Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Confesso che ho pescato

Post n°264 pubblicato il 16 Settembre 2010 da bimbadepoca
 

Ebbene sì, ci sono ricascata, quasi mi vergogno a confessarlo. Non so perché se ne parli così poco, come se noi cinquantenni non avessimo più diritto ai piaceri della carne, sì lo ammetto, anche se ho le gote in fiamme e un groppo in gola, ho ancora voglie. E non ci vedo nulla di sbagliato o di anormale, avrei tanto voluto avere un partner fisso con cui vivere la dolcezza di questa fioritura autunnale, ma così non è stato.
E allora cosa avrei dovuto fare??? Dedicarmi alle opere pie, diventare catechista, mettermi in panchina grigia e sfiorita ad aspettare la morte??? Mi spiace, io non ci sto. Ho bisogno di sentirmi ancora desiderabile, ho il diritto di sognare un nuovo amore, è lecito volere anche ora baci e carezze.

Non avendo a disposizione materia prima, perché ormai ho esaurito anche il giro di conoscenze degli amici, ho cercato un compagno servendomi della facile scorciatoia dei siti d'incontri on line, anche se avevo già pescato in quelle acque decine di pesci, non sempre adatti allo scopo. Molti merluzzi, qualche pesce palla, diversi scorfani, patetici pesci rossi, una misera alice, un'aringa ammuffita, un grosso cefalo e un lungo capitone.

Ho teso nuovamente l'amo e il pesce ha abboccato, quarantacinque anni dichiarati, verosimilmente più vicino ai cinquanta, non aveva accettato il naturale corso del tempo e conservava quelle caratteristiche che l'avevano reso un bel ragazzo a vent'anni. Capelli lunghi, orecchino, abbronzatura selvaggia, chewing-gum perennemente in bocca che masticava in malo modo a bocca aperta. Ostentava con alterigia abiti firmati, una maglietta aderente viola, portata sotto una felpa grigia con cappuccio aperta sul davanti, e un jeans stinto. Una patacca appariscente come orologio.

Intendiamoci non era per niente brutto, solo che sembrava la caricatura di un ragazzino, ed era rozzo senza alcuna speranza. Ma in fondo questo signore non volevo portarlo in un cenacolo di fini eruditi, né volevo sfoggiarlo nelle riunioni tra amiche. No, io a questo signore chiedevo solo sesso, e mi sembrava della specie adatta.

Ci siamo accordati per andare in una pensione a ore, ma prudentemente lui ha subito messo le cose in chiaro - Guarda che sono sposato e non voglio noie -
- Guarda che sono felicemente single e l'ultimo dei miei desideri è accollarmi un separato frustato - ho risposto sfoderando il più dolce dei sorrisi.
- Mia moglie è bella, giovane e molto magra - ha aggiunto senza che nessuno gli chiedesse nulla.
- Io sono bruttina, di mezza età e anche molto rotonda - ho detto sempre sfoggiando lo stesso sorriso.
- Se vengo con te, è solo perché per una volta vorrei assaggiare tanta carne -

La camera era anonima, abbellita solo da fiori di plastica in un vaso, puzza di disinfettante di marca scadente. Mi sono seduta sul letto in attesa di un bacio o di una carezza, ma lui si è diretto verso il telecomando del televisore, ha cominciato ad armeggiare con i canali finché non ha trovato un programma di musica sudamericana.
- Balliamo??? - mi ha chiesto mentre accennava passi di danza stringendo tra le braccia una dama immaginaria - Su Nancy, con mia moglie prima di fare l'amore balliamo sempre-
E ha continuato a muoversi suadente sulle note di uno struggente merengue - lei struscia le sue gambe tra le mie, si muove sinuosa come una pantera ed io parto in quarta. E' l'unico modo - e mi ha teso le mani guardandomi con le palpebre semichiuse, pessima imitazione di uno sguardo sensuale.

Nel frattempo la musica era cambiata e nella stanza si diffondevano le note di una lambada, io non so ballare il latino americano, ho la stessa sensualità della bietola bollita e non so nulla di strusciamenti tra le gambe.
- Se si potesse cambiare musica - ho balbettato confusa.
- Stai scherzando??? - ha urlato lui spegnendo la televisione.
- No, il fatto è che so fare solo il liscio-
- Senza ballo io non mi eccito - ha detto lui alterandosi, non prendendo nemmeno in considerazione la mia richiesta dell'orchestra di Raoul Casadei.
- Non posso farci nulla - mi sono giustificata, avrei voluto spiegargli che conoscevo altre tecniche di rianimazione, ma non me ne ha dato il tempo, ha cominciato a camminare avanti e indietro nella stanza come un animale in gabbia.

Ho continuato a rimanere seduta sul bordo del letto, senza sapere cosa fare, lo sguardo basso, le mani sul grembo. Lui mi è venuto vicino - Quanta bella carne sciupata - ha sospirato - ma senza ballo proprio non ci riesco - e mentre lo diceva, agitava il bacino ritmicamente al suono di una musica che non c'era.
Mi sono alzata, ho preso la borsetta dalla sedia e mi sono avviata verso la porta - Continua a rosicchiare le ossa di tua moglie - gli ho detto prima di uscire.
Non mi ha seguito, in corridoio tra i gemiti, i sussurri e i cigolii dei letti, ho ascoltato le note di una musica latina americana, segno che aveva riacceso il televisore. Non chiedetemi perché??? Non oso immaginarlo.

Che ci volete fare, questa volta credevo d'aver issato a bordo uno squalo affamato e invece era un pesciolino ballerino.
A scanso di equivoci mi sono iscritta a un corso di latino americano.

 

 
 
 
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