Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

TAG

 

ULTIME VISITE AL BLOG

carima68Marquez36santiago.gamboacassetta2mariomancino.mannisexantaSherrileeniopaldoCherryslacquasalata111QuartoProvvisoriodolce.melodia1bugiardogl0la.cozza
 

IL CUORE E LE STELLE

Per chi sente la necessità di guardare in faccia l'autrice di questo blog.
Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.

My windows Live spaces 

 

LA MIA LIBRERIA

 

in continuo aggiornamento su aNobii

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Messaggio #25S.O.S. cani abbandonati »

Promessi sposi

Post n°26 pubblicato il 16 Giugno 2005 da bimbadepoca
 
Foto di bimbadepoca

Non credo sia il caso di continuare questa mia vocazione di passionaria del voto.
Questo è un diario semiserio, non posso mettermi di punto in bianco a fare la politica dilettante, suvvia non è serio, ognuno faccia il suo mestiere.

Ieri pomeriggio ramino da me, la mattina mentre passeggiavo per via Toledo  mi sono fermata da Pintauro a comprare le sfogliatelle, da offrire insieme al thè.
Ora mi sto gustando una frolla calda calda ( la ho appena messa in forno ) e mi accingo a fare ciò, per cui questo blog è stato creato, raccontarvi uno dei miei incontri di chat, signore e signori vado a narrarvi le avventure di Amilcare.

Dunque Amilcare è stato il mio secondo incontro con un uomo conosciuto in questo modo non proprio ortodosso di cercarsi un compagno.
Amilcare, chiaramente non è il suo vero nome, ma siccome io trovo perfetto questo nome per gli animali della fattoria, mucche, cavalli, galline, porci...per associazione di idee, lo trovo perfetto anche per lui.

Amilcare era un bel sessantenne napoletano, anzi del Vomero, perché gli abitanti di quel quartiere della città ci tengono a fare questo distinguo, ed è doveroso accontentarli, specialmente quando tra le loro fila possono vantare un campione come Amilcare.

Amilcare era un uomo distinto, elegante, molto cordiale, la nostra conoscenza aveva superato la solita trafila, messaggi sempre più frequenti, scambio di telefonate e poi il fatidico incontro.
Ci siamo piaciuti subito, è nata così una bella ed affettuosa amicizia, che presto è diventata molto intima e molto affettuosa.
Ci si vedeva 4 o 5 volte a settimana, andavamo insieme al cinema, in pizzeria, a farci dei week end in riviera sorrentina.

Una sera, dopo vari mesi che ci frequentavamo, ho deciso di invitarlo a casa mia, per una romantica cenetta ed eventuali annessi e connessi.
E' arrivato puntuale, come suo solito, mi ha portato in dono una bella bottiglia di vino.
Appena ha messo piede in casa  è rimasto letteralmente a bocca aperta, paralizzato dallo stupore.
" Complimenti Nancy, hai una casa bellissima, non me l'aspettavo", non ho mai capito cosa si aspettasse, forse che vivessi in una vecchia stamberga, magari in un canile e avessi pure le pulci.

Dal mio terrazzino si gode di una vista mozzafiato, unica al mondo, il golfo steso ai miei piedi, Castel dell'Ovo a fargli da corona, quella sera c'era anche la luna piena ad illuminare il tutto, a dare al mare riflessi d'argento come un gioiello prezioso. Era uno spettacolo indimenticabile, faceva male al cuore tanto  era bello.

Dopo di che, Amilcare cominciò a guardarsi intorno, il suo sguardo si soffermò sui quadri che sono appesi alle pareti, un pò dovunque in casa.
" Belle queste riproduzioni" si complimentava ad alta voce, io l'avevo lasciato solo per rifinire gli ultimi tocchi all'apparecchiatura del tavolo.
" Non sono riproduzioni" ho gridato dalla cucina, in effetti si trattava di tele originali, mio padre era un fine collezionista di dipinti di fine 800, prediligeva gli interni della città di Napoli, quadri di vicoli, di piazze, di vita di quartiere, ha lasciato a me e mio fratello un vero e proprio piccolo museo, che abbiamo anche più volte prestato per varie esposizioni.

" Che bei brillocchi Nancy" ha gridato lui, evidentemente doveva aver notato la mia collezione di cristalli Swarovski, che fanno bella mostra di se in una vetrinetta intarsiata.

Gli ho spiegato ogni cosa, mentre sorseggiavamo l'aperitivo, lui ha fatto una faccia come a dire " AZZ...!!!" , ma non lo ha detto, abbiamo conversato amabilmente quella sera, e mangiato e bevuto e fatto l'amore.

Amilcare da quella sera ha intensificato i nostri rapporti, ha cominciato a parlare di convivenza, di amore, di nozze. Eravamo fidanzati ufficialmente, mancava solo l'approvazione della mia famiglia e così, una domenica lo ho portato a pranzo da mio fratello.
Amilcare era un tipo gioviale, cordiale, amabile, in poco tempo ha conquistato tutti.
Ha superato pure la prova talebana, la più difficile, Valeria come prima cosa gli ha chiesto se fosse cattolico, lui senza scomporsi ha aperto il portafoglio ed ha tirato fuori la sua collezione di santini, entrando irrimediabilmente nelle grazie di mia cognata, che ancora adesso lo definisce " il bravo giovine".

Ormai il nostro matrimonio sembrava cosa certa, si parlava di bomboniere, di ristorante, della lista degli invitati.
Si parlava molto del viaggio di nozze, saremo andati a Las Vegas, perché lui voleva giocare alle slot machine, poi a New Orleans, perché lui voleva ascoltare il jazz dal vivo e per finire alle cascate del Niagara, perché lui amava Marilyn con l'impermeabile giallo.

Ma io continuavo a non esserne convinta...era come se ci fosse un particolare fuori posto...lui per esempio, non mi faceva mai complimenti, non mi diceva mai, che ne so, " Come sei bella Nancy", " Come sei intelligente".
No, lui si complimentava solo della freschezza delle mie lenzuola, della morbidezza dei miei asciugamani.

Un giorno che passeggiavamo sul lungomare, godendoci gli ultimi raggi di sole prima dell'inverno, lui mi ha chiesto a bruciapelo " Nancy, ma noi, in famiglia, ce l'abbiamo una barchetta?".
Gli ho spiegato che mio fratello effettivamente disponeva di una barca a vela, ormeggiata all'Elba.
" Io intendevo una vera barca - mi fa lui sprezzante - intendevo un cabinato, con cui andarcene insieme in giro per il mediterraneo".

" Al momento non disponiamo di yacht" ho concluso ironicamente, lui mi ha guardato con aria interrogativa, poi mi ha cinto la vita in un tenero abbraccio di possesso.
” Embè Nancy, che problema c’è, vendiamo uno dei nostri appartamenti e ci compriamo la barca”.
Il bello del matrimonio, pensavo, è proprio questo, come tutto ciò che era mio fino ad  ieri, d’improvviso era diventato nostro, in un momento era successo che io e lui eravamo diventati noi.

Un pomeriggio mi sono ritrovata mia nipote alla porta di casa, ad indossare i panni non piacevoli di don Abbondio.
” Zia Nancy, devo parlarti…- ha esordito lei con un certo imbarazzo - Amilcare…tu lo ami vero?”.
La guardavo ed era piena di dubbi, voleva dire, non voleva dire, si mordeva le labbra, prima di risponderle ho dovuto cercare dentro di me la risposta giusta ad una domanda che non mi ero mai posta.
” No, non lo amo”.
Mia nipote ha sospirato, il suo giovane viso si è aperto in un sorriso.
” alla mia età ci si sposa per farsi compagnia” ho aggiunto io, come a dare prima di tutto a me la giustificazione per quel matrimonio affrettato che stavamo organizzando.

“ Zia ieri sera lo ho visto uscire da un albergo, in compagnia di un’altra donna – ha fatto una pausa, come per cercare le parole giuste per non ferirmi, poi ha aggiunto – Una bella donna”.
” Bastardo” ho sibilato io tra i denti, ed in quel momento è stato come aver trovato la tessera giusta di un puzzle, ora vedevo chiaramente l’immagine che avevo davanti, capivo pure l’oculatezza delle sue prestazioni, il sesso fatto al risparmio per conservare il pisello all’altra, avevo mangiato fino ad allora gli avanzi di un banchetto.

Io e mia nipote abbiamo elaborato un piano strategico degno di Rommel, la volpe del deserto, nei giorni seguenti l’abbiamo pedinato, spiato, studiato, finché l’abbiamo beccato con l’altra.
Si erano incontrati per il pranzo, camminavano a piedi per dirigersi ad un ristorante dove aveva portato anche me, l’atteggiamento tenero e confidenziale tra loro non lasciava dubbi sul loro rapporto, lei era proprio una bella donna, più giovane e molto più magra di me.
Ho inscenato la sceneggiata tout court, mi sono messa sulla loro strada, fingevo di guardare le vetrine, passeggiavo con aria vaga dondolando la borsa…ma lo guardavo da dietro le lenti nere, l’aspirante sposino fedifrago, l’arrampicatore sociale.Si era accorto di me, ho riconosciuto da alcuni gesti la sua agitazione, ma non poteva più cambiare strada, fare gesti bruschi che avrebbero richiamato la mia attenzione.

Arrivati quasi uno di fronte all’altro, sempre io fingendo la mia aria svagata, e lui già sicuro di averla scampata, io lo ho guardato all’improvviso dritto in faccia ed ho esclamato nel tono di voce più squillante che potevo “ Amillcareeeeee  caro, che bella sorpresa”.
Ci siamo fermati a fare conversazione, quelle banalità che si dicono le persone quando si incontrano per caso, abbiamo fatto anche le dovute presentazioni.Nel presentarmi la sua compagna mi ha detto “ Lei è una mia vecchia amica”.
Io le ho teso la mano sorridendo “ Piacere, io sono la sua ex promessa moglie”.

E con questa ridicola scena degli addii ho messo fine al mio fidanzamento.

Qualche tempo dopo, parlando con le mie amiche, sono venuta a sapere che Amilcare aveva palpeggiato il sedere ad Isabella.
” E non è tutto Nancy - mi aveva detto lei timidamente – Mi ha detto anche che ho un bel culo sodo, non come il tuo ammasso gelatinoso”.
A questa confessione Eugenia mi aveva rivelato che Amilcare aveva provato a palpeggiare anche il suo sedere, “ Che bel mandolino” pare abbia esclamato alle forme generose della mia amica più bella, anche in quel caso non aveva perso l’occasione per paragonare pure il mio popò ad uno strumento musicale, me l’aveva rivelato Eugenia sottovoce.

Amilcare ha continuato per un po’ ad inviarmi sms patetici di pentimento e rimpianto…l’ultimo risale giusto a qualche settimana fa.
” Peccato potevi essere la donna della mia vita”.

Eh no caro Amilcare, tanto lo so che leggi, non potevo proprio sposare un incompetente come te, uno che scambia per croste i dipinti di Vincenzo Migliaro, uno che scambia delle posate in puro acciaio inox 18/10 per il servizio buono d’argenteria, uno che scambia il mio nobile deretano per un tamburo sfondato.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

LA TRAMA DI QUESTO BLOG:

" E quello che lei mi disse
fu in idioma del mondo,
con grammatica e storia.

 

Così vero
che sembrava menzogna."
(Pedro Salinas)

 

Sa sedurre la carne la parola,
prepara il gesto,
produce destini.

(Patrizia Valduga)

 

 "Altri menino vanto delle parole che hanno scritto: il mio orgoglio sta in quelle che ho letto"
(J.L. Borges)

 

"Quello che ora diamo per scontato, un tempo fu solo immaginato"

(William Blake)

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963