viscere. (chiedo umilmente perdono alla Lau per aver portato un soggetto simile in casa sua, aver fuso le orecchie del Prof e aver distrutto mezza casa…perdonoooo).
Mentre la Lau cercava di far tornare vivibile il pian terreno, noi abbiamo cercato di renderci utili preparando il pranzo. Lukes era alla fine, quindi alla richiesta “Fe su un caneo…DIOH”, optammo di tenercelo per la digestione…
Del pranzo c’è ben poco da dire, un quintale di pasta, altro tiramisù (finito drasticamente sul volto della Zimo, poi sul mio, e ovviamente, per vendetta su quello del sor Valfar – in due si è dovuto prenderlo per i capelli e farsi aiutare dalla Lau)…e…dannazione! Si decide per dividere in due Luca, cosi da farlo durare nel tempo, si lascia il suo piccolo cadavere su un tovagliolo…e quando la tavola fu sparecchiata Lukes finì drasticamente nella spazzatura. Sarà forse per questo che il tiramisù è finito in faccia agli ospiti?
Comunque il pomeriggio scorre inesorabilmente veloce, un collassino post pranzo, i risultati delle partite in tv, il motomondiale e una rovinosa partitina a briscola con le carte per dementi (non quelle trevigiane che non si capisce una mazza). Verso le 18 decidiamo di alzar le chiappe e dirigerci verso bologna…destinazione indipendent day festival.
Caricati armi e bagagli, lasciamo far strada allo Zio e alla sua Alfa, con somma giUoia di Vomitino, costretto a star dietro a un’alfa romeo, convinti che loro sapessero la strada. Usciti dall’autostrada, entrati in bologna, notiamo che si stava girando a vuoto. Accostati al marciapiede arrivò la conferma. TomTom acceso, direzione via Stalingrado e via, adesso toccava a noi far strada.
Alle 20 eravamo alla disperata ricerca di un parcheggio, consapevoli che fosse tardi, moooolto tardi. Poiché i tool avrebbero suonato da li a mezz’ora e noi dovevamo: raggiungere l’ingresso, acquistare i biglietti mancanti, entrare al festival, farsi perquisire, cercare Giorgio (storica la frase “go voja de dhrogaaaaa!!!!” urlata a tutto volume nel bel mezzo del marasma), lanciare Francesca nel mezzo cosi che possa arrivare sotto il palco..e goderci il concerto. Certo è che non avevamo calcolato gli intoppi. O meglio, Valfar era sceso mezzo km prima per, ehm ehm, per marchiare il territorio bolognese e avrebbe raggiunto l’ingresso a piedi. Noi entrammo in quello che pareva il festival e invece era la festa dell’unità, ci perdemmo i veneti e pure Vomitino per una frazione di secondo. all’ingresso del festival mi perquisirono da cima a fondo la borsa (a detta della guardia “troppo profonda”), compreso il portafoglio.Valfar era gia dentro ma non si sa dove. Entrati ci smezzammo. Francesca, con Vomitino al seguito, si lanciò tra la massa. Io e la Zimo, dopo aver dato la punta agli altri, andammo alla ricerca di un essere che non doveva essere difficile da trovare vista la statura…ma a quanto pare davanti a quel cazzo di mixer erano tutti alti, cosi alti che Valfar dovette sbracciarsi per farsi notare.
I Tool. Finalmente. Dopo il disastroso concerto a Roma dove non si sentiva una mazza, a parte la mia tosse, si sono fatti riconoscere. Un’ora e venti no stop di musica. Con un Maynard impazzito, seppur spiaccicato sul fondo del palco, di fronte al pubblico e non di spalle. La scaletta? Direi esemplare. Entrano con Jambi, seguita da Stinkfist (anche se non la versione estesa). Fortysix&2 e Schism fanno delirare la folla ormai impazzita. Rosetta Stoned seguita da Flood aprono le porte a Lateralus. Vicarious chiude un concerto stroboscopio. Luci e suoni completamente fusi tra loro. Una frase della Zimo credo che renda l’idea “mi piace come usano le voci come strumenti musicali” (ogni tanto se ne esce con qualcosa di intelligente). Mezz’ora di pausa prima dei Nine Inch Nails, dopo aver delirato con le foto da dementi, raggiungiamo l’altra parte del gruppo…e alla ricerca di Jourgens ci “dimentichiamo” di Francesca che era ancora immersa nel mare di pubblico davanti al palco…
Cercando un posto comodo per seguire i NIN, all’unanimità si decide si sedersi sulla collinetta artificiale e godersi da li lo spettacolo. Dopo aver cercato di rintracciare Francesca in lungo e in largo, io e la Zimo ci abbandoniamo alla quasi disperazione(tra virgolette si intende) e nemmeno il tempo di realizzare cosa mi stesse dicendo la Zimo “resta qua mo torno, se ribeccamo tra un po” che la vedo sparire. Dopo poco i NIN salgono sul palco. E della Zimo col mal di schiena nemmeno l’ombra. Mi arriva un sms “non ce la faccio, mi butto in mezzo!”
Non li avevo mai visti live, e non li conoscevo bene, ma da quello che ho visto e sentito devo dire che sono stati spettacolari. Non è propriamente il mio genere, ma ottima presenza scenica, ottimi suoni…a dispetto del Prof con le orecchie doloranti (e non per Vomitino questa volta). Un’ora e mezza decisamente piacevole…anche se la stanchezza cominciava a farsi sentire.
La scaletta :
·         Hyperpower!
·         Heresy
·         Terrible lie
·         March of the pigs
·         Closer
·         Survivalism
·         Burn
·         Gave up
·         Me I’m not (canzone che ci fa pensare allo spacciatore)
·         The great destroyes
·         Eraser
·         Only
·         Wish
·         The good soldier
·         No you don’t
·         Dead souls
·         The hand that feeds
·         Head like a hole
·         ---
·         Hurt

Inutile star li a raccontare del discorso tradotto di Trent contro le case discografiche e lo scarico selvaggio di musica. Inutile star li a raccontare che presi da un attacco di fame, trovammo per caso Francesca davanti allo stand della birra.

Inutile dire che Hurt m’ha messo i brividi. Inutile dire che stavamo cotti a tal punto da cercare Giorgio ovunque, senza trovarlo. Inutile dire che abbiamo rischiato di riperdere Francesca al bagno perché ci hanno sbattuto fuori. Inutile dire che mentre noi compravamo la magliettina (acquisto obbligato ad ogni concerto) Francesca venne sopraffatta da una voglia incontrollabile di crepes alla nutella.
Insomma, vuoi o non vuoi, da che dovevamo incamminarci verso la strada del ritorno prima che il concerto finisse, ci siamo ritrovati a mezzanotte e mezza, a osservare Francesca perennemente ultima in fila in attesa del dolcetto serale. Inutile anche star li a raccontare che per arrivare all’auto, cercando di fare la stessa strada dell’andata, ci siamo ritrovati da tutt’altra parte col risultato di circumnavigare la tangenziale bolognese, passare tra le fratte e sbucare “da dietro” (si lo so brutto a dirsi, e pure a farsi). Probabilmente è stato il monossido di carbonio respirato a renderci creativi sulla macchina di Vomitino (basta guardare le foto) ed è cosi che ci siamo salutati. Marchiando a fuoco l’auto piu brutta del mondo, elargendo birre ai veneti e crollando letteralmente appena messe le chiappe sul sedile.
Del ritorno ricordo solo d’essermi svegliata davanti casa, d’aver salutato Vomitino e Francesca, d’aver raccattato la roba, di aver fatto entrare la Zimo, di aver fatto un po di casino alle 5 del mattino, d’essermi vestita per andare a lavorare…e di essermi addormentata dopo aver puntato la sveglia.
Altro weekend da ricordare. E decisamente da ripetere, magari evitando la parentesi brasileira e le sue conseguenze…

 
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Indipendent Day - il prologo

Post n°465 pubblicato il 06 Settembre 2007 da CacciatricediSangue

i personaggi:

Partenza ore 16 da Roma. Nicowla, Francesca e la Zimo sono gia tutti a casa mia. Bagagliaio carico. Tiramisù, sugo e birre ci sono. Lukes pure.
Posizionati in auto siamo pronti a partire.


La zimo si piazza davanti per dar fastidio a nicowla. Io e Francesca dietro.
Si parte con i tool di sottofondo.
“mica vorrai accenne quer coso adesso?” riferito al mio TomTom.
“basta che me dici come arriva’ all’A1 poi lo accennemo a bologna”
Appunto. Cvd.
Ricordatevi quella frase. Perché mentre si evitava di fermarci agli autogrill visti gli insulti che mandavamo agli altri viaggiatori in autostrada…perché mentre nicowla voleva provarci con Francesca  anche durante l’unica sosta (Nico’ sei senza speranza), perché mentre si oltrepassava bologna…abbiamo rischiato di arrivare a milano!alla fine il sor nicowla ha ceduto quando ormai era troppo tardi. Il tomtom ci ha fatto uscire e rientrare in autostrada perché l’auto piu brutta del mondo si era spinta oltre l’uscita. Raggiunta bologna, svincolo ferrara…uscita!
Ora, si sa che il tomtom predilige gli stradoni o le mulattiere. Si sa che ama portarti sul raccordo, sulla tangenziale e su strade che manco i gatti riescono ad attraversare…ed ecco che davanti a noi compare il buio. Una strada minuscola, in mezzo al nulla, a destra il baratro, a sinistra il baratro. In mezzo una mini carreggiata a doppio senso. Dalle 20 che dovevamo essere a casa di laura, ci ritroviamo davanti a lei alle 21, arrivando insieme alla ciurmaglia veneta.
Giusto il tempo di posare armi e bagagli, giusto il tempo di controllare lo stato del tiramisù…e decidere di appicciare il fuoco. Questa volta la diavolina c’è…e pure l’alcool…allora mi spiegate perché abbiamo avuto bisogno lo stesso di carta e legna? Misteri della fede!


Sta di fatto però, che questa volta Valfar, presa dimestichezza con la carbonella, ha tirato su un fuoco degno d’esser chiamato tale. Dopo aver ubriacato le fiamme di alcool e diavolina, nel giro di un’oretta comparve una brace degna della miglior bisteccheria esistente…ed ecco che “gli ossi sua grea” diventano protagonisti della serata. (tralasciando che alcune saRcicce si sono cotte a strettissimo contatto con la cenere – ma questo chi le ha mangiate non lo sa, tanto era buio - ).
Lukes richiama la nostra attenzione, e con esso la fame chimica. Cosi che i ricordi della carne ingurgitata alle 3 di notte, fredda, a valstagna, tornano limpidi nelle nostre menti drogate…e per evitare di ripetere la scena scatta l’operazione dolce. Tiramisù della Zimo, e torte della Lau. (probabilmente è stata la fame chimica a far si che Valfar leggesse Aurora Jourgens sulla felpa della Zimo anziche Aurora Consurgens).
 Fu qui che scoprimmo che Lo Zio (chiamato fogna dalla Zimo) ha dimostrato ai miscredenti presenti di avere realmente uno stomaco di ferro, ingerendo una quantità assurda di torta al cioccolato puro. Lo si può notare dalla foto. Il volto compiaciuto dello Zio soddisfatto per la dose di cacao ingerita. Credo che la dose di cacao sia servita come palliativo per reggere le parole fuoriuscite dalla bocca di nicowla…che non smetteva di parlare a macchinetta, tanto che, lo Zio, disperato mi confessò “Xe peggio de PaPPo”.[credo che il discorso sul brasile, le donnine dai facili costumi che ti saltano addosso – visione nicowlesca del brasile – i cerchi da 17 delle alfa e quelli da 18 della macchina di merd, dei vari “un mio amico ha fatto questo e ha fatto quello” abbiano fatto fondere il cervello e fatto uscire il fumo dalle orecchie dei presenti]
Tra autoscatti, visioni celestiali della luce,”i xè gusti vecio” detto dal prof a Nicowla che non capiva, foto di particolari (chiedete alla Zimo spiegazioni) e filmati ( storica fu la frase “no filmare fotaaaa” ) arriva l’ora della nanna.
Laura decide di occuparsi prima dei maschietti… i 3 veneti con nicowla entrano nell’appartamento al piano terra, sono in 4, e solo tre possono dormire li. Le restanti femminucce, in attesa della loro sistemazione, attendono convinte la fuoriuscita di nicowla da li. Con sorpresa e sgomento, vediamo uscire laura accompagnata si, ma non da Nicowla, bensì dal Prof. Immediatamente ci uniamo nel cordoglio per le due anime pie che si apprestavano a dormire con la versione romana di Pappo (ovviamente il tutto è avvenuto dopo aver immortalato Valfar e la madonna in una foto ricatto).
Il prof e francesca si piazzano sui due divani, laura nella sua camera…e io e la Zimo sul letto matrimoniale. Mai scelta fu piu nefasta. Insacchettate come due larve si è inscenata una lotta degna di due vermi. Abbiamo retto poco però. Dopo aver fatto capire alla Zimo che con mezzo metro di materasso libero non sarebbe caduta, e ripreso il mio spazio siamo collassate fino alla mattina dopo…

 
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