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che bucio de culo!

Post n°486 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da CacciatricediSangue

ho fatto una pazzia, una stronzata, una missione suicida...insomma, chiamatela come volete... ho detto di si alla richiesta di aiuto di mia madre qualche tempo fa.

ciò consisteva nel darle una mano, ovvero fare presenza e giocare alle bancarelle.
spiego meglio.

una delle tante fisse di mia madre per occupare il tempo così che non possa pensare, e cosi da poter stressare chiunque le stia intorno, è il decoupage. credo d'averlo già scritto parecchio tempo fa.
a me il decoupage fa schifo. a partire dal nome. che razza di nome è decoupage? senti come suona male, come suona finto chic, forzato...e in effetti, è arte finta, è un modo francese per chiamare il ritaglia e incolla.
ma, per svariati motivi, mia madre, tempo fa lasciò i pennelli e si mise a ritagliare e incollare fastidiosissimi pezzetti di carta su ogni cosa (ancora su cani e gatti non c'ha provato) inanimata.
e fu così che, girando per mercatini, scoprì che le sue creazioni potevano essere utilizzate a scopo di lucro.
saranno due, forse tre anni, che nel periodo antecedente al Natale, casa si trasforma in un laboratorio in piena regola. nastri, nastrini, fili di colla a caldo rappresi ovunque, pezzi di carta, sezioni di palle, sughero, fogliame vario e tutto quello che serve.
l'anno scorso fu l'anno dei presepi nelle palle di natale. questo è l'anno dei carillon.

io odio i carillon. soprattutto quando suonano tutti insieme.

e questa volta ha pensato in grande, la Nana malefica. i presepi nelle palle di natale con tanto di carillon che suona.
fatta questa premessa, posso solamente aggiungere che mia madre ha passato l'ultima settimana sparpagliando la sua attrezzatura ovunque e chiedendo aiuto a chiunque, tralasciando qualsiasi altro impegno.
ed è cosi che mi ha fregato. probabilmente mi ha preso in un momento di bontà estrema, ovvero in una mia fase di lobotomia al cervello, dove mi sono trovata a dire di si quando mia madre mi chiese " mi dai una mano col mercatino sabato?"

e siamo giunti ad oggi. le dissi di si, ma la mattina, non il pomeriggio, perchè occupare il sabato pomeriggio a vendere palle di natale mi deprimeva solo al pensiero.
stamattina, reduce da una serata delle nostre a casa di morrigan (e come tale prima delle 3 del mattino non può terminare - spettacolare!- ), non sono riuscita a svegliarmi all'ora prefissata.  con un'ora di ritardo sulla mia personale tabella di marcia, mi ritrovai per una selva oscura, che la retta via era smarrita....no non era questo che volevo dire. insomma, alle 11 anzichè alle 10 esco di casa per raggiungere il banco al mercatino, con una commissione importante da fare prima di arrivare a destinazione. passare in farmacia, l'unica farmacia aperta in zona l'8 di dicembre, per prendere un collirio per la nana. risultato? 43 minuti di fila per una boccettina grande la metà di un dito.
mi armo di collirio, cestino di vimini e svariate cose che mia madre aveva richiesto e mi incammino, dopo aver parcheggiato l'auto in culo alla luna. perchè, si sa, quando ci sono i mercatini la gente si muove a gregge, e i vigili pullulano, quindi la macchina parcheggiata a cazzo di cane porta multe. e non è il caso sotto natale.

se, fino a venerdi, le temperature si erano leggermente alzate rendendo piacevoli le passeggiate invernali. se, il pallido sole, rendeva meno pesante il buio invernale (per chi non ama l'inverno, e , francamente, secondo me non ci capisce una mazza perchè l'inverno, e il buio invernale è uno spettacolo).... venerdi sera il cielo si presenta completamente coperto di nuvole, a tal punto da scaricare una raffica d'acqua per tutta la notte e tutta la mattina, accompagnata da un vento bastardo e freddo che fa volare qualsiasi cosa.
cosi sono arrivata al mercatino osservando svariati personaggi che si improvvisavano pali per reggere i gazebo dati dall'organizzazione, i quali cercavano di prendere il volo come se fossero uno stormo di piccioni presi dal panico.

non è la prima volta che mia madre partecipa a una cosa del genere, e ogni volta, sborsando la bellezza di 100-120 euro, si ritrova a dover incazzarsi con qualcuno dei gazebo dell'anteguerra montati di merda, piantati male, con la luce che va e che viene e tutto il resto. questa volta però, c'è stato un qualcosa in più che ha fatto imbestialire me.
il mercatino si svolge sulla piazza davanti il "groviera", il colosseo quadrato dell'eur, sulle due vie parallele che la raggiungono vengono posizionate quattro file di gazebo, due per ogni via, una parallela all'altra. insomma come il più classico dei mercati, dove se cammini non sai mai se stai andando in senso opposto alla folla perchè c'è sempre qualcuno che fa zig e zag da un banco all'altro. quest'oggi però, le file di gazebo erano tre. due che occupavano un'intera via fino ad arrivare ai portici, e la terza, occupante solo un lato della via lasciando la strada di fronte libera al passaggio, anche se "chiusa alle auto" con un semplice nastro, che nel giro di un'ora è stato tagliato. la via che porta a palombini, è solitamente occupata dagli stand che partecipano tutte le domeniche, mentre la via parallela è dedicata a coloro che partecipano ogni tanto. questi ultimi, tra cui mia madre, si sono ritrovati nella bufera.
si perchè, mentre la doppia fila di gazebo "fissi" era al riparo dal vento, un pò per le mura dei palazzi, un pò per le file fitte fitte di stand, il serpentone di gazebo dall'altro lato si  trovato davanti il nulla, con il vento in faccia e le auto che sfrecciavano per evitare il traffico sulle altre strade. il tempo non ha aiutato. col freddo e con la pioggia, la gente cercava il riparo, e i più curiosi che si avventuravano, ovviamente si dirigevano sulla via con il doppio cordone di gazebo anzichè l'altra, più scarna e spoglia e quindi meno invitante.
ho cominciato a borbottare. un pò per quegli scheletri di metallo chiamati gazebo, con teli bucati dove passava acqua ovunque. un pò perchè si reggevano con lo sputo. un pò perchè, venendo a mancare un pezzo al centro, il serpentone era stato sciolto e i gazebo ancora più traballanti, e per tutto questo, 100 euro sono decisamente troppi! la discussione m'ha preso. e parlando con i vicini di banco ho ricevuto consensi. il problema è che l'organizzazione (di una tale Valentina, na scrocchiazzeppi atteggiata a vamp) raccoglie i soldi la mattina, e ovviamente nel pomeriggio sparisce. una degli ultimi banchi, sentendomi sbraitare, è venuta da me raccontandomi di aver provato a contattare colei, in quanto le avevano dato un gazebo rotto, e la luce non funzionava, ricevendo poi un trattamento da pesci in faccia e non rispondendo più alle telefonate.

la cosa mi ha fatto incazzare. il freddo ha fatto il resto. ho cominciato a girare per gli stand, anche dall'altro lato, quello col doppio serpentone per intenderci, non se la passavano poi cosi bene, anche se l'afflusso di gente era un pò più numeroso. l'unico problema è che non conosco, tutt'ora, il volto di tale Valentina. e forse è stato un bene. perchè, se l'avessi riconosciuta questo pomeriggio, l'avrei presa, legata al gazebo e fatta volare alla prima folata di vento. per farmi capire, mio padre è venuto in soccorso con buste di  sampietrini raccattati non so dove per far peso agli scheletri, con tanto di fascette per reggere i teli, e pinze, cacciaviti e tutto quello che serve per dar un minimo di decenza a quei banchi dimenticati da dio.

ho parlato di raccolta firme. di lamentarsi, di farsi sentire. di smettere di dire "tocca fare cosi, tocca adeguarsi" e di agire, di pretendere di pagare a fine giornata e non la mattina, di pagare il giusto, ovvero 100 euro, quanto concordato, ma solo quando si verificano le condizioni necessarie ed adeguate per un mercatino decente, e non quando la luce viene staccata alle 18 anzichè alle 20, non quando non mi viene garantito un passaggio pedonale, non quando non mi viene garantito un gazebo decente che regga. insomma pretendere che il cliente venga tutelato. e se ciò non succede, passare alle maniere forti. boicottare il mercato, prenotare il banco e non presentarsi la mattina al gazebo, incrociare le braccia....insomma lo sciopero, quello che tanti fanno per far valere i propri diritti.
pare che il discorso abbia avuto un certo effetto, dovrò preparare una raccolta firme (e non ho la minima idea di come si faccia) e girare per il mercatino domenica su domenica e chiedere consensi, oltre a parlare con la signorina Valentina.

tra discorsi, gente che osservava, clienti, personaggi curiosi e tutto il resto...si sono fatte le 18.15 la luce salta mentre si sbaracca, e io sto ancora là.

per concludere....bello aizzare la folla, bello trovare consensi in una protesta che senti giusta per far valere i propri diritti...ma resta il fatto che mi sono fatta un culo come un secchio per dar retta a tutti, compresa mia madre che spariva ogni cinque minuti e mi mollava li a star dietro ai probabili clienti. (non c'è niente da fare, mia madre non sa vendere. parla troppo!)

[nella foto, il mandarino di stasera, prima di essere sbucciato, che mi ha ispirato il titolo del post]

 
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