Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
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« Il piccolo popolo | Girone Dantesco » |
A mio figlio l'epica proprio non piace, la trova noiosa, la più noiosa tra le materie che è costretto a studiare. Quando l'altra sera ho visto che in TV era in programmazione TROY, ho pensato che era l'occasione giusta per avvicinarlo agli eroi omerici. In fondo anch'io da bambina ero rimasta affascinata da un Ulisse televisivo. Il film è cominciato con la scena spettacolare di due eserciti, l'un contro l'altro armato, i quali mettevano in campo i loro migliori guerrieri. Tra le file dell'esercito di Agamennone è venuto fuori, con un'entrata in scena degna di una primadonna, un bellissimo Achille, il quale con due mosse da cartone animato giapponese ha subito ucciso il colosso che aveva di fronte. Tutti sappiamo che Paride si recò a Sparta come ambasciatore del padre, ma più che per ragioni politiche per riscuotere il premio che gli era stato promesso da Afrodite, l'amore della donna più bella del mondo. Le trattative diplomatiche andarono avanti per diversi anni, finché divenne inevitabile la guerra. Si chiamano gli eroi alla guerra del secolo. Teti, la bellissima ninfa madre di Achille, sapendo che quella guerra sarebbe stata fatale al figliolo, lo fece nascondere alla corte del re Licomede, travestito da donna. Fu qui che Ulisse andò a recupare il grande eroe per farlo partire. Finalmente le navi achee partono per Troia, sempre la solita Teti informa il figlio di non sbarcare per primo, invece nel film non solo la nave di Achille guida la flotta, ma lui salta sulla spiaggia come Rambo. Ovviamente per primo. E vogliamo parlare di Teti, la ninfa che essendo immortale possedeva il dono dell'eterna giovinezza e che nel film diventa un'anziana signora svagata, per farci capire che è una ninfa marina la mettono a mollo nell'acqua a cercare conchiglie. Una perla di comicità involontaria. L'esercito acheo intanto s'esibisce nella prima battaglia sulla spiaggia, con tanto di formazione a testuggine, che come sappiamo era prerogativa dell'esercito romano. E cosa dire di Achille, l'eroe omerico per antonomasia, l'immagine della forza bruta, soggetto a collere violente, accecato da un'irrazionalità crudele che gli impedisce di restituire il corpo di Ettore ai familiari. Trascina il cadavere del nemico legato alla biga, per giorni, senza placare la sua fame di vendetta. E poi vogliamo parlare dello stravolgimento tra i vivi e i morti, personaggi che dovevano morire e che restano in vita, altri che dovevano vivere per dar luogo ad altri miti e che, invece, vengono fatti fuori senza esitazione. Nel fim si è preferito far scappare Elena da un passaggio segreto, mentre Paride affidava la spada (???) di Troia ad un imberbe ragazzino di nome Enea. A questo punto non sapevo più se stavo guardando un film mitologico o di genere fantasy, ma come era possibile ignorare che Enea era un uomo adulto quando scappò da Troia e portò con se i Penati, non la spada magica di re Artù.
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un solo piccolo appunto: non ho mai immaginato Menelao e Agamennone come principi achei di bell'aspetto. mai vista la maschera del tesoro di Atreo? un incrocio tra gli Highlanders e gli Hooligans lo trovo iconograficamente appropriato. la rivisitazione omerica era di là da venire, quando quei due erano in vita!
Ho sempre adorato la mitologia ma, evidentemente, quello è (come dici tu) un film di fantasia e non mitologico. È meglio che Omero non sappia …
(comunque -al di là del mio nick- uno dei passi che mi piace di più è quando Ettore saluta la moglie e il figlioletto per l'ultima volta... eh, che scena...)