Creato da: CacciatricediSangue il 03/06/2004
parcheggiatore abusivo 3€, birra 4€, ingresso al locale 8€, pagare l'ingresso con monetine da 10 centesimi NON HA PREZZO
|
Area personale- Login
dark tranquillity - focus shiftVi controllo! - Zimo & il Fantabosco2 [La Zimo] - Morrigan [K.] - Dionea in loveII [EnnePuntoCave] - ...in my mind... [kimiko] - ...Disappearin' in the fade [Manu] - uno come tanti [ciccio] - Dark Realms V2 [Marco] - Gozerdammerung [Gozer] - Sgosh! [la aus] - Ellouin84 [helloween84] - Nozioni Distorte [Twisted Truth] - Nichilismo&Whiskey [under siege] - Entità artificiale [io86dark] - Fumo Giallo [J.A.Prufrock] - Uomo Ombra [shadowman979] - Parole e immagini [Nightmist] - Crepuscolo di luce [Draculia03] - Kaosdeliria [kaos666hoe] - I Krig [nidhoegg] - SatanicTattooArt [BloodCountess] - Sangue e Tenebre [Child of Murder] - La vita secondo Val [valllina] - Me myself and Satan [Valfar] - A day in the life [John66] - Trebor [Paganhaven] - [§tHe] [sthe] - Notizie dal fronte [Enricostrat] - Potevo sposare Simon [simonlebonmisposiono] - Ne parleremo [brighteyes00] - Il cinico [il cinico] - Blog imbecille [il sudicio] - Il mio blog [VedovaNera17] - Her ghost in the fog [angel of darkness] - Mezzanottemmezza [madoblues] - Senza confini [Noir72dgl] - Black Angel [blackened angel] - Single per caso [forget.me.not] - Delirio mentale [onlyvirtuale] - Sarò ricca e famosa [insolente.rp] - Varie ed eventuali [gnoccofritto] - Use your illusion [Blackwater.85] - through thewrongdoor [piccolabarret] - The damn smile [Ancoradilui89] - tra Testa e Cuore [sham.rock] - ..Uomini.. [Marion e Damiel] - Favole e scorpioni [fabio1972dgl] - Strafalcioni [callcenterout] - ...Sussurrando [la.porta.dei.sogni] - Clean moleskine [Uto88] - A 4 zampe [svampy2] - Angelo Dimenticato [angelodimenticato] - Tra parentesi [Papermoon68] - Vita da scorpione [greatkingrat0] - Sono una psicopatica [death whisper] - S3nZa S3nSo [lamaria23] - Quattrocaniperstrada [tigre.grintosa] - Adotta un amico [adotta un amico] - lapidàario [geppo stam] - A volte penso che... [ascaso1974] - ennegramma [ennegramma] - Blog veterinario [Donadieu] - Ordinaria follia [Blordo] - TreQuarti [DrumRoby78] - A.T.LA MORTE [AT_LAMORTE] - in memory of me - TheRiddle'sGrave [seventiesIla] - essere me! [Ginx] - La tulipe noir [tally.on] EEEHH LA DROGA!MenuUltimi commenti |
La vita... si nasce e si muore soli...tutto il resto è un piatto di insalata... Messaggi di Giugno 2007
Post n°448 pubblicato il 28 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
la sacra enciclopedia, alla voce nerd dice: Il nerd è una razza di esseri sub-umani estintasi nel 1200 anno di fondazione della Figa ad opera di alcuni esemplari femminili della Svervegia del Nord (la parte piu distante da Arcore).Si ritiene che i nerd siano nati dai tarzanelli di Chuck Norris. Attualmente è noto che vi siano esemplari di Nerd sfigati ancora superstiti nel mondo, e dato che sei arrivato in questa pagina potresti aiutarci a trovare i rimanenti ed a eliminarli:
la questione Nerd è particolarmente complicata. e non posso ora come ora spiegarla in due righe. però, perchè c'è un però... chiunque volesse capirci qualcosa prima di lunedi...(sempre se ci sarà un lunedi) basterà passare venerdi sera, in quel del geronimo's pub, vicino il palaghiaccio di marino...e urlare SIMONE. gia vedere quello strano soggetto potrebbe chiarire mooolte idee al riguardo. e, nel caso in cui non si dovesse girare e/o alzare scrutando l'aria, ci sarà qualcuno (uno a caso tra enne, la zimo, claudio o me medesima) che lo indicherà a mo di cartellone autostradale luminoso. nel caso in cui, ci sarà un nostro ritorno verticale dal gods of metal, ovvero torneremo vivi (ma di sicuro non sani mentalmente) questo post potrebbe essere aggiornato, completato con resoconto (e spero foto) dettagliatissimo del soggetto in questione. se, invece, non dovesse accadere ciò, alla Zimo NON lascio in eredità la mia civic (perchè so per certo che se la vuole rivendere!). pregate per noi! [ma perchè mi caccio sempre in questi casini??]
Post n°447 pubblicato il 25 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
(alla fine je l'ho fatta) Ormai i cambi di programma sono all’ordine del giorno. Quindi…la sveglia ha si suonato alle 8 e mezza, anche alle 8 e quaranta, alle 8 e cinquanta ed è deceduta alle 9, proprio nel momento topico in cui io ho preso e mi sono girata dall’altra parte. “do cazzo stai?” Sapete che vi dico?FUCKYOUUUUUAAAAALLL! (la voce m’è tornata!) PS:per gli altri video ciofeca basta andare su youtube, mentre le le altre foto basta andare su photobucket
Post n°446 pubblicato il 21 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
Si, Roma ieri era mooolto metallosa, almeno la zona dello stadio olimpico, e vederla cosi, devo dire, è stato un evento a dir poco eccezionale. Perché si, capitano dei concerti che muovono un degno numero di persone, ma in giro ormai si vedono solo che fighetti e figli di papà, roba da pustole istantanee. Vedere ieri quella massa di gente proveniente da piu parti d’italia e unirsi tutti a roma, un bel colpo d’occhio! Ma cominciamo dall’inizio, perché ogni concerto ha sempre il suo inizio, e solitamente c’è il giorno prima. La devastazione (ormai è d’obbligo). Qualche giorno fa sento il kimiko che mi avverte…il sior Iron con compagnia varia sarebbe giunto a roma per il concerto. In pratica, Iron e il Sara sarebbero arrivati martedì mattina all’aeroporto di ciampino, per poi raggiungere l’albergo (dall’altra parte di roma). Il giorno dopo concerto dei maiden, poi in giro fino alle 6 del mattino, orario del volo di ritorno in padania, dove nel parcheggio dell’aeroporto, ad attenderli ci sarebbe stata la macchina gia carica e pronta per partire verso la germania, direzione Bang your heads. Sunto sunto il massacro stavolta sarebbe toccato a loro. Stacco dal lavoro martedì, il tempo di una doccia e di nuovo fuori. Spiccio le cose che ho da fare e vado a raccattare i profughi in albergo (sulla flaminia nuova). Il caldo africano non ci da pace, non si respira. Il programma era di mangiare qualcosina, poi alle 9 e mezza andar a prendere morrigan alla stazione di rientro dalla puglia, portarla a casa, e alle 11 andar a raccattare altri due profughi del nord a ciampino, anche loro a roma per il concerto. Durante la cena mi arriva un messaggio. Piccolo fuori programma. Morrigan è bloccata sulla via del ritorno, ha bucato il treno (in senso metaforico…la sfiga ha voluto che si rompesse la motrice) quindi l’arrivo a roma sarebbe stato posticipato a non so quando. E mo? Che se fa? Giro turistico versione flash (il kimiko l’ha gia provato) del centro di roma. Anche se, devo dire, che il traffico e il caldo non hanno assolutamente aiutato. Arrivano notizie dal treno bloccato, morrigan sarebbe arrivata a roma alle 11 e mezza. Alle 11 i bresciani a ciampino. Ci saremmo dovuti organizzare, e soprattutto stringere. Birretta a ciampino, assaporiamo l’aria respirabile prima di tornare nel centro afoso di roma. Zaini caricati, e una macchina colma di gente gia massacrata prima del concerto. A termini proviamo il Tetris live. Morrigan praticamente spiaccicata sul parabrezza, e i quattro dell’ave maria bresciana dietro incastrati non so come. Magy, più che un’auto pareva na scatola di sardine sott’olio. Portata Morrigan a casa, distrutta e coi nervi comprensibilmente andati per il viaggio, andiamo alla ricerca di un posto che fosse aperto di martedì sera, che avesse i tavoli fuori…e soprattutto che ci servisse della birra. Casilina, direzione marino, Geronimo’s pub. Ora, tutti credo ormai che sappiano, che io e il raccordo anulare non andremo mai d’accordo. Si lo so, è un cerchio, e, lo so, ha le uscite belle segnalate…ma io me ce perdo. Che ci posso fare? Non sono una cartina stradale, e con la memoria fotografica non se va da nessuna parte. Finiamo a grottaferrata. Da li dovrebbe essere una passeggiata arrivare al palaghiaccio di marino. Peccato che io non conoscevo grottaferrata, e lo ZioTomTom pare che abbia capito che non ho un’auto ma un mulo. Cosi, anziché portarci sulla strada principale, ci fa passare per quelle cazzo di stradine pendenza 90%, dove ci passano solo due biciclette affiancate e curve a gomito a non finire. Dopo 10 minuti col ranzani che implorava di andare di qua, di la, di su e di giu, presa dalla disperazione spengo lo ZioTom e vado a naso. Via dei laghi e puffete. Sbuchiamo dove dovevamo sbucare, ma con una mezz’ora di ritardo, o forse piu, sulla tabella di marcia. Ma si, ma chissene. Seduti al tavolo, birrozza e due chiacchiere fino alle 2 passate. Mi sa che è ora di rientrare. Anche perché da Marino ad arrivare all’hotel, c’erano piu o meno 35 km. Abbandono i cadaveri ambulanti davanti l’ingresso dell’albergo intorno alle 3 e qualcosa, e mi dirigo a casa in stato di putrefazione, consapevole poi, che il giorno dopo la sveglia sarebbe suonata alle 8 e mezza, per evitare d’essere svegliata dalla Zimo, che sarebbe imboccata a casa alle 9 e mezza. Ma, ovviamente i cambi di programma sono all'ordine del giorno...
Post n°445 pubblicato il 19 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
con un pensiero alla tedeschia, incrociando le dita e sperando in una vincita al superenalotto (me bastano due spiccioli mica chiedo il 6!) mi appresto a contare le ultime ore che mi separano da....no non da morte certa, ma quasi....olimpico...arrivo! tocca raderlo al suolo che vasco non deve suonare manco qua! muahahahahahah
Post n°444 pubblicato il 15 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
Post n°443 pubblicato il 11 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
- serata sconvolgente a tratti allucinante - erano gia due volte che li perdevamo. non poteva esserci una terza. volevamo sentire come fossero i surgery dal vivo. il progetto era di andare all' Alkatraz di fiumicino, per vedere se "dammi una lametta che mi taglio le vene" fosse come l'avevamo sentita su myspace. la serata gia si preannunciava particolarmente agitata, visto che la Zimo ha avuto i suoi soliti dolori crollando sul letto mentre cercavo di capire dove fosse il locale(a quanto pare i Surgery non portano bene) comunque, russamenti a parte, intorno alle 22.30 ci dirigiamo verso fiumicino. alle 23 entriamo nel locale e scopriamo di essere le prime. a saperlo me la prendevo comoda e la Zimo dormiva un'oretta di piu. scatta la birra per ingannare il tempo. la birra si beve e il tempo passa. la birra finisce e il tempo passa...e questi ancora non cominciano a suonare. non so che ore fossero, ma quando il primo gruppo spalla ha cominciato a suonare ( i videodrome) la Zimo palesava voglia di gnocchi (li aveva visti passare, o almeno ne era convinta). finisce il primo gruppo, che non ho nemmeno visto ma solo sentito...tempo dieci, forse quindici minuti che orde di uomini infoiati si catapultano di sotto, davanti al palco. niente di preoccupante. "solo" il secondo gruppo. le Amikristi & the bad sisters queste soggettone, quattro, cinque, forse sei..tutte leopardate (per quel poco che erano vestite) e rinchiuse nella gabbia del locale hanno richiamato l'ormone maschile. e non credo che il merito vada al genere musicale che presentavano...o ai testi, o alle canzoni... anche perchè non so quanto possa risultare interessante sentire una canzone sulle patate guardando delle donnine sbucciare tuberi sul palco vestite da leopardi con nasi da maiali. se poi aggiungiamo che suonavano delle tastiere (tastiere da pc, non lo strumento), mattarelli e mestoli...il quadro è completo. in pratica un gruppo di zoccole che cantava non so cosa ha risvegliato il pubblico maschile presente in sala. compreso l'omino che si era piazzato davanti a noi chiappe al vento (basta vedere la foto sopra). Zimo:"guarda se i surgery non suonano alle 2"
beh, che dire? le luci si abbassano, il palco si riempe di strane figure mascherate. un chitarrista con dei finti dredd luminosi, un bassista con una maschera deformata, una cantante vestita da arrosto con tanto di retina e un cantante coperto di plastica nera lucida e un mascherone modello slipknot sul volto. il dj non so come stesse messo, era completamente al buio.
iniziano le danze. i tipi mascherati cantano su una base musicale accompagnati da basso e chitarra e soprattutto sono accompagnati da una coreografia a dir poco...demenziale. un soggetto inutile, detto il Caos, che tra lanci di cosini luminosi per la pesca, vestiti strambi e mutande in testa, si piazzava davanti al gruppo intrattenendo la folla.
stay metal (attendo il 20 giugno ora) PS:nota di colore: convinta che la Zimo m'avesse pestato il piede, stavo per restituirle il calcio. fortuna che mi sono girata costatando che il pestaggio era da parte di un ignaro tizio che si apprestava a filmare il concerto senza vedere dove mettesse i piedi.
Post n°442 pubblicato il 08 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
La sveglia non era stata impostata…ma un telefono ha cominciato a suonare lo stesso. Dopo non so quanti squilli si intravede nell’ombra una mano uscire dalla tendina della mansarda…una voce roca risponde. Non ricordo di preciso cosa abbia detto…ricordo però un “Ue Lele? cossa vuto a sta ora, xe solo mexogiorno! Se poe saver cosa che te voi? Do vuto che sia? in leto! Cos'è che te si drio scoltare? Come non teo se nianca ti? Ma lora S-ciopa, lecca balotte!" (trad. Ehi Lele? cosa vuoi a quest'ora? è solo mezzogiorno!si può sapere che vuoi? dove vuoi che sia! a letto! cosa stai ascoltando? come non lo sai nemmeno tu? allora ******,*******!)in pratica un suo amico l’aveva chiamato dicendogli che il concerto era cominciato. Ora…delle persone normali, che scoprono di non essersi svegliate in tempo per l’inizio di un qualcosa che attendevano, si alzano, si destano, cercano di accendere i neuroni e provano ad organizzarsi per raggiungere la metà, anche se in ritardo. Noi invece, che non siamo persone normali…dopo la spiegazione dello Zio, dopo il buongiorno comulativo…torniamo a dormire. Ci si alza più o meno un’oretta dopo. Definitivamente (si fa per dire). Giusto il tempo di capire che il bisogno di caffeina nelle vene è impellente che si smonta il letto, si tolgono gli scuri, si cerca di far passare un po’ d’aria…e si deve decidere quale moka usare. Non sto qui a raccontare l’aneddoto dell’assenza della moka e migliaia di pacchi di caffè…perché questa volta nel metal camper il caffè c’era e di moka ce ne erano ben due. La cosa terrificante non è stata tanto la moka quanto la proposta dei due soggetti che avevano ancora i neuroni spenti. Lo Zio: ”non sarebbe meglio mangiare qualcosa?” Valfar: “si cosi evitiamo di mangiare schifezze li...”
Accesi i neuroni, ingurgitato caffè (loro pasta col pesto) e preparati Giorgio, Giorgino, Giorgetto e Giorgiucolo per la trasferta, si chiude il metal camper e si parte…e fu li che ci rendemmo conto che, si in linea d’aria eravamo a un tiro di schioppo dal palco…ma in mezzo c’era quel dannatissimo laghetto bastardo. (Google map ci avrebbe detto di attraversarlo a nuoto per raggiungere la meta). Aggiriamo l’ostacolo, camminiamo, camminiamo, allunghiamo il passo…e intanto notiamo che l’acqua del giorno prima ha lasciato i segni. La terra bagnata. Il fango ovunque (sto weekend mi ha perseguitato). A pochi passi dal cancello dei loschi figuri armati di bandiera pirata salutano, amici di Valfar (e mi sa di averli visti anche all’evolution, o meglio, d’aver visto la bandiera)…due chiacchiere e si fanno le 14. Le 14? Quel mito di Laura aveva portato con se il programma con tutti gli orari. Quel programma verrà sfogliato da li alla fine del concerto a intervalli quasi regolari. Alle 14.45 avrebbero cominciato a suonare i Dark Tranquility. Per niente, nulla, nessuno al mondo li avrei potuti perdere. Salutiamo l’uomo bandiera e la sua ciurma piratesca e ci avviamo all’ingresso.
La gente che ci si para davanti non ha un bell’aspetto. Sono coloro che, non facendo come noi, si sono svegliati per l’inizio del Gods e sono andati sotto al palco…e ne sono usciti completamente coperti di fango. Mostrami il fango che hai e ti dirò chi sei. A seconda della quantità fangosa che si portavano addosso si poteva capire chi avesse pogato di più e chi avesse solo cercato di evitare l’epicentro poghesco. La situazione si presentava tutt’altro che semplice. Davanti al palco quello che restava di un prato era ormai fango, melma…e l’odore ricordava vagamente la stalla. Una mandria di vacche al macello. Non c’è mandria che tenga, ne melma, ne fanga. I Dark Tranquillity non me li vedo da lontano!
Ai Dimmu Borgir decidiamo di posizionarci centrali. Scelta da suicidio. Fango + Dimmu + pazzi = pogo rischioso E devo dire che qualche pazzo c’ha pure provato a pogare. Ne ho le prove. O meglio, ormai la lavatrice ne ha le prove.
Pausa birra. Pausa anche per riprendersi da quel terreno che tutto era tranne che terra ferma. Di nuovo in mano il programma, Blind Guardian e Dream Theater, mancano solo loro all’appello. Dio lo si può pure sentire da svaccati da qualche parte.
Un leggero rilassamento davanti al bancone ed ecco che arriva un tizio che a momenti non si regge in piedi, sbiascica un inglese tutto suo mentre barcolla (ma non cade eh!) e punta la maglia di Valfar. Non so cosa dice, non lo seguo, non lo sento e non lo capisco…ma a interpretazione dal discorso della maglia si passa alla musica, che ha un gruppo che suona metal e bla bla bla…e quel genio, geniaccio che non è altro, se ne esce chiedendogli se avesse un indirizzo maispeiss. “yeaahhh” con cosi tante h che l’alito con tasso alcolico made in ireland si riesce a distinguere anche visivamente. Inizialmente il problema fu dove scriverlo. Mano al cellulare, pronti per il dettato… fino a myspace.com ci arriviamo tutti, poi sbiascica qualcosa e qualcos altro completamente incomprensibili. Proviamo con lo spelling, Valfar visibilmente in difficoltà prova a cedere il cellulare al metallaro irlandese che lo guarda, scuote la testa facendoci capire che non era assolutamente in grado di scrivere su quel coso coi tasti. Poi, tutto d’un tratto, il suo volto si illumina a giorno, si volta verso un gruppetto vicino a noi, e parte alla carica con il cellulare in mano…panico! Torna sorridente a braccetto di un suo connazionale decisamente piu sobrio di lui, ma che lo stesso non riesce a scrivere sul cellulare il link maispeiss. (vabbe che c’hanno le pecore, ma la tecnologia dovrebbe essere arrivata anche li!). Riusciamo a rimediare una penna ma non la carta, fu cosi che la scritta viene stampata sulla mia mano, dopo aver provato la penna ovviamente. Salutati gli irlandesi che erano li sono per i Dimmu Borgir, ci riavviciniamo alla folla. Altra mezz’oretta di pausa, altro sound check…ed è l’ora dei Dream Theater. I Dream incantano, e chissene di chi dice che sono freddi e che non sanno trasmettere nulla! Ma dopo loro la devastazione tra Giorgio e Birra, tra fango addosso, fango sotto, fango sopra e fango nelle orecchie optiamo per un giro tra gli stand (non ci fanno uscire fuori che avevano finito i braccialetti…’stardi!) che si conclude con lo svacco su un simil prato che aveva resistito alla calata dei barbari del metallo. A dire il vero era piu un tappeto di carte e giornali, ma almeno era asciutto. Dio con gli Heaven&Hell ha cominciato a suonare, ha suonato, e ha pure finito in anticipo. Non so come sia stata la sua performance, e sinceramente, poco mi interessava visto il grado di distruzione. E credo che il tipo accanto a noi la pensasse alla stessa maniera (basta vedere il video per rendersene conto). Fatte le ultime foto, a fatica ci tiriamo su e ci dirigiamo verso l’uscita. Un saluto ai pirati dei concerti e…sinceramente non mi ricordavo che eravamo completamente dall’altra parte di quel maledettissimo laghetto! Non so che ore fossero, tolte le scarpe c’è stato un principio di collasso generale, Giorgio è spirato, ha compiuto il suo ultimo viaggio, che dio lo abbia in gloria. Ed è ora che affronti anche io il mio viaggio (non l’ultimo tiè!), prima di collassare e approfittando del momento di cervello in fase on. Ore 2 del mattino circa, saluto Valfar, Laura e lo Zio…il metal camper e pure il magrebino che voleva chiudermi nel parcheggio, e vado alla ricerca dell’autostrada, soprattutto di un autogrill viste le mie condizioni. -L’ultimo avvistamento della Caccia’s Car e della sua proprietaria in quel della Padania è stato in una stazione di servizio, dove altri soggetti provenienti dalla Capitale della Terronia, hanno gridato non so cosa alla vista della scritta RadioRock, e dove è stata vista entrare in autogrill piena di fango, e uscirne ripulita dopo una decina di minuti (probabilmente non era lei). Ma si sa che alle ore 7 era al casello di Roma nord.- (a nessuno dirò mai che sono stata imbottigliata 2 ore nel raccordo per tornarmene a casa...aah ma Milano, attenta a te che il 30 torno e son dolori!)
Post n°441 pubblicato il 06 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
Dopo esserci svegliate a una relativa ora decente per i comuni mortali (quindi per noi era tutt’altro che decente dato che il sonno era arrivato alle 4 passate) una grande idea ci si parò davanti come la verità delle verità. Non sappiamo quanto ci verrà a costare l’albergo, non sappiamo dove potremmo mangiare e soprattutto se…quindi sfruttiamo l’occasione. Colazione! Cerchiamo di mangiare il possibile e il mangiabile…ma, non so voi, io odio i cornetti con la marmellata! La Zimo era ancora in coma, io sognavo la doccia dalla sera prima cosi mentre lei stravacca sul letto io ho tutto il tempo di bestemmiare in turco con punte di aramaico antico per regolare l’acqua (ho sempre odiato i due rubinetti separati, o mi ustiono o mi congelo). Manco il tempo di una doccia che la Zimo era nuovamente avvolta dalle possenti braccia di Morfeo, tanto che quando comincia a squillare il telefono in camera, apre un occhio, mi guarda, poi si volta verso il telefono, poi mi riguarda e con un’espressione non particolarmente sveglia mi dice: “ma…ce l’hanno con noi?” (avrei voluto risponderle “no chiamano qui per avvertire quelli della stanza accanto che è pronta la colazione per il micio e per il sigaro del loro cane” ma avevo i neuroni spenti) con lo sguardo la fulmino, e lei con un’abile mossa da bradipo sognante s’allunga sul telefono e risponde. Notiziola, ce l’avevano con noi. Avremmo dovuto liberare la stanza perché bla bla bla…insomma dovevamo alzare i tacchi. Ore 11 e qualcosa, fuori c’è il sole. Varchiamo l’uscita e non chiedetemi come, ma delle gocce sono cominciate a cadere. Nemmeno il tempo di salire in macchina e capire se svoltare a destra o a sinistra che comincia a piovere sul serio. Che qualcuno ce l’abbia tirata? (tu si che lo sai che mi riferisco a te). È ora di improvvisarci turiste. Almeno il duomo di orvieto dobbiamo vederlo, almeno quello visto che fino ad ora tra strade, stradine, curve a gomito, scarpate e pioggia non abbiamo visto na mazza!
Giunte a Orvieto Orvieto, e non Orvieto Scalo, ne Canale di Orvieto, ne Orvieto di mezzo o Orvieto su, Orvieto giù scopriamo che i parcheggi a pagamento sono arrivati anche li. E mica solo quelli! Orvieto ha la sua bellissima zona a traffico limitato (senza occhio elettronico ovvio, se risparmiano sull’illuminazione stradale, risparmiano pure su quello). Credo che fosse scontato cercare di oltrepassarla…ma ci si è riuscite fino ad un certo punto, quando abbiamo provato a parcheggiare nell’unico momento di sole temporaneo e un gentile signore ci ha avvisate che è zona di multe selvagge, mostrandoci le auto dei malcapitati. Niente parcheggio, niente duomo. La Zimo non vuole tentare la passeggiata in stato comatoso, io non la voglio tentare col rischio alluvione. Torniamo al punto di partenza. I parcheggi a pagamento so tutti occupati. Sarà piccolo sto posto, ma cazzo quanta gente ci sta! Non ci resta che girovagare per i giardini di orvieto. Osservare dall’alto la strada percorsa in auto fa un certo effetto. Vedere ancora quei verdi pascoli pure. Peccato non essere uomini per la grattatina scaramantica. Ma i giardini comunali di Orvieto non sono come villa Pamphili o villa Borghese, sono una miniatura di una miniatura di un giardino medievale della lego. Due passi a destra, tre dritti, una statua inquietante che ricorda molto un sacrificio di un capretto storpio, tre passi indietro, due a sinistra, qualcuno in avanti…ed ecco li che i giardini sono finiti. Pure i pescetti nella vasca erano pochi, tre per la precisione, e credo che il pescetto nero fosse nero per via del lerciume della vasca, non per genetica. Finita l’improvvisazione turistica cerchiamo di dare un senso a quella giornata. Direzione stazione ferroviaria. Preso il biglietto per il rientro a Roma della Zimo non ci resta che occupare il tempo che rimane facendo una benemerita mazza. E la cosa contemplava anche il pranzo. Girovagando per Orvieto Orvieto avevamo letto pizzeria…come poter rifiutare dopo aver mandato giù schifezze il giorno prima? Peccato che entrate dentro scopriamo che il posto non era altro che una simil pizza a taglio. Alla richiesta di un paio di pizze ci viene risposto “ma veramente io sto chiudendo, al massimo vi posso mettere un po’ di mozzarella su una mezza teglia di rossa che mi è avanzata” allo schifo non c’è mai fine, continuando a non capire come si fa a chiudere una pizzeria alle 12.40 di un giorno festivo, ci apparecchiamo in macchina mangiando una pizza riscaldata modello biscotto. Di girare per Orvieto non se ne parla. Un po’ di pioggia, una sosta benzina onde evitare rischi di riserva in autostrada senza l’ombra di un autogrill in km e km di asfalto (già successo), uscita al casello, tangenziale est e in men che non si dica (si fa per dire) sono davanti a una bolgia di auto parcheggiate. Ho come l’impressione d’essere arrivata. La conferma mi arriva dai Velvet Revolver che suonano dall’altra parte della strada. Sale il fomento. Ma è presto. Non sono manco le 20, avevo calcolato di esserci per le 21…e mo cazzo faccio? Se sto qui le guardie milanesi mi purgano a suon di multe. Faccio un giro, cerco una banca (nei dintorni non ce n’è una manco a pagarla oro!) credo d’essere finita in centro quando arriva la chiamata. Non la chiamata alle armi…ma la chiamata al massacro e alla devastazione finale. “dov’è che sei? Noi siamo arrivati” Ma non posso lamentarmi. Anzi, non ho proprio da lamentarmi vista l’accoglienza. Birra, musica e cena preparata dalla Valfar’s Mother. E chi l’avrebbe mai pensato? Anche se, devo dire, che la cena ha aperto la porta a Giorgio, che si è intrufolato tra noi come se niente fosse. Manco ha chiesto permesso…ha preso e s’è piazzato a tavola…ma dico…se fa cosi? Si! Certo che se fa cosi! Ora non posso star li a raccontare per filo e per segno come si è arrivati alle 2, alle 3, alle 4 del mattino…ho perso il conto e non so dire che ora fosse…e se dovessi dilungarmi su tutti i particolari rischio uno “s-ciopa” grosso quanto na casa (scritto bene?). però mentre dal metal camper venivano fuori urla che richiamavano “i spiritiiii” non posso evitare di raccontare The Blair SHIT project live in Milan. Mentre cercavamo di integrare Giorgio nelle nostre conversazioni (si discuteva di quanto potessero essere tristi per Valfar i jethro tull, i primus, o i tool, gli anatema – pace all’anima loro - mentre Zio faceva avanti e indietro per cambiare cd bestemmiandogli contro in veneto…) arrivarono gli opeth a fare da colonna sonora. Ed ecco che nel buio, nell’oscurità che circondava il metal camper, un losco figuro nel parcheggio si piega sulle ginocchia…si cala le braghe e… …e partono i flash! E fu cosi, che da una foto, da due foto…da un servizio fotografico su Merdomen partono i delirii da menti ormai sfatte. La visione modello blair witch project, l’uscita di corsa dal metal camper, il buio, il volto compresso nello sforzo…e i flash che illuminano la scena. O peggio ancora, l’immedesimarsi in quel povero cristo (beh oddio non riesco a compatirlo) che sperava di digerire in santa pace e si è ritrovato sommerso di flash manco fosse al grande flagello. Beh dopo la visione celestiale (morrigan ne ha avuto la cronaca in diretta via cellulare) decretiamo di aver visto anche troppo per quella sera. Evitiamo di sparecchiare e per quella sera facciamo le persone per bene tanto che imbustiamo tutto, tiriamo su gli scuri per evitare d’essere svegliati dall’alba che stava per sopraggiungere e vengono preparati i letti… Solo il mattino dopo ci si accorgerà che la povera Laura ha dormito mezza per terra. Eh si, in pratica pendeva drammaticamente verso il corridoio perché “qualcuno” (non faccio nomi...solo link) si era scordato di aprire la prolunga da quanto stava cotto… Ma non era ancora finita…anzi, era solo l'inizio della devastazione che ci attendeva al varco...o al parco? (ma quanto so belli? - riferito al video non ai pazzi qui sotto! -)
Post n°440 pubblicato il 04 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
Devastazione totale tour Programma: dal 01/06/07 al 03/06/07 Tappe: Perugia – Orvieto – Milano Idroscalo Partenza prevista da Roma: ore 16.00 Rientro Previsto da Milano: da definire Il progetto iniziale era tutto un programma. Il massacro è stato segnato da degne frasi celebri. Tutto è cominciato quando la Zimo, presa da euforia galoppante decise di seguire in trasferta i RedSka. Non contenta della devastazione provata al concerto di Roma, mi fa notare come le date dei miei progetti e dei suoi coincidano alla perfezione. Cosi propose: “il primo giugno andiamo a orvieto a sentire i RedSka, poi il 2 saliamo a Milano se je la faccio per il Gods of Metal, altrimenti ci improvvisiamo turiste, poi io torno giù e tu vai al Gods.” Consapevole di cosa mi aspettava le chiedo dove dormiamo a Orvieto senza essere spennate. E dopo aver scartato a priori l’idea di dormire a “pelle de leone” nell’entroterra umbro ci mettiamo a spulciare alberghi, ostelli, e tutto ciò che possa assomigliare a un letto, un bagno e un tetto sulla testa. Il risultato? A Canale di Orvieto non esistono ostelli, alberghi o simili. C’è da spiegare che Canale di Orvieto è molto piu simile a una strada contornata da case, piuttosto che un paesino con una strada sola. La Zimo: “ma te pare che fatte e ubriache ci mettiamo in macchina di notte da Canale a Orvieto per cercare l’albergo?” Cosi che, disperate, stavamo per rinunciare ai progetti turistici quando compare l’illuminazione. Ostello a Perugia, cosi che avremmo potuto salutare Miriam che sarebbe dovuta salire gli stessi giorni. Si lo so, Perugia è piu lontana di Orvieto da Canale, e sì, so anche che da fatte e ubriache non è consigliabile mettersi alla guida anche solo per fare 100m, figuriamoci 80km…ma era una scusa per stare tutti insieme. Optiamo quindi di raggiungere prima Perugia, riprenderci, partire per Orvieto, assistere al concerto e tornare a Perugia a dormire. La partenza da Roma ha subito “qualche” minuto di ritardo (colpa mia ma in parte, dovevo prelevare Giorgio e se non l’avessi prelevato saremmo pure partite in tempo, ma orfane di Giorgio…e non era quello il programma. Non dico che Giorgio fosse fondamentale, ma ci doveva essere!) “HHHHary…quanto ci mettiamo ad arrivare a Perugia?” “due ore e mezzo da qui” Fatto sta che un’ora e tre quarti dopo stavamo finalmente uscendo dal gorgo della tangenziale est e imboccavamo l’autostrada. (c’è da dire che abbiamo rischiato anche li…visto che i denti della Zimo non conoscono vergogna e mordono anche i poveri Telepass indifesi aprendoli in due come una cozza). Prima sosta benza. E gia li ci facciamo riconoscere. “Fate le brave, non litigate” cosi disse l’ignaro benzinaio alla vista di due psicopatiche che si picchiavano in auto. Partiamo con il sole…e becchiamo la pioggia. Alle prime rappresaglie me ne esco con un “ho bisogno di una birra” che con altri due schiaffi della Zimo e un tentato morso si è tramutato in “ho bisogno di una birra e una canna”. Cosi mentre la Zimo impazzita cantava “perché Margherita suuuucaaa” in una delle sue performance canore, il cielo comincia a cambiare colore. “Zi’ vedo la luce…perché vedo la luce?” Giunte a Perugia ci affidiamo allo ZioTom per arrivare al tanto desiderato Ostello del signor Spagnoli. Le indicazioni ci portano all’indirizzo sbagliato. La Zimo impugna il telefono, chiede spiegazioni alla signorina e la sento dire “vicino allo stadio? Ok arriviamo!” Il signor Spagnoli ci sta ancora aspettando. Dopo aver girato in lungo e in largo, tra donnine dai facili costumi, strade senza nomi e cantieri, dopo che ““HHHary, non lo diciamo a nessuno che abbiamo scambiato la stazione degli autobus per lo stadio” “no ma non diciamo a nessuno nemmeno che stavamo rischiando di rimanerci chiuse dentro” (la fame e il sonno cominciavano a fare capolino)…abbiamo accannato l’idea di dormire a Perugia. 15 gradi fuori, piove, fa quasi freddo (per me, la Zimo gelava) ma troveremo un posto dove dormire a Orvieto. Cosi che presa la decisione di raggiungere Canale di Orvieto senza sapere che fine avremmo fatto dopo mi rivolgo alla mia compagna di viaggio: “Zi’ ho bisogno di una birra, una canna, una birra e un’ altra canna” Non so se qualcuno conosce l’entroterra umbro, beh, noi no! Quindi non so se mi può capire. Stradine meravigliose, panorami indescrivibili…ma cazzo! Illuminazione zero, bordi stradali invisibili e.. “da na parte c’è il muro, dall’altra il baratro…ma dimme te!” si, decisamente eravamo arrivate a Orvieto. Non restava che capire dove diavolo si nascondesse Canale di Orvieto e la relativa frazione. La strada è una e unica, difficile sbagliarsi a meno che non ci si voglia lanciare alla Thelma&Louise per la scarpata. Ma siamo riuscite a perderci pure per un parcheggio. “HHary, dove mi porti? Che è quella la porta dell’Ade? Non voglio scendere agli inferi!” ebbene è successo anche questo. Basta sbagliare di poco che ci si ritrova su una strada a pendenza 99% con davanti ai propri occhi un arco di pietra che non tralasciava vedere nulla al di fuori dell’oscurità. È bastato chiudere gli occhi e varcarlo per capire che saremmo finite a Canale Vecchio. Parcheggiato il mio motto ha trovato degna conclusione “ho bisogno di una canna, una birra, una canna, una birra e un’altra canna! E pure una birra va!” Ero in crisi esistenziale, le ginocchia reclamavano pace ed ero terrorizzata dalla possibile e quasi certa fanga che avremmo trovato al concerto. Tanto che alla vista di essa una mezza imprecazione s’è levata al cielo… “Noooo la fanga nooo” ma era ormai troppo tardi. Ero gia con un piede nella fanga..e l’altro nella fossa. Birra in una mano e Giorgio che teneva compagnia. Solo di una cosa eravamo sicure. Appena avremmo visto i RedSka un grido sarebbe uscito dalle nostre adorabili boccucce camioniste “LIMORTACCIVOSTRA!” (sarebbe da aggiungere anche un…”e de chi ve lo dice con la voce di mike buongiorno…limortacci vooooostraaa”). Il primo a beccarsi il saluto in grande amicizia è stato TheQuestionMark, tastierista del gruppo, il quale ci aveva gia schedate. “sei metallara…che cazzo ci fai qui?” rivolto a me, poi osserva la Zimo e… “non per questo mi chiamano il veggente…io so tutto! Tu sei fisioterapista, tu sei cuoca, c’hai la civic e te l’hanno pure lavata…che vuoi di piu?” a quanto pare l’ometto s’è letto pure i blog! Da li in poi è stato tutto un degenerare… I RedSka salgono sul palco, il pubblico umbro è un po’ timido…e pure duro di comprendonio visto che alla richiesta del cantante di dividersi in due parti, la gente rimaneva imbambolata “ao’ quando abbiamo suonato in Croazia hanno capito subito, com’è che qui non se riesce a fa’ na riga in mezzo?” Però c’è da dire, che anche se lo ska non è propriamente il mio genere musicale, codesti omuncoli sanno il fatto loro. In pochi riescono a far ballare la gente con la pioggia, la fanga e 14 gradi di freddo. Il post concerto è stato un susseguirsi di delirii… Basta leggersi qualche frase di quello che è uscito venerdi sera per capire. “bella pe’ te” disse la Zimo a Lord Rocksteady Montz, chitarrista del gruppo che rispose con tranquillità… “te chiami Bella PeTe?” “a me non mi bacia mai nessuno…voi due! Datevi un bel bacio in bocca” Aflo, bassista, verso noi due. “io sono gay ma voglio fare l’amore con te. Vuoi fare l’ammmore con me?” ancora una perla di saggezza di Rocksteady Montz verso la Zimo. Ma le ultime parole famose furono…”ho le mani gelate, il nasino gelato, le orecchie gelate…e poi Zi’ pipipappadoccialetto” “ok andiamo a salutare” erano le 2.00 quando mi sono espressa…ed erano le 3.30 quando abbiamo realmente salutato. Ma la perla, la vera perla della serata è stata “Ah Zi’, vuoi che rullo io?” “no no sce la fascio” le ultime parole della Zimo, dopo aver fatto cadere Giorgio tre volte…e fu cosi che Giorgio finì nel fango, fagocitato dalla melma. Salutato il gruppo ci siamo messe in auto e…la Zimo con nonchalanche sbraga il sedile e crolla. Mi sarei dovuta affidare solo allo ZioTomTom per un posto letto nelle vicinanze…inutile dire però che è na mezza sega in questo…e l’altra mezza è la zona di Orvieto e dintorni che non ha un posto dove dormire senza essere spennati. Alle ore 4.30 circa dopo aver tentato l’impossibile, essere passate per strade dai nomi impronunciabili, aver rischiato la vita andando dritte sulle curve a gomito invisibili…abbiamo posato le nostre membra stanche su un similcuscino di un simil albergo di Orvieto scalo… Però c’era la doccia…e un tetto…siamo crollate in men che non si dica. La mattina dopo l’unica frase comprensibile fu “ho bisogno di un caffè. Di una canna e di un caffè. Di un caffè, una canna e una birra…cosi da scordarmi che ci faranno la pelle col conto dell’albergo” Ma questa è un’altra storia…
Post n°439 pubblicato il 01 Giugno 2007 da CacciatricediSangue
un sonoro vaffanculo comulativo a tutti quelli che se lo meritano! io me ne vo. e non assicuro un mio ritorno, almeno non tutta intera! massacrooooooooooooo arrivo!
|
Inviato da: naturaseitulamiadea
il 30/04/2017 alle 11:03
Inviato da: naturaseitulamiadea
il 30/04/2017 alle 10:46
Inviato da: naturaseitulamiadea
il 30/04/2017 alle 10:35
Inviato da: taban puanlar
il 13/12/2016 alle 04:38
Inviato da: en güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 00:50