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Messaggi di Dicembre 2006

 

volevo la bacchetta magica

Post n°406 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da CacciatricediSangue

e il 17 dicembre 2006, il potente dio del metal in collaborazione con Babbo Natale, mi hanno accontentato

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post NON PIU' in allestimento

Post n°405 pubblicato il 15 Dicembre 2006 da CacciatricediSangue

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  • far arrampicare l'omino giallo per numero 3 confezioni di candele al cocomero che si ritrovano uniche e sole nell'ultimo ripiano in alto dello scaffale: 1,99 euro con ikea family
  • casa di biscotti al tavolo con due marmocchi mangia caramelle a tradimento: 2,99 euro con ikea family
  • confezione di candele varie misure per ispezione anale: 3,99 euro con ikea family
  • ripiano tarocco del billy, perchè in vetro e non bianco come lo si cercava: 9 euro con ikea family
  • ragade anale da tavolo: 29,90 euro con ikea family
  • tornare a casa con una busta gialla, record superato con 800 matite, uno squaletto copridita, qualche caramella schifosa nello stomaco e le prove di tutto ciò...non ha prezzo!

per il resto c'è...ikea family

[post in costruzione, visto che sono tornata ora da stamattina alle 6 e mezza che sto in giro...domani, o forse dopodomani, ci saranno le prove visive e il resoconto scritto]

con il mio solito ritardo mi appresto e mi sbrigo pure a finire sto post

appuntamento a casa della zimo alle ore 16.30
calcolando la fila di auto bestemmianti che partiva da sotto casa mia, decido di defilarmi dalla coda alla posta per evitare quello che sarebbe stato un disastroso ritardo sulla tabella di marcia.

puntualissima (io) come non mai, mi attacco al campanello (cosa che non farò mai piu, vorrei evitare di rivedere il coinquilino aprirmi il portone in pigiama)...e puntualissima come non mai, la zimo, dormiva!
convinta che io arrivassi in ritardo, la pottera aveva tranquillamente sentito la sveglia e si era rigirata nel letto...
questo inconveniente rende la zimo piu rinco del solito, e salita in macchina ci mette un pochino a carburare...

giusto il tempo di accendere il cervello che mi racconta la sua disavventura con la direttrice (da leggere solo se si è forti di stomaco).
ma perchè quell'orario blando per andare all'ikea? perchè cosi presto se sta aperta fino alle 10 di sera?
ovvio! noi volevamo costruire la casina di biscotti!

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ore 16.40 in perfetto orario sulla tabella di marcia, davanti a noi un'immensa distesta di buste gialle gia belle che stese, pronte per essere piegate e portate a casa.
ecco che la pottera fa opera di intrattenimento spiegazzandone una che io me ne infilo un'altra nella fantomatica borsa da ikea.
il primo obbiettivo è raggiunto.

ore 17. siamo nel ristorante ikea, alla ricerca delle fantomatiche casine di hansel e gretel. le troviamo, ci chiedono l'iscrizione. veniamo quindi schedate con la scusa dell'ikea family e prendiamo parte alla costruzione. ci improvvisiamo muratori.
età media 6 anni (noi due abbiamo contribuito ad alzarla notevolmente). richiamiamo l'attenzione di una delle signorine addette al babysitteraggio, commentiamo i mostriciattoli attorno a noi e i relativi badanti, e soprattutto, ci apprestiamo a rubare le caramelle ai bambini prima che se le mangino tutte (la punizione sarà nello stomaco della zimo, che si sentirà male in tarda serata). ovviamente le nostre casine saranno le piu belle di tutti...muahahahahahah! e qui ne avete le prove.

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ore 18. dopo aver conquistato il secondo obbiettivo non resta che concludere il piano. lista delle spese e...superare il record di 730 matite.
la cosa si fa difficile, sotto natale la gente impazzisce per riempire i locali dove si vende qualsiasi cosa, quindi figuriamoci l'ikea...dove non ci sono omuncoli pronti a spendere ci sono gli omini ikea guardinghi. ma niente può contro le due furie.
indisturbate ci accingiamo a svuotare un intero contenitore portamatite davanti alla donnina gialla ikea che mi aveva appena illuminato sui ripiani billy sottocosto (tanto sottocosto non erano se le spese di spedizione superano il prezzo dell'oggetto).

[contenitore prima dell'arrivo delle furie]immagine[contenitore dopo l'arrivo delle furie]immagine

superare il record sembra impossibile, troppa gente, troppi "controllori" ma non ci perdiamo d'animo. davanti a noi abbiamo il palo della cuccagna, ovvero la casa delle matite. angolino perfetto, nessuna apertura sul retro, una sola via d'uscita, e un contenitore porta matite davanti a noi indisturbato.

cerchiamo di arraffare piu matite possibili, quando vengo colta da un fulmine a ciel sereno.
la busta gialla che è nella mia borsa, oltre a levare spazio a nuove matite, ha l'antitaccheggio!
occorrerà trovare il modo di farla uscire dai locali senza far suonare l'allarme.
quindi prima di scendere al ripiano inferiore per seguire la lista della spesa,e subito dopo aver lasciato che la zimo prendesse in prestito un copridita a forma di squalo, mi dirigo in bagno (locale sorvegliato da telecamere), mi chiudo la porta dietro di me mentre si accende automaticamente la luce e il wc scarica (questa devo ancora capirla, se ancora non l'ho fatta perchè scarica?) mi metto all'angolino con la testa chinata sulla borsa e comincio a rovistare:

  1. levare il portafoglio sommerso dalle matite per evitare di creare casini alla cassa
  2. cercare di sistemare meglio quegli spilloni appuntiti che sono le matite per evitare altre rovinose stigmate
  3. cercare l'antitaccheggio, ovvero quella pecetta col codice a barre, sulla mia adorata busta gialla senza aprirla
  4. trovare l'antitaccheggio, strapparlo con abile mossa da katate kid
  5. gettare la pecetta nel cesso e tirare a mano lo sciacquone per sincerarsi che la suddetta sia in viaggio per le tubature
  6. richiudere la borsa e con nonchalance uscire dal bagno

fatto questo possiamo dirigerci verso i luoghi della perdizione.
poco dopo, oltre ad aver preso una cosa che non posso dire ora o mi rovino con le mie mani, vado alla ricerca di un omino giallo con la scala.
per quale motivo? semplice...le candele al cocomero che dovevo acquistare non sono piu state fabbricate, e le uniche confezioni superstiti erano dislocate nell'ultimo ripiano in alto, nascoste dalle candele alla vaniglia.
cosi con somma e immensa gioia (lo si vedeva dalla faccia spiritata) l'omuncolo ikea si arrampica e mi prende sti candelotti verdognoli.

mancava solo una cosa. il ripiano di billy e, ovviamente, il contenitore di matite che ci portò a 730 matite.
ahimè quel portamatite era fin troppo sorvegliato...non siamo riuscite ad arraffare piu di tanto.
ci avviciniamo alle casse, zimo imbusta con tutta cura (dovevano darle la laurea in imbustologia della spesa) e ci dirigiamo a casa per il conteggio.
io per niente convinta...lei convintissima di aver battuto il record precedente.immagine

busta gialla aperta, conteggio iniziato...

alla fine risulteranno ufficialmente 799 matite, record battuto.
anche se il punteggio reale dovrebbe essere:

799 + (matite)
200 + (squaletto scaldafalange)
500 + (busta gialla)
100 = (catalogo ikea portato a casa, che scoprirò il giorno dopo andava riconsegnato alle casse)

1500 punti direi che non sono male...ora non resta che arrivare a 1000 matite in un colpo solo immagine

 
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La lunga notte

Post n°404 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da CacciatricediSangue

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Capodanno. Ultimo dell’anno.

Due giorni tanto vicini quanto lontani.
l’attesa per il fantomatico 31 dicembre, e la stanchezza tipica del primo gennaio.

Negli anni i preparativi, i festeggiamenti di questa particolare data sono cambiati, almeno nella mia vita.

Ricordo a stento i capodanni festeggiati in case di amici dei genitori. Ricordi sfocati, ma immagini nitide. Gente che puntualmente, tra un augurio e l’altro, mi ripeteva “uuh ma quanto sei cresciuta! Sai ti ho visto quando eri piccola cosi!” il tutto accompagnato con l’odioso pizzicotto sulla guancia che lasciava un segno rosso per una buona mezz’ora.

Gente mai vista e conosciuta che si univa a un trenino cantando a squarciagola “meo amigo charlie brown”, il brindisi con un dito di spumante perché troppo piccola per berne un bicchiere intero…e l’attesa dei fuochi d’artificio dopo la mezzanotte.

Attenderli al freddo, vedere mio padre che cercava il momento perfetto, la postazione perfetta per spararli. Vederlo accendere la miccia con l’accendino e aspettare che lo spettacolo luminoso iniziasse. Puntualmente uno dei tanti botti di capodanno non si accendeva. Un bbzzzzz e poi un po di fumo, e niente luci e colori, ma non ci si faceva caso, perché in quella notte una miriade di colori illuminavano il cielo.

Poi con gli anni che passano, arriva anche la prima voglia di indipendenza, di vivere quella magica notte con le persone che si vogliono piu vicine, e non con dei perfetti estranei (anche se loro ti conoscono da quando eri corta cosi)

Con i primi assaggi di indipendenza c’è la voglia di fare tutto, di divertirsi fino all’inverosimile, di far tardi, di ridere, scherzare, urlare, cantare, e contare tutti insieme i 10 secondi che separano il vecchio anno da quello nuovo.

Ed ecco che ci si organizza.

Capodanno sulla neve, giorni passati a sciare, serate in compagnia. Una casa stracolma di gente, di ragazzi che non vedono l’ora di festeggiare.

Fervono i preparativi per quella lunga notte. Cenone coi fiocchi, chi si fa i capelli, chi litiga col lavandino otturato della cucina, e chi riempe la brocca dell’acqua dal lavandino del bagno.

Il momento della mezzanotte condito con spumante a fiumi, stelline su un terrazzino al freddo e al gelo, e il pensiero a chi è lontano, che in quel  momento sta vivendo la stessa identica magia.

E passano altri anni, le prime libertà conquistate, un capodanno diverso dagli altri che non potrò mai dimenticare.

Io e la mia migliore amica, solo io e lei. Capodanno del 2000. nessun pensiero, una moltitudine di persone attorno a noi…e la voglia di stare in piedi fino al mattino. Discoteca, musica alta, omini in tanga che ballano sul palco e risate, tante. Un capodanno senza stelline, ma avevo la mia stella accanto (anche se a lei non lo dico mai) e stavo bene.

E gli anni passano ancora…

La scuola finisce, si cambiano amicizie e stili di vita.

I pensieri cambiano, la voglia di vivere quella lunga notte pure.

L’idea di un cambiamento repentino solo con una mezzanotte e fiumi di spumante comincia a svanire…e la realtà delle cose comincia a prendere forma.

Il primo anno in cui ho lavorato a capodanno, con la mia migliore amica che mi aspettava per le 2 fuori dal locale, con il ferrari con le fragole bevuto di straforo in cucina tra una portata e l’altra. Per la prima volta avevo attorno a me, non volti sconosciuti, ma qualcuno che comunque non era la mia famiglia.

La mia attesa non era la mezzanotte, ma le 2, quando avrei potuto abbandonare la divisa, il rumore dei piatti, per abbandonarmi agli auguri fatti col cuore e non con l’obbligo.

E gli anni non si fermano. Si cambia lavoro, ma si lavora nuovamente a capodanno. Voglia di festeggiare poca, voglia di lavorare per non pensare tanta. La febbre che non mi permise di far vivere un capodanno decente a miriam. Non so quando riuscirò a perdonarmelo.

E gli anni continuano a passare inesorabili.

Il tempo non si ferma, muta le cose, e con esse mutano i pensieri.

Per quanto sia fondamentale per tanti il capodanno, per me diventa un giorno come gli altri.

Col tempo l’idea che non sia la notte piu lunga dell’anno a cambiare il corso di un anno intero prende forma.

La speranza di trovare nell’anno futuro un periodo migliore, i buoni propositi e i ricordi di un passato non troppo lontano non sono piu vissuti come un’attesa spasmodica.
Alla domanda “cosa facciamo l’ultimo dell’anno?” non ho piu i brividi di piacere provocati da idee bizzarre, ma brividi al pensiero di far qualcosa dove l’obbligo di divertirsi porta quasi inesorabilmente al fiasco della serata.

Imperversa la stanchezza nel vedere ogni anno come gli altri, con i suoi lati buoni e cattivi, con i momenti speciali e quelli da cancellare. La noia di un qualcosa di sempre uguale, di banale…fa diventare quella lunga notte una notte come tante. Una notte da evitare per non mischiarsi tra la folla di illusi, che sperano con uno scoccare di dodici rintocchi di cambiare la propria vita.

Non vivo piu il capodanno come qualche anno fa. Ma di una cosa sono convinta, ogni anno ha qualcosa di speciale da non dimenticare. Un ricordo particolare, fissato nella mia mente e tatuato nell’anima. Per questo non ho perso la speranza, la speranza in un capodanno speciale. Anche se magari non sarà il capodanno fissato sul calendario. Anche se non sarà il 31 dicembre. Ogni giorno può essere capodanno. Ogni notte può essere quella che porta a nuovo giorno, un giorno migliore. Basta volerlo. La speranza di un ultimo dell’anno speciale è ancora viva in me, e sarà impossibile distruggerla.

 

 

 
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impareggiabili maiden

Post n°403 pubblicato il 10 Dicembre 2006 da CacciatricediSangue

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Ebbene, con un altro concerto sulle spalle…e un po di ritardo...mi appresto ad aggiungere tra i ricordi scritti la giornata del 2 dicembre.

Avevo messo la sveglia alle 8 e mezza cosi da prepararmi per benino sia fisicamente che psicologicamente all’evento…ma complice il concerto della sera prima, la tachipirina che viaggiava nel sangue, il raffreddore che imperversava…mi sono svegliata alle 10

Parola d’ordine: sbrigarsi!

Ore 10.30 sono gia in macchina, ma non avevo calcolato una costante: la mia auto ha la calamita attiracoglioni…e quando vado di fretta puntualmente mi ritrovo qualcuno davanti.

Ed ecco quindi che una strada percorribile in 10 minuti d’orologio, per via di yaris che non sanno dove vanno, punto che parcheggiano all’andatura di una lumaca lenta, ci metto mezz’ora per arrivare dal mio fidato spacciabenza.
il tempo di due chiacchiere metallose e sono in strada, pieno fatto, sciarpa, giubbotto, riscaldamento non funzionante (la honda mi sentirà, oh se mi sentirà) cellulari, biglietto, tachipirina e…cazzo! I fazzoletti, non ho la scorta di fazzoletti!

Vabbe’ fino alla prossima sosta resisterò con questo pacchetto striminzito.

E il viaggio comincia, io, i miei cd (radio rock svanisce a fiano romano per far spazio a radio mariaimmagine) e mr. Raffreddore.

Pausa pranzo, pipi e benza a Firenze, dove ovviamente insieme alla pizza cartone di spizzico che digerirò il giorno dopo, faccio scorta di fazzoletti.

Prima me ne vado e meglio è o rischio le pustole allergiche in toscana.

A roncobilaccio ho le prove che c’è l’erba buona, solo sotto droga si possono denominare luoghi come ponte bue morto e area di servizio aglio est…

A roncobilaccio mi lascia anche il leggero sole romano…arriva la nebbia a farmi compagnia, e non mi lascerà per tutto il viaggio.

Seconda sosta poco dopo bologna, dove noto una presenza romana di automobilisti metallari non indifferente, questo mi fa capire che non sono l’unica pazza…

Ore 16, sfodero il mio percorso cartaceo. Non avendo avuto la possibilità di stamparlo, il mio tom tom cartaceo è scritto a penna…bologna, modena, piacenza…milano!

Passo tutte le uscite segnate, a milano sud io, la nebbia e mr. Raffreddore usciamo dall’autostrada…il terrore di perdermi per milano c’è, ma non faccio in tempo a quantificarlo che l’istinto mi dice di seguire la fila…e non solo quella…basta seguire la scia di bagarini ai bordi delle strade che lavoravano indisturbati davanti alle guardie.

Ore 17. parcheggio, sgranchisco le gambe e chiamo quello sciagurato del kimiko per sapere dove fosse…

È ancora in viaggio…lui e iron, ritardatari!

Mi preparo psicologicamente, giubbotto, borsa piena di pasticche e pasticchette da far impallidire i cani antidroga della finanza, fazzoletti, biglietto e via! Mi incammino.

Cerco di sviare le bancarelle, mi imbatto in un…un…un..non so di che nazionalità fosse ma voleva appiopparmi una maglietta a 20 euri…gli ricordo che 20 euro a casa mia sono ancora 40 mila, che anni fa le magliette ne costavano 10, e che se non me la dava a meno l’avrei presa dal suo amichetto del banco accanto.
acquistata la maglia a 12 euro (muahahah) mi infilo nella fila gia kilometrica.

I cancelli sono chiusi, fa freddo ma non si sente per via della calca…e l’attesa porta conoscenza. Chi viene da ferrara da solo, chi porta il figlio che non ha mai sentito i maiden (cresce bene il pupo) e il tempo passa…

Ore 18.20 i cancelli sono aperti, la calca spinge, un’ammasso di pecore pronte per il macello, spintoni che ti fanno camminare anche se non poggi i piedi a terra…e poco dopo sono dentro.

Strappato il biglietto nessun controllo attendo andrea…

Attendo…

Attendo…

Attendo…

Lo chiamo che mi sto gelando!

Mezz’ora dopo me lo vedo arrivare con dietro iron…ormai ho le giunture di ghiaccio, e la scalinata del datch forum rende l’impresa quasi impossibile…le ginocchia scricchiolano ma arrivo fin su mentre la figlia di harris comincia a suonare.

Dicono sia una gran gnocca, ma non avendola vista, ne avendo ancora cambiato sponda, mi limito a giudicare quel che sento…e sinceramente non mi dice granchè.

Birrozza e siamo pronti per cercare un posto decente…

Qui no, qui nemmeno…cazzo è tutto pieno!

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Altre scale, scalini, gente e crick crock delle ginocchia…riusciamo a conquistare la piccionaia, un posto a sedere e due transenne, non si vede vicinissimo ma mi accontento.immagine

Ore 20 circa. Fa un caldo boia, il tempo per riprenderci e cominciano a suonare i trivium.

I ragazzini di 20 anni sanno farsi rispettare, schitarrate alla testament che coprono il grido di “maiden! maiden!” . una quarantina di minuti di metal junior e salutano…

Musica di sottofondo per smembrare il palco, immancabile il soggetto strafatto che con bandiera dei maiden per mantello aizza la folla e la intrattiene.

Ore 21. in anticipo sulla tabella di marcia si spengono le luci.

Assetto da guerra.

Palco stratosferico, sembra di essere in trincea.

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Sapevo della scaletta, ero stata avvertita…ma chi sperava nei maiden che riproponessero pezzi classici è rimasto deluso…per quelli come me invece, che erano al loro primo concerto (lo so è una vergogna), lo spettacolo è stato indimenticabile.

immagineDifferent world apre il concerto, prima traccia dell’ultimo album, a matter of life and death, e a seguire these colours don’t run. Con essa cambia lo scenario dello sfondo.immagine

Immagini di guerra che si alternano, con eddie che imperversa sulle scene.

Giochi di luci e dickinson in perfetta forma. Salta, corre e canta senza fermarsi.immagine

Longest day mette i brividi, e dopo i ringraziamenti al pubblico partono le note di out of the shadows. immagineDi nuovo la folla grida maiden maiden, dickinson si ferma, si siede sulla cassa centrale e ammira. Un inchino e risuonano altre note.

immagineReincarnation of benjamin breeg viene cantata a squarciagola, le onde di mani alzate quando bruce illumina il pubblico scaldano ancora di piu la folla, ma for the greater good of god è impareggiabile, dal mio punto di vista una delle migliori dell’album.

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Lord of light e legacy, con svariati giochi di luce, chiudono la prima parte del concerto.immagine

È stato suonato tutto l’ultimo album…ora l’attesa si fa spasmodica.

Di nuovo buio…riflettori puntati sul palco…è ora di fear of the dark.

Impressionante. Sentirla dal vivo, cantarla a squarciagola conoscendo i brividi che mi dava dal cd è qualcosa di…di…non ho parole per descriverlo!

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Sulle note finali si fa strada un eddie che ci scruta da un carro armato…è l’ora di iron maiden.

Di nuovo buio, non puo’ essere finito…anche se hanno salutato il pubblico attende…

E viene premiato.immagine

Dickinson rientra, chiede l’ora e alla risposta “ten to eleven” guarda il resto della band, scuote il capo dicendo “no…it’s two minute to midnight”. Ed ecco entrare un gigantesco eddie vestito da soldato che “aiuta” a suonare la chitarra di murray.

The evil that men do è contornata da immensi fasci di luce..
non ci sarà run to the hills, ne the number of the beast, il concerto chiuderà con dickinson seduto a cantare col pubblico hallowed be thy name.immagine

Stavolta è finito veramente. Plettri, bacchette e polsini vengono lanciati sul pubblico, i piu fortunati torneranno a casa con un ricordo in piu.

Gli auguri di un buon natale e un buon anno chiudono un concerto che non potrò mai dimenticare.

Potranno dirmi qualsiasi cosa, che non fanno piu gli album di una volta, che harris è brutto da far paura, che dickinson non ha piu voce, che sono vecchietti…ma il 2 dicembre per me è una data da tenere impressa nella mia mente…i vecchietti si sono fatti rispettare.

È ora del ritorno a roma, col sorriso a 32mila denti, la stanchezza che non si sente, sono pronta, io con la mia fidata nebbia e mr raffreddore a uscire dal parcheggio.

Mezz’ora dopo sarò sulla strada alla ricerca del casello giusto, che ovviamente sbaglierò per rispondere al telefono.

Ma non mi faccio prendere dal panico…(stranamente) giro di qua giro di la e sono sulla strada giusta…direzione bologna…

Mi imbottisco di caffè tachipirina e copertina e via verso roma.

Non mi fermerà il sonno, l’autostrada chiusa a bologna, la tangenziale bolognese piena di lavori, ne tantomeno i sogni nel vedere il deposito ikea a piacenza (milioni di matite mi si sono presentate davanti agli occhi quando l’ho visto).

Un paio di soste con ninna annessa ai bordi della strada, viaggiare con l’alba coperta dalla nebbia e una colonna sonora gothic metal mi hanno fatto capire che quel senso di pace poche volte riuscirò a trovarlo.

Nessun rimpianto, nessun ripensamento…la giornata del 2 dicembre sarà da ripetere…magari senza mr. Raffreddore però.

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La scaletta completa con un assaggio da youtube di quello che ho visto:

01. Different World
02. These Colours Don't Run
03. Brighter Than a Thousand Suns
04. Pilgrim
05. Longest Day
06. Out of the Shadows
07. Reincarnation of Benjamin Breeg
08. For the Greater Good of God
09. Lord of Light
10. Legacy
11. Fear of the Dark
12. Iron Maiden
13. 2 Minutes to Midnight
14. The Evil that Men Do
15. Hallowed Be Thy Name

 

PS: i filmati non sono tutti di milano, e non tutti si vedono e si sentono benissimo, le foto sono quasi tutte rubate dal web, le mie facevano praticamente schifo, dannato cellulare!

 
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stratosferici muse

Post n°402 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da CacciatricediSangue

immagineebbene si...alla facciaccia di chi so io sono tornata viva, con un po di catarro nei polmoni in più, con l'odore milanese ancora addosso...ma viva

andiamo con ordine...venerdi concerto dei  muse.

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ed ero gia raffreddata...ma sono andata lo stesso. con l'umidtà romana che imperversava, mi sono armata di fazzoletti, tachipirina per evitare di saltare il concerto del giorno dopo come successe per i metallica quest'estate e sono partita.

immaginepalalottomatica stracolmo, come ci si poteva aspettare visto il sold out.

non ho il biglietto del parterre, a culo ho preso il biglietto per il primo anello non sapendo come fanno le divisioni ogni volta per sti cavolo di biglietti.
postazione strategica, sembra che non si veda un tubo ma sono a 5 metri dalle casse laterali sinistre, a 3 metri dalle svariate chitarre e a 8 metri dalla batteria...alla fine scoprirò che la postazione era perfetta. si vedeva tutto e si sentiva magnificamente bene alla faccia del palalottomatica di cacca!

i muse sopra ogni aspettativa. mi avevano detto che dal vivo erano dei piccoli geni, ma che fossero degli alieni, questo proprio non lo sapevo.
aprono il concerto dei fiacchi Noisettes, dove la cantante era tutta scena e nient'altro. ma non serviva scaldare il pubblico per i muse.immagine
palco da fantascienza. costruzioni luminose, piramide esagonale capovolta a nascondere la batteria e il loro sound psichedelico è la scena che si presenta agli occhi del pubblico.

due ore di musica ad alto livello, muse stratosferici.

take a bow risuona quando loro compaiono sul palco,la batteria appare da sotto il cono luminoso, magliettina bianca per il cantante smilzo...a vederlo non da l'impressione di ciò che potrebbe fare. impressionante. non si ferma un attimo sul palco.
il pubblico è gia in delirio, con hysteria è il caos. maps of problematique e assansis sono un tripudio di luci colorate. il megaschermo dietro la band illumina il palalottomatica. new born fa cantare la folla come poche canzoni. il pianoforte a coda sembra suonare da solo. poco prima di butterflies and hurricane la batteria scompare sotto un cono stellato, solo le mani sui tasti del pianoforte sono l'immagine sul megaschermo.immagine soldier's poem fa rabbrividire il palazzetto che nel buio piu totale si uniforma al finto cielo stellato riproposto sul palco. una miriade di piccole luci, fiamme di accendini, schermi del cellulare e il palalottomatica si trasforma in una notte stellata.
con plug in baby i muse continuano a ringraziare in italiano tra una schitarrata e l'altra. immaginematthew bellamy ricorda i chitarristi della vecchia scuola improvvisando un dialogo tra la sua chitarra e le casse...impressionante. e quando, al microfono, con un italiano inglesizzante, chiede di accendere i telefonini alla prossima canzone, l'ex palaeur si illumina di nuovo. parte invincible. immagine
subito dopo il primo singolo estratto dal loro ultimo album, supermassive black hole. i megaschermi mandano immagini robotiche, il pubblico canta senza fermarsi. time is running out(cantata completamente dal pubblico), starlight (meravigliosa) e stockholm syndrome (contornata da luci psichedeliche e fan in delirio) chiudono la prima parte del concerto.
si ricomincia a cantare con citizen erased, con bliss, dolcissima, suonata con una chitarra illuminata di colori, vengono sparati sul pubblico dei palloni giganti.immagine l'attesa dello scoppio dell' ultimo viene accompagnata dal suono della batteria che ne segue la breve vita sui piatti.
la fine del concerto si avvicina. i muse salutano, ma non prima dell'ultimo biss.
ritorna il pianoforte, hoodoo, muscle museum , un'estensione vocale spaventosa, e, con l'imitazione vocale della propria chitarra, knights of cydonia sono le ultime tre canzoni di un concerto strepitoso, al di sopra di ogni aspettativa.
immaginei geyser di fumo e le luci psichedeliche del palco salutano i muse. il cono luminoso scende nuovamente sulla batteria per spegnersi. si accendono le luci in sala. la folla, esausta ma contenta comincia ad avviarsi.
anche io, ritorno verso casa con un ricordo in piu, e con una promessa...li rivedrò sicuramente quando torneranno in italia.
ma gia un altro pensiero albergava in me quella sera finito il concerto...il viaggio per milano era alle porte...ma questo lo racconterò poi...

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Campagna per il sociale

Post n°401 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da CacciatricediSangue

la settimana, anzi no, i dieci giorni, anzi no le due settimane di fuoco stanno per terminare.
gli ultimi sforzi stanno per essere compiuti...
tra poco tenterò di avvicinarmi al palalottomatica sperando di sentire (con la mente, perchè l'acustica fa schifo, dovrò lavorare di immaginazione) i Muse, per poi tornarmene a casa, dormire il piu possibile e domattina partire per milano.
Gli Iron Maiden mi attendono (o sono io che attendo loro?) ma una cosa mi è ignota...come e se farò mai ritorno viva in quel di Roma.

vorrei quindi esprimere un ultimo desiderio...

voglio aiutare la mia aNata!

Troviamo un nemico a potterina

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i requisiti per essere un nemico doc sono pochi, ma fondamentali:

  • non deve essere un nemico di rimando, ossia gia un nemico di altri che per farsi pubblicità fa il nemico della Zimo
  • non deve essere finto, verrebbe tanato e ovviamente eliminato fisicamente
  • deve saper fare il nemico, quindi saper essere originale, soprattutto nello scambio di messaggi

con questo vi chiedo...futuri probabili nemici della pottera...esprimetevi, lei qui vi risponderà a tono.
il piu nemicoso di tutti otterrà l'onore di essere il nemico ufficiale di Zimo

 
 
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