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Partita a briscola...

Post n°997 pubblicato il 19 Maggio 2011 da fiumecheva
 


 "Ciao Pa',
            Ieri pomeriggio anche lo zio Bruno ti ha raggiunto. 
Il giorno prima sono riuscita ad andare in ospedale, la mattina zia Velia mi ha telefonato dicendomi che la sera prima lo aveva trovato meglio e che avevano anche chiacchierato tanto e riso, ma io l'ho trovato con gli occhi chiusi.
I figli avevano già avuto la notizia che ormai era questione di ore.
Ho provato a chiamarlo, ma lui non ha reagito,
 i figli tutti attorno non sto a descriverti che faccia avevano.
Non essere ipercritico Pa', so' che su certe affermazioni, soprattutto quelle del figlio più piccolo, tu (e qualche altro parente, ho già sentito) avresti avuto qualcosa da dire, ma Pa', pensa che ognuno di noi reagisce al dolore a modo suo. Guarda me! Io non vengo mai a trovarti al cimitero e non mi manchi meno di quanto manchi ad Anto o a Lele che regolarmente tutte le settimane lo fanno.
Comunque non mi sono data per vinta, volevo fortemente che lo zio sapesse che ero li, mi hanno riferito che,  nei momenti di crisi,ti ha chiamato spesso nei giorni passati e con la mia presenza volevo che sapesse che tu gli sei sempre stato vicino e quindi mi sono avvicinata e gli ho parlato all'orecchio e stringendogli forte la mano gli ho dato un bacio sulla guancia. Ha avuto un piccolissimo sussulto, voglio credere che mi abbia sentito.
 Due ore dopo quando me ne sono andata, i suoi occhi erano vitrei.
Sono uscita e la mia mente era vuota di pensieri.
Ho pianto domenica quando ho saputo che era in ospedale, ho pianto lunedì, rivivendo dentro di me gli ultimi attimi con te, ma martedì, davanti a lui così simile a te come in quel giorno, l'unico pensiero che avevo era stringergli forte la mano:
"Zio, tranquillo! Non sei solo."
Mentre ti scrivo ho davanti a me la tua foto, foto che è sempre a vista, ma che non guardo mai, oggi forse era ora che ti guardassi e che finalmente parlassimo un po' noi due. In questa foto guardi un po' di lato, probabilmente sei nel tuo mondo, come spesso ti capitava. Fisicamente sei in azienda in mezzo alle tue galline, ma chissà dov'è la tua mente? So bene che anche volendo avresti avuto difficoltà a rispondere a questa domanda, non si può spiegare dove a volte la mente ci porta (io sono come te), ma si parte... e poi si ritorna.
Ora tu non torni più e devo guardare la tua foto.
Ciao Pa', ora siete in quattro e potete giocare a carte, come sognò lo zio Bruno quando tu e zio Sesto siete partiti, ora non gli dirai che per lui non è il momento...."

 
 
 
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