troppi spiccioli...

da dove cominciare? dall'inizio ovvio! perchè si, sono successe un po' di cose. un po' tante, un po' insignificanti, un po' significative, un po' da rivalutare...insomma un bel po' di cose.

quasi un mese fa ero pronta per partire. i miei a parigi, io senza auto ma con quella di mio padre (io che amo la mia bimba, usarne un'altra per muovermi mi fa strano, figuriamoci per fare 1000 e passa chilometri!)

quindi ecco che, riuscita ad avere quei tanto agognati due giorni di ferie in mezzo alla settimana, il 16 di ottobre, in mattinata, chiavi della rav in mano, cd nell'altra e via! si parte!

di certo non avevo calcolato che la rav non è la mia bimba, e che, essendo diesel il motore rumoreggia, e che, essendo un fuoristrada, è tutto tranne che aerodinamico, quindi rumoreggia anche in questo caso. rumore qui rumore li, lo stereo a palletta con i dark tranquillity non è servito a molto.

il programma era questo: partire in tarda mattinata da roma per evitare il traffico del raccordo, arrivare ad arezzo nel primo pomeriggio, poco dopo pranzo, salutare un amico di vecchia data, due chiacchiere e dritta verso milano cosi da arrivare in tempo per l'esibizione dei Caliban (se non mi avessero fermato prima alla cassa accrediti, tutto questo perchè, qualche giorno prima avevo preso contatti con quel sant uomo che scrive qui e, sempre sia lodato, mi aveva regalato un biglietto!)

sono da sola in auto, quindi tranquilla,devio per arezzo per ritrovare Luca, dato che sono più che in orario sulla tabella di marcia. mai errore fu piu fatale.

eh si perchè le chiacchiere si sono dilungate, facendogli anche fare forse tardi al lavoro, e ovviamente, facendomi far tardi sulla tabella di marcia.
di nuovo in auto rientro in autostrada e, atroce novità non tanto novità, trovo i lavori.

insomma, diciamocela tutta, sulla roma firenze i lavori ci sono sempre, ma all'altezza di firenze, non prima! mentre quel triste pomeriggio, subito superata arezzo, cominciano i cantieri, le corsie ridotte, il traffico, i camion, le palette, i men at work che rischi di mettere sotto da un momento all'altro, i limiti abbassati notevolmente e tutte le rogne possibili e immaginabili.
ovvio che poi, ritardando sulla tabella di marcia, ho trovato anche tutti i lavoratori che fanno i pendolari da un posto a un altro e passano le ore in autostrada per rincasare, facendomi cosi arrivare a milano per le 7 e mezza (avevo previsto il mio arrivo per un'ora prima sigh sigh)

sento Paolo per aggiornamenti dato che si era rimasti cosi:
Paolo: tranquilla, vai alla cassa accrediti, gli dai nome e cognome, e ti danno il biglietto. tanto arriverai prima di me, io dovrei essere li per le 20, quindi cerca di goderti i Caliban anche per me (i Caliban in scaletta suonavano prima dei Soilwork, cosa per me inspiegabile).
IO: ma il biglietto me lo danno sicuro? ho la fissa per il biglietto cartaceo, e calcolando che i Dark li rincorro da un bel po', mi dispiacerebbe non avere il ricordino cartaceo di un concerto tutto loro anzichè un festival. (è una mia fissa, mai detto di essere normale io!)
Paolo: certo! parti tranquilla!

alle 20 ero ancora bloccata in tangenziale, con Paolo che via sms mi annunciava di essere entrato mentre suonavano loro...e li il mio fegato cominciava a rodersi.
imposto il TontTont sulle strade alternative, seguo le direttive di Paolo per il parcheggio sicuro ed eccomi, ore 20.27 parcheggiata e pronta per la sceneggiata. arrivo davanti all'alcatraz di milano ancora col fiatone, non guardo nemmeno le magliette, mi precipito alla cassa accrediti.
imposto la faccia da culo, riprendo fiato e :"salve sono Cacciatrice di Sangue, dovrebbe esserci un ingresso per me"
la signorina mi guarda, controlla la lista, lancia uno sguardo d'assenso al buttafuori e mi dice "ok vai"
rimango basita, la guardo, la osservo, la studio (il tutto in una frazione di secondo) e le chiedo (sempre con la faccia di bronzo) :"ma il biglietto?"
"vai tranquilla, non serve"
me misera me tapina, mi avvicino a quell'armadio del buttafuori che mi fa passare senza nemmeno spulciare nella borsa (non ci sono abituata, solitamente la passano a raggi X) e ancora stordita e un po' giù per il biglietto entro dentro che sento un "grazi, grazi milli, arrivedorci" mi giro di scatto, il tempo di capire che quello che ho davanti è il palco e vedere che stanno tirando giu lo sfondo dei Caliban. ed ecco li che comincio io a tirar giù sfondi, sfondi di santi ovviamente. però ero dentro. di li a poco, avrebbero suonato loro, e il morale è di nuovo salito alle stelle.

il tempo di due chiacchiere con Paolo, dopo dieci minuti che ci si cercava a vicenda tra la massa di gente che continuava ad entrare (pare ci sia stato il sold out, e so' soddisfazioni queste!) che si allontana per fare le foto ai Soilwork per il giornale (per chi non lo sapesse, chi ha il pass per far le foto ha il tempo di tre canzoni per stare sotto al palco e fare più foto possibili, poi ti sbattono in mezzo al pubblico e chi s'è visto s'è visto). rimaniamo d'accordo che ci saremmo rivisti sopra la scaletta che porta alla sala fumatori. tanto non era mia intenzione buttarmi nella bolgia per quel gruppo che nemmeno conoscevo. sarà stata una mia impressione, ma, si non erano male, solo che dopo qualche canzone stuccavano, mi sembrava di sentire pezzi già sentiti, e, a parer mio, somigliano moooolto ai nuovi machine head forse un pochino più pesanti(ma io di musica non ci capisco una mazza, quindi potrei aver detto una fregnaccia, sta di fatto che non mi piacciono e avrei volentieri sentito i Caliban al posto loro! 'tacci vostra e 'tacci mia!)

appoggiata alla balaustra mi studio i personaggi che passano, quando sono a un concerto adoro vedere le magliette altrui (non sono feticista!) mi piace vedere dove la gente va, cosa segue e cosa va a sentire, e a un concerto metal, dalle magliette si capisce tanto. e con mia immensa invidia, tante le magliette di wacken e summer breeze 2007 sigh sob!

sono le 21.30, i Soilwork stanno finendo, oh giuoia oh gaudio!e tra poco arrivano loro. accompagno Paolo sotto al palco, e io misera mortale rimango dietro le transenne. studio il posticino più adatto per le foto e rimaniamo d'accordo cosi: dopo aver spulciato le maglie originali, mi sarei avvicinata al palco per qualche foto, e poi mi sarei allontanata per tornare alla balaustra da dove il concerto si vedeva e si sentiva più che bene, anche per evitare la calca che si forma davanti (non mi andava di tornare a casa coi lividi) e ci saremmo rivisti li in un tempo imprecisato durante il concerto.

fatto sta che, io da li non sono riuscita a muovermi. mi ero ritagliata un angolino proprio sullo spigolo, vicino alle casse, e conoscendo i Dark Tranquillity e sapendo come si muovono sul palco, so che prima o poi si piazzano proprio li a turno. e come potevo abbandonare quella postazione tanto bella sapendo che li avrei avuti a un palmo dal naso?

eccoli che salgono sul palco e dietro di me una coppia gay (non mi era mai capitato di vederne a un concerto death metal, o meglio non cosi ehm, particolarmente effemminata, urla in direzione del mio orecchio. compare Henriksson sul palco e uno dei due comincia a bisticciare con l'altro "te l'avevo detto io! lo vedi? se li è tagliati! te l'avevo detto io sciocchino che non sei altro!" mi giro con la faccia di chi non ha capito un tubo, lui si gira verso di me e mi fa "è vero? diglielo anche tu che quel fustaccio si è tagliato i capelli di ben 20 cm! lui non ci vuole credere!" sorrido, faccio spallucce, e mi rivolto di nuovo verso chi ero venuta a sentire. una nota di colore in più in un concerto che è stato fenomenale.
la scaletta è un via vai di classici, pezzi storici e pezzi nuovi

Terminus
The Lesser Faith
The Treason Wall
The Wonders At Your Feet
Lethe
Lost To Apathy
Inside The Particle Storm
Focus Shift
Misery's Crown
Final Resistance
-------bonus-----
Punish My Heaven
My Negation
The New Build

Stanne si agita sul palco come ha sempre fatto, mostra di amare l'italia e il pubblico italiano, e se finge, è un grande attore, ma non credo fingesse
la folla li acclama, canta con loro tutti i pezzi, dal primo all'ultimo...
ma la chicca...Stanne si emoziona, diventa più rosso di quando diventa rosso cantando, si rannicchia nelle spalle, ringrazia continuamente la gente che urlava a squarciagola e annuncia che faranno un pezzo non in scaletta, solo per noi. solo per chi, come me, è arrivato a milano per ascoltarli cantare. ed ecco che parte There In. inconfondibile sin dalle prime note, pezzo raramente proposto live, il sogno di una vita. sentire quel pezzo cantato davanti ai miei occhi, a mezzo metro di distanza, un desiderio che diventa realtà.

unica nota dolente, il pogo l'ho evitato ma l'omino puzzoso no :(
cazzo, sì si suda a un concerto, soprattutto al chiuso, e si puzza, pure questo non lo metto in dubbio...e di odori ne senti a bizzeffe, ma cosi non mi era mai capitato! mezzo concerto in apnea, e per la precisione, trattenevo il respiro ogni qualvolta l'omino in questione davanti a me alzava l'ascella pezzata per scattare foto col cellulare. quando ho visto che stava cercando di fare un video ho rabbrividito, e tra il morire soffocata e prendermi un cazzotto, ho preferito la seconda possibilità, ho cercado di dare uno spintone "involontario" (lo so che non si fa ma non je la facevo) cosi che si spostasse almeno un po' dalla mia linea d'aria diretta. la prossima volta mi armo di deodorante spray!

più o meno un'ora e 40 di ottima musica live, i dark tranquillity salutano, ringraziano, passano davanti alle transenne (mi prendo il loro dna...e qualcuno sa cosa intendo!) ed è ora di uscire e far ritorno alle auto. non prima dell'acquisto di rito! la maglietta con le date è un obbligo ormai ad ogni concerto.
dopo l'accaparramento del vestiario a prezzi stranamente bassi, saluto e ringrazio ancora Paolo (non credo che smetterò mai di farlo), mi armo di santa pazienza, Damage Done a palletta in auto e sono pronta per il ritorno (che come al solito durerà sempre piu dell'andata, un po' al telefono, un po' di sonno e due ore di traffico la mattina dopo sul raccordo), ma torno felice e con un sorriso stampato in faccia!

non sto qui a postare video che tanto su youtube, a distanza di un mese, se ne trovano tanti, e sicuramente di qualità migliore dei miei. io mi tengo stretta i miei ricordi, sapendo che, prima o poi torneranno in italia, e sicura al 100% che come loro mettono piede sul suolo italico io torno a sentirli!

PS: come al solito da Paolo rubo qualche foto, per chi volesse vedere le altre che se le metto sul blog mi implode, le può trovare qui.