Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
AREA PERSONALE
TAG
I MIEI BLOG AMICI
- Amo
- Annisexanta
- Antonio
- Arvalius
- Atapo
- Aus
- Bartelio
- BeSide
- Bluewillow
- Calipso
- Carmela...
- Casal
- Come sei...
- Crepuscolando...
- Ditz
- DonnadiStrada
- Eroico aviere
- Fayaway
- Fiumecheva
- FridaA
- Holden
- Jo_march
- Kayfa
- Lauro
- Macchiaccia
- Maja
- Marea
- Margie
- Marquez
- Napoli.cult
- Nonno Antonio
- Nonsolonero
- Ody
- Ossimora
- PartenopeA
- Piandeloa
- Porco Rosso
- Presidente
- Quotidianamente...
- Ramon!
- Re Lear
- Rorò
- Sandali
- Sundrop
- Tesi
- Virginia
- Vladimiro
- Volpe
- Writer
MENU
DAI MIEI SCAFFALI...
IL CUORE E LE STELLE
Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
LA MIA LIBRERIA
in continuo aggiornamento su aNobii
« Fantasia al potere | Il popolo di Pulcinella » |
A grande richiesta (non è vero, ma fa scena) pubblico un altro pezzetto del mio romanzo nel cassetto. Ritroverete la misteriosa donna apparsa a P. ed un nuovo personaggio che è impossibile non amare. ------------------------------------------------------------------------------------------------- Tutto quello che rimaneva a Pietro era un figlio quasi quarantenne, un bell'appartamento in centro ed una sostanziosa pensione. Era per lui tempo di raccogliere i frutti del raccolto, se non ci fosse stato il dolore costante per quell'assenza. Il figlio, alla sua età, ancora studiava, era fuori corso da anni all'università. Divideva l'appartamento con il padre, il quale s'occupava di tutto, dalle piccole faccende domestiche alle noie burocratiche. Tutto pur di permettere al figlio di laurearsi e carcarsi un lavoro dignitoso, quello che non era stato permesso a lui quando c'era la guerra e si diventava uomini troppo in fretta. E poi c'era sua nuora, una sfaccendata che il figlio aveva sposato in un momento di follia. Per lei era naturale girare seminuda per casa, come se Pietro non ci fosse, come se fosse invisibile. A volte, invece, dava l'impressione che si divertisse a mostrare le sue procaci virtù, quasi lo facesse apposta. Tutti i pomeriggi Pietro si recava in chiesa per confessare a Dio il suo peccato carnale. Sentiva la messa e recitava il rosario e queste pratiche ripetute riuscivano a restituirgli un barlume di serenità. Ma poi tornava a casa. E gli apriva la porta la nuora, un viso volgare, un'espressione lasciva ed abiti sempre più corti e Pietro sentiva un sudore freddo che gli incollava di nuovo il colletto della camicia. Quel giorno in chiesa l'attendeva una sorpresa, c'era la strana donna della volta precedente, se possibile era abbigliata in maniera ancora più teatrale, un appariscente vestito da cabarettista giallo e nero. Ma la donna lo riconobbe immediatamente, gli fece un cenno di saluto e s'avvicinò sorridendo. Pietro era tutto preso dai suoi pensieri, che per un attimo dimenticò la presenza della donna che aveva davanti, ma lei non ne fu risentita si limitava a fissarlo con premurosa accondiscendenza. E quando lui se ne rese conto sentì un'emozione indescrivibile impadronirsi del suo cuore. - Con i ricordi si costruiscono storie che nessuno vuole ascoltare. Sapessi quante potrei raccontartene, quanta gente che ho conosciuto e mi ha aperto il cuore. Quanti granelli di sabbia, ognuno è una vita che non fa rumore - La donna parlava ora con tono diverso e Pietro compredeva che era molto facile confidarsi con lei. In quel momento il campanello annunciò l'inizio della messa, Pietro si diresse al suo banco consueto, senza interrogarsi nemmeno su come avesse fatto quella donna a conoscere il suo nome e la sua storia. L'accettava come qualcosa di naturale, con la praticità selvatica delle persone semplici... (continua???) |
Punto uno... la trippa mi fa schifo
Punto due... sono in piena terapia antistaminica e correresti il rischio che m'addormenterei all'improvviso
Punto tre... non c'è trippa per gatti ;-))))
Mi spiace veramente che non hai colto il tono scherzoso con il quale ti ho risposto.
E poi la battuta Non c'è trippa per gatti me l'hai servita tu su di un vassoio d'argento, non potevo esimermi :-))))
Sbaglia sempre vestiti perché mi piaceva darle la caratteristica di una persona un po' distratta :-))
Però Ody ti prometto che se ne faranno un film, ti chiamerò come consulente per i costumi ;-)))
Più che non ascoltare noi stessi Angie, credo che non impariamo mai dal nostro vissuto e puntualmente commettiamo gli stessi errori.
Nel vestire non mi piace provocare, non mi sentirei a mio agio, se proprio decido di giocare a fare la provocatrice preferisco usare altri mezzi.
Ma P., la protagonista del primo post, che fine ha fatto?
E come gli altri P. è rimasta sospesa nella mia mente fantasiosa, senza un finale...