Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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Compravo la guerra...

Post n°110 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da bimbadepoca
 

Ogni giorno cerco d'imparare qualcosa di nuovo. Mi piace nutrire la mente e per questo continuo a studiare.
Sempre.
Nonostante abbia passato da un pezzo l'età per essere considerata una studentessa.
Da quando poi nella mia vita è entrato internet, ho potuto accedere a tutta una serie d'informazioni che prima mi erano sconosciute. Ho visitato musei dall'altro capo della terra. Ho viaggiato nel tempo e nello spazio senza muovermi da casa. Ho approfondito temi, ho cercato autori, ho scoperto poesie, ho ascoltate musiche, ho visto immagini che mi hanno fatto piangere di dolore. Ho trovato mondi.

Ogni giorno dedico qualche minuto della mia giornata per viagggiare in rete. Proprio pochi minuti fa mi sono imbattuta in questo sito e sono entrata profondamente in crisi.
Sapevo da tempo che le grandi multinazionali rappresentano non solo il Potere economico assoluto dei nostri tempi, ma decidono anche le strategie politiche mondiali.
Prova lampante ne è il fatto che finanziano le guerre con sostanziosi incentivi.

Se non ho avuto esitazioni ad aderire alla campagna che boicotta la CocaCola, colpevole tra l'altro di sequestri e torture in Colombia.
Non sono invece riuscita ad aderire all'altra campagna che cerca di boicottare alcuni prodotti di uso comune.
Leggendo l'elenco ho scoperto che io faccio abitualmente uso di questi prodotti.
Se apro la credenza in cucina ci trovo i cereali Kellogg's ed il Nesquik. Se entro in bagno ci trovo prodotti Palmolive, Infasil, Aveeno, AZ, Demak'up, Scottex, Lines, Glysolid. Nel cassetto del comò ho calze Dim e Filodoro. Posseggo anche completini intimi della Playtex e della Wonderbra.
Nel mio frigo in questo momento ci sono le famigerate sottilette Kraft e i Philadelphia e gli yogurt Teddi che compro perché sono biologici.

Sostenevo la guerra e non lo sapevo. Parlavo di pace e compravo la guerra. Ho pagato anch'io le armi che altri hanno usato per uccidere uomini.
Un paradosso inaudito, inaccettabile, insostenibile. Che mi ha messo profondamente in crisi.
Se smettessi di acquistare questi prodotti che danno recherei a questi colossi multimiliardari? Io insignificante consumatrice di una minuscola città.
E se per ipotesi smettessimo tutti di comprare questi prodotti cosa succederebbe all'economia mondiale? Quasi sicuramente ci rimetterebbero sempre le stesse persone, tutti quelli che grazie a questi "signori" lavorano e portano a casa uno stipendio. E sono tantissime famiglie in tutto il mondo.
E poi c'è un altro problema da non sottovalutare, comprare prodotti di altre marche minori non dà l'assoluta certezza di non comprare la guerra.
Questi colossi hanno inglobato tutto ciò che li separava dal dominio totale del mercato e del mondo, hanno comprato le imprese minori, i piccoli marchi nazionali, i quali pur di sopravvivere sono stati costretti a vendere il nome e diventare di proprietà di altri. E' la legge del più forte.

Oggi non ho risposte, non ho soluzioni. Mi sento solo impotente. Forse dovrei fare come il sito suggerisce, scegliere il commercio equo solidale. Uno dei negozi in elenco è proprio vicino casa mia, credevo si vendessero solo oggetti etnici e non ci sono mai entrata. Vado a darci un'occhiata tra poco...

Commenti al Post:
piandeloa
piandeloa il 02/10/06 alle 18:26 via WEB
cos'hai fatto, un copiaincolla con la mia testa? La penso esattamente allo stesso modo, ormai quasi qualunque prodotto che possiamo acquistare viene da multinazionali che hanno acquisito le storiche, piccole aziende di una volta. Lo stesso commercio al dettaglio sta andando verso una sempre + massiccia concentrazione, il bottegaio sotto casa non esiste +, o, se esiste, ormai lo veidamo come un miracoloso sopravvissuto. Solo cooperative e franchising. Spesso, come piccolo commerciante, anch'io mi sento un po' un dinosauro, infatti quasi tutti i colleghi del mio settore hanno chiuso... Il commercio solidale credo sia davvero l'unica soluzione che dia un minimo di sicurezza x quanto riguarda il buon uso del ricavato. Bye.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 02/10/06 alle 23:05 via WEB
Purtroppo il bottegaio è una figura destinata a scomparire dalle nostre città, resiste ancora nei piccoli centri dove c'è la cultura dei prodotti di produzione locale (ed io ho la fortuna di vivere in un posto del genere). Ma è solo questione di tempo, se non si riesce a cambiare questa cavolo di mentalità dominante che ci vuole tutti uguali, tutti senza personalità, tutti desiderosi di possedere l'oggetto di culto che ci viene imposto dalla pubblicità. E' una sorta di serpente che si mangia la coda, il continuo aumento di richieste di oggetti uguali in tutto il mondo aumenta la produzione ed i punti vendita. A scapito dei piccoli commercianti e dell'artigianato. Niente potrà sostituire il rapporto amichevole che si istaura con i bottegai, certamente non potrà essere paragonato alla cortesia impersonale dei venditori nei grandi centri commerciali. Stiamo veramente perdendo una parte importante del nostro mondo e chissà perché non riusciamo ad arrestare questo declino.
 
   
aurora492005
aurora492005 il 02/10/06 alle 23:58 via WEB
Il problema sarà che anche per l'equo e solidale ,(visti i precedenti) tra un po' ci ritroveremo notizie che diranno che sono sempre le grandi imprese che inventano marchi e mercati nuovi, le mode ci travolgono, come quella del naturale, dell'omeopatico o del biologico.....quando l'interesse diventa di massa qualcuno trova il modo per imbrogliare. Niente è più sicuro e indenne e i vari imbrogli sulle raccolte fondi di ogni tipo insegnano.... Eli
 
     
bimbadepoca
bimbadepoca il 03/10/06 alle 13:46 via WEB
Ho cominciato a consumare alimenti biologici tredici anni fa, quando non era una moda, quando era difficile reperirli e gli yogurt della fattoria Scaldasole li vendevano solo nelle erboristerie. Poi attratti dal grosso guadagno (la gente era disposta a spendere molto di più per mangiare sano), tutti si improvvisarono aziende biologiche. Fu necessario creare degli organismi di controllo. A distanza di anni utilizzo ancora prodotti biologici, scelgo tra le marche di cui mi fido, sperando che i controlli vengano ottenuti effettivamente per merito e non con "mazzette". Perché quello che tu dici Eli è tristemente vero. Ieri pomeriggio sono stata nel negozietto che vende prodotti equo solidali, ho comprato lo zucchero di canna e l'orzo dell'Ecuador, quest'ultimo l'ho provato stamattina a colazione, devo ammettere che è migliore dell'OrzoBimbo che usavo prima. Per il momento la varietà di prodotti è talmente esigua che non credo ci siano speculazioni, per fortuna non è ancora un fenomeno di moda.
 
kayfakayfa
kayfakayfa il 03/10/06 alle 07:07 via WEB
E SE UN GIORNO GLI UOMINI SI RIFIUTASSERO DI FARE LA GUERRA?... Sai che bello sarebbe se un giorno gli uomini prndessero coscienza di non essere diversi l'uno dall'altro né per etnia, né per colore, né per cultura né per religione! Se comprendessero che la richezza di un uomo la si misura non dal numero degli zeri del suo conto in banca ma da quel che ha nel suo cuore? Sai come sarebbe se tutti iniziassimo a sognare un mondo migliore? Purtroppo qualcuno soffre d'insonnia e la notte invece di sognare studia come fottere il mondo! Ciao
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 03/10/06 alle 13:48 via WEB
Che bellissimo sogno Kayfa. Lo stesso mio desiderio più folle, lo stesso mondo dove vorrei vivere e crescere i miei figli.
 
kreislerdlg
kreislerdlg il 03/10/06 alle 16:47 via WEB
Scusami Nancy ma non ho capito una cosa, boicotterai o meno questi prodotti in elenco? Trovo veramente disgustoso che, per la smania dei soldi, l'essere umano arrivi a compiere le peggiori nefandezze. A volte sarebbe meglio non sapere e non vedere. A proposito sono il 9635° firmatario che ha aderito alla campagna contro la Coca Cola, tanto bevo vino ;)
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 04/10/06 alle 11:19 via WEB
Vedi Kreisler i prodotti in elenco sono talmente tanti che è quasi impossibile boicottarli tutti. Sicuramente farò più attenzione nelle scelte, mi porterò dietro la lista quando farò la spesa, ma non me la sento di aderire ad un'iniziativa già sapendo che potrei comprare uno dei prodotti incriminati. Già adesso ce ne sono 3 a cui non credo di poter rinunciare. Invece nella campagna per boicottare la CocaCola sono il 9631° firmatario, avevo segnato il numero proprio per seguire gli aggiornamenti reali.
 
ditz
ditz il 03/10/06 alle 17:43 via WEB
Aderisco anch'io. Solo che è vero quello che dice aurora... il mercato se ne frega. Se impazza "equo e solidale" finiremo con l'impazzire noi equiesolidali... dobbiamo fare qualcosa che lasci il segno... aderire a iniziative contro la coca cola è lodevole. Non basta. Proponiamo la lottaai politici. Smascheràti!
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 04/10/06 alle 11:33 via WEB
Lo so anch'io Ditz che non basta. So anche che le ingiustizie che accadono al mondo sono talmente tante, che è impossibile sostenerne il peso. Ti prende uno sconforto pazzesco, magari tu cerchi d'insegnare ai tuoi figli i valori giusti, ti impegni, predichi la pace e la tollerenza, partecipi ai cortei di protesta contro la guerra, esponi sul balcone la bandiera della pace. Ma poi ti rendi conto che non serve a nulla, che tanto loro faranno sempre quello che credono, quello che vogliono, quello che è utile per i loro interessi sporchi. I politici, i potenti del mondo, i signori della guerra se ne fregano di te e delle tue proteste, sei e restarei solo un numero, uno fra tanti. Una volta quando un politico sbagliava, ammetteva il suo errore ed aveva la dignità di dimettersi, oggi hanno perso ogni ritegno, ogni pudore, ogni etica morale. Ed a nulla vale l'indignazione popolare. Cosa possiamo fare noi, non lo so Ditz. Forse anche firmare questa campagna per il boicotaggio non servirà a nulla, ma serve a dare sostegno a chi in Colombia sta lottando per i propri diritti. Serve a far capire a queste multinazionali che non siamo dei consumatori caproni, che abbiamo diritto di scelta e che i loro schifosi traffici non li faranno più col nostro nome e con i nostri soldi. Anzi sai cosa faccio adesso, scrivo una bella mail a tutti i miei amici per sensibilizzarli su questa campagna. Non posso fare null'altro che questo.
 
piandeloa
piandeloa il 03/10/06 alle 18:02 via WEB
sì ma non vale, sono capaci tutti di rinunciare alla coca e bere vino, anch'io!!!
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 04/10/06 alle 11:34 via WEB
Mica è vero... io per esempio sono completamente astemia ;-)
 
kidgloves
kidgloves il 04/10/06 alle 12:31 via WEB
Io sostengo i boicottaggi, ma alla fine servono solo per lanciare un debolissimo segnale che viene il più delle volte ignorato. Supponiamo di non comprare i prodotti sopraelencati (che poi o te li ricordi tutti a memoria, o come fai a sapere quali comprare a quali no?) poi dovremmo boicottare le banche, poi le assicurazioni, poi alcune fabbriche di automobili (tipo la fiat che produceva mine antiuomo tramite una società controllata)... quindi, o si torna a comprare tutto dal contadino (ma poi ci sono screzi anche con lui che magari è amico del sindaco mentre a noi il sindaco ci sta sulle balle), oppure ci rendiamo conto che bisogna trovare altri modi per far sentire la nostra voce. Invece di boicottare sempre ognuno per conto suo, bisognerebbe trovare una linea di comunicazione. Per dire una sciocchezza, per far fallire l'industria del petrolio (benzina) basterebbe che per due giorni nessuno andasse al distributore. Ci sarebbe il crollo dell'economia in soli due giorni. Mancano più che altro i mezzi di comunicazione e di coordinamento, senza i quali tutte le azioni che intraprendiamo risultano, purtroppo, vane.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/10/06 alle 11:40 via WEB
Comprendo perfettamente il tuo punto di vista Kid e mi tocca ammettere che hai perfettamente ragione. In questo senso ammiro molto i francesi, ricordo che quando l'America attaccò l'Iraq nonostante il parere contrario della Francia (in quel periodo vivevo ancora a Parigi), da un giorno all'altro sparirono dai supermercati tutti i prodotti americani. In quel caso il boicottaggio era impartito dall'alto, ma la gente comune era seriamente indignata contro il governo Bush. Poi dopo qualche settimana, probabilmente perché le multinazionali sono effettivamente legate a doppio filo al mondo politico e capitalistico, i prodotti in questione tornarono al loro posto. Ma alla luce di questi dati di fatto quale dovrebbe essere l'attegiamento che noi consumatori dovremo adottare? Io non ci riesco ad accettare passivamente che con i miei soldi vengano finanziatate le guerre. Anche se non servirà a nulla io porto avanti la mia personale battaglia, fa parte dello stile di vita che mi sono scelta, continuerò a comprare verdure, frutta, latticini e carni dai produttori locali (ho la fortuna di vivere in una piccola provincia), cercherò di comprare i prodotti artigianali, sosterrò finché sarà possibile l'equo solidale, continuerò a diffondere queste campagne perse, illudendomi che il mondo possa cambiare.
 
Raymond_Radiguet
Raymond_Radiguet il 04/10/06 alle 19:23 via WEB
Difficilmente ho trovato una tale somiglianza di vedute. Penso esattamente le stesse cose, ho le stesse angosce, la stessa rabbia di essere impotente. Forse non servirà a nulla boicottare questi prodotti, ma è sempre meglio che rimanere indifferenti, è ammirevole da parte tua cercare di sensibilizzare quante più persone possibili....
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/10/06 alle 11:47 via WEB
Forse non servirà a nulla Raymond, ma trovo moralmente inaccettabile venire a conoscenza di queste cose e continuare a comprare allegramente, come se nulla fosse. Non ci sto a fare la parte del consumatore idiota a cui è stato fatto il lavaggio del cervello a furia di pubblicità. Io sento che è mio preciso dovere cercare d'informare quante più persone possibili, poi ognuno sarà libero di agire secondo coscienza.
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 04/10/06 alle 20:42 via WEB
Nel leggere la lista dei prodotti che "contribuiscono alla guerra o finanziano coloro che la propugnano", mi sono reso conto che è molto difficile evitare di finanziare con la propria spesa le peggiori nefandezze dell'essere umano: guerra, inquinamento, sfruttamento, ecc.... Certo, laddove è possibile è preferibile comprare l'alternativa (quando c'è!), il biologico (probabilmente un'utopia, visto il livello d'inquinamento globale - ma almeno fa bene alla propria autostima!), l'equo e solidale (speriamo!... Però, probabilmente, a meno di un irrealistico comportamento di massa, tutto ciò non produrebbe che pochi cambiamenti... Ecco perchè a queste espressioni di una volontà altra, bisognerebbe aggiungere una serie costante di comportamenti che, uniti alle decisioni di consumo, vadano a rafforzare quella tensione (che seppur debole c'è) verso la pace, verso un minore peggioramento dell'inquinamento, verso un "affievolimento dello sfruttameto della forza lavoro"... Cioè, non basta voltare la testa davanti allo scaffale della coca-cola, o del sapone X, ma eliminare del tutto la guerra dalle nostre vite, adottando un attegiamento più conciliante (non remissivo, per carità!)con tutti quelli che ci stanno intorno... Evitare di versare mezzo litro di bagnoschiuma nella vasca da bagno (che non inquinano solo i saponi di una tale marca)per rintemprare le stanche membra dalle fatiche quotidiane... Non ingaggiare un'ucraina senza permesso di soggiorno "per fare compagnia a mammà".... Ma quanti lo fanno?... ... Si sa, i sistemi cambiano solo quando c'è una crescita, diffusa, di nuove idee (non ideologie, che quelle spesso fanno più male che bene!), ed a queste seguono comportamenti adeguati...Altrimenti, hai vogia di bere vino! con simpatia, Vinc
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 05/10/06 alle 12:10 via WEB
Mi trovi perfettamente d'accordo con te Vincanto. Il cammino verso la pace si raggiunge un pezzettino alla volta, serve il contributo di ognuno di noi per il cambiamento reale della società. Purtroppo conosco gente "rispettabile" che per la smania di soldi affitta appartamenti, adatti ad una famiglia di 4 persone, a 10-12 immigrati accatastati alla men peggio su materassi buttati a terra. Vedo persone che sarebbero pronte a scannarsi per un parcheggio, "signore griffate che si sentono fottere se gli viene preferita una collega più semplice ma più intelligente. Che poi la nostra vita è sempre più lo specchio di quello che vediamo in televisione. Fino a quanto una parlamentare (anche se deficente) si farà coinvolgere in una rissa spettacolo con quello che dovrebbe essere il nostro ministro della cultura, non potremmo sperare di cambiare nulla. Ieri sera, per esempio, ho assistito ad uno spettacolo che mi ha profondamente disgustato. Simona Ventura che sbraitava come un'ossessa contro la madre di Domiziana Giordana, difendendo a spada tratta e nonostante l'evidente colpevolezza, il personaggio su cui evidentemente il programma punta per fare ascolti. La cosa che mi ha indignato è stato il pubblico che applaudiva ed incitava una maleducatissima ed arrogante Ventura con un tifo da stadio. Fin quando nel pensare comune ci sarà questa concezione radicata che per avere soldi e successo bisogna avere grinta e prevaricare gli altri, non sarà possibile parlare di pace. Il mondo purtroppo è destinato ad un inevitabile tracollo.
 
kreislerdlg
kreislerdlg il 06/10/06 alle 20:19 via WEB
Oggi ti ho pensato Nancy, mentre ero in metropolitana mi è capitata sotto mano una copia di "Nuovo Consumo", ho scoperto che nei supermercati Coop,dal 14 al 22 ottobre, sarà promossa una settimana dedicata al commercio equo e solidale. Volevo fartelo sapere.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/10/06 alle 21:35 via WEB
Guarda caso io abitualmente faccio la spesa all'Ipercoop, questa piacevole incombenza mi è toccata proprio ieri pomeriggio. Per la prima volta ho cercato prodotti di marche alternative rispetto alle solite note, così mi sono accorta dei prodotti a marchio Solidal. In verità ho trovato solo lo zucchero di canna ed un succo d'arancia confezionato in Italia, che mi ha lasciato un po' perplessa, ma cercherò di informarmi meglio riguardo a questa settimana. Grazie per la segnalazione :-)
 
bluewillow
bluewillow il 07/10/06 alle 09:23 via WEB
Io non credo molto nelle campagne di boicottaggio, a volte ho l'impressione siano messe in piedi per motivi diversi da quelli che vengono vantati da chi le propone, allo scopo di ricattare alcune aziende. Chiaramente a volte sono anche campagne valide, ma è davvero difficile capire quali siano. Alla fine secondo me ci rimettono sempre e solo i lavoratori. Il commercio mi sembra una buona opzione, ma vorrei ci fossero più controlli istituzionali perchè alla fine che sia equo o meno mi sembra sia fondamentalmente qualcosa basato sulla fiducia. Almeno però si aiutano i piccoli commerciantia a fronte di dei grandi colossi.
 
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/10/06 alle 22:28 via WEB
Io credo che davanti a certe notizie si provi sempre un senso di confusione, anch'io come te sono convinta che il danno economico ricadrebbe sugli operai, piuttosto che sui datori di lavoro o sulle multinazionali che ci sono dietro. Ma leggendo attentamente il sito, leggendo le ingiustizie che vengono perpetrate ai danni degli operai colombiani, non si può rimanere indifferenti e se l'unica soluzione è il boicottaggio io scelgo quella.
 
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